Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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La
scala che sogna Giacobbe è, secondo lo Zohar, la nostra anima. La
dimensione spirituale parte dalla terra, dove è ben piantata, e giunge
al cielo: è sia qui che lì allo stesso tempo. Ciò che agiamo qui, come
suggerisce il Nefesh ha Chaim, lascia sempre una traccia lì.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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“And it's a hard, it's a hard, it's a hard, it's a hard, /It's a hard rain's a-gonna fall”.
Non è vero che sono solo canzonette. Qualche volta, come capita con la
poesia, è un verso a imprimere il segno del tempo che viviamo. Più di
molte parole. Grazie, Robert Allen Zimmerman.
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Il Colle e il nuovo governo
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L'attuale
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni per il dopo Renzi. È quanto
scrivono diversi quotidiani, secondo cui sarà proprio Gentiloni –
definito dai media “super-renziano” e ideologo del renzismo – il
prossimo Presidente del Consiglio. Nulla ancora di deciso ma intanto la
Stampa sottolinea come, con l'attuale capo della Farnesina alla guida
del governo, “in politica estera si preannuncia continuità: da sempre
un ottimo rapporto personale con gli ambasciatori Usa e con quelli di
Israele, da ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni ha coltivato il
rapporto con la Russia, grazie al rapporto con il capo della diplomazia
di Putin, Sergei Lavrov”. Repubblica parla invece dell'“imbarazzo
per l'astensione italiana all'Unesco su una mozione che nega agli ebrei
millenni di storia intorno al Muro del Pianto” e di come Gentiloni
abbia gestito la situazione. Come raccontato dal Portale dell'ebraismo
italiano, il ministro degli Esteri ha promesso un cambio di direzione
da parte della diplomazia italiana in riferimento all'atteggiamento su
Israele nelle sedi internazionali.
Nelle prossime ore Gentiloni dovrebbe salire al Colle e ricevere dal
Presidente Mattarella l'incarico per formare il nuovo governo.
Attentato a Istanbul, la pista porta agli estremisti curdi.
Un'autobomba è esplosa in serata nel centro di Istanbul vicino
alla Vodafone Arena, lo stadio della squadra di calcio del Beksitas. Il
bilancio è di almeno 29 morti e 166 feriti, soprattutto tra la polizia:
gli agenti rimasti uccisi sarebbero almeno 27. Fonti governative
parlano di attentato terroristico ma non è chiaro chi siano i
responsabili. Il governo turco ha imposto il silenzio stampa. Una gran
parte del centro di Istanbul è stata completamente isolata dopo la
deflagrazione avvenuta alle 22.28 locali. Secondo alcune analisi, la
pista più probabile porterebbe al gruppo di estremisti curdi del Tak
(Kurditsan Freedom Falcons) “che ha colpito sempre attraverso autobombe
le forze dell'ordine turche ad Ankara a febbraio, a Istanbul lo scorso
giugno, causando rispettivamente 28 e 16 morti” (Repubblica).
Camaldoli e il valore della Parola. Ebrei e cristiani come custodi e
testimoni della Parola. Questo il tema del XXXVII Incontro nazionale
dei Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli che si conclude oggi nel
monastero della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. “Le due comunità
di fede possono e devono incontrarsi nella condivisione di ciò che in
primo luogo le accomuna La Scrittura non può restare lettera morta, ma
deve diventare fondamento liturgico, morale e culturale che avvicini le
due comunità religiose e costituisca linfa vitale per la società
circostante”, sottolineano gli organizzatori del Colloquio (Avvenire).
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DOPO L'INDICAZIONE DI MATTARELLA
Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi
L'augurio della Presidente UCEI
Dopo
la decisione da parte dell'onorevole Paolo Gentiloni di accettare
l'incarico di Presidente del Consiglio italiano, la Presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha inviato
a lui il seguente messaggio di augurio:
“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha indicato in tempi
rapidi e con grande senso di responsabilità, a pochi giorni da una
complessa crisi di governo, la strada da seguire per garantire
stabilità al paese e alle sue istituzioni.
L’augurio che rivolgiamo al Presidente del Consiglio incaricato
onorevole Paolo Gentiloni, nella speranza che dal Parlamento arrivi il
più ampio sostegno alle priorità indicate dal Quirinale e alla
compagine di governo che sarà proposta, è che il suo mandato a Palazzo
Chigi possa svolgersi in un clima politico disteso e di collaborazione
tra tutti i partiti e le componenti che credono nei valori della
Costituzione per affrontare al meglio le molte sfide che attendono il
paese.
Istituzioni nazionali e internazionali, associazioni, comuni cittadini:
oggi più che mai c’è bisogno di un argine democratico solido per
rispondere con efficacia a diverse insidie che mettono a rischio il
nostro futuro. Dal terrorismo islamico che minaccia i nostri valori e
sbarra la strada alla crescita della pace in Medio Oriente ai nuovi
venti di odio che spirano in Occidente, dalla violenza digitale al
tentativo di disgregazione di intere comunità.
Gli ebrei italiani, come sempre, sono pronti a dare il proprio leale
contributo per tutelare i valori nazionali di libertà e di democrazia”.
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qui milano
Chanukkah tra arte e design
Al
Triennale Design Museum arriva dal 13 dicembre all'8 gennaio Lumi di
Chanukkah. Tra storia, arte e design, una selezione di oltre 40
chanukkioth (candelabri rituali a nove braccia) disegnati da artisti e
designer e parte della collezione della Comunità ebraica di Casale
Monferrato. “Dopo la mostra Design behind Design, presentata
nell’ambito della XXI Esposizione Internazionale, la Triennale porta
avanti una riflessione sul rapporto tra mondo del progetto e il tema
del sacro nelle grandi religioni monoteistiche e, inoltre, continua il
lavoro di valorizzazione dei giacimenti del design italiano diffusi su
tutto il territorio, quale appunto la collezione di Casale Monferrato
unica al mondo nel suo genere”, il commento del direttore del
Triennale Design Museum.
Ad aprire il percorso espositivo, tre candelabri antichi che seguono le
forme della tradizione e rappresentano il modello da cui i diversi
artisti sono partiti per dare poi la loro peculiare interpretazione.
Ebrei ma anche cattolici, ma anche cattolici, evangelici, protestanti,
musulmani, hanno raccolto l'affascinante sfida di tradurre concetti
come identità, libertà, riaffermazione di sé in oggetti d'arte, esposti
al Museo ebraico di Casale Monferrato e di cui una parte alla Triennale.
La collezione delle chanukkiot nasce da un’idea di Elio Carmi –
designer – e dall’incontro con Antonio Recalcati – artista, che
condividono una visione universale della spiritualità e le danno forma
attraverso il progetto del candelabro. I due, uno ebreo e l’altro no,
partendo dalla storia ebraica, riflettono sul valore intimo, personale,
del concetto d’identità e sul suo senso nella contemporaneità. Ne
ricavano un oggetto dal valore d’uso e dal valore simbolico
straordinario, trasformandolo poeticamente. Leggi
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Qui ferrara - il convegno del meis
L'Italia e la storia del sionismo
Si
è aperto stamani il convegno “Gli ebrei italiani e il sionismo: tra
ricerca storica e testimonianze”, promosso dal Museo Nazionale
dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis) presso la Sala dei Comuni
del Castello Estense.
Aprendo
il convegno - a cui ha presenziato il sindaco di Ferrara Tiziano
Tagliani - il presidente del Meis, Dario Disegni, ha rimarcato come non
sia casuale che il simposio si svolga a Ferrara, dal momento che
proprio qui, nel 1901, f u fondata la Federazione Sionistica Italiana, sotto la presidenza dell’avvocato Felice Ravenna.
Nel corso della prima sessione – “Dalle origini all’ascesa del
fascismo” –, presieduta da Manuela Consonni, direttore del Centro
internazionale Vidal Sassoon per lo Studio dell’Antisemitismo presso
l’Università Ebraica di Gerusalemme, Alberto Cavaglion, storico
dell'Università degli Studi di Firenze, ha ripercorso gli albori del
sionismo italiano come movimento umanitario, di solidarietà con i
popoli oppressi specialmente dall’efferato zarismo russo.
Come
ha ricordato Cavaglion, Ferrara può rivendicare la primogenitura del
sionismo italiano grazie a Felice Ravenna, alla redazione del primo
giornale sionista, all’esistenza di un circolo e all’evento simbolico
della visita di Theodor Herzl, il giornalista ungherese che a
fine Ottocento aveva coniato il sionismo politico e che nel 1904 si
recò a Ferrara per incontrarvi i primi seguaci italiani del suo
movimento. Ravenna ospitò Herzl e poi lo accompagnò nei suoi
appuntamenti romani con il re Vittorio Emanuele III e con Papa Pio,
come ha ricordato la nipote Gabriela Padovano Ravenna, che con voce
commossa ha parlato del legame affettivo verso Ferrara, dove affondano
le radici della propria famiglia.
In chiusura della sessione mattutina, Simonetta Della Seta, Direttore
del Meis, si è soffermata sulla figura di Alfonso Pacifici e sul
sionismo integrale da lui propugnato, chiarendo che il convegno intende
mettere in evidenza il fermento che ha sempre contraddistinto gli ebrei
italiani, numericamente inferiori rispetto ad altre comunità ebraiche
europee, ma con una lunga e significativa storia alle spalle, in
dialogo continuo con la società circostante. Leggi
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LA SUA TESTIMONIANZA a PAGINE EBRaiche Paolo De Benedetti (1927-2016)
È morto a 89 anni il grande teologo e biblista Paolo De Benedetti.
Nato ad Asti nel 1927, De Benedetti è stato docente di Giudaismo alla
Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Antico
Testamento agli Istituti di scienze religiose delle università di
Urbino e Trento. Appena due mesi fa, protagonista a Torino Spiritualità
insieme a Pagine Ebraiche, aveva affidato alla sua voce una
testimonianza letta al Circolo dei lettori, nel corso di un affollato
incontro nell’ambito di Torino Spiritualità, dal direttore della
redazione giornalistica UCEI Guido Vitale.
“Anima e corpo. La teologia dell’uomo e la teologia degli animali nella
tradizione ebraica” il tema su cui si era soffermato in quella
circostanza.
“D. è creatore: Egli – spiegava il grande teologo – fa sorgere dal
nulla l’essere di tutto ciò che esiste. L’esserci rappresenta nello
stesso tempo l’esistenza di D. e la nostra. L’uomo ha bisogno di D., ma
D. ha bisogno dell’uomo. Ecco perché il rapporto reciproco D.-Uomo e
viceversa è la base del creato. D., in quanto creatore, ha sentito
infatti la necessità di fare in modo che il suo rapporto con il Creato
sia condiviso con l’uomo. Per questo motivo il creato rimane l’unico
autoritratto di Dio.
Per questo il Creatore, proprio come creatore, è presenza divina e
umana nell’uomo e nella vita di tutto ciò che esiste. Ed è con questo
atto che D. apre la porta dell’Eternità a tutte le creature. Il loro
grazie è contenuto nel “Canto dell’Universo” del Péreq Shira”. Leggi
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ugei
Giovani ebrei d'Italia, Nacamulli confermato alla presidenza
Conferma
alla presidenza dell’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia per Ariel
Nacamulli, studente universitario romano di stanza a Milano.
La nomina per un nuovo mandato alla guida dell’Unione è arrivata in
queste ore a Bologna, dove l’esecutivo in carica per il 2017 si è
riunito a due settimane dal Congresso nazionale che ne ha determinato,
al termine di una intensa tre giorni, la composizione.
Aveva affermato Nacamulli nel corso della sua relazione di fine mandato
durante il Congresso: “Quello che sta per concludersi, e questa è una
considerazione tanto da ebreo quando da cittadino, è stato sicuramente
un anno che lascerà il segno nella storia. È stato l’anno della Brexit,
di Donald Trump, della vittoria nella nostra capitale di un partito
nato su internet. Questo è stato anche un anno che ci ha privato di
alcune figure di riferimento come Elie Wiesel, Shimon Peres e Carlo
Azeglio Ciampi, da sempre vicino alla Comunità ebraica. Nel nostro
piccolo è stato l’anno in cui, dopo 10 anni di presidenza di Renzo
Gattegna, al quale, indipendentemente dai colori politici, devono
andare i nostri più sinceri ringraziamenti per il lavoro svolto, il
Consiglio UCEI si è quasi completamente rinnovato, con una nuova
presidente e nuovi assessori. Nel nostro piccolissimo, come UGEI,
questo è forse l’anno che più di altri segna un cambio generazionale
netto, che deve essere sempre incoraggiato e guidato in modo che sia il
meno possibile una spaccatura”.
Nel nuovo Consiglio anche, in ordine di preferenze, Giorgio Berruto,
Filippo Tedeschi, Ruben Spizzichino, Matteo Israel, Elena Gai e
Benedetto Sacerdoti. Leggi
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Qui Trieste – Festival Ullmann
Smit, Sinigaglia e Weiner
per l’ultimo appuntamento
Si
conclude questa sera alle 18.30, con un concerto dell’orchestra del
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretta da Davide Casali, una
nuova edizione del Festival Ullmann. Ad essere eseguite musiche di Leo
Smit, Leone Sinigaglia e Leo Weiner, compositori che per varie ragioni
erano stati considerati ‘degenerati’ e quindi espulsi dai teatri e
mandati, in questo gruppo Leo Smit, a morire nei campi di
concentramento.
Il Festival Ullmann, realizzato con la collaborazione della Comunità
ebraica triestina, giunge al suo termine dopo un anno intero di
concerti, conferenze e documentari dedicati a Musica e Memoria, l’unico
festival europeo che si occupa di raccogliere ed eseguire melodie poco
ascoltate nei teatri del mondo.
Viktor Ullmann è stato scelto per la sua presenza nel 1917 a Trieste
dove faceva il militare e raccoglieva soldi per i profughi di guerra.
Purtroppo lui stesso, come ha spiegato Casali in questo intenso anno,
sarà più tardi internato a Terezin e morirà ad Auschwitz. Leggi
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L’orizzonte che sopravanza |
La
vittoria del no al referendum confermativo di domenica 4 dicembre non
ha del tutto sorpreso molti osservatori. Mentre invece colpisce
senz’altro la sua secca proporzione. Un riscontro che deve indurre
quindi a qualche riflessione di lungo periodo, ovvero oltre le reazioni
del momento. La prima valutazione che si può fare, al di là del merito
di una riforma costituzionale che, per come è stata proposta al
giudizio popolare, poteva lasciare perplessi molti, è il fatto che
oggi, in Italia come in Europa, qualsiasi cosa sia percepita (non
importa se correttamente oppure erroneamente) in quanto manifestazione
di volontà contro l’establishment, raccoglie quasi subito un forte
seguito. Si tratta di un fenomeno continentale, per l’appunto, nel
quale l’Italia è inserita di buon grado. I prossimi banchi di prova
saranno i due grandi Paesi che hanno retto le sorti dell’Unione
europea, la Germania e la Francia. In ciò si può leggere una netta
ambivalenza: da un lato si contesta alle élite politiche di
disinteressarsi del destino delle collettività, dall’altro si contesta
ad esse la legittimità nel farlo.
Claudio Vercelli
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Levi Papers - Così era Emilia |
Aperto
da quell’avverbio – “Così” –, che suona come un colpo di gong, questo è
uno dei brani più commuoventi di Se questo è un uomo. Si tratta di un
passo aggiunto alla seconda edizione del 1958; non c’era nel 1947. Come
mai? Questa è una delle emersioni di Primo Levi, uno di quei passi che
escono dalla sua memoria e che aggiunge qui e là nel libro, e che
rendono le due edizioni così diverse. Se oggi si legge il brano nella
pagina, non ci si accorge dell’aggiunta. Questo perché lo scrittore
lavora sempre con piccole tessere, brevi passi, salvo inserire anche
interi capitoli nel libro del 1958 come “Iniziazione”. Dove sta la
commozione? Negli aggettivi che definiscono la bambina Emilia Levi,
morta nella prima selezione ad Auschwitz all’arrivo: curiosa,
ambiziosa, allegra e intelligente.
Marco Belpoliti, scrittore
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