
Elia Richetti,
rabbino
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Il
pettorale del Kohèn Gadòl, quello che ospitava gli Urìm e i Tummìm, che
servivano per interpellare Ha-Qadòsh Barùkh Hu, è chiamato “Chòshen
ha-mishpàt”, il pettorale del giudizio.
I Maestri hanno rilevato che le lettere della parola “chòshen” sono in
ordine opposto rispetto alla parola “nàchash”, divinazione. Difatti la
divinazione consiste nel fare appello a forze estranee per arrivare ad
indovinare le cose ignote; il giudizio, invece, consiste nel capire le
cose ignote attraverso la santità che è in noi, con l’aiuto
dell’illuminazione divina.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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A
Vienna alla sede della FRA – l’Agenzia dell’Unione Europea per i
Diritti Fondamentali – sono stati discussi questa settimana i piani
fondamentali per una seconda indagine sulle percezioni
dell’antisemitismo da parte degli ebrei europei. Nel 2012 una prima
indagine in nove paesi tra cui l’Italia aveva rivelato un preoccupante
incremento nell’incidenza dell’antisemitismo e si tratterà ora di
verificare se la percezione di questa recrudescenza sia ancora in corso
e quali le sue cause e diverse manifestazioni.
A onore della FRA, tra le raccomandazioni del primo studio vi erano anche tre passi che l’UE avrebbe dovuto compiere.
Iniziare concrete attività volte ad aumentare l’accesso da parte
ebraica di strutture e procedure atte a facilitare la denuncia di
crimini di odio e discriminazione.
Assicurare che gli ebrei europei siano coinvolti nei processi
decisionali e che le loro opinioni siano ascoltate e prese in
considerazione quando vengono discussi temi di loro interesse.
Esaminare come l’educazione sull’Olocausto venga integrata nei
programmi di insegnamento dei diritti civili, di storia e di formazione
degli insegnanti.
Buone dunque le intenzioni europee, ma la nuova ricerca dovrà tra
l’altro verificare in che misura negli ultimi cinque anni queste buone
intenzioni siano state tradotte in realtà.
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Vergogna a Biella
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“Un
film dal titolo infame si aggira per l’Italia. E si trasforma in una
cartina di tornasole sulla confusione mentale di un pezzo della
sinistra nostrana, a cominciare dall’Anpi, la benemerita associazione
dei partigiani”. Così il Corriere della Sera, in un articolo richiamato
in prima pagina, parlando oggi della polemica sulla proiezione a
Biella, patrocinata dall’Anpi locale, del film antisemita “Israele, il
cancro” dell’attivista filopalestinese Samantha Comizzoli. Come ricorda
il Corriere, nell’articolo a firma di Goffredo Buccini, la proiezione
inizialmente prevista in una scuola è stata bloccata dalla Provincia,
grazie alla mobilitazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
e di altre associazioni. La presidente dell’UCEI, riporta Buccini, ha
parlato di “fatto gravissimo”, in un lettera indirizzata al presidente
nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia. “Una sezione non si identifica con
l’Anpi… manifestazioni di disprezzo e odio ritengo non servano mai a
nessuna causa”, la spiegazione di Smuraglia. Parole che il Corriere
definisce molto caute, parlando poi di “mutazione genetica dell’Anpi,
decisa al congresso di Chianciano del 2006 per ovvi motivi di anagrafe
e sopravvivenza. L’associazione si è aperta a sinistra, riguadagnando
nei tre anni successivi trentamila iscritti tra i ‘giovani
antifascisti’”, tra questi, anche frange più estreme che confondono
democrazie come Israele con regimi come quello iraniano. E scelgono di
portare in sala film che si squalificano già dal titolo.
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La scuola dell'odio
Biella e il film della vergogna,
la condanna dei media
“Un
film dal titolo infame si aggira per l’Italia. E si trasforma in una
cartina di tornasole sulla confusione mentale di un pezzo della
sinistra nostrana, a cominciare dall’Anpi, la benemerita associazione
dei partigiani”.
In un articolo a tutta pagina richiamato con grande evidenza il
Corriere della sera racconta la squallida iniziativa di un attivista
propal a Biella, sostenuta dalla sezione locale dell'Anpi. Inizialmente
prevista in una scuola, la proiezione del documentario 'Israele, il
cancro' è stata bloccata dalla Provincia grazie alla mobilitazione
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e di altre associazioni,
ricorda oggi il Corriere. Che definisce le parole del Presidente
nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia molto caute e attacca la
"trasformazione genetica" di un'associazione che, a partire dal
Congresso di Chianciano del 2006, sembra aver smarrito parte dei propri
riferimenti.
"Il sostegno dell’Anpi rappresenta un fatto gravissimo e
incomprensibile e duole ancor più nella considerazione che tale filmato
divenga un’esperienza vissuta nella scuola, luogo nel quale esattamente
al contrario, dovremmo coltivare i valori condivisi della tolleranza e
del rispetto. L’odio è una materia facilmente infiammabile, basta
davvero poco per divampare in incendio" sottolineava nel suo messaggio
a Smuraglia la Presidente dell'Unione Noemi Di Segni.
Da segnalare tra gli altri l'intervento di Nino Boeti, Vice Presidente
del Consiglio Regionale del Piemonte e Presidente del Comitato
Resistenza e Costituzione, che in una nota afferma: "Il patrocinio
della sezione biellese dell’Anpi al documentario 'Israele, il cancro'
costituisce un grave errore, e mi sconcerta che a commetterlo sia
un’associazione che promuove i valori della Resistenza. Valori di
libertà, di tolleranza, di pace che sono quelli fondanti la nostra
Carta Costituzionale e che non appartengono certo a chi sceglie di
usare parole come 'cancro' e auspica che Israele possa sprofondare
all’inferno". Leggi
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UNA CULTURA IN TANTE CULTURE "Mediterraneo, un mare di vita"
Contrastare
ogni forma di razzismo attraverso l’acquisizione di strumenti didattici
e metodologici adeguati, rivolti ad insegnanti, operatori, allievi e
migranti.
La sfida di Una cultura in tante culture, il progetto dell’Associazione
Donne Ebree d’Italia sull’integrazione di alunni di etnie diverse nelle
scuole statali e di migranti nei centri di accoglienza, riparte queste
ore dalla Sicilia. La decima edizione del progetto, sostenuto
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è stata infatti
presentata a Siracusa. Prima tappa di una serie di appuntamenti che
vedranno protagonista l’educatrice Edna Angelica Calò Livne, di cui è
nota l’esperienza nel campo della mediazione culturale. Alle
organizzatrici e in particolare a Ziva Modiano Fischer, storica
referente del progetto, è andato l’apprezzamento della Presidente UCEI
Noemi Di Segni. “I progetti rivolti all’educazione, alla
multiculturalità e all’integrazione – scrive Di Segni – sono tanto più
rilevanti in un periodo di grande apprensione per le sorti dei
moltissimi migranti che tentano di raggiungere le nostre coste su
imbarcazioni precarie, spesso con esiti drammatici. Un fenomeno che non
possiamo e non dobbiamo ignorare, nella consapevolezza che accoglienza,
rispetto e sostegno ai bisognosi sono dei veri e propri imperativi
morali. Il mare che siamo chiamati a navigare, noi grandi e piccoli,
noi ebrei, musulmani e cristiani, può, se lo desideriamo davvero,
diventare un mare di vita”.
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l'incontro a milano con sergio della pergola Israele, paese rivolto al futuro
nel Medio Oriente che cambia
“Israele
è una solida democrazia proiettata al futuro, con un tasso di natalità,
anche tra i laici, molto più elevato che in Italia (3 figli per
famiglia contro 1). Sì esistono delle diseguaglianze sociali importanti
ma siete sicuri che non vi siano anche tra Trento e Crotone?”. Un
piccolo assaggio del quadro fatto ieri sera da Sergio Della Pergola,
demografo, docente dell'Università Ebraica di Gerusalemme e apprezzato
opinionista, protagonista a Milano di un incontro dal titolo “Israele
in una geopolitica che cambia”. Un appuntamento organizzato
dall'Associazione Italia-Israele della città, in cui Della Pergola
presentato in modo lucido e chiaro l'orizzonte politico e sociale in
cui si trova Israele. A livello macro, rispetto agli equilibri
dell'area mediorientale, ha spiegato l'illustre demografo – in questi
giorni protagonista di una Conferenza a Vienna per portare avanti una
seconda indagine sulle percezioni dell’antisemitismo da parte degli
ebrei europei – vi è “una convergenza di interessi tra Gerusalemme e
alcuni paesi della zona come l'Egitto di Al Sisi, la Giordania ma anche
l'Arabia Saudita, con tutte le perplessità aperte su questo regime”.
Convergenza che vede in particolare la condivisione di una stessa
minaccia, il pericolo iraniano che continua a lavorare per aumentare la
sua influenza. Leggi
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MEMORIA - LA MOSTRA Malati e disabili sotto il regime
Il Vittoriano apre pagine nuove
In
cinquanta pannelli contenenti immagini storiche e ricostruzioni
biografiche, l’abisso di disumanità perpetrato nei confronti dei malati
psichici e dei disabili durante il nazifascismo. Fotografie, disegni,
documenti ufficiali e inediti esposti per la prima volta.
Presentata per la prima volta al Parlamento tedesco a Berlino e quindi
portata a Londra, Vienna, Osaka, Città del Capo e Toronto, la mostra
“Schedati, perseguitati, sterminati” arriva in queste ore anche a Roma,
nella Sala Zanardelli del Vittoriano, arricchita da una speciale
sezione dedicata a “Malati, manicomi e psichiatri” sotto il fascismo.
Tra i temi più importanti trattati, le politiche di igiene razziale e
l’eugenetica.
“Una mostra che ci aiuta a fare vera e propria educazione alla
cittadinanza, una delle nostre missioni irrinunciabili” ha sottolineato
Edith Gabrielli, direttrice del Polo Museo del Lazio, inaugurando
quest’oggi un incontro dedicato alla stampa assieme agli enti che hanno
organizzato e sostenuto l’iniziativa (tra cui l’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, che la patrocina e che era oggi rappresentata
dall’assessore alla Cultura David Meghnagi).
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MELAMED - TELEVISIONE I giovani, la religione, il dialogo
Dieci
anni fa un gruppo di bambini cattolici, ebrei e musulmani raccontava il
proprio rapporto con la religione in un documentario di Gualtiero
Peirce intitolato ‘Primo giorno di Dio’. Cosa sono diventati oggi quei
bambini? E, da adolescenti, come vivono il rapporto con la fede?
Le risposte nel documentario ‘Almeno credo’, opera nuovamente di
Peirce, che andrà in onda stasera alle 21.05 su Tv2000. Domande,
incontri, riflessioni su temi di stringente attualità. Sogni e
inquietudini delle nuove generazioni alle prese con le complesse sfide
del quotidiano. Un viaggio mai banale che, tra le varie tappe, tocca
anche le aule della scuola ebraica romana. Leggi
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Setirot - La legione degli esclusi
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Da
qualche tempo rileggo con grande passione vecchi libri di Stefan Zweig,
e trovo spesso frasi, struggimenti, pensieri, ragionamenti che mi
colpiscono e mi emozionano per chiarezza e per il loro essere senza
tempo, universalmente eterni.
Nella “Novella degli scacchi”, ad esempio, Zweig scrive: «Ora i
nazionalsocialisti, molto prima che armassero i loro eserciti contro il
mondo, avevano cominciato a organizzare un esercito altrettanto
pericoloso e addestrato in tutti i paesi confinanti, la legione dei
diseredati, dei respinti, degli offesi (…)». In queste parole ognuno di
noi ci può trovare ciò che vuole. In tutti però credo provochino
preoccupazione, ansia e – mi auguro – spinta a reagire.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Joseph Achron
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Joseph
Achron era compositore e musicista ebreo, interessato all’etnologia e
alla musica popolare e ha dedicato gran parte della sua vita a indagare
il tesoro musicale della propria tradizione, nell’ambito della
Gesellschaft für Jüdische Volksmusik, la Società per la musica popolare
ebraica. Fondata a San Pietroburgo nel 1908, è stata la prima
istituzione in Russia a promuovere lo sviluppo di uno stile nazionale
ebraico nella musica russa. La sua attività presso la Gesellschaft für
Jüdische Volksmusik ha profondamente influenzato la sua produzione,
peraltro assai corposa: opere da camera e orchestrali, pezzi per piano
solo, pezzi per violino, canzoni e arrangiamenti corali, otto cadenze
per Paganini, Brahms, Mozart, Beethoven, Vivaldi e Haydn e diverse
trascrizioni.
Maria Teresa Milano
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Il significato di Purim |
Mordechai
invita gli ebrei a non partecipare al banchetto di Assuero affinché non
partecipino alla festa di un malvagio. Si rifiuta di inchinarsi ad Aman
perché lui era ebreo. Ester obbedisce a Mordechai perché era uno dei
maestri del tempo. A distanza di anni sembrano gesti normali,
giustificabili dal conoscere la fine della storia, che però di per sé
oggi rappresenterebbero motivo di grande discussione.
Daniel Funaro
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Libero arbitrio
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“Hitler
i disabili li eliminava gratis”, ha scritto Mario Adinolfi sul suo
profilo Facebook commentando la scelta della morte assistita
nell’ultimo fatto di cronaca che verrà probabilmente presto
dimenticato, la morte di Fabiano Antoniani noto come Dj Fabo.
Sara Valentina Di Palma
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