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9 Marzo 2017 - 11 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Il pettorale del Kohèn Gadòl, quello che ospitava gli Urìm e i Tummìm, che servivano per interpellare Ha-Qadòsh Barùkh Hu, è chiamato “Chòshen ha-mishpàt”, il pettorale del giudizio.
I Maestri hanno rilevato che le lettere della parola “chòshen” sono in ordine opposto rispetto alla parola “nàchash”, divinazione. Difatti la divinazione consiste nel fare appello a forze estranee per arrivare ad indovinare le cose ignote; il giudizio, invece, consiste nel capire le cose ignote attraverso la santità che è in noi, con l’aiuto dell’illuminazione divina.
 
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
A Vienna alla sede della FRA – l’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali – sono stati discussi questa settimana i piani fondamentali per una seconda indagine sulle percezioni dell’antisemitismo da parte degli ebrei europei. Nel 2012 una prima indagine in nove paesi tra cui l’Italia aveva rivelato un preoccupante incremento nell’incidenza dell’antisemitismo e si tratterà ora di verificare se la percezione di questa recrudescenza sia ancora in corso e quali le sue cause e diverse manifestazioni.
A onore della FRA, tra le raccomandazioni del primo studio vi erano anche tre passi che l’UE avrebbe dovuto compiere.
Iniziare concrete attività volte ad aumentare l’accesso da parte ebraica di strutture e procedure atte a facilitare la denuncia di crimini di odio e discriminazione.
Assicurare che gli ebrei europei siano coinvolti nei processi decisionali e che le loro opinioni siano ascoltate e prese in considerazione quando vengono discussi temi di loro interesse.
Esaminare come l’educazione sull’Olocausto venga integrata nei programmi di insegnamento dei diritti civili, di storia e di formazione degli insegnanti.
Buone dunque le intenzioni europee, ma la nuova ricerca dovrà tra l’altro verificare in che misura negli ultimi cinque anni queste buone intenzioni siano state tradotte in realtà.
 
Vergogna a Biella
“Un film dal titolo infame si aggira per l’Italia. E si trasforma in una cartina di tornasole sulla confusione mentale di un pezzo della sinistra nostrana, a cominciare dall’Anpi, la benemerita associazione dei partigiani”. Così il Corriere della Sera, in un articolo richiamato in prima pagina, parlando oggi della polemica sulla proiezione a Biella, patrocinata dall’Anpi locale, del film antisemita “Israele, il cancro” dell’attivista filopalestinese Samantha Comizzoli. Come ricorda il Corriere, nell’articolo a firma di Goffredo Buccini, la proiezione inizialmente prevista in una scuola è stata bloccata dalla Provincia, grazie alla mobilitazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e di altre associazioni. La presidente dell’UCEI, riporta Buccini, ha parlato di “fatto gravissimo”, in un lettera indirizzata al presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia. “Una sezione non si identifica con l’Anpi… manifestazioni di disprezzo e odio ritengo non servano mai a nessuna causa”, la spiegazione di Smuraglia. Parole che il Corriere definisce molto caute, parlando poi di “mutazione genetica dell’Anpi, decisa al congresso di Chianciano del 2006 per ovvi motivi di anagrafe e sopravvivenza. L’associazione si è aperta a sinistra, riguadagnando nei tre anni successivi trentamila iscritti tra i ‘giovani antifascisti’”, tra questi, anche frange più estreme che confondono democrazie come Israele con regimi come quello iraniano. E scelgono di portare in sala film che si squalificano già dal titolo.
 
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  davar

La scuola dell'odio
Biella e il film della vergogna,
la condanna dei media 

“Un film dal titolo infame si aggira per l’Italia. E si trasforma in una cartina di tornasole sulla confusione mentale di un pezzo della sinistra nostrana, a cominciare dall’Anpi, la benemerita associazione dei partigiani”.
In un articolo a tutta pagina richiamato con grande evidenza il Corriere della sera racconta la squallida iniziativa di un attivista propal a Biella, sostenuta dalla sezione locale dell'Anpi. Inizialmente prevista in una scuola, la proiezione del documentario 'Israele, il cancro' è stata bloccata dalla Provincia grazie alla mobilitazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e di altre associazioni, ricorda oggi il Corriere. Che definisce le parole del Presidente nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia molto caute e attacca la "trasformazione genetica" di un'associazione che, a partire dal Congresso di Chianciano del 2006, sembra aver smarrito parte dei propri riferimenti.
"Il sostegno dell’Anpi rappresenta un fatto gravissimo e incomprensibile e duole ancor più nella considerazione che tale filmato divenga un’esperienza vissuta nella scuola, luogo nel quale esattamente al contrario, dovremmo coltivare i valori condivisi della tolleranza e del rispetto. L’odio è una materia facilmente infiammabile, basta davvero poco per divampare in incendio" sottolineava nel suo messaggio a Smuraglia la Presidente dell'Unione Noemi Di Segni.
Da segnalare tra gli altri l'intervento di Nino Boeti, Vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione, che in una nota afferma: "Il patrocinio della sezione biellese dell’Anpi al documentario 'Israele, il cancro' costituisce un grave errore, e mi sconcerta che a commetterlo sia un’associazione che promuove i valori della Resistenza. Valori di libertà, di tolleranza, di pace che sono quelli fondanti la nostra Carta Costituzionale e che non appartengono certo a chi sceglie di usare parole come 'cancro' e auspica che Israele possa sprofondare all’inferno".
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UNA CULTURA IN TANTE CULTURE
"Mediterraneo, un mare di vita"
Contrastare ogni forma di razzismo attraverso l’acquisizione di strumenti didattici e metodologici adeguati, rivolti ad insegnanti, operatori, allievi e migranti.
La sfida di Una cultura in tante culture, il progetto dell’Associazione Donne Ebree d’Italia sull’integrazione di alunni di etnie diverse nelle scuole statali e di migranti nei centri di accoglienza, riparte queste ore dalla Sicilia. La decima edizione del progetto, sostenuto dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è stata infatti presentata a Siracusa. Prima tappa di una serie di appuntamenti che vedranno protagonista l’educatrice Edna Angelica Calò Livne, di cui è nota l’esperienza nel campo della mediazione culturale. Alle organizzatrici e in particolare a Ziva Modiano Fischer, storica referente del progetto, è andato l’apprezzamento della Presidente UCEI Noemi Di Segni. “I progetti rivolti all’educazione, alla multiculturalità e all’integrazione – scrive Di Segni – sono tanto più rilevanti in un periodo di grande apprensione per le sorti dei moltissimi migranti che tentano di raggiungere le nostre coste su imbarcazioni precarie, spesso con esiti drammatici. Un fenomeno che non possiamo e non dobbiamo ignorare, nella consapevolezza che accoglienza, rispetto e sostegno ai bisognosi sono dei veri e propri imperativi morali. Il mare che siamo chiamati a navigare, noi grandi e piccoli, noi ebrei, musulmani e cristiani, può, se lo desideriamo davvero, diventare un mare di vita”.

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l'iniziativa del world jewish congress
"Difendiamo Israele dal Bds"
A New York saranno oltre duemila, tra diplomatici, funzionari, opinion maker e studenti, a partecipare il prossimo 29 marzo alla Conferenza dedicata alla delegittimazione di Israele. Un appuntamento organizzato dal World Jewish Congress assieme alla Missione permanente israeliana presso le Nazioni Unite al Palazzo di Vetro, sede dell’Onu. Un’occasione di incontro per portare avanti la battaglia contro chi, esplicitamente o meno, attacca o mette in dubbio la legittimità dello Stato d’Israele. A partire da chi lo fa su palcoscenici internazionali come le sedi Onu.


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l'incontro a milano con sergio della pergola
Israele, paese rivolto al futuro
nel Medio Oriente che cambia

“Israele è una solida democrazia proiettata al futuro, con un tasso di natalità, anche tra i laici, molto più elevato che in Italia (3 figli per famiglia contro 1). Sì esistono delle diseguaglianze sociali importanti ma siete sicuri che non vi siano anche tra Trento e Crotone?”. Un piccolo assaggio del quadro fatto ieri sera da Sergio Della Pergola, demografo, docente dell'Università Ebraica di Gerusalemme e apprezzato opinionista, protagonista a Milano di un incontro dal titolo “Israele in una geopolitica che cambia”. Un appuntamento organizzato dall'Associazione Italia-Israele della città, in cui Della Pergola presentato in modo lucido e chiaro l'orizzonte politico e sociale in cui si trova Israele. A livello macro, rispetto agli equilibri dell'area mediorientale, ha spiegato l'illustre demografo – in questi giorni protagonista di una Conferenza a Vienna per portare avanti una seconda indagine sulle percezioni dell’antisemitismo da parte degli ebrei europei – vi è “una convergenza di interessi tra Gerusalemme e alcuni paesi della zona come l'Egitto di Al Sisi, la Giordania ma anche l'Arabia Saudita, con tutte le perplessità aperte su questo regime”. Convergenza che vede in particolare la condivisione di una stessa minaccia, il pericolo iraniano che continua a lavorare per aumentare la sua influenza.
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MEMORIA - LA MOSTRA
Malati e disabili sotto il regime

Il Vittoriano apre pagine nuove
In cinquanta pannelli contenenti immagini storiche e ricostruzioni biografiche, l’abisso di disumanità perpetrato nei confronti dei malati psichici e dei disabili durante il nazifascismo. Fotografie, disegni, documenti ufficiali e inediti esposti per la prima volta.
Presentata per la prima volta al Parlamento tedesco a Berlino e quindi portata a Londra, Vienna, Osaka, Città del Capo e Toronto, la mostra “Schedati, perseguitati, sterminati” arriva in queste ore anche a Roma, nella Sala Zanardelli del Vittoriano, arricchita da una speciale sezione dedicata a “Malati, manicomi e psichiatri” sotto il fascismo. Tra i temi più importanti trattati, le politiche di igiene razziale e l’eugenetica.
“Una mostra che ci aiuta a fare vera e propria educazione alla cittadinanza, una delle nostre missioni irrinunciabili” ha sottolineato Edith Gabrielli, direttrice del Polo Museo del Lazio, inaugurando quest’oggi un incontro dedicato alla stampa assieme agli enti che hanno organizzato e sostenuto l’iniziativa (tra cui l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che la patrocina e che era oggi rappresentata dall’assessore alla Cultura David Meghnagi).


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FONDAZIONE WALLENBERG
Palermo e la sinagoga nel futuro

Un premio per il monsignore
Un medaglia come riconoscimento per l’impegno nel dialogo interreligioso, nella costruzioni di nuovi ponti e nuove possibilità di incontro. “Un esempio di riconciliazione e rispetto reciproco tra persone di diverse fedi. Qualcosa di vitale importanza – si legge – soprattutto negli attuali momenti difficili”.
Con questa motivazione la Fondazione Internazionale dedicata al Giusto tra le Nazioni Raoul Wallenberg ha deciso di conferire una medaglia a Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, che in gennaio ha consegnato alla neonata sezione ebraica di Palermo le chiavi di una struttura di proprietà della sua arcidiocesi, l’Oratorio di Santa Maria del Sabato, dove presto sorgerà una sinagoga.
Un gesto dalla fortissima valenza simbolica, avvenuto nel giorno del 524esimo anniversario dell’editto di espulsione degli ebrei dalla Sicilia.
Un’iniziativa nata nel solco di una solida collaborazione tra Curia, autorità locali, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Napoli e Shavei Israel e che apre la porta a una serie di sfide e progetti condivisi.

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MELAMED - TELEVISIONE
I giovani, la religione, il dialogo
Dieci anni fa un gruppo di bambini cattolici, ebrei e musulmani raccontava il proprio rapporto con la religione in un documentario di Gualtiero Peirce intitolato ‘Primo giorno di Dio’. Cosa sono diventati oggi quei bambini? E, da adolescenti, come vivono il rapporto con la fede?
Le risposte nel documentario ‘Almeno credo’, opera nuovamente di Peirce, che andrà in onda stasera alle 21.05 su Tv2000. Domande, incontri, riflessioni su temi di stringente attualità. Sogni e inquietudini delle nuove generazioni alle prese con le complesse sfide del quotidiano. Un viaggio mai banale che, tra le varie tappe, tocca anche le aule della scuola ebraica romana.
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JCIAK
Intervista a Ben Gurion
L’amore per i libri, il sionismo, i tedeschi e il nazismo, la paura della morte. A 82 anni David Ben Gurion rilasciò una lunga intervista nella sua casa di Sde Boker, nel Negev. Era il 1968, l’uscita dalla vita politica era ormai matura e il padre dello Stato d’Israele si concesse di parlare a ruota libera spaziando dalle questioni personali alla politica alla storia.
Realizzata in vista di un film uscito poco dopo e presto finito nel dimenticatoio, la conversazione, della durata di sei ore, era stata ritrovata al Steven Spielberg Jewish Film Archive di Gerusalemme. Il girato in bianco e nero era rimasto però inutilizzato perché mancante del sonoro, che solo di recente è stato recuperato negli archivi Ben Gurion.
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    pilpul
Setirot - La legione degli esclusi
Da qualche tempo rileggo con grande passione vecchi libri di Stefan Zweig, e trovo spesso frasi, struggimenti, pensieri, ragionamenti che mi colpiscono e mi emozionano per chiarezza e per il loro essere senza tempo, universalmente eterni.
Nella “Novella degli scacchi”, ad esempio, Zweig scrive: «Ora i nazionalsocialisti, molto prima che armassero i loro eserciti contro il mondo, avevano cominciato a organizzare un esercito altrettanto pericoloso e addestrato in tutti i paesi confinanti, la legione dei diseredati, dei respinti, degli offesi (…)». In queste parole ognuno di noi ci può trovare ciò che vuole. In tutti però credo provochino preoccupazione, ansia e – mi auguro – spinta a reagire.


Stefano Jesurum, giornalista

In ascolto - Joseph Achron
Joseph Achron era compositore e musicista ebreo, interessato all’etnologia e alla musica popolare e ha dedicato gran parte della sua vita a indagare il tesoro musicale della propria tradizione, nell’ambito della Gesellschaft für Jüdische Volksmusik, la Società per la musica popolare ebraica. Fondata a San Pietroburgo nel 1908, è stata la prima istituzione in Russia a promuovere lo sviluppo di uno stile nazionale ebraico nella musica russa. La sua attività presso la Gesellschaft für Jüdische Volksmusik ha profondamente influenzato la sua produzione, peraltro assai corposa: opere da camera e orchestrali, pezzi per piano solo, pezzi per violino, canzoni e arrangiamenti corali, otto cadenze per Paganini, Brahms, Mozart, Beethoven, Vivaldi e Haydn e diverse trascrizioni.

Maria Teresa Milano
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Il significato di Purim 
Mordechai invita gli ebrei a non partecipare al banchetto di Assuero affinché non partecipino alla festa di un malvagio. Si rifiuta di inchinarsi ad Aman perché lui era ebreo. Ester obbedisce a Mordechai perché era uno dei maestri del tempo. A distanza di anni sembrano gesti normali, giustificabili dal conoscere la fine della storia, che però di per sé oggi rappresenterebbero motivo di grande discussione.

Daniel Funaro
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Libero arbitrio
“Hitler i disabili li eliminava gratis”, ha scritto Mario Adinolfi sul suo profilo Facebook commentando la scelta della morte assistita nell’ultimo fatto di cronaca che verrà probabilmente presto dimenticato, la morte di Fabiano Antoniani noto come Dj Fabo.

Sara Valentina Di Palma
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