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24 febbraio 2017 - 28 Shevat5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Avete presente quando si dice che in Israele si avvera quotidianamente la promessa profetica del “kibbutz galuiot” la raccolta dei dispersi? Ieri ho partecipato ad un matrimonio dove coloro che erano sotto la huppa’, ebrei israeliani, avevano origini da ovunque nel mondo.
Il rav che celebrava le nozze è uruguaiano di origine ungherese, la sposa tripolina, lo sposo olandese, un testimone africano e l’altro statunitense.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
Direttore Fondazione CDEC
“Da questa area è possibile accedere alle immagini raccolte e catalogate dall’Archivio fotografico a partire dal 2001. Le fotografie qui pubblicate provengono da varie collezioni e costituiscono il patrimonio fotografico della Fondazione CDEC. La sezione viene costantemente arricchita di nuovi materiali”. Queste sono le parole poste a titolo della sezione fotografica della Digital Library alla quale lavorano con passione e competenza ricercatori e volontari della Fondazione CDEC da molti anni. Si tratta di un progetto di lunga durata, che valorizza un patrimonio storico e memorialistico che troppo spesso resta inconsapevolmente chiuso nei cassetti delle case delle famiglie ebraiche italiane.
 
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Un faro e il turismo nero
polemiche in Emilia
“Polemiche in Emilia Romagna per la decisione del comune di Meldola, provincia di Forlì, di riaccendere il faro di Mussolini: quando durante il Ventennio il dittatore soggiornava in Romagna, il faro veniva acceso per segnalare la sua presenza ed emetteva un fascio di luce tricolore visibile a oltre 60 chilometri di distanza. Ora il sindaco di Meldola Gianluca Zattini vuole riaccenderlo, racconta La Stampa: “sarà visibile da Imola a Rimini e richiamerà quassù un bel po’ di gente. Stiamo definendo le pratiche per affidare la gestione, ci sarà anche un ristorante”. Quel bel po’ di gente però, sottolinea il quotidiano, saranno con ogni probabilità i nostalgici del fascismo: nella vicina Predappio, il turismo nero porta in città 40mila persone. Si è formato già un comitato contro l’accensione del faro e da Ferrara il rabbino capo Luciano Caro ha criticato la scelta di Meldola: “Qui c’è la tendenza a nascondere le malefatte del regime – sottolinea rav Caro – A Predappio ci sono clamorose celebrazioni del fascismo: busti, bandiere, gadget, reliquie. Riaccendere il faro significa aggiungere ulteriore squallore”. “In quel luogo nostro zio è stato trucidato e ucciso, riaccendere quel faro sarebbe una profanazione. È Mussolini non merita di essere ricordato”, il ricordo invece dei famigliari di Antonio Carini, comandante della Resistenza catturato il 6 marzo del1944 e sottoposto alle torture più efferate proprio in quei luoghi. Giorgio Frassineti, sindaco Pd di Predappio, spalleggia invece l’iniziativa e attacca in modo grave l’Anpi (che ha posizioni diverse rispetto alla questione del faro): “Nel 2017 bisognerebbe interrogarsi su che senso abbia l’esistenza dell’associazione partigiani. Sinceramente credo che l’Anpi abbia esaurito il suo compito anni fa”. Contando i 40mila neofascisti che vanno in pellegrinaggio a Predappio, sembra invece che il compito di diffondere i valori della Resistenza non si sia esaurito.

Milano, via libera al Monte Stella. Il progetto presentato da Gariwo per il Giardino dei Giusti del Monte Stella “è volto a migliorare la fruibilità di tale porzione di parco, in coerenza con le finalità per cui è stato istituito il giardino dei Giusti, valorizzando inoltre la funzione educativa, sociale, ricreativa e didattica del verde nell’ambito urbano”. A sancirlo, il Tar della Lombardia che ha respinto il ricorso di 73 residenti della zona del Qt8 e dell’associazione Italia nostra, che si erano rivolti ai giudici per fermare il progetto approvato dal Comune ma, a loro dire, “troppo invasivo”. “L’ampliamento dell’area nata nel 2003 all’interno del Monte Stella, dedicata alla memoria di chi si è battuto contro i genocidi, – spiega Repubblica Milano parlando del progetto presentato da Gariwo – prevede una serie di opere progettate dall’architetto Stefano Valabrega tra le quali un auditorium, installazioni murarie e camminamenti”. “I giudici hanno saputo cogliere lo spirito che ha contraddistinto il nostro lavoro in questi quindici anni” il commento di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo.

La curva per Arpad Weisz. La curva sud dello stadio Dall’Ara di Bologna si chiamerà San Luca-Arpad Weisz, venendo quindi dedicata anche alla memoria del grande allenatore rossoblu che portò la squadra a vincere due scudetti ma fu poi assassinato nei lager nazisti perché ebreo (Il Resto del Carlino Bologna).

La Torah e il progetto editoriale. “Il dialogo fraterno e istituzionale tra ebrei e cristiani è ormai consolidato ed efficace, attraverso un confronto continuo e collaborativo. Questo vostro dono odierno si inserisce pienamente in tale dialogo, che non si esprime solo attraverso le parole, ma anche nei gesti”. Lo ha affermato papa Bergoglio, incontrando in udienza privata il rabbino Abraham Skorka e un consorzio di editori sudamericani e spagnoli, che gli hanno donato una copia della Torah in edizione limitata (Osservatore Romano). Sempre in Vaticano, ieri mattina il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni è intervenuto nel corso di un prestigioso convegno internazionale sul “Diritto umano all’acqua” organizzato alla Casina Pio IV dalla Pontificia Accademia per le Scienze.
 
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  davar
la dedica all'allenatore vittima della shoah
Bologna, curva San Luca-Weisz
“Una soluzione di buon senso”

“Un progetto che aggiunge, non sottrae”. Il presidente della Comunità ebraica bolognese, Daniele De Paz, aveva fin da subito sgombrato il campo da equivoci. Nessuna memoria da sradicare, nessun oltraggio all’identità cittadina (come invece tuonavano alcuni). Una voce che ha trovato ascolto, con un via libera ufficiale che metta la parola fine a inutili clamori e contestazioni.
Da fine primavera la Curva Sud dello stadio Dall’Ara assumerà una nuova denominazione. Dopo essere stato per molti anni ufficiosamente “Curva San Luca”, il settore sarà d’ora in poi conosciuto come “Curva San Luca – Arpad Weisz”.
Un duplice omaggio, fortemente voluto dal Comune (che ha lanciato l’iniziativa). Si onoreranno così insieme una realtà religiosa che è nel cuore di migliaia di bolognesi, ma anche l’allenatore ungherese che regalò alla squadra felsinea due scudetti e che fu poi ucciso ad Auschwitz in quanto ebreo. Vicenda a lungo finita nell’oblio e riscoperta soltanto da pochi anni grazie al documentato libro “Dallo scudetto ad Auschwitz” del giornalista Matteo Marani.
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il caso di violenza vicino a parigi
Francia, nuovi episodi antisemiti
"Servono azioni concrete"

Nuove quanto inquietanti notizie arrivano dalla Francia sul fronte degli episodi di antisemitismo. Secondo quanto riportano diversi media internazionali, due giovani ebrei che portavano la kippah sono stati aggrediti e picchiati martedì scorso mentre erano in auto nei pressi di Sant-Denis, alle porte della Capitale. Le vittime, due fratelli di 29 e 17 anni, sono stati avvicinati da un'altra auto i cui occupanti hanno iniziato ad insultarli. “Sporco ebreo, ti ammazzo”, la frase che, ha dichiarato il padre dei due ragazzi, è stata urlata contro i figli, a cui poi è seguita la lite. Al violento scontro, ha spiegato il padre, si sono unite altre persone per dare manforte agli aggressori. Uno di loro, armato di sega, - sempre nella ricostruzione del padre delle vittime – ha colpito alla mano uno dei ragazzi che ha rischiato di perdere un dito. Sulla questione, ha spiegato il Crif (l'ente ombrello delle Comunità ebraiche francesi), sta indagando la polizia. L'organizzazione ebraica ha chiesto cautela nella diffusione delle informazioni fino a che i fatti non saranno chiariti dalla magistratura. In ogni caso, rileva la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, il fatto rimane un preoccupante campanello di allarme per tutti. Si tratta di una violenza, ha rimarcato la presidente UCEI esprimendo solidarietà alla Comunità ebraica francese, che colpisce gli ebrei (da Tolosa all'Hypercasher, tanti gli episodi di brutale antisemitismo) ma che si propaga in tutta la società e non tocca solo la Francia ma tutta l'Europa. Un odio, ha concluso Di Segni, contro cui è necessario agire con azioni concrete e non più con semplici appelli in favore della convivenza.
 

qui roma - l'iniziativa per levi-montalcini
"Zia Rita, una vita da Nobel" 
La grande scienziata, che seppe conquistarsi la ribalta internazionale e i più importanti riconoscimenti. L’intellettuale appassionata, protagonista di numerose battaglie nella società italiana e in Parlamento. Ma anche un essere umano, con i suoi pregi e con le sue debolezze, costantemente a confronto con le piccole e grandi sfide della quotidianità.
La poliedrica figura di Rita Levi-Montalcini raccontata da chi l’ha conosciuta bene e porta oggi avanti il suo ricordo: la nipote Piera, oggi ospite della Regione Lazio per un evento organizzato in occasione del trentesimo anniversario dell’assegnazione del Premio Nobel alla scienziata torinesi. Ad ascoltarla gli studenti dei licei romani, numerosi stamane nella Sala Tevere. “Cosa significa avere una zia Premio Nobel” il tema attorno cui ha ruotato la sua riflessione, arrivata dopo la proiezione del documentario “Elogio dell’imperfezione: incontro con Rita-Levi Montalcini”.
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qui torino
La musica dell'indentità ebraica 
Che rapporti ci sono tra musica e religione? Quanto un retroterra come quello ebraico condiziona o in qualche modo orienta scelte di vita che poi inevitabilmente hanno ricadute sull’estetica stessa della composizione musicale? Queste e molte altre domande si trovano alla base del nuovo volume del musicologo Enrico Fubini, domande che nell’opera cercano e in parte trovano le loro risposte. Musicisti ebrei nel mondo cristiano. La ricerca di una difficile identità (Giuntina, Firenze 2016), affronta la questione da un punto di vista storico, analizzando i contesti e le vicende di singoli personaggi, ricostruendo così la storia del popolo ebraico attraverso la musica.
“Attraverso questa ricerca la musica si rivela ancora una volta come una delle spie, forse insostituibile, per esplorare le vicende storiche e le avventure spirituali del popolo ebraico in questi ultimi secoli”, ha commentato David Sorani, consigliere della Comunità Ebraica di Torino e moderatore della serata. Con l’Autore sono intervenuti Paolo Gallarati, musicologo e docente presso l’Università di Torino e Gilberto Bosco, musicista e compositore.

Alice Fubini
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gli stage del master ucei
Dal Meis a Pagine Ebraiche,
esperienza e formazione

Pagine Ebraiche, MEIS, Museo Umberto Nahon di Gerusalemme, Central European University di Budapest, sono le destinazioni scelte dagli studenti del Master in Cultura ebraica e Comunicazione dell’UCEI, per effettuare lo stage richiesto dal percorso formativo sulla base delle loro specifiche inclinazioni, al fine di approfondire, attraverso esperienze dirette, il percorso di studi intrapreso.
Così, tre giovani hanno partecipato al laboratorio giornalistico di Pagine Ebraiche, Redazione Aperta, tenutosi come ogni anno a Trieste ed eccezionalmente, vista la ricorrenza dei 500 anni del suo ghetto, anche a Venezia. Tale laboratorio ha consentito agli studenti di prender parte alle attività della redazione: dalla chiusura del numero in uscita alla cura della versione online; dagli eventi culturali alle interviste a personalità interne e vicine al mondo ebraico. Un’opportunità per cogliere non solo i caratteri dell’attività giornalistica ma anche per comprendere aspetti e modalità della comunicazione ebraica, nelle sue dinamiche intra ed extra comunitarie.

Bianca Pandolfi
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qui ferrara
Convivenza a passo di danza
La convivenza è possibile. A ricordarlo una compagnia di giovani attori e danzatori provenienti dalla Galilea, guidati dall’educatrice e direttrice artistica italo-israeliana Angelica Edna Calò Livne, a Ferrara oggi e domani per diversi appuntamenti.
Questa mattina il gruppo, conosciuto in Italia con il nome di “Ragazzi Arcobaleno di Galilea”, ha messo in scena alla Sala Estense (Piazza del Municipio) uno spettacolo-incontro con le scuole intitolato “Beresheet – In principio”.
Questa particolarissima formazione, composta da ebrei, cristiani, musulmani e drusi provenienti dalla Galilea, inizialmente contava non più di dieci componenti, diventati oggi più di cinquecento. Il loro viaggio in giro per il mondo è cominciato quindici anni fa e il messaggio che propongono non è mai cambiato: la realtà può essere migliorata, se la si vive con fiducia nel prossimo, praticando la solidarietà, la convivenza e la partecipazione, lottando, se necessario, contro chi cerca di capovolgere i valori più positivi nel loro contrario.
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l'iniziativa del benè akiva 
La sfida di "Giving Back"
"Giving Back”. È lo slogan di una campagna di crowdfunding lanciata dall’associazione giovanile sionistica e religiosa Benè Akiva, storico punto di riferimento per molte migliaia di ebrei italiani. Una campagna che avrà il suo momento clou questa domenica a Roma, alle 13, nella sede della Comunità ebraica. La sfida della campagna, spiegano gli organizzatori, è di raggiungere una determinata cifra. Se si riuscirà nell’intento, alcuni benefattori israeliani verseranno la stessa cifra. Altrimenti, tutte le donazioni torneranno indietro.
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pilpul
Classico e classico
Di tanto in tanto mi diverto a interrogare mio padre sulle sue esperienze liceali, un po’ per il gusto di immaginare che cosa ricorderanno i miei allievi tra sessant’anni, un po’ per confrontare programmi, metodi di insegnamento, testi e autori italiani e latini studiati. Le differenze, in rapporto al tempo trascorso, non sono poi molte, anzi, diciamocelo, sono troppo poche. Nonostante tutte le riforme degli ultimi anni, che finora lo hanno intaccato solo in superficie (e tutto sommato credo sia stato un bene), il liceo classico è sostanzialmente lo stesso. Non pare molto cambiata neppure l’utenza. Un’impressione di stabilità rassicurante, ma forse un po’ inquietante. Anche nell’atteggiamento verso la politica si nota una sostanziale uniformità attraverso i decenni: oggi come nei ricordi di mio padre c’è chi ne parla spesso (professori e allievi) e chi non ne parla per nulla; la democrazia e l’antifascismo sono presentati come valori condivisi; l’apologia del fascismo può trovare spazio nei discorsi occasionali di qualcuno ma ufficialmente non è accettata.

Anna Segre, insegnante
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Uniti contro l'odio
Due attivisti musulmani statunitensi hanno lanciato martedì una campagna di crowdfunding per riparare lo storico cimitero ebraico di St. Louis, in Missouri, vandalizzato nel weekend da anonimi. L'iniziativa dal nome "Muslims Unite to Repair Jewish Cemetery" in meno di tre ore ha raggiunto il suo obiettivo di 20.000 dollari, e gli organizzatori hanno assicurato che il ricavato in più verrà utilizzato per aiutare gli altri centri ebraici colpiti nel resto degli Stati Uniti. Anche il Council on American-Islamic Relations ha offerto 5.000 dollari affinché le autorità possano riuscire ad arrestare i colpevoli. Da gennaio oltre 54 centri ebraici hanno subito minacce e sono stati momentaneamente evacuati, altri attacchi di natura antisemita e perpetuati da gruppi legati all'estrema destra si sono verificati in tutto il paese, e non poche organizzazioni ebraiche hanno collegato l'emergere del fenomeno all'elezione di Donald Trump e al suo rapporto con personaggi dell'Alt-right.

Francesco Moises Bassano
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Io e l’altro
Come è possibile mettere insieme concetti e realtà tanto distanti tra loro senza creare paradossi?
Questa è una delle prime domande che sorge non appena ci affacciamo da profani al convegno internazionale “La congiunzione e nell’opera di Franz Rosenzweig: Io e l’altro, filosofia e teologia, tempo e redenzione, ebraismo e cristianesimo”.


Ilana Bahbout
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