Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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La
vergogna che i fratelli di Giuseppe provano quando egli si svela non è
quella che si prova di fronte a terzi. È il sentimento interiore che
scatta di fronte alla comprensione reale degli eventi e alla chiara
consapevolezza di quale parte vi abbiano avuto i
nostri comportamenti. Ciò è possibile solo nei momenti di verità.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Se
temiamo di introdurre il buon umore nella religione – scrive
Shaftesbury nella sua “Lettera sul fanatismo” – o di pensare con
libertà e gioia a un soggetto come Dio, è perché lo concepiamo come noi
stessi, e non possediamo una nozione di maestà e grandezza che non sia
associata alla solennità e alla cupezza”. Qualsiasi esperienza
collettiva che a-priori espelle l’ironia è destinata a divenire
dittatoriale, perché non disposta a sopportare un’opinione diversa
dalla propria.
A Stéphane Charbonnier, Jean Cabut, Georges David Wolinski, Bernard
Verlhac, Philippe Honoré, Mustapha Ourrad, Elsa Cayat, Bernard Maris,
Michel Renaud, Frederic Boisseau, Ahmed Merabet, Franck Brinsolaro.
Alle donne e agli uomini di Charlie Hebdo per averci fatto pensare
attraverso l’ironia e non fare della guerra al fanatismo solo un
conflitto di forza, ma anche, e soprattutto, di intelligenza.
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Milano contro neofascisti
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Da
Milano alla Liguria, istituzioni e società civile chiamate a rispondere
ai nostalgici del fascismo e a chi distorce pericolosamente il senso
della Memoria. Nel capoluogo lombardo, il movimento di estrema destra
Forza Nuova ha annunciato, con tanto di manifesto ispirato al fascismo,
di aver organizzato per il 14 gennaio una manifestazione in centro a
Milano. Annuncio a cui il Comitato lombardo antifascista e
l'Osservatorio sulle nuove destre, tra gli altri, hanno risposto
chiedendo al sindaco Giuseppe Sala di bloccare la manifestazione, come
raccontato venerdì da Repubblica. A stretto giro è arrivata la risposta
di Sala che ha dichiarato che “farà di tutto per impedire il raduno di
Forza Nuova” (Repubblica Milano e Corriere Milano). Apprezzamento per
la presa di posizione di Sala è arrivato dalla Presidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che ha sottolineato
come la difesa della libertà di espressione sia un valore da tutelare
ma non si possa applicare a movimenti che propugnano tesi fasciste,
antisemite e razziste e che si pongono al di fuori dell'ordinamento.
Dalle Cinque Terre ad Auschwitz, la Memoria vilipesa. Un post
“inaccettabile”, così il presidente della Comunità ebraica di Genova
Ariel Dello Strologo sintetizza quanto scritto e pubblicato su Facebook
dal presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vittorio
Alessandro. Quest'ultimo sul suo profilo ha pubblicato un post con
un'immagine di Auschwitz corredata dalla vergognosa affermazione:
“Vabbé, lo sterminio... però ha portato tanto turismo”. Alessandro,
contestato duramente sui social network, ha poi cercato di spiegare il
perché di quanto scritto ovvero che “il rispetto dei luoghi, delle
persone, delle loro storie svanisce o passa in secondo piano quando si
parla di turismo” (Repubblica). “Si può parlare del problema, del
profitto economico che porta a travolgere tutto e tutti, ma l'utilizzo
di quell'immagine e di quella frase è inaccettabile. - ha ribattuto il
presidente Dello Strologo - L'uso dei social e dei media deve essere
accorto, oppure il messaggio viene interpretato male”. L' assessore al
Turismo della Liguria, Gianni Berrino, ha commentato che “il paragone
traAuschwitz e le Cinque Terre è fuori luogo, per la storia e per
quello che rappresenta”.
La minaccia dell'Isis in Italia. “Prima o poi pagheremo un prezzo”.
Così il capo della polizia Franco Gabrielli sulla minaccia
terroristica che grava sul nostro Paese, rimasto per il momento
incolume di fronte alla violenza dei jihadisti dell'Isis. Non è una
questione di se ma di quando attaccheranno ha spiegato Gabrielli al
Quotidiano Nazionale. Il Corriere sottolinea come le parole del capo
della polizia non siano un allarme ma “una presa di coscienza”.
Il capo della polizia ha spiegato che “fra le misure da adottare per
contrastare dall'interno la creazione di cellule e l'evoluzione di lupi
solitari, ci saranno cambiamenti nei rimpatri di chi riceve una
risposta negativa alla richiesta di asilo in Italia”.
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quattro vittime e decine di giovani feriti
Gerusalemme, torna il terrorismo
"Vergognosa la gioia palestinese"
La
violenza terroristica palestinese si abbatte nuovamente contro
Gerusalemme. Come è accaduto a Nizza e così come era successo in
passato in Israele, ad essere utilizzato come arma un tir, lanciato
contro una fermata di autobus in cui erano radunati diversi soldati
israeliani. Quattro le vittime al momento accertate dell'attacco nella
Capitale israeliana (oltre al terrorista) mentre sono almeno 16 i
feriti, di cui alcuni gravi. Il Maghen David Adom - che ha chiesto alla
cittadinanza di aiutare i feriti recandosi a donare il sangue – ha
dichiarato che le vittime, tre ragazze e un ragazzo, erano tutti
ventenni. Secondo le ricostruzioni, i soldati erano in visita nella
Capitale come parte di un'iniziativa culturale promossa dall'esercito.
“Gli ebrei italiani si uniscono al dolore e allo strazio per quanto
abbiamo assistito a Gerusalemme – ha dichiarato la Presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni – Siamo
abituati a tornare alla normalità ma quando accadono tragedie simili
ricadiamo in un lutto collettivo che attraversa l'ebraismo di tutto il
mondo, legato a Israele e a Gerusalemme”. Un attentato terroristico di
estrema gravità, ha sottolineato la presidente dell'Unione, che
costituisce un segnale che anche i vertici internazionali devono
prendere in esame, in particolare in vista del summit organizzato a
Parigi sulla questione del conflitto tra israeliani e palestinesi. “In
questo momento di dolore, girando lo sguardo a pochi chilometri
dall'attentato vediamo gli inni di gioia dei palestinesi, un
comportamento che fa capire l'abisso culturale in cui viviamo e che
sfida ogni processo di pace”, dichiara la presidente Di Segni, in
riferimento ai vergognosi festeggiamenti inscenati da parte palestinese
dopo la notizia dell'attentato. Da registrare anche una sdegnata
condanna dell'attentato da parte della presidente della Comunità
ebraica di Roma Ruth Dureghello.
Sulla scena dell'attentato sono arrivati nelle scorse ore anche il
Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa
Avigdor Lieberman. In serata si terrà un Consiglio di sicurezza per
analizzare la questione. Intanto l'ambasciatore di Israele alle Nazioni
Unite Danny Danon si è rivolto all'Onu – sia al nuovo Segretario
Antonio Guterres sia al Consiglio di Sicurezza – chiedendo di
condannare l'attacco. Leggi
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qui Roma – la Mostra dell'Aned
La Memoria si fa immagine
Sopravvissuti
– Ritratti/Memorie/Voci. È il titolo della mostra fotografica
organizzata a Roma dall’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi
nazisti (Aned), che si inaugurerà martedì 10 gennaio alle 17.30 alla
Casa della Memoria e della Storia alla presenza tra gli altri del
Testimone Piero Terracina.
In mostra una selezione delle foto realizzate in occasione del dodicesimo Congresso dell’Aned a Mauthausen, nel 2000.
“Molti dei sopravvissuti, che allora guardavano così intensamente
nell’obiettivo della macchina fotografica, non ci sono più. Questo è un
dato di fatto che impone a tutti una riflessione sul futuro della
memoria ‘dopo l’ultimo testimone’, una riflessione di cui l’Aned vuole
farsi carico, interrogandosi sugli strumenti e sui linguaggi per
continuare a comunicare l’attualità di una vicenda storica che – viene
spiegato – fa profondamente parte delle nostre radici, italiane ed
europee”.
Quaranta gli scatti in mostra, frutto di altrettanti incontri del fotografo torinese Simone Gosso.
Ad introdurre la mostra, che ha ricevuto il patrocinio dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane, saranno il vicepresidente nazionale
Aned Aldo Pavia, il presidente Aned Roma Maurizio Ascoli ed Elisa Guida
dell’Università della Tuscia. Leggi
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fra
i protagonisti al processo della risiera
Enzio
Volli (1922-2017)
È
scomparso all’età di 94 anni Enzio Volli, decano degli avvocati di
Trieste e tra i grandi protagonisti del processo contro i responsabili
dei crimini alla Risiera di San Sabba celebratosi nel 1976 nella città
giuliana (fu lui a rappresentare la Comunità ebraica, insieme a Sergio
Kostoris”.
Nato il 9 febbraio 1922, Volli si è diplomato in Ingegneria chimica al
Politecnico di Zurigo nel 1944 e in seguito in Giurisprudenza. Nel
1950, entra nell’importante studio di famiglia. L’anno successivo
supera gli esami di procuratore, quindi quelli di avvocato. Nel 1966
consegue la libera docenza in diritto di navigazione.
Tra i vari incarichi ricoperti nel corso di una carriera intensa fino
all’ultimo, quello di componente del Consiglio di amministrazione della
Cassa di Risparmio di Trieste e di consigliere di amministrazione del
Lloyd Triestino.
“Perdiamo un grande ebreo triestino, una persona che ci onoravamo di
avere tra i nostri iscritti. Ai figli Ugo e Paolo, a tutti i familiari,
la nostra vicinanza e tutta la nostra gratitudine per quello che loro
padre ha fatto per Trieste e per la nostra Comunità” sottolinea il
presidente della Comunità ebraica Alessandro Salonichio.
“Perdiamo un gigante, un uomo la cui memoria resterà per sempre
impressa nei nostri cuori. Un uomo animato da una profonda etica
ebraica, da un profondo attaccamento alle proprie origini. Gli saremo
per sempre debitori, per come ci ha rappresentati in quello storico
processo, per quello che ci ha insegnato con l’esempio quotidiano. È un
pezzo di storia di Trieste che ci lascia” sottolinea il Consigliere
UCEI Mauro Tabor.
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pagine ebraiche - dossier golem
Dalla mistica per arrivare al mito,
tra horror, tecnica e magia
Il
Golem, l’uomo artificiale, è uno dei grandi simboli dei desideri e dei
timori umani che, affondando le sue radici ancora nei tempi biblici,
continua a ossessionare il pensiero occidentale. Delle varie
significazioni di cui il pupazzo di argilla, almeno a partire dalla
metà dell’Ottocento, si fa carico, si parla altrove in queste pagine.
Qui vale la pena sottolineare come, a cavallo fra tradizione e
modernità, esso contribuisca a sollevare una questione importante e
dalle infinite ramificazioni anche filosofiche, ovvero la
rappresentazione dell’essere umano. Come ci insegna Gershom Scholem in
La Kabbalah e il suo simbolismo questo tema “per l’ebraismo ha sempre
avuto un interesse assai vivo, anche se polemico, data la sua
avversione per il culto delle immagini. In alcune tradizioni ebraiche
le immagini rituali appaiono effettivamente come una specie di Golem
animati”. Forse anche su questa base tradizionale si è andato
sviluppando un notevole interesse di artisti figurativi, anzitutto
ebrei, per le rappresentazioni del Golem (che in fondo è uomo solo in
parte, e potrebbe addirittura evadere dai limiti imposti dal divieto
biblico di non ritrarre esseri umani).
Laura Quercioli Mincer, Università di Genova Leggi
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L’attualità della negazione |
A
volte si ha come la percezione di condurre una battaglia di
retroguardia. Tessendo la tela di Penelope o adoperandosi nelle fatiche
di Sisifo. Fatta una cosa, essendo convinti di avere messo finalmente
alcuni punti fermi, condivisi, ecco che tutto torna all’indietro, come
le lancette di un orologio che vanno in senso antiorario. Molto
dell’impegno sembra essere inutile, in altre parole, poiché agli sforzi
continui corrisponde il riscontro della loro vacuità. Ci si domanda
quindi, bloccando un attimo le macchine del proprio pensare e fare, che
altrimenti macinano da sé terra e tempo, se non sia bene soffermarsi a
scrutare criticamente il panorama, non dandolo per scontato in alcun
modo. Si tratta quasi sempre di un buon esercizio, che aiuta a tenere i
piedi per terra. Dopo di che, c'è sempre qualcosa o qualcuno che ci fa
sobbalzare. Non è che i piedi perdano contatto con la terra. Semmai è
la terra ad ondularsi e a dare quest'impressione.
Claudio Vercelli
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Levi Papers - Null Achtzehn
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La
striscia di carta battuta a macchina da Primo Levi e ritagliata con le
forbici va introdotta a pagina 35 dell’edizione De Silva, al primo
capoverso. Il testo recita così: “Null Achtzehn è molto giovane, il che
costituisce un pericolo grave. Non solo perché i ragazzi sopportano
peggio degli adulti le fatiche e il digiuno, ma soprattutto perché qui,
per sopravvivere, occorre un lungo allenamento alla lotta di ciascuno
contro tutti, che i giovani raramente posseggono”. Viene inserita
dunque nella pagina pubblicata nel 1947 arricchendo l’edizione del
1958. Un dettaglio. La pagina del 1947 continua così: “Null Achtzehn
non è particolarmente indebolito, ma tutti rifuggono dal lavorare con
lui. Tutto gli è a tal segno indifferente che non si cura più di
evitare la fatica e le percosse e di cercare il cibo. Eseguisce tutti
gli ordini che riceve, ed è prevedibile che, quando lo manderanno alla
morte, ci andrà con questa stessa totale indifferenza”.
Marco Belpoliti, scrittore
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