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24 marzo 2017 - 26 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Ci sono giorni che queste mie poche righe, questi two cents mi costano più fatica del solito perché chiudono, di fatto, le mie esperienze e le mie emozioni raccolte durante tutta la settimana. E talvolta le esperienze di una settimana mi lasciano un po’ sfiduciato, un po’ distante dal mondo. Un mondo verso il quale sono sempre molto curioso, molto attento e che, data la modernità, offre a noi tutti immagini e foto di sé, sia in senso collettivo che come singoli individui.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Si chiama Khâlid-i Baghdâdî ed è un noto pensatore sufista che scrisse e operò fra la fine del ‘700 e la prima parte dell’800. La tradizione Sufi nel mondo islamico è per analogia quello che in area occidentale passa sotto il nome di Misticismo: un approccio ai testi e alle dinamiche religiose legato più a un senso di interiorizzazione e di introspezione che non a una applicazione legalistica e in molti casi politica dei dettami della tradizione.
 
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"Londra per la diversità.
 I terroristi lo odiano"
"Essere londinesi significa essere cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, indù, sikh. Ma non è che semplicemente ci tolleriamo gli uni con gli altri. Noi abbracciamo questa diversità, la celebriamo. Ed è proprio questo che i terroristi odiano e vogliono distruggere”. Così il sindaco di Londra Sadiq Khan, primo cittadino musulmano a guidare la City, in risposta all'attentato terroristico che ha colpito la Capitale britannica mercoledì scorso: quattro le vittime dell'attacco a Westmister compiuto a bordo di un auto da Khalid Masood, 52 anni, insegnante, con precedenti penali, ucciso dopo essere riuscito a ferire a morte un poliziotto colpendolo con un coltello (Repubblica scrive oggi un profilo del terrorista). L'attentato è stato rivendicato dall'Isis. “Dobbiamo essere consapevoli delle persone che vengono radicalizzate, soprattutto in Rete – ha dichiarato Khan -. Ma il nostro compito è sviluppare una contro-narrativa, per impedire che riescano a dividere la nostra comunità”. Khan, riporta il Corriere, si richiama a questo proposito a quello che definisce “il vero Islam”, che non crede “che i cristiani ce l'abbiano con noi o che ci sia una cospirazione degli ebrei ai nostri danni”. Il Parlamento britannico, nei pressi del quale è stato compiuto l'attacco, intanto ha già ripreso i lavori: “I nostri valori vinceranno”, il messaggio ai terroristi (Corriere).

Come proteggersi dai nuovi attentatori. Su Repubblica ci si chiede cosa si possa fare di fronte a un terrorismo che usa qualsiasi strumento della quotidianità come arma per uccidere: “Muraglie nei centri cittadini, barriere contro auto o camion assassini: così fermeremo il prossimo Khalid Masood? Salveremo vite umane, con una nuova escalation di restrizioni e controlli? - scrive Federico Rampini su Repubblica - È uno scenario verosimile dopo Londra. Per fermare i terroristi che usano l'auto come arma di distruzione di massa, avanzano proposte di isolare ermeticamente i centri cittadini, impedire gli accessi vicino ai luoghi di potere, più di quanto non lo siano già”. E sul Giornale, Fiamma Nirenstein, ricorda come il terrorismo palestinese sia stato purtroppo tra i primi a usare auto e coltelli per colpire civili e soldati israeliani.

Raggi e l'assenza alla cerimonia per le Fosse Ardeatine. Spazio sui quotidiani alla polemica scatenata dall'assenza del sindaco di Roma Virginia Raggi a un momento solenne e importante nelle memoria della città come la cerimonia in ricordo dell'eccidio nazista delle Fosse Ardeatine. Raggi è rimasta in vacanza sulle Alpi. “Credo sia la prima volta nella storia della Repubblica, nata dalla Resistenza, che alla celebrazione in ricordo delle Fosse Ardeatine il sindaco di Roma sia assente. Raggi preferisce sciare”, la denuncia del deputato pd Marco Miccoli (Repubblica Roma). Dopo un lungo silenzio, debole la difesa del sindaco, affidata ai social network: “Fosse Ardeatine primo luogo visitato con fascia tricolore. Sciacallaggio contro di me non si ferma neppure di fronte al valore della memoria”. Alla cerimonia erano invece presenti le massime cariche dello Stato, guidate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Minacce comunità ebraiche americane, presunto responsabile in Israele.  Al termine di indagini condotte assieme con il Fbi e con altri servizi di sicurezza stranieri, la polizia israeliana ha arrestato ad Ashkelon (a sud di Tel Aviv) un diciannovenne israeliano, sospettato di aver diffuso una serie di falsi allarmi. in diversi Paesi. Secondo la stampa locale, il giovane è sospettato di aver fatto ricorso a “tecnologie sofisticate di mascheramento” per diffondere messaggi allarmanti non solo negli Stati Uniti, ma anche in Australia, nella Nuova Zelanda e forse anche in Israele. II giovane è stato tratto in arresto assieme con alcuni familiari. Il movente non è ancora noto.

Fermare Le Pen nel nome dell'Europa. Lunga intervista su Repubblica a firma del direttore Mario Calabresi e di Anais Ginori a Emmanuel Macron, candidato indipendente alle prossime elezioni francese nonché l'uomo su cui gli europeisti contano perché riesca a battere la destra di Marine Le Pen. “È la prima volta che ci troviamo in un contesto mondiale nel quale così tanti leader stranieri auspicano l'indebolimento dell'Europa. - afferma Macron, leader di En Marche! - Basta ascoltare Trump e Putin per accorgersene. Avrete forse notato che nella campagna elettorale francese diversi candidati soffrono di una fascinazione deleteria nei confronti della Russia. Non significa che non si debba parlare con Mosca ma dobbiamo capire che oggi, ancora più che in passato, abbiamo bisogno d'Europa”.
 
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  davar
l'inaugurazione ufficiale
Bologna e il nuovo Tempio
Cresce l’attesa per domenica

Cresce l’attesa a Bologna, dove nella giornata di domenica si inaugurerà il nuovo Tempio piccolo della Comunità ebraica. Prova tangibile di un ebraismo capace di rinnovarsi, ma anche occasione preziosa per aprire un confronto sull’importanza di lasciare un segno nella contemporaneità.
La giornata si aprirà alle 11, con la presentazione del nuovo Tempio da parte del Presidente della Comunità ebraica bolognese Daniele De Paz, della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, del Presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni e dei rabbini Adolfo Locci.
(Padova), Giuseppe Momigliano (Genova) e Alberto Sermoneta (Bologna).

Dopo la pausa pranzo, la giornata riprenderà con un limud, un tavolo di studio e attività per i giovani. Coordinati dal direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale, interverranno il rav Alberto Somekh, l’architetto Andrea Morpurgo, il docente universitario Rony Hamaui e il professor Giuseppe Costantini.

(Immagini di Michele Levis)
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#roma60
Trattati di Roma, l’appello
“Europa rifiuti l'indifferenza”

In occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha fatto pervenire al sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi un appello che sarà consegnato ai capi di Stato protagonisti di queste intense giornate. Il testo è frutto del lavoro congiunto dei qualificati relatori che hanno preso parte nel gennaio scorso al convegno “Legge e legalità – Le armi della democrazia” organizzato nella sede dell’Enciclopedia Treccani.

Appello ai Capi di Stato
Nell’anno del sessantesimo anniversario dalla firma dei Trattati di Roma, istitutivi delle Comunità Europee
nell’anno del decimo anniversario dalla firma del Trattato di Lisbona
nel giorno della devastazione generata dalla seconda guerra mondiale
nel ricordo indelebile dell’aberrazione delle leggi razziste, dell’abuso più assoluto del principio della legalità e violazione di ogni etica dell’ordinamento giuridico, del sacro principio della vita
nella consapevolezza che l’indifferenza è stata generatrice di violenze perpetrate nel più assoluto silenzio
nel ricordo dei milioni che hanno subito le più disumane torture, dei milioni che hanno trovato la loro morte nei ghetti e nei campi di sterminio, nelle loro dimore e nei loro paesi per mano di regimi totalitari, per mano di chi scriveva le leggi, di chi le applicava, di chi le forzava
nella consapevolezza che i processi di immigrazione, accoglienza e integrazione dei molti che cercano nei nostri Paesi rifugio, asilo e un abbraccio fraterno, devono essere condivisi e responsabilmente assunti e gestiti da tutti i paesi europei
nella consapevolezza che l’Europa oggi è minacciata da gravi fenomeni di razzismo, terrorismo e antisemitismo, che si nutrono di ignoranza e prepotenza, da parte di persone singole o organizzazioni ben armate, ben finanziate, residenti in Europa, o provenienti da vicini paesi, che con determinazione ricercano la distruzione fisica e culturale e del pluralismo religioso
nella consapevolezza che l’Europa unita è attraversata oggi da forti spinte populiste, disconoscimento e disintegrazione
nel riaffermare la necessaria difesa dell’ordinamento europeo da ogni forma di abuso
nella consapevolezza che ogni sistema di legge e ordinamento trova il suo primo baluardo nella condivisone dei valori fondanti, nella condivisione culturale, nell’educazione
a voi è rivolto l’appello
ad una profonda considerazione di quella che è l’identità europea da difendere e maturare
per proseguire nel processo di integrazione dell’Unione Europea
per proseguire la costruzione di una Unione con e per i giovani cittadini
per un impegno che veda tutti i popoli d’Europa adoperarsi con determinazione per l’applicazione dei presupposti sanciti oggi nel preambolo del Trattato e nella carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea:
– per il riconoscimento delle eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e dello Stato di diritto,
– per il riconoscimento dell’importanza storica della fine della divisione del continente europeo e la necessità di creare solide basi per l’edificazione dell’Europa futura nella consapevolezza del suo patrimonio spirituale e morale
– per la considerazione prima e anzitutto della persona, posta al centro della sua azione, istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando un reale spazio di libertà, sicurezza e giustizia
– per l’attaccamento ai principi della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e il divieto di qualsiasi forma di discriminazione
– per la solidarietà tra i loro popoli rispettandone la storia, la cultura e le tradizioni,
– per il rispetto della diversità culturale, religiosa e linguistica
– per il rispetto della libertà delle arti e della ricerca scientifica ed accademica
– per il rispetto dello Stato di diritto
per la definizione di un quadro stabile, irrinunciabile, inviolabile, immodificabile unilateralmente dei fondamentali diritti dell’uomo
per una revisione di termini che non possono più fare parte di un dizionario comunitario, quali il termine “razza”
per una profonda riflessione sui sistemi di approvazione e decisione che portino all’evoluzione del quadro comunitario
per un forte impegno ad estendere e condividere i nostri fondamentali valori – primo tra tutti la vita – alle nazioni vicine che ad oggi non hanno ratificato, non hanno conosciuto, non hanno inteso aderire a questi fondamentali principi
per un impegno a formare le coscienze di ogni individuo, a partire dall’educazione prescolastica
per affermare il principio di laicità e pluralismo delle religioni quali sistemi educativi, genitrici e portatrici di valori postivi
per un forte e determinato rispetto del monito di contrastare ogni primaria espressione e forma di razzismo e antisemitismo
a voi l’appello
affinché l’imperativo etico e civile di ricordare ed onorare la memoria dei milioni di vittime innocenti causati dall’odio e dalla indifferenza criminale, sia testimoniato con fatti che attestino la nostra irriducibile alterità rispetto a quell’odio ed a quella indifferenza.
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uk - il messaggio della leadership ebraica
"Insieme ai musulmani moderati
nella guerra contro gli islamisti"

“In questo momento, sappiamo che molti dei nostri vicini e amici musulmani, che detestano l'ideologia islamista, stanno provando una sensazione di ansia. Il nostro messaggio è chiaro: la nostra società deve rimanere unita; non dobbiamo permettere che gli estremisti di qualsiasi forma, che sperano di dividerci, riescano a metterci l'uno contro l'altro. Non può esserci nessuna scusa all'odio. Noi stiamo fermamente con la grande maggioranza de musulmani che respingono i jihadisti”. Un messaggio rivolto al mondo islamico e all'intera società quello del presidente del direttivo della Comunità ebraica britannica Jonathan Arkush (nell'immagine con il sindaco di Londra Sadiq Kahn) all'indomani dell'attentato terroristico islamista che ha colpito Londra mercoledì scorso. Un attacco, rivendicato dall'Isis, che Arkush ha definito abominevole: un tentativo di minare i valori condivisi della società d'Oltremanica. “Insieme, possiamo e dobbiamo costruire una coalizione vincente per combattere e sconfiggere l'estremismo, per lottare in nome della nostra società liberale, democratica e inclusiva”, ha esortato il rappresentante della realtà ebraica. “Noi raddoppieremo i nostri sforzi verso questo obiettivo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Continuerò a visitare le comunità islamiche di tutto il paese per costruire ponti e promuovere i nostri valori condivisi”.
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l'approvazione della nomina fatta da trump
Il Congresso conferma Friedman sarà ambasciatore Usa in Israele
“Un amico di lunga data e un fidato consigliere. Le sue forti relazioni in Israele costituiranno le fondamenta della sua missione diplomatica e saranno uno straordinario punto di riferimento per il nostro Paese”. Così Donald Trump aveva definito David Friedman, avvocato esperto in cause finanziarie, 57 anni, al momento della designazione come nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Israele. Designazione per cui è arrivata ora la conferma: il Senato Usa ha approvato infatti nella serata di ieri con 52 voti a favore e 46 contrari la nomina di Friedman come nuovo ambasciatore. Il nuovo ambasciatore statunitense in Israele sarà cordialmente accolto in qualità di rappresentante del presidente Donald Trump e di amico vicino a Israele, le parole del Primo ministro Benjamin Netanyahu.  Friedman, ebreo ortodosso con alle spalle un lungo impegno nelle istituzioni comunitarie, ha promesso dal canto suo di lavorare “senza tregua” per rafforzare i legami tra i due paesi e promuovere la pace nella regione mediorientale.
Il neo ambasciatore, al momento della nomina, aveva inoltre affermato di non veder l’ora di lavorare “nell’ambasciata americana nella capitale eterna di Israele, Gerusalemme”. Una chiara conferma quindi rispetto a quanto aveva annunciato in campagna elettorale da Trump, ovvero l’intenzione di spostare la propria rappresentanza diplomatica da Tel Aviv a Gerusalemme. 

Spotlight - qui roma
Le radici del Male
Oltre un migliaio di studenti delle scuole del Lazio hanno assistito al Teatro Brancaccio alla proiezione di “Alla ricerca delle radici del Male”, il nuovo documentario sulla Shoah di Cesare Israel Moscati. Al centro dell’opera, prodotta da Clipper Media con Rai Cinema e con regia di Piero D’Onofrio, il tema della Memoria sviluppato attraverso le generazioni dirette discendenti sia delle vittime che dei carnefici. Uno sguardo originale su quei drammatici fatti, realizzato al termine di un viaggio in alcuni luoghi chiave della Memoria del Novecento. Tra gli altri, in Polonia, il lager di Auschwitz Birkenau, il campo di concentramento di Plazow, il bosco di Niepolomice. Ma al centro della trama sviluppata da Moscati c’è anche l’Italia, con le Fosse Ardeatine a Roma e Binario 21 a Milano. Non è quindi un caso che il docufilm sia stato presentato proprio oggi, in occasione del 73esimo anniversario dell’eccidio ordito da Priebke.
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pilpul
Verificare
Viviamo in un mondo in cui verificare le informazioni in tempo reale è facilissimo: si parla del tale poeta o pittore e non ci si ricorda quando è vissuto? Ci si domanda quanti abitanti abbia una città o a quale altitudine si trovi? Si vuole sapere quali cariche ha ricoperto fino ad oggi il tale politico? Basta uno smartphone per avere tutte le informazioni che servono anche mentre si scia o si cammina in aperta campagna. Certo, come è stato più volte ripetuto anche su queste colonne, bisogna fare attenzione alle bufale; ma in linea di massima internet si rivela un ottimo supporto alla nostra labile memoria.
Eppure, curiosamente, la gente tende a non verificare. Basterebbe un’occhiata a Google Maps, per esempio, per appurare che il parlamento israeliano si trova a Gerusalemme e non a Tel Aviv. Ma quanti si degnano di dare quell’occhiata? 


Anna Segre, insegnante
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Eccomi
In questi giorni sto leggendo Eccomi di Jonathan Safran Foer, e in anteprima ad una riflessione vera e propria sul libro, devo confessare la mia sorpresa nel constatare quanto poco sia stata discussa concretamente questa opera sui quotidiani e sul web, rispetto a come era stata annunciata e poi introdotta.
Uno dei suoi temi principali è il rapporto tra la Diaspora – nel particolare quella statunitense – e Israele.
A proposito di questo legame, rileggendo il commento di Sergio della Pergola sul numero di Febbraio di Pagine Ebraiche, mi sembra di osservare che nel mondo ebraico si siano delineate due tendenze in parte contrapposte: da un lato v’è una forte preoccupazione per il decremento demografico della popolazione ebraica europea – dovuto sia all’aumento dell’antisemitismo/antisionismo che alle crisi economica – dall’altra v’è un evidente invito, specie da parte di alcuni politici al governo in Israele, a fare l’Aliyah e a dire definitivamente addio al vecchio continente.


Francesco Moises Bassano
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Diario del soldato – Eroi
Per un istante, chiudete gli occhi e pensate al vostro eroe. Chi è e quali sono le qualità che lo rendono tale?”
Comincia così la storia a lieto fine di David Astioker, uno studente che frequenta il primo anno di liceo della scuola specializzata in nuove tecnologie dell’Aeronautica Israeliana, situata a Beer Sheva.
La domanda posta non è altro che la traccia di un antipatico compito a sorpresa, assegnato con poco preavviso e con poche aspettative dall’insegnante della classe.
Le risposte in effetti si rivelano essere abbastanza omogenee e scontate; solamente quella di David riesce a stupire il professore.


David Zebuloni
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Moked
"Moked" significa “fuoco” come il fuoco attorno a cui ci raccogliamo o come il focus su cui focalizziamo l’attenzione.
Moked è il nome del grande evento nazionale che raduna ogni anno durante il ponte del 1 maggio gli ebrei italiani di comunità, formazione e interessi più diversi attorno a tematiche di carattere ebraico sotto varie forme: dibattiti, conferenze, gruppi di studio e workshop creativi e di intrattenimento. 


Ilana Bahbout
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