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8 gennaio 2017 - 10 Tevet 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
La vergogna che i fratelli di Giuseppe provano quando egli si svela non è quella che si prova di fronte a terzi. È il sentimento interiore che scatta di fronte alla comprensione reale degli eventi e alla chiara consapevolezza di quale parte vi abbiano avuto i nostri comportamenti. Ciò è possibile solo nei momenti di verità.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Se temiamo di introdurre il buon umore nella religione – scrive Shaftesbury nella sua “Lettera sul fanatismo” – o di pensare con libertà e gioia a un soggetto come Dio, è perché lo concepiamo come noi stessi, e non possediamo una nozione di maestà e grandezza che non sia associata alla solennità e alla cupezza”. Qualsiasi esperienza collettiva che a-priori espelle l’ironia è destinata a divenire dittatoriale, perché non disposta a sopportare un’opinione diversa dalla propria.
A Stéphane Charbonnier, Jean Cabut, Georges David Wolinski, Bernard Verlhac, Philippe Honoré, Mustapha Ourrad, Elsa Cayat, Bernard Maris, Michel Renaud, Frederic Boisseau, Ahmed Merabet, Franck Brinsolaro. Alle donne e agli uomini di Charlie Hebdo per averci fatto pensare attraverso l’ironia e non fare della guerra al fanatismo solo un conflitto di forza, ma anche, e soprattutto, di intelligenza.
 
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Milano contro neofascisti
Da Milano alla Liguria, istituzioni e società civile chiamate a rispondere ai nostalgici del fascismo e a chi distorce pericolosamente il senso della Memoria. Nel capoluogo lombardo, il movimento di estrema destra Forza Nuova ha annunciato, con tanto di manifesto ispirato al fascismo, di aver organizzato per il 14 gennaio una manifestazione in centro a Milano. Annuncio a cui il Comitato lombardo antifascista e l'Osservatorio sulle nuove destre, tra gli altri, hanno risposto chiedendo al sindaco Giuseppe Sala di bloccare la manifestazione, come raccontato venerdì da Repubblica. A stretto giro è arrivata la risposta di Sala che ha dichiarato che “farà di tutto per impedire il raduno di Forza Nuova” (Repubblica Milano e Corriere Milano). Apprezzamento per la presa di posizione di Sala è arrivato dalla Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che ha sottolineato come la difesa della libertà di espressione sia un valore da tutelare ma non si possa applicare a movimenti che propugnano tesi fasciste, antisemite e razziste e che si pongono al di fuori dell'ordinamento.

Dalle Cinque Terre ad Auschwitz, la Memoria vilipesa. Un post “inaccettabile”, così il presidente della Comunità ebraica di Genova Ariel Dello Strologo sintetizza quanto scritto e pubblicato su Facebook dal presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro. Quest'ultimo sul suo profilo ha pubblicato un post con un'immagine di Auschwitz corredata dalla vergognosa affermazione: “Vabbé, lo sterminio... però ha portato tanto turismo”. Alessandro, contestato duramente sui social network, ha poi cercato di spiegare il perché di quanto scritto ovvero che “il rispetto dei luoghi, delle persone, delle loro storie svanisce o passa in secondo piano quando si parla di turismo” (Repubblica). “Si può parlare del problema, del profitto economico che porta a travolgere tutto e tutti, ma l'utilizzo di quell'immagine e di quella frase è inaccettabile. - ha ribattuto il presidente Dello Strologo - L'uso dei social e dei media deve essere accorto, oppure il messaggio viene interpretato male”. L' assessore al Turismo della Liguria, Gianni Berrino, ha commentato che “il paragone traAuschwitz e le Cinque Terre è fuori luogo, per la storia e per quello che rappresenta”.

La minaccia dell'Isis in Italia. “Prima o poi pagheremo un prezzo”. Così il capo della polizia Franco Gabrielli sulla minaccia terroristica che grava sul nostro Paese, rimasto per il momento incolume di fronte alla violenza dei jihadisti dell'Isis. Non è una questione di se ma di quando attaccheranno ha spiegato Gabrielli al Quotidiano Nazionale. Il Corriere sottolinea come le parole del capo della polizia non siano un allarme ma “una presa di coscienza”.  Il capo della polizia ha spiegato che “fra le misure da adottare per contrastare dall'interno la creazione di cellule e l'evoluzione di lupi solitari, ci saranno cambiamenti nei rimpatri di chi riceve una risposta negativa alla richiesta di asilo in Italia”.
 
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  davar
quattro vittime e decine di giovani feriti 
Gerusalemme, torna il terrorismo
"Vergognosa la gioia palestinese"

La violenza terroristica palestinese si abbatte nuovamente contro Gerusalemme. Come è accaduto a Nizza e così come era successo in passato in Israele, ad essere utilizzato come arma un tir, lanciato contro una fermata di autobus in cui erano radunati diversi soldati israeliani. Quattro le vittime al momento accertate dell'attacco nella Capitale israeliana (oltre al terrorista) mentre sono almeno 16 i feriti, di cui alcuni gravi. Il Maghen David Adom - che ha chiesto alla cittadinanza di aiutare i feriti recandosi a donare il sangue – ha dichiarato che le vittime, tre ragazze e un ragazzo, erano tutti ventenni. Secondo le ricostruzioni, i soldati erano in visita nella Capitale come parte di un'iniziativa culturale promossa dall'esercito.
“Gli ebrei italiani si uniscono al dolore e allo strazio per quanto abbiamo assistito a Gerusalemme – ha dichiarato la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni – Siamo abituati a tornare alla normalità ma quando accadono tragedie simili ricadiamo in un lutto collettivo che attraversa l'ebraismo di tutto il mondo, legato a Israele e a Gerusalemme”. Un attentato terroristico di estrema gravità, ha sottolineato la presidente dell'Unione, che costituisce un segnale che anche i vertici internazionali devono prendere in esame, in particolare in vista del summit organizzato a Parigi sulla questione del conflitto tra israeliani e palestinesi. “In questo momento di dolore, girando lo sguardo a pochi chilometri dall'attentato vediamo gli inni di gioia dei palestinesi, un comportamento che fa capire l'abisso culturale in cui viviamo e che sfida ogni processo di pace”, dichiara la presidente Di Segni, in riferimento ai vergognosi festeggiamenti inscenati da parte palestinese dopo la notizia dell'attentato. Da registrare anche una sdegnata condanna dell'attentato da parte della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.
Sulla scena dell'attentato sono arrivati nelle scorse ore anche il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Avigdor Lieberman. In serata si terrà un Consiglio di sicurezza per analizzare la questione. Intanto l'ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite Danny Danon si è rivolto all'Onu – sia al nuovo Segretario Antonio Guterres sia al Consiglio di Sicurezza – chiedendo di condannare l'attacco.
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il sindaco sala si oppone a forza nuova
Milano. No ai fascisti in piazza
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala nelle scorse ore ha promesso che “farà di tutto per impedire il raduno di Forza Nuova” previsto per il 14 gennaio nel capoluogo lombardo. Il movimento di estrema destra ha infatti annunciato per quella data una manifestazione in pieno centro a Milano con tanto di manifesti che riprendono la simbologia fascista. Alla denuncia da parte di diverse associazioni, il sindaco Sala ha risposto assicurando che saranno presi provvedimenti per proibire la manifestazione. Una presa di posizione apprezzata dalla Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che ha sottolineato come la difesa della libertà di espressione sia un valore da tutelare ma non si possa applicare a movimenti che propugnano tesi fasciste, antisemite e razziste e che si pongono al di fuori del nostro ordinamento.
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qui Roma – la Mostra dell'Aned
La Memoria si fa immagine
Sopravvissuti – Ritratti/Memorie/Voci. È il titolo della mostra fotografica organizzata a Roma dall’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (Aned), che si inaugurerà martedì 10 gennaio alle 17.30 alla Casa della Memoria e della Storia alla presenza tra gli altri del Testimone Piero Terracina.
In mostra una selezione delle foto realizzate in occasione del dodicesimo Congresso dell’Aned a Mauthausen, nel 2000.
“Molti dei sopravvissuti, che allora guardavano così intensamente nell’obiettivo della macchina fotografica, non ci sono più. Questo è un dato di fatto che impone a tutti una riflessione sul futuro della memoria ‘dopo l’ultimo testimone’, una riflessione di cui l’Aned vuole farsi carico, interrogandosi sugli strumenti e sui linguaggi per continuare a comunicare l’attualità di una vicenda storica che – viene spiegato – fa profondamente parte delle nostre radici, italiane ed europee”.
Quaranta gli scatti in mostra, frutto di altrettanti incontri del fotografo torinese Simone Gosso.
Ad introdurre la mostra, che ha ricevuto il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, saranno il vicepresidente nazionale Aned Aldo Pavia, il presidente Aned Roma Maurizio Ascoli ed Elisa Guida dell’Università della Tuscia.
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fra i protagonisti al processo della risiera
Enzio Volli (1922-2017)
È scomparso all’età di 94 anni Enzio Volli, decano degli avvocati di Trieste e tra i grandi protagonisti del processo contro i responsabili dei crimini alla Risiera di San Sabba celebratosi nel 1976 nella città giuliana (fu lui a rappresentare la Comunità ebraica, insieme a Sergio Kostoris”.
Nato il 9 febbraio 1922, Volli si è diplomato in Ingegneria chimica al Politecnico di Zurigo nel 1944 e in seguito in Giurisprudenza. Nel 1950, entra nell’importante studio di famiglia. L’anno successivo supera gli esami di procuratore, quindi quelli di avvocato. Nel 1966 consegue la libera docenza in diritto di navigazione.
Tra i vari incarichi ricoperti nel corso di una carriera intensa fino all’ultimo, quello di componente del Consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Trieste e di consigliere di amministrazione del Lloyd Triestino.
“Perdiamo un grande ebreo triestino, una persona che ci onoravamo di avere tra i nostri iscritti. Ai figli Ugo e Paolo, a tutti i familiari, la nostra vicinanza e tutta la nostra gratitudine per quello che loro padre ha fatto per Trieste e per la nostra Comunità” sottolinea il presidente della Comunità ebraica Alessandro Salonichio.
“Perdiamo un gigante, un uomo la cui memoria resterà per sempre impressa nei nostri cuori. Un uomo animato da una profonda etica ebraica, da un profondo attaccamento alle proprie origini. Gli saremo per sempre debitori, per come ci ha rappresentati in quello storico processo, per quello che ci ha insegnato con l’esempio quotidiano. È un pezzo di storia di Trieste che ci lascia” sottolinea il Consigliere UCEI Mauro Tabor.
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pagine ebraiche - dossier golem
Dalla mistica per arrivare al mito,
tra horror, tecnica e magia

Il Golem, l’uomo artificiale, è uno dei grandi simboli dei desideri e dei timori umani che, affondando le sue radici ancora nei tempi biblici, continua a ossessionare il pensiero occidentale. Delle varie significazioni di cui il pupazzo di argilla, almeno a partire dalla metà dell’Ottocento, si fa carico, si parla altrove in queste pagine. Qui vale la pena sottolineare come, a cavallo fra tradizione e modernità, esso contribuisca a sollevare una questione importante e dalle infinite ramificazioni anche filosofiche, ovvero la rappresentazione dell’essere umano. Come ci insegna Gershom Scholem in La Kabbalah e il suo simbolismo questo tema “per l’ebraismo ha sempre avuto un interesse assai vivo, anche se polemico, data la sua avversione per il culto delle immagini. In alcune tradizioni ebraiche le immagini rituali appaiono effettivamente come una specie di Golem animati”. Forse anche su questa base tradizionale si è andato sviluppando un notevole interesse di artisti figurativi, anzitutto ebrei, per le rappresentazioni del Golem (che in fondo è uomo solo in parte, e potrebbe addirittura evadere dai limiti imposti dal divieto biblico di non ritrarre esseri umani).

Laura Quercioli Mincer, Università di Genova
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sorgente di vita
Tel Aviv, la Filarmonica in festa 
È nel segno di Toscanini che si apre la puntata di Sorgente di vita di questa sera: Riccardo Muti sale sul podio della Filarmonica d’Israele. Il programma del concerto è  lo stesso di quello diretto dal grande maestro nel 1936 in occasione della serata inaugurale  dell’orchestra di Tel Aviv, formata da musicisti ebrei fuggiti dall’Europa.
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la mostra al museo ebraico di berlino
Seinfeld e gli scatti del Golem
Tra le tante opere esposte alla mostra sul Golem al Museo Ebraico di Berlino ci sono alcune fotografie di Joachim Seinfeld. Pittore e fotografo, vive e lavora nella capitale tedesca da molti anni. Raggiungere il suo studio nel tardo pomeriggio invernale non è stato facile: si trova infatti in un’area industriale di periferia, buia e quasi deserta, sulle rive della Sprea, dove ha affittato uno spazio nel “Funkhaus”, un vecchio edificio in mattoni che un tempo era la sede della radio della DDR ed ora ospita vari atelier di artisti. Siamo qui per completare il servizio di Sorgente di vita dedicato alla mostra.

Piera Di Segni
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pilpul

L’attualità della negazione
A volte si ha come la percezione di condurre una battaglia di retroguardia. Tessendo la tela di Penelope o adoperandosi nelle fatiche di Sisifo. Fatta una cosa, essendo convinti di avere messo finalmente alcuni punti fermi, condivisi, ecco che tutto torna all’indietro, come le lancette di un orologio che vanno in senso antiorario. Molto dell’impegno sembra essere inutile, in altre parole, poiché agli sforzi continui corrisponde il riscontro della loro vacuità. Ci si domanda quindi, bloccando un attimo le macchine del proprio pensare e fare, che altrimenti macinano da sé terra e tempo, se non sia bene soffermarsi a scrutare criticamente il panorama, non dandolo per scontato in alcun modo. Si tratta quasi sempre di un buon esercizio, che aiuta a tenere i piedi per terra. Dopo di che, c'è sempre qualcosa o qualcuno che ci fa sobbalzare. Non è che i piedi perdano contatto con la terra. Semmai è la terra ad ondularsi e a dare quest'impressione.

Claudio Vercelli
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Levi Papers - Null Achtzehn
La striscia di carta battuta a macchina da Primo Levi e ritagliata con le forbici va introdotta a pagina 35 dell’edizione De Silva, al primo capoverso. Il testo recita così: “Null Achtzehn è molto giovane, il che costituisce un pericolo grave. Non solo perché i ragazzi sopportano peggio degli adulti le fatiche e il digiuno, ma soprattutto perché qui, per sopravvivere, occorre un lungo allenamento alla lotta di ciascuno contro tutti, che i giovani raramente posseggono”. Viene inserita dunque nella pagina pubblicata nel 1947 arricchendo l’edizione del 1958. Un dettaglio. La pagina del 1947 continua così: “Null Achtzehn non è particolarmente indebolito, ma tutti rifuggono dal lavorare con lui. Tutto gli è a tal segno indifferente che non si cura più di evitare la fatica e le percosse e di cercare il cibo. Eseguisce tutti gli ordini che riceve, ed è prevedibile che, quando lo manderanno alla morte, ci andrà con questa stessa totale indifferenza”.

Marco Belpoliti, scrittore
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