Giuseppe Momigliano,
rabbino
|
L’episodio
della strenua lotta sostenuta da Giacobbe, nel corso di una lunga
notte, con un misterioso personaggio, trova nel midrash alcune
interpretazioni che conferiscono a questo evento una dimensione in un
certo senso esistenziale, che non riguarda solo il patriarca ma l’uomo
in senso più ampio.
“Giacobbe rimase da solo ed un uomo lottò con lui fino al sorgere
dell’alba (Genesi 32,25).“R. Chammà bar Chaninà disse : gli apparve
come l’angelo di Esaù; R. Hunà disse: gli apparve come un pastore; Ravà
disse: gli si mostrò come un Maestro”. (Bereshit Rabbà 76,2; Talmud B.
Chullin 91).
|
|
Leggi
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
Fra
i tanti inquietanti ritorni, che si vedono sul terreno politico c'è
anche quello del "Me ne frego"! È impossibile votare senza una legge
elettorale? Me ne frego! È impossibile fermare gli sbarchi dei migranti
perché non si riesce a costruire muri sul mare? Me ne frego! Non si può
competere sul mercato globale del futuro chiudendosi nel proprio
piccolo staterello? Me ne frego! Un ulteriore segno di un'irrazionalità
imperante, che rende impossibile qualsiasi confronto. Bisognerebbe
anche ricordarsi di questo contesto quando si invocano paragoni
impropri con il tempo dei grandi padri costituenti, quello dei
Terracini, dei De Gasperi e dei Togliatti. Per ora, questo "Me ne
frego" è ancora al livello dell'ignobile farsa, speriamo non finisca in
tragedia come l'ultima volta.
|
|
Leggi
|
![](http://moked.it/unione_informa/strutturanl/stampa_header.jpg) |
Giulia Spizzichino,
oggi l'ultimo saluto
|
È
il giorno dei funerali di Giulia Spizzichino, la testimone che con le
sue parole, il suo coraggio, il suo appassionato impegno personale
riuscì a inchiodare il criminale nazista Erich Priebke alle sue
responsabilità e a farlo estradare in Italia dall’Argentina, dove si
era rifugiato da tempo e dove viveva indisturbato.
Nata e cresciuta a Roma, Giulia sfugge al rastrellamento del 16 ottobre
1943 grazie al padre Cesare, che intuisce subito i segnali di pericolo
con l’arrivo dei tedeschi in città e la famigerata richiesta dell’oro
alla Comunità ebraica capitolina. Il 21 marzo del ’44, dopo mesi
trascorsi in clandestinità, sfugge miracolosamente all’arresto, mentre
nell’abitazione di fronte vengono catturati i nonni e numerosi altri
familiari. Sette di loro finiranno tre giorni dopo alle Fosse
Ardeatine, altri 19 invece saranno mandati ad Auschwitz.
Numerosi le reazioni di cordoglio alla triste notizia ai più alti
livelli istituzionali. Ad intervenire tra gli altri anche il Presidente
della Repubblica Sergio Mattarella e il governatore della Regione Lazio
Nicola Zingaretti.
“Il suo impegno determinato e determinante per far estradare il
criminale nazista Erich Priebke in Italia, andando in Argentina, e
generando così la partecipazione di un intero sistema che ne ha portato
alla definitiva condanna, resterà per sempre esemplare” dichiara la
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“Ci lascia un’altra testimone della memoria, a noi spetta il compito di
non dimenticare e ricordare alle nuove generazioni il suo esempio
positivo” afferma la Presidente della Comunità ebraica romana Ruth
Dureghello.
|
|
Leggi
|
|
|
la DONNA CHE INCHIODò PRIEBKE Giulia Spizzichino (1926-2016)
In Piazza per l'ultimo saluto
Si
sono svolti questa mattina i funerali di Giulia Spizzichino, la
testimone che ebbe un ruolo fondamentale nell’estradizione del
criminale nazista Erich Priebke dall’Argentina dove aveva trovato
rifugio, e nella successiva condanna. La salma è stata trasportata
intorno alle dieci dalla sua abitazione nel quartiere Ostiense alla
“piazza”, e ha percorso via del Tempio accompagnata dal figlio Marco e
da un folto gruppo di persone, tra parenti, amici, autorità e cittadini
comuni giunti per darle l’ultimo saluto. Dopo il passaggio tra le vie
del Portico d’Ottavia, la cerimonia funebre si è poi svolta al cimitero
del Verano.
Molti i messaggi di cordoglio espressi ieri dalle autorità, a partire
dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha inviato un
messaggio agli ebrei romani: “Ho appreso con profonda commozione la
notizia della scomparsa di Giulia Spizzichino. Nel ricordo di questa
donna coraggiosa, porgo alla famiglia e alla comunità ebraica della
Capitale profondi sentimenti di cordoglio e vicinanza”.
“Il suo impegno determinato e determinante per far estradare il
criminale nazista Erich Priebke in Italia, andando in Argentina, e
generando così la partecipazione di un intero sistema che ne ha portato
alla definitiva condanna, resterà per sempre esemplare” dichiara la
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“Ci lascia un’altra testimone della memoria, a noi spetta il compito di
non dimenticare e ricordare alle nuove generazioni il suo esempio
positivo” afferma invece la Presidente della Comunità ebraica romana
Ruth Dureghello.
Leggi
|
giulia spizzichino - le testimonianze "Grazie a lei vinse la Giustizia"
“Il
suo non era desiderio di vendetta, ma di giustizia. Se fu possibile
condannare Priebke lo si deve soprattutto a lei, al suo costante
impegno in questo senso”. Si dice ancora ammirato Giovanni Maria Flick,
presidente emerito della Corte costituzionale ma soprattutto il
ministro della Giustizia che intervenne convalidando il provvedimento
cautelare di custodia del gerarca nazista, evitandone così la
scarcerazione,
“Di Giulia Spizzichino mi colpì il disagio manifestato dopo la
prescrizione, la profonda amarezza che si poteva cogliere nel suo viso
e nelle sue parole dopo quella prima sentenza. Per fortuna, non molto
tempo dopo, la sua faccia cambiò radicalmente espressione. Aveva
finalmente raggiunto l’obiettivo che si era posta e che l’aveva portata
fino in Argentina, sulle tracce dell’uomo che aveva ucciso parte della
sua famiglia”.
Di Spizzichino, il professor Flick ricorda l’efficacia dei suoi
interventi, la sua capacità di toccare le corde e i temi giusti. “Con
parole e concetti estremamente semplici ci ha ricordato che
l’antisemitismo è più vivo che mai nella nostra società. E che la
Memoria – afferma il professore – è un presidio da difendere a ogni
costo per il bene di tutti”.
“Grazie quindi a Giulia – conclude Flick – per aver contribuito a scrivere una pagina importante della giustizia italiana”.
Leggi
|
QUI MILANO - LA MOSTRA Chanukkah accende la Triennale
"Qui oggi, con grande orgoglio"
“Il
design si può esprimere in vari modi, questo è senz’altro tra i più
innovativi. Nel suo insieme è quindi una mostra davvero speciale”.
Arturo Dell’Acqua Bellavitis, neo presidente del Triennale Design
Museum, guarda soddisfatto all’allestimento della mostra Lumi di
Chanukkah. Tra storia, arte e design che accoglierà i visitatori del
grande polo culturale milanese fino all’otto gennaio. In esposizione
oltre quaranta candelabri artistici che fanno parte dell’ormai celebre
collezione della Comunità ebraica di Casale Monferrato, realizzata
grazie all’intuizione del designer Elio Carmi e dall’artista Antonio
Recalcati. Nel solco di quell’idea così particolare nasce anche questa
nuova iniziativa, accolta ieri con grande entusiasmo da tutta la
cittadinanza e prima ancora dalla stampa nel corso di una visita
guidata dagli uffici stampa del Museo e dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane.
“C’è
un grande orgoglio ad essere qua oggi, a celebrare questo traguardo”
afferma Carmi. È lo stesso a ricordare come nacque l’intuizione del
Museo dei Lumi e come il linguaggio dell’arte che lo caratterizzare sia
universale e in grado di superare ogni confine e ostacolo. ”È possibile
fare arte con gli oggetti di culto, anche nell’ebraismo. Oggi ne avete
una chiara dimostrazione” sottolinea il celebre designer, che è anche
Consigliere UCEI. La sfida è quella di non fermarsi mai, di far sì che
sempre più artisti si raccolgano attorno a questa sfida. Anche in altre
Comunità, non solo a Casale. Serve, sostiene Carmi, “un museo diffuso”.
Non nasconde l’orgoglio anche Titti Palazzetti, sindaco di Casale:
“Tutti in città abbiamo ormai imparato a conoscere la Comunità ebraica,
la sinagoga, il ricco programma culturale allestito durante l’anno.
Eventi e iniziative aperti a tutta la città, esattamente come questa
straordinaria mostra”.
Sottolinea la Presidente UCEI Noemi DI Segni: “Questo è un momento di
incontro aperto alla cittadinanza che, partendo da Chanukkah, dalla sua
collocazione nella storia, nell’arte e nel design, come recita il
titolo della mostra, vuol portare all’attenzione di tutti il tema dei
valori essenziali, della luce che non deve spegnersi mai per illuminare
il lungo percorso già compiuto e ancora da completare in molte parti
del mondo”.
“La festa di Chanukkah ci offre in dono un grande messaggio: convivere
tra diversi, consapevoli di ciò che si è e rispettando pienamente
l’Altro, è un obiettivo alla portata. Questa è la vera strada verso il
progresso” spiega il rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area e
Cultura UCEI. “Accendere una luce, la stessa luce che è brillata
persino nei campi di sterminio, nell’ora più buia per il nostro popolo,
significa scommettere sulla vita”.
Importante anche la voce degli altri leader religiosi presenti. “Il
modo in cui è strutturata, in questo proficuo dialogo tra passato e
modernità, rende la mostra un esempio per tutti. Anche per una comunità
come quella islamica, attesa come altre alla sfida della continuità”
sottolinea l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis. Leggi
|
QUI FERRARA - L'INSEDIAMENTO Studiosi, rabbini, museologi
Il nuovo comitato per il Meis
Si
è insediato in queste ore il Comitato Scientifico del Museo Nazionale
dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, costituito da autorevoli esperti
in materia di ebraismo, museologia, beni culturali, ricerca storica,
sociologia, dialogo interreligioso e comunicazione. Come hanno spiegato
nell’occasione il Presidente del Meis, Dario Disegni, e il direttore
del Museo, Simonetta Della Seta, il ruolo del Comitato è quello di
sostenere il nascente Museo “con contributi originali e altamente
qualificati, che consentano di svolgere appieno la missione di
diffondere la conoscenza, presso il vasto pubblico, della bimillenaria
esperienza ebraica in Italia, nonché di essere un luogo aperto e
inclusivo, che promuova i valori del dialogo e dell’incontro tra
culture”.
Compongono il Comitato Scientifico, che nella giornata di ieri ha avuto
l'opportunità di visitare il cantiere del Meis e sviluppare uno scambio
a tutto campo sull’identità del futuro Museo, Donatella Calabi, Enzo
Campelli, rav Luciano Caro, Tania Cohen Uzielli, Manuela Consonni, rav
Roberto Della Rocca, Alain Elkann, Aldo Grasso, Saul Meghnagi, Alberto
Melloni, Paolo Mieli, Mauro Perani, Michele Sarfatti e rav Amedeo
Spagnoletto.
Leggi
|
NUMEROSI I TEMI AFFRONTATI
Pisa, la Comunità protagonista
Positivo incontro tra gli iscritti della Comunità ebraica di Pisa e la Presidente UCEI Noemi Di Segni.
Al centro dell’incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità, una
riflessione sui rapporti tra l’Unione, ente centrale di governo
dell’ebraismo italiano e le singole realtà territoriali, oltre a un
approfondimento sulle sfide che investono le 21 Comunità nel loro
lavoro e nel loro impegno quotidiano.
A fare gli onori di casa il Presidente Maurizio Gabbrielli, che ha
rappresentato la realtà pisana assieme ad altri esponenti del Consiglio
e protagonisti della vita comunitaria.
Tra i temi affrontati l’intenso lavoro di squadra che, mettendo in
campo enti, associazioni e mondo ebraico, insieme per un obiettivo
comune, ha portato alla riqualificazione della sinagoga di via
Palestro. Punto di riferimento imprescindibile per una continuità della
vita ebraica. Ma anche luogo di incontro aperto a tutta la città, come
dimostrare il successo ottenuto anche quest’anno dal Festival Nessiah.
Leggi
|
la commemorazione a roma
Piero Abbina, un ricordo vivo
È stato convocato per questo sabato alle 21, a un mese dalla scomparsa, un limmud in ricordo di Piero Abbina.
Presidente dell’Italian Technion Society e costante animatore di
iniziative per rafforzare la collaborazione accademica tra Italia e
Israele, Abbina ha lasciato un vuoto profondo tra i suoi amici,
colleghi e collaboratori.
Il Limmud, organizzato al Centro Ebraico Il Pitigliani, sarà
l’occasione per ricordarne i molti impegni e le numerose proposte
lanciate nel campo della scienza, della formazione e dell’educazione.
Tra i vari incarichi in campo ebraico, Abbina è stato anche presidente
del Keren Kayemeth LeIsrael e della Consulta della Comunità ebraica
romana e ha inoltre partecipato attivamente alla realizzazione
dell’Israel University Day, il progetto UCEI per far conoscere a tanti
giovani la realtà universitaria israeliana.
Leggi
|
Ticketless
- Quello che...
|
Quello
che dobbiamo a Paolo De Benedetti è bene dirlo in forma di decalogo,
senza riuscire, temo, a raggiungerlo nelle sue mirabili doti
sintetiche: 1) l’umanità del suo insegnare dialogando 2) la capacità di
spiegare cose complicate senza la boria accademica 3) la generosità che
lo portava a collaborare con tutti, anche con le più anonime e non
paludate riviste e rivistine 4) l’amore per i gatti, per la carta
stampata, per i giochi di parole e per la divulgazione radiofonica 5)
dimostrare con i fatti che un bravo studioso deve essere anche un bravo
redattore, l’ethos dei refusi: come il mondo un testo si può emendare
6) la disinvoltura nel saper mettere tutti a proprio agio e dire una
parola di consiglio a ogni tipo di pubblico 7) conservare intatta la
forza del dialetto: la “gran bataja” della vita si combatte ovunque,
non solo a Moncalvo 8) la severità con cui ha saputo denunciare in
privato, a voce bassa ma con effetti dirompenti, l’ipocrisia dei
sapientoni 9) il virtuosismo di un Maestro che ha camminato sul filo
sospeso del dialogo ebraico-cristiano facendo piroette meravigliose
senza mai cadere giù 10) dare fiducia ai giovani, insegnando loro che
l’Alfieri, suo concittadino aveva torto a parlare di studio matto e
disperatissimo. Studiare e divertirsi sono una sola cosa. Addio, caro
Paolo.
Alberto Cavaglion
|
|
Periscopio - Israele oggi
|
Grande
successo ha avuto – forse ancora più delle edizioni precedenti –
l’annuale Congresso, svoltosi a Roma gli scorsi 26 e 27 novembre, della
Federazione delle Associazioni Italia-Israele, nel quale, alla presenza
di un pubblico particolarmente numeroso, attento e partecipe, sono
state affrontate una molteplicità di questioni relative alla difficile
situazione del presente – i venti di guerra, le tensioni
internazionali, la crescita dell’antisemitismo e dell’antisionismo, il
montare dei vari populismi in Europa e in America ecc. -, non solo sul
piano della descrizione e dell’analisi, ma anche alla ricerca delle
migliori strategie di difesa e reazione, sul piano politico,
diplomatico, mediatico, contro ogni violenza e a difesa della pace, del
dialogo, dei diritti.
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
Jacques Roumani (1944-2016)
|
È
venuto a mancare dopo una lunga e sofferta malattia, vissuta con
dignità, Jacques Roumani, redattore e animatore di Sephardic Horizons,
che si pubblica in inglese.
Jacques era un uomo integro, un uomo di cultura, appassionato di
chazanuth, che si è prodigato come studioso, nella valorizzazione e
conservazione della memoria della cultura degli ebrei nel mondo arabo.
Trasferirsi da Benghasi negli Usa, ha raggiunto cariche importanti
all’interno della banca mondiale, lavorando a stretto contatto con Mc
Namara. Analista politico, esperto del mondo arabo, ha di recente
curato la pubblicazione di “Libya on the Brink. Insecurity, Localism
and the State not Back In”.
La sua morte prematura lascia un grande vuoto. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne sentirà la mancanza.
David Meghnagi, Università Roma Tre
Leggi
|
|
Cartoline da Israele |
Cartoline”:
così si chiama il progetto che si pone l’obiettivo di dare voce al
pensiero di studenti israeliani che hanno avuto una formazione
didattica sul tema della Shoah.
Il progetto nasce in Israele da una collaborazione fra la scuola
centrale di Yad Vashem per l’insegnamento della Shoah e il dipartimento
di grafica del centro accademico Wizo di Haifa. Una collaborazione
proficua che ha prodotto finora una serie e di cartoline, alcune delle
quali molto significative e valide sia da un punto di vista artistico
che didattico.
Sira Fatucci Leggi
|
|
|
Nessuna vittoria postuma
|
Nell’aprile
1933, in uno scenario di collasso dei principii democratici della
Repubblica di Weimar, il Reichstag emanò leggi di boicottaggio delle
attività ebraiche; un mese dopo, presso la Königsplatz di Monaco,
studenti di matrice politica nazionalsocialista misero in atto la
Bücherverbrennung, rogo dei libri di autori ebrei o di ispirazione
politica comunista, antesignano di un allontanamento degli ebrei
tedeschi dall’esercizio dell’arte e del pensiero.
Il 28 settembre 1933 le disposizioni del Reichsministerium für
Volksaufklärung und Propaganda di Goebbels proibirono agli ebrei
tedeschi qualsiasi attività artistica, teatrale e cinematografica.
Francesco Lotoro
Leggi
|
|
|
|