
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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La
Meghillà di Ester al capitolo 10, versetto 3 afferma, che: “Mordechai
fu gradito dalla maggioranza dei suoi fratelli”. Di fatto non ci fu un
amore e una riconoscenza unanime. Ibn Ezra commenta con tristezza che
non si può piacere a tutti, il Talmud ci fa sapere che una parte del
Sinedrio criticò Mordechai perché troppo occupato negli affari pubblici
e per questo aveva trascurato lo studio della Torah (Meghillà 16b).
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore CDEC
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Fare
didattica della Memoria è uno dei grandi temi che impegnano oggi le
istituzioni pubbliche, i centri culturali e le fondazioni di ricerca.
Il tema ha assunto una funzione prioritaria, e si moltiplicano (con non
poche criticità) le giornate dedicate alla riflessione su eventi
tragici del recente passato con l'idea di trarne insegnamenti per la
gestione della nostra contemporaneità. Quasi mai, purtroppo, ci
dimostriamo nelle nostre vite presenti sufficientemente preparati a
questa sfida. Spesso adottiamo comportamenti inadeguati a onorare la
Memoria del recente passato, e ancor più spesso le classi dirigenti
dimostrano un'attenzione più di facciata che sostanziale.
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L'attentato in Germania
“Non è terrorismo”
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Ieri
un uomo ha attaccato, armato d’ascia, i viaggiatori nella stazione di
Düsseldorf, in Germania. L’assalitore è stato arrestato ed è stato a
sua volta ferito, mentre eventuali complici sarebbero ricercati. Sette
persone sono rimaste ferite nell’attacco. Una in modo grave, ma non
sarebbe in pericolo di vita, riporta il Corriere. Secondo le ultime
ricostruzioni, l’attacco non è riconducibile al terrorismo islamista.
Per il quotidiano locale Rheinische Post l’attentatore sarebbe un
36enne originario dell’ex Jugoslavia, con problemi psichici, e
residente a Wuppertal. Secondo una testimonianza raccolta da Bild, un
treno della S-Bah, è entrato alla stazione centrale di Düsseldorf e “un
tizio è saltato fuori e ha cominciato a buttarsi con un’ascia sulla
gente. C’era sangue dappertutto. Ho vissuto tante cose in vita mia, ma
mai una scena del genere”.
Come è cambiata Gerusalemme. Sul Corriere Sette ampio reportage a firma
di Micaela De Medici sulla Capitale israeliana, che, si legge
nell’articolo ”a partire dal 2010 è stata protagonista di una vera e
propria rinascita, tutt’ora in corso. Una rinascita che passa
attraverso musei, festival, spazi creativi, hub destinati
all’innovazione, senza dimenticare la riqualificazione di aree fino a
pochi anni fa dismesse o degradate, trasformate oggi in vivaci luoghi
di shopping e di ritrovo, animati dalla mattina fino a tarda notte”.
L’Ungheria antisemita. Alcune settimane fa il partito di estrema destra
ungherese Jobbik ha chiesto di rimuovere a Budapest la statua dedicata
al filosofo György Lukács (1885-1971) perché “ebreo e marxista”.
“L’Ungheria è un Paese piccolo, ma spesso tragicamente anticipatore. –
racconta Enrico Deaglio sul Venerdì di Repubblica – Qui nacquero il
fascismo, le prime leggi antiebraiche e l’idea di pulizia etnica. Dopo
trent’anni di democrazia, da dieci anni è al potere un uomo forte
antisemita che costruisce muri, espelle immigrati, reprime zingari e,
ora, fa sparire anche delle piccole statue in un piccolo parco: il
filosofo ebreo e marxista — così antimagiaro — sarà sostituito da una
statua di Santo Stefano, il fondatore dell’Ungheria. Non ci sono state
particolari proteste, a livello internazionale; evidentemente Orbán
sente il vento spirare dalla sua parte”.
Gutgeld e il taglio taglio della tasse. Il governo italiano vuole
tagliare il famoso cuneo fiscale e per Yoram Gutgeld, commissario alla
spending review e da anni consigliere economico di Matteo Renzi, si
tratta di un provvedimento giusto. Ma, spiega al Corriere il
parlamentare, “è preferibile che la riduzione vada tutta a favore dei
lavoratori. Correggerebbe il problema della tassazione troppo alta che
continuiamo ad avere sul lavoro. Avrebbe senso sia come intervento di
sostegno sociale, sia per la crescita attraverso i consumi”.
Il canto dei muezzin. “In Israele la Knesset ha adottato, in via
preliminare, due nuovi progetti di legge che regolamentano il canto del
muezzin: un disegno di legge vuole impedire le chiamate alla preghiera
dai minareti durante la notte, l’altro vuole vietarle del tutto nelle
zone urbane”, riporta Libero. Sul tema c’è un forte dibattito in corso
nell’opinione pubblica israeliana. Tra chi si era espresso contro
l’iniziativa legislativa, il presidente d’Israele Reuven Rivlin.
Il convegno dei biblisti. A Venezia l’Associazione biblica italiana ha
organizzato un convegno con studiosi italiani ed europei
dall’inquietante e pericoloso titolo “Israele popolo di un Dio geloso:
coerenze e ambiguità di una religione elitaria”. Come riportano i media
oggi, diversi rabbini hanno preso posizione contro l’iniziativa (il
Foglio). In particolare, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e
dall’Assemblea rabbinica italiana è stato chiesto, tra le altre cose,
di ridefinire i temi del convegno perché non vi siano richiami a temi
legati al pregiudizio antiebraico. L’obiettivo delle riflessioni,
spiegano, deve essere sempre in un’ottica di apertura e dialogo e mai
il contrario.
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antisemitismo
Biella e il film della vergogna
“Sezione Anpi ritiri il logo”
“La
Segreteria Nazionale Anpi, visto che gli inviti rivolti ad attenersi
alla linea nazionale, formulati attraverso la Presidenza del Comitato
provinciale di Biella, non hanno avuto esito, intima alla Sezione di
Valle Elvo e Serra di eliminare il logo dell’Anpi dalla proiezione di
un film che reca un titolo in netto contrasto con la linea seguita
dalla nostra Associazione e più volte ribadita”.
Così i vertici dell’Associazione Nazionale Ex Partigiani d’Italia
sull’ormai nota iniziativa di alcuni attivisti antisemiti a Biella e su
chi, all’interno dell’associazione, distorcendo completamente il senso
del proprio impegno e del proprio ruolo, li sostiene con un patrocinio
ufficiale.
Vicenda che ha avuto un notevole clamore mediatico dopo la ferma
denuncia effettuata dalla Presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, cui hanno fatto seguito una prima
risposta del Presidente Anpi Carlo Smuraglia e l’intervento delle
istituzioni locali, che hanno revocato l’utilizzo della sala di una
scuola per la proiezione del documentario “Israele, il cancro”.
“L’inadempienza a questa intimazione – si legge nel documento Anpi–
renderebbe abusivo l’utilizzo del logo Anpi e configurerebbe un atto
passibile di sanzione disciplinare, sì da richiedere l’assegnazione
della pratica alla Commissione di Garanzia Nazionale che provvederà
alla istruttoria e alla formulazione di proposte al Comitato Nazionale,
unico competente, per Statuto, a comminare sanzioni disciplinari”.
Significativa la mobilitazione di enti, realtà e associazioni che negli
scorsi giorni sono intervenuti contro l’iniziativa dell’Anpi Valle Elvo
e Serra. Leggi
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il vertice israele-russia a mosca
Netanyahu e Putin, sull'Iran
le strade si dividono
Nel
corso di una visita ufficiale al Cremlino, il primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu ha elogiato il contributo della Russia nella lotta
al terrorismo islamista, in particolare contro Daesh e Al Qaeda.
Incontrando il presidente russo Vladimir Putin, Netanyahu ha affermato,
in un comunicato diffuso alla stampa, ha definito i rapporti con Mosca
come “una genuina amicizia”, sottolineando che i rapporti con Israele
sono improntati a un rafforzamento delle relazioni “economiche,
tecnologiche, turistiche e culturali”. Il Primo ministro israeliano ha
inoltre ricordato il “ponte vivente” che lega i due paesi, ovvero il
milione di persone proveniente dall'ex Unione Sovietica che vive
attualmente in Israele. Se su molti punti tra i due leader c'era
sinergia, diverse le posizioni sull'Iran. Netanyahu ha infatti ribadito
come Teheran costituisca una minaccia vitale per lo Stato ebraico. Leggi
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il progetto del Meis e della comunità ebraica
A Ferrara, domande d'ebraismo
Tra
la curiosità dei passanti, sono appena terminate, nei luoghi della
Ferrara ebraica, le riprese della troupe guidata dal regista Ruggero
Gabbai per “Lo spazio delle domande”, che il 5 aprile, alle 16.00,
segnerà per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah
l’inaugurazione di due itinerari strettamente collegati: la mostra
sulla vita degli ebrei ferraresi in rapporto alla città e il giardino
dedicato all'alimentazione ebraica.
Al cuore dell’iniziativa promossa dal MEIS e dalla Comunità Ebraica di
Ferrara, sono tre domande fondamentali: che cos’è, per te, l’ebraismo?
Come celebriamo? Dove incontriamo gli altri? E proprio le interviste
realizzate in questi giorni a sette ebrei ferraresi – di nascita o
d’adozione – particolarmente rappresentativi danno voce ad alcune,
possibili risposte a quegli interrogativi.
Davanti al microfono di Gabbai, Marcella Ravenna e Jose Bonfiglioli,
Marcello Sacerdoti e Baruch Lampronti, il rabbino capo di Ferrara, rav
Luciano Caro, e il presidente della vivace Comunità Ebraica cittadina,
Andrea Pesaro, affiancato dal nipotino Alessandro, hanno raccontato
ampi brani del loro vissuto e il significato che attribuiscono
all’ebraismo e alle sue tradizioni. Leggi
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rav riccardo di segni e la storia di purim
I segreti della Meghillat Ester
Suddiviso
in dieci capitoli, la Meghillat Ester (Rotolo di Ester) è un testo
biblico che racconta la storia di Ester, giovane donna ebrea che –
divenuta moglie del re Assuero – salverà il suo popolo
dall’annientamento voluto dal consigliere del re persiano, il perfido e
violento Amman. La lettura della Meghillah segna il momento
fondamentale del Purim ed è ascritta tra le quattro prescrizioni
proprie di questa ricorrenza assieme al dono di cibo a parenti e amici
(“Mishloach Manot”), all’assistenza ai bisognosi (“Tzedakah”) e al
pasto festivo. Due sono i momenti di raccolta in sinagoga: la sera del
13 e la mattina del 14 del mese di Adar. Durante la lettura è abitudine
fare rumore ogni volta che viene pronunciato il nome di Haman. Scritta
originariamente in ebraico, la sua stesura definitiva – a opera di
ignoti – è collocata verso la fine del secondo secolo prima dell’era
volgare in Mesopotamia e con tutta probabilità a Babilonia. Ricca di
simbologie, la Meghillah – unico testo biblico assieme al Cantico dei
Cantici in cui non compare il nome di Dio – contiene al suo interno
segreti e riferimenti allegorici non facilmente intuibili senza una
guida esperta che possa esplicarne i significati più reconditi. “Non
sono ossessioni paranoiche. La ricerca delle millot mafteach, di quelle
parole che aiutano a fare i collegamenti serve a una comprensione più
esaustiva” spiegava a Pagine Ebraiche il rabbino capo di Roma, Riccardo
Di Segni, svelando alcuni segreti di un testo profondo, affascinante,
radicato nella storia ma ancora straordinariamente attuale. Leggi
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qui torino
In duello contro i fascisti
Moretto
a Roma se lo ricordano ancora. Il suo vero nome è Pacifico Di Consiglio
e nel 1943 è l’unico ebreo romano che durante l’occupazione nazista
resta in città per dare la caccia ai suoi persecutori. Pugile
dilettante, la vita di Moretto, come quella di tanti ebrei romani,
cambia dopo il 1938. Ma a differenza di altri, Moretto trova il modo
per ribellarsi”. Così si apre la quarta di copertina di Duello nel
ghetto (Rizzoli, 2017), nuovo libro di Maurizio Molinari, direttore de
La Stampa, scritto assieme allo storico germanista Amedeo Osti
Guerrazzi.
A presentare il volume nel pomeriggio di ieri presso l’Associazione
Italia Israele di Torino è lo stesso Molinari, che componendo l’opera
inevitabilmente torna alle sue origini ebraico-romane, fattore
determinante per comprendere fino in fondo la storia di Pacifico Di
Consiglio, detto Moretto, un ribelle che lotta fino alla fine contro
l’oppressione all’interno del ghetto ebraico di Roma in un duello
serrato con le bande fasciste.
Alice Fubini Leggi
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Niente seder, lo dice Ester |
“Mordechai
se ne andò ed eseguì tutto quello che Ester gli aveva ordinato.” Il
quarto capitolo della Meghillat Ester non si chiude con una Ester
succube ed eterodiretta come forse ci era parsa fino a quel momento,
anzi, è Mordechai che si affretta ad eseguire i suoi ordini. E non si
tratta di ordini da poco: “non mangiate né bevete per tre giorni, notte
e giorno.” È nato un nuovo digiuno che si osserva (in altra data e per
un solo giorno) ancora oggi. Il midrash rincara la dose sulla gravità
dell’ordine impartito da Ester, facendoci notare che il digiuno
coincideva con l’inizio di Pesach e quindi digiunare significava non
celebrare il seder per quell’anno così come è prescritto e non
osservare il precetto di mangiare matzà e maror.
Anna Segre, insegnante
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Istruiti contro la propaganda |
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vera lotta non è tra Oriente e Occidente, o tra capitalismo e
comunismo, ma tra istruzione e propaganda. Istruzione significa educare
le persone a guardare la realtà che li circonda, per comprendere loro
stessi. La propaganda è esattamente il contrario. Essa racconta: 'Pensa
in questo modo, come noi vogliamo che tu pensi!'. L'istruzione
eleva le persone in alto. Apre il loro cuore e sviluppa la loro mente,
in modo che le persone possano scoprire la verità e farla propria.
La propaganda invece, chiude il loro cuore e inibisce la loro
mente. Costringe ad accettare dei dogmi senza chiedersi se essi
siano veri oppure no." (Martin Buber, da Aubrey Hodes
"Encounter with Martin Buber", 1972).
Francesco Moises Bassano
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Ubriachi di gioia |
Purim
è provare ogni anno la gioia della sopravvivenza fisica e spirituale,
quella che si prova di fronte allo scampato pericolo e alla paura della
morte. È questa netta linea di divisione tra la vita e la morte a
renderci ebbri di una gioia che, come il vino, può uscire dal nostro
semplice e limitato controllo.
Ilana Bahbout
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