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21 marzo 2017 - 23 adar 5777
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SOCIETà

La Francia sottomessa e le voci del rifiuto

img headerGeorges Bensoussan / UNE FRANCE SOUMISE / Éditions Albin Michel

Con "Les Territoires perdus de la République" lo storico francese Georges Bensoussan denunciava già nel 2004 la fabbrica di odio, di antisemitismo e di sessismo che devastava le periferie francesi. Queste ampie aree che sono ormai divenute i territori proibiti della Repubblica hanno visto infine crescere la minaccia terroristica che ha cambiato la storia e la politica della Francia.
Insegnanti, infermieri, assistenti sociali, sindaci, educatori e poliziotti testimoniano dell’impossibilità di compiere il loro lavoro. Confrontati alla violenza quotidiana, abbandonati dallo Stato, dimenticati dai politici, questi protagonisti della vita pubblica sono ostaggio di una forma inaccettabile di intimidazione.
La nuova inchiesta di Georges Bensoussan aggiorna questo quadro drammatico e misura gli effetti dei settarismi che mettono ogni giorno sempre più in pericolo la democrazia.
Una denuncia di grande attualità, soprattutto di fronte all’appuntamento elettorale che rischia, dopo anni di passività nei confronti dell’estremismo islamico, di portare alla vittoria una destra populista e antisemita.
“Une France soumise” non è solo una denuncia, ma anche un’opera collettiva che Bensoussan ha coordinato con molti studiosi e che apre con la luminosa prefazione della scrittrice, filosofa e femminista Elisabeth Badinter. Solo il suo appello a salvare la Francia e a salvare l’Europa valgono una lettura appassionata.

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VERSO PESACH

Celebrare il Seder con Harry Potter

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Moshe Rosenberg / THE (UNOFFICIAL) HOGWARTS HAGGADAH

Grifondoro, Tassorosso, Corvonero, Serpeverde come i Quattro Figli, il Saggio, il Malvagio, il Semplice e Colui che non sa fare le domande? La bacchetta magica come il bastone di Mosè? Il Faraone come Lord Voldemort? Per tutti gli appassionati della indimenticabile saga di Harry Potter che in vista di Pesach hanno la sensazione “di lavorare come Elfi domestici” per le necessarie pulizie, la risposta a queste domande potrà arrivare la stessa sera del Seder che apre la ricorrenza.  Se infatti JK Rowling, nelle sue cronache sulla vita nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non ha mai raccontato come celebrino l’uscita dall’Egitto e la Liberazione dalla Schiavitù i suoi studenti di religione ebraica (tra cui Anthony Goldstein, secondo quanto rivelato dalla scrittrice stessa in un tweet), a darle una mano ci ha pensato un rabbino newyorkese, Moshe Rosenberg: esce infatti in questi giorni la sua “Unofficial Hogwarts Haggadah”, pronta a lasciare i lettori completamente  incantati.

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ORIZZONTI

Ritornare in Libia
nel nome del padre

storia

Quel filo nascosto tra l’auto e la Resistenza

Hisham Matar /
IL RITORNO /
Einaudi

Si intitola Il ritorno, ma è piuttosto il lacerante racconto di una ricerca che dà forma a una vita intera l’ultimo libro dello scrittore libico Hisham Matar, che uscirà in Italia per Einaudi il 21 marzo.
«La scomparsa di un padre, un viaggio a casa», così nel 2013 il New Yorker presentava quello che sarebbe poi diventato il primo capitolo di questo lavoro: il ritorno in Libia nel 2012 dopo oltre 30 anni di esilio dell’autore. Il libro è scritto come un romanzo, ma è allo stesso tempo autobiografia e fotografia di decenni di storia libica.
Jaballa Matar, il padre di Hisham, è stato ufficiale e diplomatico sotto il re Idris, ancora diplomatico durante i primi anni al potere di Muammar Gheddafi. Si è ritirato a vita privata dopo aver capito la natura del giovane colonnello, e ha fatto fortuna come imprenditore.

Rolla Scolari
La Stampa
19 marzo 201
7

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Sergio Favretto /
UNA TRAMA SOTTILE / Edizioni Seb27

Maggio 1945. Nei giorni burrascosi dopo la Liberazione, un'ambulanza lascia il centro di Torino, varca il Po, risale la collina, si ferma in una casa di cura. Il passeggero trasborda su un'automobile che si dirige verso il Monferrato. Lungo la strada la vettura viene fermata per un controllo, ma l'aspetto dell'uomo, un vecchietto apparentemente disturbato, non desta sospetti e il viaggio termina ad Alfiano Natta. Quel vecchio è Vittorio Valletta, l'amministratore delegato della Fiat oggetto di un procedimento di epurazione con l'accusa di aver collaborato con i nazifascisti, e per circa due settimane si nasconderà nella casa di un suo stretto collaboratore, l'ingegner Paolo Ragazzi.




Claudio Mercandino
La Repubblica
17 marzo 201
7

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NARRATIVa

Svegliare i leoni a Beer Sheva

img headerAyelet Gundar-Goshen / SVEGLIARE I LEONI / Giuntina, 2017

Un medico investe con la propria jeep un migrante eritreo ed invece di soccorerlo fugge, da quel momento la sua vita cambierà completamente. In poche parole è la sinopsi di Svegliare i leoni (Giuntina, 2017), l’ultimo romanzo della scrittrice e psicologa israeliana Ayelet Gundar-Goshen. Un’opera con i tratti del thriller psicologico, che attraverso l’indagine interiore del protagonista porta il lettore a fare i conti con i propri codici etici e morali, ma anche a ripensare la gestione dei propri rapporti umani. Poco cambia che il tutto si svolga a Beer Sheva, in un Israele a tratti periferica, un paese che fa soprattutto da sfondo ma che è ben identificabile nei suoi contrasti e nelle sue sfumature. La scrittura della Gundar-Goshen, come quella di altri autori israeliani, è universale e sonda le recondite profondità della società israeliana, la quale al di là delle apparenze e della rappresentazione mediatica non differisce da tutte le altre nella sua complessità.
Al centro del romanzo v’è il rapporto ambiguo tra il protagonista Eitan e Sirkit, la vedova dell’uomo investito, in questa relazione si instaura l’incontro con l’alterità, un’incognita, un “oggetto” inconoscibile, antitetico, così uguale e così diverso. “I corpi sono tutti simili.

Francesco Moises Bassano

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