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10 marzo 2017 - 12 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
La Meghillà di Ester al capitolo 10, versetto 3 afferma, che: “Mordechai fu gradito dalla maggioranza dei suoi fratelli”. Di fatto non ci fu un amore e una riconoscenza unanime. Ibn Ezra commenta con tristezza che non si può piacere a tutti, il Talmud ci fa sapere che una parte del Sinedrio criticò Mordechai perché troppo occupato negli affari pubblici e per questo aveva trascurato lo studio della Torah (Meghillà 16b).
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore CDEC
Fare didattica della Memoria è uno dei grandi temi che impegnano oggi le istituzioni pubbliche, i centri culturali e le fondazioni di ricerca. Il tema ha assunto una funzione prioritaria, e si moltiplicano (con non poche criticità) le giornate dedicate alla riflessione su eventi tragici del recente passato con l'idea di trarne insegnamenti per la gestione della nostra contemporaneità. Quasi mai, purtroppo, ci dimostriamo nelle nostre vite presenti sufficientemente preparati a questa sfida. Spesso adottiamo comportamenti inadeguati a onorare la Memoria del recente passato, e ancor più spesso le classi dirigenti dimostrano un'attenzione più di facciata che sostanziale.
 
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L'attentato in Germania 
“Non è terrorismo”
Ieri un uomo ha attaccato, armato d’ascia, i viaggiatori nella stazione di Düsseldorf, in Germania. L’assalitore è stato arrestato ed è stato a sua volta ferito, mentre eventuali complici sarebbero ricercati. Sette persone sono rimaste ferite nell’attacco. Una in modo grave, ma non sarebbe in pericolo di vita, riporta il Corriere. Secondo le ultime ricostruzioni, l’attacco non è riconducibile al terrorismo islamista. Per il quotidiano locale Rheinische Post l’attentatore sarebbe un 36enne originario dell’ex Jugoslavia, con problemi psichici, e residente a Wuppertal. Secondo una testimonianza raccolta da Bild, un treno della S-Bah, è entrato alla stazione centrale di Düsseldorf e “un tizio è saltato fuori e ha cominciato a buttarsi con un’ascia sulla gente. C’era sangue dappertutto. Ho vissuto tante cose in vita mia, ma mai una scena del genere”.

Come è cambiata Gerusalemme. Sul Corriere Sette ampio reportage a firma di Micaela De Medici sulla Capitale israeliana, che, si legge nell’articolo ”a partire dal 2010 è stata protagonista di una vera e propria rinascita, tutt’ora in corso. Una rinascita che passa attraverso musei, festival, spazi creativi, hub destinati all’innovazione, senza dimenticare la riqualificazione di aree fino a pochi anni fa dismesse o degradate, trasformate oggi in vivaci luoghi di shopping e di ritrovo, animati dalla mattina fino a tarda notte”.

L’Ungheria antisemita. Alcune settimane fa il partito di estrema destra ungherese Jobbik ha chiesto di rimuovere a Budapest la statua dedicata al filosofo György Lukács (1885-1971) perché “ebreo e marxista”. “L’Ungheria è un Paese piccolo, ma spesso tragicamente anticipatore. – racconta Enrico Deaglio sul Venerdì di Repubblica – Qui nacquero il fascismo, le prime leggi antiebraiche e l’idea di pulizia etnica. Dopo trent’anni di democrazia, da dieci anni è al potere un uomo forte antisemita che costruisce muri, espelle immigrati, reprime zingari e, ora, fa sparire anche delle piccole statue in un piccolo parco: il filosofo ebreo e marxista — così antimagiaro — sarà sostituito da una statua di Santo Stefano, il fondatore dell’Ungheria. Non ci sono state particolari proteste, a livello internazionale; evidentemente Orbán sente il vento spirare dalla sua parte”.

Gutgeld e il taglio taglio della tasse. Il governo italiano vuole tagliare il famoso cuneo fiscale e per Yoram Gutgeld, commissario alla spending review e da anni consigliere economico di Matteo Renzi, si tratta di un provvedimento giusto. Ma, spiega al Corriere il parlamentare, “è preferibile che la riduzione vada tutta a favore dei lavoratori. Correggerebbe il problema della tassazione troppo alta che continuiamo ad avere sul lavoro. Avrebbe senso sia come intervento di sostegno sociale, sia per la crescita attraverso i consumi”.

Il canto dei muezzin. “In Israele la Knesset ha adottato, in via preliminare, due nuovi progetti di legge che regolamentano il canto del muezzin: un disegno di legge vuole impedire le chiamate alla preghiera dai minareti durante la notte, l’altro vuole vietarle del tutto nelle zone urbane”, riporta Libero. Sul tema c’è un forte dibattito in corso nell’opinione pubblica israeliana. Tra chi si era espresso contro l’iniziativa legislativa, il presidente d’Israele Reuven Rivlin.

Il convegno dei biblisti. A Venezia l’Associazione biblica italiana ha organizzato un convegno con studiosi italiani ed europei dall’inquietante e pericoloso titolo “Israele popolo di un Dio geloso: coerenze e ambiguità di una religione elitaria”. Come riportano i media oggi, diversi rabbini hanno preso posizione contro l’iniziativa (il Foglio). In particolare, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dall’Assemblea rabbinica italiana è stato chiesto, tra le altre cose, di ridefinire i temi del convegno perché non vi siano richiami a temi legati al pregiudizio antiebraico. L’obiettivo delle riflessioni, spiegano, deve essere sempre in un’ottica di apertura e dialogo e mai il contrario.
 
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  davar
antisemitismo
Biella e il film della vergogna
“Sezione Anpi ritiri il logo”

“La Segreteria Nazionale Anpi, visto che gli inviti rivolti ad attenersi alla linea nazionale, formulati attraverso la Presidenza del Comitato provinciale di Biella, non hanno avuto esito, intima alla Sezione di Valle Elvo e Serra di eliminare il logo dell’Anpi dalla proiezione di un film che reca un titolo in netto contrasto con la linea seguita dalla nostra Associazione e più volte ribadita”.
Così i vertici dell’Associazione Nazionale Ex Partigiani d’Italia sull’ormai nota iniziativa di alcuni attivisti antisemiti a Biella e su chi, all’interno dell’associazione, distorcendo completamente il senso del proprio impegno e del proprio ruolo, li sostiene con un patrocinio ufficiale.
Vicenda che ha avuto un notevole clamore mediatico dopo la ferma denuncia effettuata dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, cui hanno fatto seguito una prima risposta del Presidente Anpi Carlo Smuraglia e l’intervento delle istituzioni locali, che hanno revocato l’utilizzo della sala di una scuola per la proiezione del documentario “Israele, il cancro”.
“L’inadempienza a questa intimazione – si legge nel documento Anpi– renderebbe abusivo l’utilizzo del logo Anpi e configurerebbe un atto passibile di sanzione disciplinare, sì da richiedere l’assegnazione della pratica alla Commissione di Garanzia Nazionale che provvederà alla istruttoria e alla formulazione di proposte al Comitato Nazionale, unico competente, per Statuto, a comminare sanzioni disciplinari”.
Significativa la mobilitazione di enti, realtà e associazioni che negli scorsi giorni sono intervenuti contro l’iniziativa dell’Anpi Valle Elvo e Serra.
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il vertice israele-russia a mosca
Netanyahu e Putin, sull'Iran
le strade si dividono

Nel corso di una visita ufficiale al Cremlino, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha elogiato il contributo della Russia nella lotta al terrorismo islamista, in particolare contro Daesh e Al Qaeda. Incontrando il presidente russo Vladimir Putin, Netanyahu ha affermato, in un comunicato diffuso alla stampa, ha definito i rapporti con Mosca come “una genuina amicizia”, sottolineando che i rapporti con Israele sono improntati a un rafforzamento delle relazioni “economiche, tecnologiche, turistiche e culturali”. Il Primo ministro israeliano ha inoltre ricordato il “ponte vivente” che lega i due paesi, ovvero il milione di persone proveniente dall'ex Unione Sovietica che vive attualmente in Israele. Se su molti punti tra i due leader c'era sinergia, diverse le posizioni sull'Iran. Netanyahu ha infatti ribadito come Teheran costituisca una minaccia vitale per lo Stato ebraico.
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il progetto del Meis e della comunità ebraica
A Ferrara, domande d'ebraismo
Tra la curiosità dei passanti, sono appena terminate, nei luoghi della Ferrara ebraica, le riprese della troupe guidata dal regista Ruggero Gabbai per “Lo spazio delle domande”, che il 5 aprile, alle 16.00, segnerà per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah l’inaugurazione di due itinerari strettamente collegati: la mostra sulla vita degli ebrei ferraresi in rapporto alla città e il giardino dedicato all'alimentazione ebraica.
Al cuore dell’iniziativa promossa dal MEIS e dalla Comunità Ebraica di Ferrara, sono tre domande fondamentali: che cos’è, per te, l’ebraismo? Come celebriamo? Dove incontriamo gli altri? E proprio le interviste realizzate in questi giorni a sette ebrei ferraresi – di nascita o d’adozione – particolarmente rappresentativi danno voce ad alcune, possibili risposte a quegli interrogativi.
Davanti al microfono di Gabbai, Marcella Ravenna e Jose Bonfiglioli, Marcello Sacerdoti e Baruch Lampronti, il rabbino capo di Ferrara, rav Luciano Caro, e il presidente della vivace Comunità Ebraica cittadina, Andrea Pesaro, affiancato dal nipotino Alessandro, hanno raccontato ampi brani del loro vissuto e il significato che attribuiscono all’ebraismo e alle sue tradizioni.
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rav riccardo di segni e la storia di purim
I segreti della Meghillat Ester 
Suddiviso in dieci capitoli, la Meghillat Ester (Rotolo di Ester) è un testo biblico che racconta la storia di Ester, giovane donna ebrea che – divenuta moglie del re Assuero – salverà il suo popolo dall’annientamento voluto dal consigliere del re persiano, il perfido e violento Amman. La lettura della Meghillah segna il momento fondamentale del Purim ed è ascritta tra le quattro prescrizioni proprie di questa ricorrenza assieme al dono di cibo a parenti e amici (“Mishloach Manot”), all’assistenza ai bisognosi (“Tzedakah”) e al pasto festivo. Due sono i momenti di raccolta in sinagoga: la sera del 13 e la mattina del 14 del mese di Adar. Durante la lettura è abitudine fare rumore ogni volta che viene pronunciato il nome di Haman. Scritta originariamente in ebraico, la sua stesura definitiva – a opera di ignoti – è collocata verso la fine del secondo secolo prima dell’era volgare in Mesopotamia e con tutta probabilità a Babilonia. Ricca di simbologie, la Meghillah – unico testo biblico assieme al Cantico dei Cantici in cui non compare il nome di Dio – contiene al suo interno segreti e riferimenti allegorici non facilmente intuibili senza una guida esperta che possa esplicarne i significati più reconditi. “Non sono ossessioni paranoiche. La ricerca delle millot mafteach, di quelle parole che aiutano a fare i collegamenti serve a una comprensione più esaustiva” spiegava a Pagine Ebraiche il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, svelando alcuni segreti di un testo profondo, affascinante, radicato nella storia ma ancora straordinariamente attuale.
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qui roma
Bene Berith, Ascarelli presidente
Avvocato, 65 anni, tre figli, l’ex assessore al Bilancio della Comunità ebraica romana Federico Ascarelli è il nuovo Presidente della sezione locale del Benè Berith, tra le più antiche organizzazioni ebraiche al mondo.
In questo incarico Ascarelli potrà contare sul sostegno dei Vicepresidenti Mario Venezia e Claudio Moscati e dei Consiglieri Giordana Moscati, Daniel Citone, Alex Luzon, Pierre Levy e Sandro Di Castro.
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qui torino
In duello contro i fascisti
Moretto a Roma se lo ricordano ancora. Il suo vero nome è Pacifico Di Consiglio e nel 1943 è l’unico ebreo romano che durante l’occupazione nazista resta in città per dare la caccia ai suoi persecutori. Pugile dilettante, la vita di Moretto, come quella di tanti ebrei romani, cambia dopo il 1938. Ma a differenza di altri, Moretto trova il modo per ribellarsi”. Così si apre la quarta di copertina di Duello nel ghetto (Rizzoli, 2017), nuovo libro di Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, scritto assieme allo storico germanista Amedeo Osti Guerrazzi.
A presentare il volume nel pomeriggio di ieri presso l’Associazione Italia Israele di Torino è lo stesso Molinari, che componendo l’opera inevitabilmente torna alle sue origini ebraico-romane, fattore determinante per comprendere fino in fondo la storia di Pacifico Di Consiglio, detto Moretto, un ribelle che lotta fino alla fine contro l’oppressione all’interno del ghetto ebraico di Roma in un duello serrato con le bande fasciste.

Alice Fubini
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QUI ROMA
Bds, veleno ancora in agenda
Diversamente da quanto emerso nelle scorse ore e nonostante una significativa mobilitazione anche in sede istituzionale, le iniziative organizzate a Roma per il 14 e 15 marzo dal BDS, il movimento di boicottaggio anti-israeliano che da tempo sostiene vere e proprie campagne di odio, risulterebbero ancora in agenda.
Molteplici in particolare gli eventi che vengono annunciati al Nuovo Cinema L'Aquila, nel Quinto municipio della Capitale, in occasione della “Israeli Apartheid Week”.
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pilpul
Niente seder, lo dice Ester
“Mordechai se ne andò ed eseguì tutto quello che Ester gli aveva ordinato.” Il quarto capitolo della Meghillat Ester non si chiude con una Ester succube ed eterodiretta come forse ci era parsa fino a quel momento, anzi, è Mordechai che si affretta ad eseguire i suoi ordini. E non si tratta di ordini da poco: “non mangiate né bevete per tre giorni, notte e giorno.” È nato un nuovo digiuno che si osserva (in altra data e per un solo giorno) ancora oggi. Il midrash rincara la dose sulla gravità dell’ordine impartito da Ester, facendoci notare che il digiuno coincideva con l’inizio di Pesach e quindi digiunare significava non celebrare il seder per quell’anno così come è prescritto e non osservare il precetto di mangiare matzà e maror.

Anna Segre, insegnante
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Istruiti contro la propaganda
La  vera lotta non è tra Oriente e Occidente, o tra capitalismo e comunismo, ma tra istruzione e propaganda. Istruzione significa educare le persone a guardare la realtà che li circonda, per comprendere loro stessi. La propaganda è esattamente il contrario. Essa racconta: 'Pensa in questo modo, come  noi vogliamo che tu pensi!'. L'istruzione eleva le persone in alto. Apre il loro cuore e sviluppa la loro mente, in modo che le persone possano scoprire la verità e farla propria. La  propaganda invece, chiude il loro cuore e inibisce la loro mente.  Costringe ad accettare dei dogmi senza chiedersi se essi siano veri  oppure no." (Martin  Buber, da Aubrey Hodes "Encounter with Martin Buber", 1972).

Francesco Moises Bassano
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Ubriachi di gioia
Purim è provare ogni anno la gioia della sopravvivenza fisica e spirituale, quella che si prova di fronte allo scampato pericolo e alla paura della morte. È questa netta linea di divisione tra la vita e la morte a renderci ebbri di una gioia che, come il vino, può uscire dal nostro semplice e limitato controllo. 

Ilana Bahbout
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