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11 dicembre 2016 -  11 Kislev 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
La scala che sogna Giacobbe è, secondo lo Zohar, la nostra anima. La dimensione spirituale parte dalla terra, dove è ben piantata, e giunge al cielo: è sia qui che lì allo stesso tempo. Ciò che agiamo qui, come suggerisce il Nefesh ha Chaim, lascia sempre una traccia lì.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
“And it's a hard, it's a hard, it's a hard, it's a hard, /It's a hard rain's a-gonna fall”.
Non è vero che sono solo canzonette. Qualche volta, come capita con la poesia, è un verso a imprimere il segno del tempo che viviamo. Più di molte parole. Grazie, Robert Allen Zimmerman.
Il Colle e il nuovo governo
L'attuale ministro degli Esteri Paolo Gentiloni per il dopo Renzi. È quanto scrivono diversi quotidiani, secondo cui sarà proprio Gentiloni – definito dai media “super-renziano” e ideologo del renzismo – il prossimo Presidente del Consiglio. Nulla ancora di deciso ma intanto la Stampa sottolinea come, con l'attuale capo della Farnesina alla guida del governo, “in politica estera si preannuncia continuità: da sempre un ottimo rapporto personale con gli ambasciatori Usa e con quelli di Israele, da ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni ha coltivato il rapporto con la Russia, grazie al rapporto con il capo della diplomazia di Putin, Sergei Lavrov”. Repubblica parla invece  dell'“imbarazzo per l'astensione italiana all'Unesco su una mozione che nega agli ebrei millenni di storia intorno al Muro del Pianto” e di come Gentiloni abbia gestito la situazione. Come raccontato dal Portale dell'ebraismo italiano, il ministro degli Esteri ha promesso un cambio di direzione da parte della diplomazia italiana in riferimento all'atteggiamento su Israele nelle sedi internazionali.
Nelle prossime ore Gentiloni dovrebbe salire al Colle e ricevere dal Presidente Mattarella l'incarico per formare il nuovo governo.

Attentato a Istanbul, la pista porta agli estremisti curdi. Un'autobomba è esplosa in serata nel centro di Istanbul vicino alla Vodafone Arena, lo stadio della squadra di calcio del Beksitas. Il bilancio è di almeno 29 morti e 166 feriti, soprattutto tra la polizia: gli agenti rimasti uccisi sarebbero almeno 27. Fonti governative parlano di attentato terroristico ma non è chiaro chi siano i responsabili. Il governo turco ha imposto il silenzio stampa. Una gran parte del centro di Istanbul è stata completamente isolata dopo la deflagrazione avvenuta alle 22.28 locali. Secondo alcune analisi, la pista più probabile porterebbe al gruppo di estremisti curdi del Tak (Kurditsan Freedom Falcons) “che ha colpito sempre attraverso autobombe le forze dell'ordine turche ad Ankara a febbraio, a Istanbul lo scorso giugno, causando rispettivamente 28 e 16 morti” (Repubblica).

Camaldoli e il valore della Parola. Ebrei e cristiani come custodi e testimoni della Parola. Questo il tema del XXXVII Incontro nazionale dei Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli che si conclude oggi nel monastero della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. “Le due comunità di fede possono e devono incontrarsi nella condivisione di ciò che in primo luogo le accomuna La Scrittura non può restare lettera morta, ma deve diventare fondamento liturgico, morale e culturale che avvicini le due comunità religiose e costituisca linfa vitale per la società circostante”, sottolineano gli organizzatori del Colloquio (Avvenire).
 
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  davar
DOPO L'INDICAZIONE DI MATTARELLA
Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi
L'augurio della Presidente UCEI

Dopo la decisione da parte dell'onorevole Paolo Gentiloni di accettare l'incarico di Presidente del Consiglio italiano, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha inviato a lui il seguente messaggio di augurio:

“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha indicato in tempi rapidi e con grande senso di responsabilità, a pochi giorni da una complessa crisi di governo, la strada da seguire per garantire stabilità al paese e alle sue istituzioni.
L’augurio che rivolgiamo al Presidente del Consiglio incaricato onorevole Paolo Gentiloni, nella speranza che dal Parlamento arrivi il più ampio sostegno alle priorità indicate dal Quirinale e alla compagine di governo che sarà proposta, è che il suo mandato a Palazzo Chigi possa svolgersi in un clima politico disteso e di collaborazione tra tutti i partiti e le componenti che credono nei valori della Costituzione per affrontare al meglio le molte sfide che attendono il paese.
Istituzioni nazionali e internazionali, associazioni, comuni cittadini: oggi più che mai c’è bisogno di un argine democratico solido per rispondere con efficacia a diverse insidie che mettono a rischio il nostro futuro. Dal terrorismo islamico che minaccia i nostri valori e sbarra la strada alla crescita della pace in Medio Oriente ai nuovi venti di odio che spirano in Occidente, dalla violenza digitale al tentativo di disgregazione di intere comunità.
Gli ebrei italiani, come sempre, sono pronti a dare il proprio leale contributo per tutelare i valori nazionali di libertà e di democrazia”.
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qui milano
Chanukkah tra arte e design
Al Triennale Design Museum arriva dal 13 dicembre all'8 gennaio Lumi di Chanukkah. Tra storia, arte e design, una selezione di oltre 40 chanukkioth (candelabri rituali a nove braccia) disegnati da artisti e designer e parte della collezione della Comunità ebraica di Casale Monferrato. “Dopo la mostra Design behind Design, presentata nell’ambito della XXI Esposizione Internazionale, la Triennale porta avanti una riflessione sul rapporto tra mondo del progetto e il tema del sacro nelle grandi religioni monoteistiche e, inoltre, continua il lavoro di valorizzazione dei giacimenti del design italiano diffusi su tutto il territorio, quale appunto la collezione di Casale Monferrato unica al mondo nel suo genere”, il commento del direttore del  Triennale Design Museum.
Ad aprire il percorso espositivo, tre candelabri antichi che seguono le forme della tradizione e rappresentano il modello da cui i diversi artisti sono partiti per dare poi la loro peculiare interpretazione. Ebrei ma anche cattolici, ma anche cattolici, evangelici, protestanti, musulmani, hanno raccolto l'affascinante sfida di tradurre concetti come identità, libertà, riaffermazione di sé in oggetti d'arte, esposti al Museo ebraico di Casale Monferrato e di cui una parte alla Triennale.
La collezione delle chanukkiot nasce da un’idea di Elio Carmi – designer – e dall’incontro con Antonio Recalcati – artista, che condividono una visione universale della spiritualità e le danno forma attraverso il progetto del candelabro. I due, uno ebreo e l’altro no, partendo dalla storia ebraica, riflettono sul valore intimo, personale, del concetto d’identità e sul suo senso nella contemporaneità. Ne ricavano un oggetto dal valore d’uso e dal valore simbolico straordinario, trasformandolo poeticamente.
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Qui ferrara - il convegno del meis
L'Italia e la storia del sionismo
Si è aperto stamani il convegno “Gli ebrei italiani e il sionismo: tra ricerca storica e testimonianze”, promosso dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis) presso la Sala dei Comuni del Castello Estense.
Aprendo il convegno - a cui ha presenziato il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani - il presidente del Meis, Dario Disegni, ha rimarcato come non sia casuale che il simposio si svolga a Ferrara, dal momento che proprio qui, nel 1901, fu fondata la Federazione Sionistica Italiana, sotto la presidenza dell’avvocato Felice Ravenna.
Nel corso della prima sessione – “Dalle origini all’ascesa del fascismo” –, presieduta da Manuela Consonni, direttore del Centro internazionale Vidal Sassoon per lo Studio dell’Antisemitismo presso l’Università Ebraica di Gerusalemme, Alberto Cavaglion, storico dell'Università degli Studi di Firenze, ha ripercorso gli albori del sionismo italiano come movimento umanitario, di solidarietà con i popoli oppressi specialmente dall’efferato zarismo russo.
Come ha ricordato Cavaglion, Ferrara può rivendicare la primogenitura del sionismo italiano grazie a Felice Ravenna, alla redazione del primo giornale sionista, all’esistenza di un circolo e all’evento simbolico della visita di Theodor Herzl, il giornalista ungherese che a fine Ottocento aveva coniato il sionismo politico e che nel 1904 si recò a Ferrara per incontrarvi i primi seguaci italiani del suo movimento. Ravenna ospitò Herzl e poi lo accompagnò nei suoi appuntamenti romani con il re Vittorio Emanuele III e con Papa Pio, come ha ricordato la nipote Gabriela Padovano Ravenna, che con voce commossa ha parlato del legame affettivo verso Ferrara, dove affondano le radici della propria famiglia.
In chiusura della sessione mattutina, Simonetta Della Seta, Direttore del Meis, si è soffermata sulla figura di Alfonso Pacifici e sul sionismo integrale da lui propugnato, chiarendo che il convegno intende mettere in evidenza il fermento che ha sempre contraddistinto gli ebrei italiani, numericamente inferiori rispetto ad altre comunità ebraiche europee, ma con una lunga e significativa storia alle spalle, in dialogo continuo con la società circostante.
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LA SUA TESTIMONIANZA a PAGINE EBRaiche
Paolo De Benedetti (1927-2016)
È morto a 89 anni il grande teologo e biblista Paolo De Benedetti.
Nato ad Asti nel 1927, De Benedetti è stato docente di Giudaismo alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Antico Testamento agli Istituti di scienze religiose delle università di Urbino e Trento. Appena due mesi fa, protagonista a Torino Spiritualità insieme a Pagine Ebraiche, aveva affidato alla sua voce una testimonianza letta al Circolo dei lettori, nel corso di un affollato incontro nell’ambito di Torino Spiritualità, dal direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale.
“Anima e corpo. La teologia dell’uomo e la teologia degli animali nella tradizione ebraica” il tema su cui si era soffermato in quella circostanza.
“D. è creatore: Egli – spiegava il grande teologo – fa sorgere dal nulla l’essere di tutto ciò che esiste. L’esserci rappresenta nello stesso tempo l’esistenza di D. e la nostra. L’uomo ha bisogno di D., ma D. ha bisogno dell’uomo. Ecco perché il rapporto reciproco D.-Uomo e viceversa è la base del creato. D., in quanto creatore, ha sentito infatti la necessità di fare in modo che il suo rapporto con il Creato sia condiviso con l’uomo. Per questo motivo il creato rimane l’unico autoritratto di Dio.
Per questo il Creatore, proprio come creatore, è presenza divina e umana nell’uomo e nella vita di tutto ciò che esiste. Ed è con questo atto che D. apre la porta dell’Eternità a tutte le creature. Il loro grazie è contenuto nel “Canto dell’Universo” del Péreq Shira”.
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ugei
Giovani ebrei d'Italia, Nacamulli confermato alla presidenza
Conferma alla presidenza dell’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia per Ariel Nacamulli, studente universitario romano di stanza a Milano.
La nomina per un nuovo mandato alla guida dell’Unione è arrivata in queste ore a Bologna, dove l’esecutivo in carica per il 2017 si è riunito a due settimane dal Congresso nazionale che ne ha determinato, al termine di una intensa tre giorni, la composizione.
Aveva affermato Nacamulli nel corso della sua relazione di fine mandato durante il Congresso: “Quello che sta per concludersi, e questa è una considerazione tanto da ebreo quando da cittadino, è stato sicuramente un anno che lascerà il segno nella storia. È stato l’anno della Brexit, di Donald Trump, della vittoria nella nostra capitale di un partito nato su internet. Questo è stato anche un anno che ci ha privato di alcune figure di riferimento come Elie Wiesel, Shimon Peres e Carlo Azeglio Ciampi, da sempre vicino alla Comunità ebraica. Nel nostro piccolo è stato l’anno in cui, dopo 10 anni di presidenza di Renzo Gattegna, al quale, indipendentemente dai colori politici, devono andare i nostri più sinceri ringraziamenti per il lavoro svolto, il Consiglio UCEI si è quasi completamente rinnovato, con una nuova presidente e nuovi assessori. Nel nostro piccolissimo, come UGEI, questo è forse l’anno che più di altri segna un cambio generazionale netto, che deve essere sempre incoraggiato e guidato in modo che sia il meno possibile una spaccatura”.
Nel nuovo Consiglio anche, in ordine di preferenze, Giorgio Berruto, Filippo Tedeschi, Ruben Spizzichino, Matteo Israel, Elena Gai e Benedetto Sacerdoti.
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Qui Trieste – Festival Ullmann
Smit, Sinigaglia e Weiner
per l’ultimo appuntamento

Si conclude questa sera alle 18.30, con un concerto dell’orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretta da Davide Casali, una nuova edizione del Festival Ullmann. Ad essere eseguite musiche di Leo Smit, Leone Sinigaglia e Leo Weiner, compositori che per varie ragioni erano stati considerati ‘degenerati’ e quindi espulsi dai teatri e mandati, in questo gruppo Leo Smit, a morire nei campi di concentramento.
Il Festival Ullmann, realizzato con la collaborazione della Comunità ebraica triestina, giunge al suo termine dopo un anno intero di concerti, conferenze e documentari dedicati a Musica e Memoria, l’unico festival europeo che si occupa di raccogliere ed eseguire melodie poco ascoltate nei teatri del mondo.
Viktor Ullmann è stato scelto per la sua presenza nel 1917 a Trieste dove faceva il militare e raccoglieva soldi per i profughi di guerra. Purtroppo lui stesso, come ha spiegato Casali in questo intenso anno, sarà più tardi internato a Terezin e morirà ad Auschwitz.
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qui roma - l'iniziativa
Lo sport in campo per i diritti 
L’Alta Bandiera dei Diritti Umani sui sentieri della Grande Guerra.
È il titolo di un ambizioso progetto ideato dall’alpinista Daniele Nardi e dal giornalista di Radio24 Dario Ricci, autori del volume La Migliore Gioventù – Vita trincee e morte degli sportivi italiani nella grande guerra (ed. Infinito) con l’obiettivo di condividere, in nuove forme, con nuove iniziative che raggiungano in particolare il pubblico dei giovanissimi, i trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il punto di riferimento fondamentale per chiunque abbia a cuore i valori democratici e su cui si fondano le moderne società progredite. Un baluardo da difendere anche attraverso lo sport, veicolo imprescindibile nel confronto con le nuove generazioni.
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sorgente di vita
Una giornata particolare
È dedicato al documentario “Una giornata particolare” di Claudio Della Seta, presentato agli student di alcune scuole romane, il servizio di apertura di Sorgente di vita di domenica 11 dicembre: una nonna e una nipote di oggi in un viaggio a ritroso nel tempo attraverso le immagini in bianco e nero di vecchi filmini di famiglia.
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pilpul

L’orizzonte che sopravanza
La vittoria del no al referendum confermativo di domenica 4 dicembre non ha del tutto sorpreso molti osservatori. Mentre invece colpisce senz’altro la sua secca proporzione. Un riscontro che deve indurre quindi a qualche riflessione di lungo periodo, ovvero oltre le reazioni del momento. La prima valutazione che si può fare, al di là del merito di una riforma costituzionale che, per come è stata proposta al giudizio popolare, poteva lasciare perplessi molti, è il fatto che oggi, in Italia come in Europa, qualsiasi cosa sia percepita (non importa se correttamente oppure erroneamente) in quanto manifestazione di volontà contro l’establishment, raccoglie quasi subito un forte seguito. Si tratta di un fenomeno continentale, per l’appunto, nel quale l’Italia è inserita di buon grado. I prossimi banchi di prova saranno i due grandi Paesi che hanno retto le sorti dell’Unione europea, la Germania e la Francia. In ciò si può leggere una netta ambivalenza: da un lato si contesta alle élite politiche di disinteressarsi del destino delle collettività, dall’altro si contesta ad esse la legittimità nel farlo.

Claudio Vercelli
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Levi Papers - Così era Emilia
Aperto da quell’avverbio – “Così” –, che suona come un colpo di gong, questo è uno dei brani più commuoventi di Se questo è un uomo. Si tratta di un passo aggiunto alla seconda edizione del 1958; non c’era nel 1947. Come mai? Questa è una delle emersioni di Primo Levi, uno di quei passi che escono dalla sua memoria e che aggiunge qui e là nel libro, e che rendono le due edizioni così diverse. Se oggi si legge il brano nella pagina, non ci si accorge dell’aggiunta. Questo perché lo scrittore lavora sempre con piccole tessere, brevi passi, salvo inserire anche interi capitoli nel libro del 1958 come “Iniziazione”. Dove sta la commozione? Negli aggettivi che definiscono la bambina Emilia Levi, morta nella prima selezione ad Auschwitz all’arrivo: curiosa, ambiziosa, allegra e intelligente.

Marco Belpoliti, scrittore
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