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14 Dicembre 2016 - 14 Kislev 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
L’episodio della strenua lotta sostenuta da Giacobbe, nel corso di una lunga notte, con un misterioso personaggio, trova nel midrash alcune interpretazioni che conferiscono a questo evento una dimensione in un certo senso esistenziale, che non riguarda solo il patriarca ma l’uomo in senso più ampio.
“Giacobbe rimase da solo ed un uomo lottò con lui fino al sorgere dell’alba (Genesi 32,25).“R. Chammà bar Chaninà disse : gli apparve come l’angelo di Esaù; R. Hunà disse: gli apparve come un pastore; Ravà disse: gli si mostrò come un Maestro”. (Bereshit Rabbà 76,2; Talmud B. Chullin 91).
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Fra i tanti inquietanti ritorni, che si vedono sul terreno politico c'è anche quello del "Me ne frego"! È impossibile votare senza una legge elettorale? Me ne frego! È impossibile fermare gli sbarchi dei migranti perché non si riesce a costruire muri sul mare? Me ne frego! Non si può competere sul mercato globale del futuro chiudendosi nel proprio piccolo staterello? Me ne frego! Un ulteriore segno di un'irrazionalità imperante, che rende impossibile qualsiasi confronto. Bisognerebbe anche ricordarsi di questo contesto quando si invocano paragoni impropri con il tempo dei grandi padri costituenti, quello dei Terracini, dei De Gasperi e dei Togliatti. Per ora, questo "Me ne frego" è ancora al livello dell'ignobile farsa, speriamo non finisca in tragedia come l'ultima volta.
 
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Giulia Spizzichino,
oggi l'ultimo saluto
È il giorno dei funerali di Giulia Spizzichino, la testimone che con le sue parole, il suo coraggio, il suo appassionato impegno personale riuscì a inchiodare il criminale nazista Erich Priebke alle sue responsabilità e a farlo estradare in Italia dall’Argentina, dove si era rifugiato da tempo e dove viveva indisturbato.
Nata e cresciuta a Roma, Giulia sfugge al rastrellamento del 16 ottobre 1943 grazie al padre Cesare, che intuisce subito i segnali di pericolo con l’arrivo dei tedeschi in città e la famigerata richiesta dell’oro alla Comunità ebraica capitolina. Il 21 marzo del ’44, dopo mesi trascorsi in clandestinità, sfugge miracolosamente all’arresto, mentre nell’abitazione di fronte vengono catturati i nonni e numerosi altri familiari. Sette di loro finiranno tre giorni dopo alle Fosse Ardeatine, altri 19 invece saranno mandati ad Auschwitz.
Numerosi le reazioni di cordoglio alla triste notizia ai più alti livelli istituzionali. Ad intervenire tra gli altri anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
“Il suo impegno determinato e determinante per far estradare il criminale nazista Erich Priebke in Italia, andando in Argentina, e generando così la partecipazione di un intero sistema che ne ha portato alla definitiva condanna, resterà per sempre esemplare” dichiara la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“Ci lascia un’altra testimone della memoria, a noi spetta il compito di non dimenticare e ricordare alle nuove generazioni il suo esempio positivo” afferma la Presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.
 
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  davar
 la DONNA CHE INCHIODò PRIEBKE
Giulia Spizzichino (1926-2016)

In Piazza per l'ultimo saluto
Si sono svolti questa mattina i funerali di Giulia Spizzichino, la testimone che ebbe un ruolo fondamentale nell’estradizione del criminale nazista Erich Priebke dall’Argentina dove aveva trovato rifugio, e nella successiva condanna. La salma è stata trasportata intorno alle dieci dalla sua abitazione nel quartiere Ostiense alla “piazza”, e ha percorso via del Tempio accompagnata dal figlio Marco e da un folto gruppo di persone, tra parenti, amici, autorità e cittadini comuni giunti per darle l’ultimo saluto. Dopo il passaggio tra le vie del Portico d’Ottavia, la cerimonia funebre si è poi svolta al cimitero del Verano.
Molti i messaggi di cordoglio espressi ieri dalle autorità, a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha inviato un messaggio agli ebrei romani: “Ho appreso con profonda commozione la notizia della scomparsa di Giulia Spizzichino. Nel ricordo di questa donna coraggiosa, porgo alla famiglia e alla comunità ebraica della Capitale profondi sentimenti di cordoglio e vicinanza”.
“Il suo impegno determinato e determinante per far estradare il criminale nazista Erich Priebke in Italia, andando in Argentina, e generando così la partecipazione di un intero sistema che ne ha portato alla definitiva condanna, resterà per sempre esemplare” dichiara la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Ci lascia un’altra testimone della memoria, a noi spetta il compito di non dimenticare e ricordare alle nuove generazioni il suo esempio positivo” afferma invece la Presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.

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giulia spizzichino - le testimonianze
"Grazie a lei vinse la Giustizia"
“Il suo non era desiderio di vendetta, ma di giustizia. Se fu possibile condannare Priebke lo si deve soprattutto a lei, al suo costante impegno in questo senso”. Si dice ancora ammirato Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale ma soprattutto il ministro della Giustizia che intervenne convalidando il provvedimento cautelare di custodia del gerarca nazista, evitandone così la scarcerazione,
“Di Giulia Spizzichino mi colpì il disagio manifestato dopo la prescrizione, la profonda amarezza che si poteva cogliere nel suo viso e nelle sue parole dopo quella prima sentenza. Per fortuna, non molto tempo dopo, la sua faccia cambiò radicalmente espressione. Aveva finalmente raggiunto l’obiettivo che si era posta e che l’aveva portata fino in Argentina, sulle tracce dell’uomo che aveva ucciso parte della sua famiglia”.
Di Spizzichino, il professor Flick ricorda l’efficacia dei suoi interventi, la sua capacità di toccare le corde e i temi giusti. “Con parole e concetti estremamente semplici ci ha ricordato che l’antisemitismo è più vivo che mai nella nostra società. E che la Memoria – afferma il professore – è un presidio da difendere a ogni costo per il bene di tutti”.
“Grazie quindi a Giulia – conclude Flick – per aver contribuito a scrivere una pagina importante della giustizia italiana”.


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QUI MILANO - LA MOSTRA
Chanukkah accende la Triennale

"Qui oggi, con grande orgoglio"
“Il design si può esprimere in vari modi, questo è senz’altro tra i più innovativi. Nel suo insieme è quindi una mostra davvero speciale”.
Arturo Dell’Acqua Bellavitis, neo presidente del Triennale Design Museum, guarda soddisfatto all’allestimento della mostra Lumi di Chanukkah. Tra storia, arte e design che accoglierà i visitatori del grande polo culturale milanese fino all’otto gennaio. In esposizione oltre quaranta candelabri artistici che fanno parte dell’ormai celebre collezione della Comunità ebraica di Casale Monferrato, realizzata grazie all’intuizione del designer Elio Carmi e dall’artista Antonio Recalcati. Nel solco di quell’idea così particolare nasce anche questa nuova iniziativa, accolta ieri con grande entusiasmo da tutta la cittadinanza e prima ancora dalla stampa nel corso di una visita guidata dagli uffici stampa del Museo e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“C’è un grande orgoglio ad essere qua oggi, a celebrare questo traguardo” afferma Carmi. È lo stesso a ricordare come nacque l’intuizione del Museo dei Lumi e come il linguaggio dell’arte che lo caratterizzare sia universale e in grado di superare ogni confine e ostacolo. ”È possibile fare arte con gli oggetti di culto, anche nell’ebraismo. Oggi ne avete una chiara dimostrazione” sottolinea il celebre designer, che è anche Consigliere UCEI. La sfida è quella di non fermarsi mai, di far sì che sempre più artisti si raccolgano attorno a questa sfida. Anche in altre Comunità, non solo a Casale. Serve, sostiene Carmi, “un museo diffuso”.
Non nasconde l’orgoglio anche Titti Palazzetti, sindaco di Casale: “Tutti in città abbiamo ormai imparato a conoscere la Comunità ebraica, la sinagoga, il ricco programma culturale allestito durante l’anno. Eventi e iniziative aperti a tutta la città, esattamente come questa straordinaria mostra”.
Sottolinea la Presidente UCEI Noemi DI Segni: “Questo è un momento di incontro aperto alla cittadinanza che, partendo da Chanukkah, dalla sua collocazione nella storia, nell’arte e nel design, come recita il titolo della mostra, vuol portare all’attenzione di tutti il tema dei valori essenziali, della luce che non deve spegnersi mai per illuminare il lungo percorso già compiuto e ancora da completare in molte parti del mondo”.
“La festa di Chanukkah ci offre in dono un grande messaggio: convivere tra diversi, consapevoli di ciò che si è e rispettando pienamente l’Altro, è un obiettivo alla portata. Questa è la vera strada verso il progresso” spiega il rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area e Cultura UCEI. “Accendere una luce, la stessa luce che è brillata persino nei campi di sterminio, nell’ora più buia per il nostro popolo, significa scommettere sulla vita”.
Importante anche la voce degli altri leader religiosi presenti. “Il modo in cui è strutturata, in questo proficuo dialogo tra passato e modernità, rende la mostra un esempio per tutti. Anche per una comunità come quella islamica, attesa come altre alla sfida della continuità” sottolinea l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis.
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QUI FERRARA - L'INSEDIAMENTO
Studiosi, rabbini, museologi

Il nuovo comitato per il Meis
Si è insediato in queste ore il Comitato Scientifico del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, costituito da autorevoli esperti in materia di ebraismo, museologia, beni culturali, ricerca storica, sociologia, dialogo interreligioso e comunicazione. Come hanno spiegato nell’occasione il Presidente del Meis, Dario Disegni, e il direttore del Museo, Simonetta Della Seta, il ruolo del Comitato è quello di sostenere il nascente Museo “con contributi originali e altamente qualificati, che consentano di svolgere appieno la missione di diffondere la conoscenza, presso il vasto pubblico, della bimillenaria esperienza ebraica in Italia, nonché di essere un luogo aperto e inclusivo, che promuova i valori del dialogo e dell’incontro tra culture”.
Compongono il Comitato Scientifico, che nella giornata di ieri ha avuto l'opportunità di visitare il cantiere del Meis e sviluppare uno scambio a tutto campo sull’identità del futuro Museo, Donatella Calabi, Enzo Campelli, rav Luciano Caro, Tania Cohen Uzielli, Manuela Consonni, rav Roberto Della Rocca, Alain Elkann, Aldo Grasso, Saul Meghnagi, Alberto Melloni, Paolo Mieli, Mauro Perani, Michele Sarfatti e rav Amedeo Spagnoletto.

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NUMEROSI I TEMI AFFRONTATI 
Pisa, la Comunità protagonista
Positivo incontro tra gli iscritti della Comunità ebraica di Pisa e la Presidente UCEI Noemi Di Segni.
Al centro dell’incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità, una riflessione sui rapporti tra l’Unione, ente centrale di governo dell’ebraismo italiano e le singole realtà territoriali, oltre a un approfondimento sulle sfide che investono le 21 Comunità nel loro lavoro e nel loro impegno quotidiano.
A fare gli onori di casa il Presidente Maurizio Gabbrielli, che ha rappresentato la realtà pisana assieme ad altri esponenti del Consiglio e protagonisti della vita comunitaria.
Tra i temi affrontati l’intenso lavoro di squadra che, mettendo in campo enti, associazioni e mondo ebraico, insieme per un obiettivo comune, ha portato alla riqualificazione della sinagoga di via Palestro. Punto di riferimento imprescindibile per una continuità della vita ebraica. Ma anche luogo di incontro aperto a tutta la città, come dimostrare il successo ottenuto anche quest’anno dal Festival Nessiah.


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la commemorazione a roma 
Piero Abbina, un ricordo vivo
È stato convocato per questo sabato alle 21, a un mese dalla scomparsa, un limmud in ricordo di Piero Abbina.
Presidente dell’Italian Technion Society e costante animatore di iniziative per rafforzare la collaborazione accademica tra Italia e Israele, Abbina ha lasciato un vuoto profondo tra i suoi amici, colleghi e collaboratori.
Il Limmud, organizzato al Centro Ebraico Il Pitigliani, sarà l’occasione per ricordarne i molti impegni e le numerose proposte lanciate nel campo della scienza, della formazione e dell’educazione.
Tra i vari incarichi in campo ebraico, Abbina è stato anche presidente del Keren Kayemeth LeIsrael e della Consulta della Comunità ebraica romana e ha inoltre partecipato attivamente alla realizzazione dell’Israel University Day, il progetto UCEI per far conoscere a tanti giovani la realtà universitaria israeliana.


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informazione
Pregiudizi che non passano
Il quotidiano Il Giornale descrive oggi Vincent Bolloré, grande protagonista in questi giorni delle cronache italiane, in questi termini: "Finanziere francese di origini bretoni, cresciuto alla scuola della finanza internazionale ebraica di Antoine Bernheim e attraverso quella strada divenuto l'azionista privato numero uno in Mediobanca".
Una nuova dimostrazione, ma non se ne sentiva proprio il bisogno, di come la stampa italiana sia ancora inquinata da pregiudizi e veleni che non passano. A sinistra come a destra.


qui vercelli - l'udienza
"Parole ferme contro l'odio"
Nel luglio 2014, allora ignoti personaggi, appesero al cancello della sinagoga di Vercelli uno striscione bianco recante, in rosso, la scritta “#STOPBOMBINGGAZA ISRAELE ASSASSINI FREE PALESTINE”. A distanza di due anni è iniziato il procedimento penale per il reato di incitamento all’odio razziale, in cui la Comunità ebraica di Vercelli si è costituita parte civile rappresentata dall’avvocato Tommaso Levi di Torino, contro due individui ormai non più ignoti.


Rossella Bottini Treves,
Presidente della Comunità ebraica di Vercelli

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  pilpul
Ticketless - Quello che...
Quello che dobbiamo a Paolo De Benedetti è bene dirlo in forma di decalogo, senza riuscire, temo, a raggiungerlo nelle sue mirabili doti sintetiche: 1) l’umanità del suo insegnare dialogando 2) la capacità di spiegare cose complicate senza la boria accademica 3) la generosità che lo portava a collaborare con tutti, anche con le più anonime e non paludate riviste e rivistine 4) l’amore per i gatti, per la carta stampata, per i giochi di parole e per la divulgazione radiofonica 5) dimostrare con i fatti che un bravo studioso deve essere anche un bravo redattore, l’ethos dei refusi: come il mondo un testo si può emendare 6) la disinvoltura nel saper mettere tutti a proprio agio e dire una parola di consiglio a ogni tipo di pubblico 7) conservare intatta la forza del dialetto: la “gran bataja” della vita si combatte ovunque, non solo a Moncalvo 8) la severità con cui ha saputo denunciare in privato, a voce bassa ma con effetti dirompenti, l’ipocrisia dei sapientoni 9) il virtuosismo di un Maestro che ha camminato sul filo sospeso del dialogo ebraico-cristiano facendo piroette meravigliose senza mai cadere giù 10) dare fiducia ai giovani, insegnando loro che l’Alfieri, suo concittadino aveva torto a parlare di studio matto e disperatissimo. Studiare e divertirsi sono una sola cosa. Addio, caro Paolo.

Alberto Cavaglion 

Periscopio - Israele oggi
Grande successo ha avuto – forse ancora più delle edizioni precedenti – l’annuale Congresso, svoltosi a Roma gli scorsi 26 e 27 novembre, della Federazione delle Associazioni Italia-Israele, nel quale, alla presenza di un pubblico particolarmente numeroso, attento e partecipe, sono state affrontate una molteplicità di questioni relative alla difficile situazione del presente – i venti di guerra, le tensioni internazionali, la crescita dell’antisemitismo e dell’antisionismo, il montare dei vari populismi in Europa e in America ecc. -, non solo sul piano della descrizione e dell’analisi, ma anche alla ricerca delle migliori strategie di difesa e reazione, sul piano politico, diplomatico, mediatico, contro ogni violenza e a difesa della pace, del dialogo, dei diritti.

Francesco Lucrezi, storico
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Jacques Roumani (1944-2016)
È venuto a mancare dopo una lunga e sofferta malattia, vissuta con dignità, Jacques Roumani, redattore e animatore di Sephardic Horizons, che si pubblica in inglese.
Jacques era un uomo integro, un uomo di cultura, appassionato di chazanuth, che si è prodigato come studioso, nella valorizzazione e conservazione della memoria della cultura degli ebrei nel mondo arabo.
Trasferirsi da Benghasi negli Usa, ha raggiunto cariche importanti all’interno della banca mondiale, lavorando a stretto contatto con Mc Namara. Analista politico, esperto del mondo arabo, ha di recente curato la pubblicazione di “Libya on the Brink. Insecurity, Localism and the State not Back In”.
La sua morte prematura lascia un grande vuoto. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne sentirà la mancanza.


David Meghnagi, Università Roma Tre
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Cartoline da Israele 
Cartoline”: così si chiama il progetto che si pone l’obiettivo di dare voce al pensiero di studenti israeliani che hanno avuto una formazione didattica sul tema della Shoah.
Il progetto nasce in Israele da una collaborazione fra la scuola centrale di Yad Vashem per l’insegnamento della Shoah e il dipartimento di grafica del centro accademico Wizo di Haifa. Una collaborazione proficua che ha prodotto finora una serie e di cartoline, alcune delle quali molto significative e valide sia da un punto di vista artistico che didattico.


Sira Fatucci Leggi

Nessuna vittoria postuma
Nell’aprile 1933, in uno scenario di collasso dei principii democratici della Repubblica di Weimar, il Reichstag emanò leggi di boicottaggio delle attività ebraiche; un mese dopo, presso la Königsplatz di Monaco, studenti di matrice politica nazionalsocialista misero in atto la Bücherverbrennung, rogo dei libri di autori ebrei o di ispirazione politica comunista, antesignano di un allontanamento degli ebrei tedeschi dall’esercizio dell’arte e del pensiero.
Il 28 settembre 1933 le disposizioni del Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda di Goebbels proibirono agli ebrei tedeschi qualsiasi attività artistica, teatrale e cinematografica.


Francesco Lotoro
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