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26 marzo 2017 - 28 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Il Seder non è una commemorazione! In ricordo dell’uscita dall’Egitto: in numerosissimi passi la Torah ci comanda di ricordare l’uscita dall’Egitto in ogni giorno della nostra vita. Ma come si può riuscire veramente a ricordare? Significa prima di tutto ricordare a noi stessi: rivivere, creare una atmosfera finalizzata a rivivere il passato, immedesimarsi.
 
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Anna
Foa,
storica
Perché noi ebrei d’Europa non possiamo non dirci europeisti: perché l’Europa è stato il progetto di antifascisti costretti al carcere e al confino, uomini come Spinelli e Colorni, che volevano trasformare ed unire il nostro continente e porre fine alle guerre e agli stermini. Perché l’Europa si è costruita lentamente come realtà in settant’anni di pace, sia pur relativa, e di sforzi di integrazione fra i suoi cittadini, un obiettivo a cui l’ebraismo della diaspora non può certo dirsi indifferente. Perché, nonostante i suoi difetti, le sue carenze, i suoi limiti, le sue crisi, a cui alludeva ieri David Bidussa, Europa vuol dire un continente senza confini e senza nazionalismi.
 
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La Francia e l’effetto Jihad
Sulle elezioni francesi è sempre più “effetto jihad”, con il rischio che i recenti fatti di sangue possano fortemente condizionare l’esito del voto. Nel suo viaggio a puntate nelle principali città, Repubblica racconta oggi Nizza. “La città dove Marine Le Pen conquista elettori – si legge – è lo specchio delle tensioni che attraversano il paese”.

L’Iran ha deciso sanzioni nei confronti di 15 aziende statunitensi accusandole di “sostegno al terrorismo” e allo Stato di Israele Israele. A riferirlo, citata da La Stampa, è al Arabiya. La decisione di Teheran, si legge, costituisce una risposta alle sanzioni con cui gli Usa hanno reagito al test missilistico di febbraio compiuto dalla Repubblica islamica. Una escalation che, si legge, “sta riportando tensione nei rapporti i due Paesi”.

Alessandro Marzo Magno, autore di ‘Missione grande bellezza’ (ed. Garzanti), ricorda oggi sul Fatto Quotidiano alcuni dei più eclatanti casi di razzia del patrimonio artistico. Tra questi, l’esproprio della storica biblioteca della Comunità ebraica romana da parte dei nazisti. Biblioteca che oggi alcuni addetti ai lavoratori sostengono sia nei sotterranei di un monastero nei pressi di mosca. “Che i settemila preziosissimi volumi romani siano là in mezzo è assolutamente possibile. Il punto è che per andare a vedere se in effetti ci siano bisognerebbe stringere un accordo con il governo di Mosca. I tedeschi lo hanno fatto, e alcune restituzioni ci sono state, mentre l’Italia – scrive Marzo Magno – non ha mai aperto trattative né con l’Urss prima, né con la Russia poi”.

“Napoli si è definita città della pace e della giustizia, ma quando si tratta di Israele sembra più che altro un teatro di guerra ideologica”. Lo scrive Dan Haezrachy, vice ambasciatore d’Israele in Italia, in un editoriale pubblicato dal quotidiano napoletano Il Mattino. Il riferimento è al convegno ‘A Napoli il Mondo: recepire il diritto internazionale umanitario nella quotidiana pratica amministrativa’ organizzato negli scorsi giorni dal Comune, con il coinvolgimento di membri del Bds Campania. Iniziativa in cui, scrive Haezrachy, si è tracciata un’agenda anti-israeliana “che ripropone la stessa retorica rigettata dagli Stati e dai tribunali di mezzo mondo”.
 
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  davar
qui bologna
Il nuovo Tempio della Comunità
“Beni culturali, patrimonio vivo”

Cosa sono i beni culturali, quanto è importante la loro difesa e valorizzazione, quanto è importante soprattutto che il loro recupero sia “vivo”. Temi centrali alla radice dell’intenso lavoro che ha portato alla realizzazione del nuovo Tempio piccolo di Bologna, inaugurato nelle scorse ore all’interno di una giornata destinata a restare nella memoria dell’ebraismo italiano. Temi centrali anche nella tavola rotonda su Legge ebraica e architettura, moderata dal direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale, che è seguita. Al tavolo dei relatori di questo qualificato incontro di approfondimento dedicato ai temi di giornata, il rav Alberto Somekh, rabbino a Torino e direttore della scuola rabbinica Margulies-Disegni; Andrea Morpurgo, architetto e storico dell’architettura, docente allo IED Master di Madrid e autore de Il cimitero ebraico in Italia (ed. Quodlibet); Giuseppe Costantini, esperto di restauro e protagonista nell’impostazione del progetto della nuova sinagoga; Rony Hamaui, docente di economia all’Università cattolica di Milano e autore di Ebrei a Milano (ed. Il Mulino).
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MELAMED
Bologna, l'incontro dei giovani
"Pesach, imparare è un gioco"

Cinquantaquattro ragazzi, provenienti da diverse comunità ebraiche italiane, si sono incontrati a Bologna, in occasione dell’inaugurazione della nuova sinagoga, per un Chidon: megaquiz su Pesach, effettuato tramite la nuova piattaforma interattiva Kahoot.
L’iniziativa è il secondo incontro, parte di un progetto più ampio, finalizzato a far incontrare e conoscere i ragazzi delle varie comunità, fortemente voluto dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni. L’organizzazione è stata a cura di Yamit Di Neris, Davide Saponaro, Yamit Di Neris dell’Area formazione e cultura UCEI e da Raffaella Di Castro del Centro Bibliografico dell’Unione, con la collaborazione del Consigliere UCEI David Menasci, del Presidente della Comunità di Bologna Daniele De Paz, della Vicepresidente Deborah Romano e del maskil Ariel Finzi. Il quiz è stato condotto da rav Amedeo Spagnoletto.
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pagine ebraiche - il sottosegretario gozi
"Lo spirito dei Trattati di Roma
riuscirà a salvare l'Europa"

È una risposta chiara e incisiva quella che arriva dalle celebrazioni per il sessantesimo anniversario dalla firma dei Trattati di Roma, che hanno visto i riflettori del mondo puntati, per diversi giorni, sulla Capitale d’Italia.
“Il bilancio è decisamente positivo, dopo anni in cui l’Europa ha veicolato quasi esclusivamente messaggi di crisi e lacerante divisione. I contrasti tra Germania e Grecia, i fili spinati, i muri eretti sui confini tra paesi, le tensioni tra i diversi poli del nostro continente: Nord contro Sud, Ovest contro Est. Voltiamo finalmente pagina, torniamo alle origini e ai principi che hanno ispirato nel ’57 i sottoscrittori dei Trattati” sostiene il sottosegretario con delega agli Affari Europei Sandro Gozi, uno dei protagonisti delle intense giornate celebrative romane. Proprio Gozi, raggiunto dal giornale dell’ebraismo italiano nelle ore immediatamente successive alla ricorrenza, è stato il tramite del messaggio ai capi di Stato inviato dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni anche a nome dei partecipanti del convegno “Legge e legalità – Le armi della democrazia” organizzato in gennaio nella sede dell’Enciclopedia Treccani con l’obiettivo di dare un senso ancora più profondo e attuale al valore della Memoria.
“Lo spirito di Roma, perché di questo si tratta, saprà preparare il terreno per le molte sfide che ci attendono nel prossimo futuro. A partire da quella dell’unità nel rispetto delle diversità, la sfida essenziale, quella da cui dipende ogni altro impegno assunto per il bene della collettività. La volontà politica di andare in quella direzione esiste, ed è forte e tangibile, nella speranza naturalmente che da due appuntamenti cruciali e ormai imminenti come le consultazioni elettorali in Francia e Germania escano governi saldi nella loro fede europeista. Personalmente – sottolinea Gozi – sono molto fiducioso”.
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qui ferrara - la tappa al meis
In bicicletta verso Yad Vashem,
ricordando i bimbi di Sciesopoli

Nel pomeriggio odierno l'itinerario della Memoria di Giovanni Bloisi, il ciclista di Varano Borghi (Varese) che lo scorso 19 marzo è partito dal suo paese in direzione Gerusalemme, fa tappa a Ferrara, davanti al muretto del Castello Estense. Ad accoglierlo là dove, all’alba del 15 novembre 1943, undici oppositori ed ebrei ferraresi furono fucilati dai fascisti, saranno il Vicesindaco Massimo Maisto, il Presidente e la Direttrice del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, Dario Disegni e Simonetta Della Seta, e la Presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea - ISCO di Ferrara, Anna Quarzi.
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a gerusalemme con la giovane kehilà 
"Yom Yerushalaim, una festa
per tutti gli amici d'Israele"

Il 23 maggio appuntamento a Gerusalemme per partecipare a una grande manifestazione dedicata ai cinquant'anni dalla riconquista della Capitale d'Israele. A chiamare a raccolta tutti coloro che sostengono le ragioni e i valori della democrazia israeliana, la Giovane Kehilà, il gruppo giovanile della comunità italiana in Israele. In occasione del cinquantesimo Yom Yerushalaim, i giovani italkim hanno lanciato infatti un appello alle Comunità ebraiche italiane e a tutti gli amici d'Israele per il 23 maggio per organizzare e partecipare il giorno successivo alla marcia organizzata dal Comune di Gerusalemme – “Rikud Dgalim” - che attraverserà da Ovest ad  Est la Capitale. “Il ventottesimo giorno del mese di Iyar dell'anno 5727 (il 7 giugno del 1967) dopo 19 anni di parziale  occupazione militare – ricorda il comunicato della Giovane Kehilà - i quartieri storici di Gerusalemme venivano liberati dalla presenza delle truppe  dell'invasore giordano e riunificati al resto della città sotto un’unica amministrazione municipale israeliana”. Da quel giorno, la città è diventata sempre più un punto di riferimento all'interno del Paese e a livello internazionale, come meta turistica e culturale così come accademica.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 
"Unione europea innanzitutto" 
“Sabato scorso, l’Unione Europea ha celebra la sua nascita come comunità economica avvenuta 60 anni fa. Solo dieci anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, nazioni che in precedenza si erano scontrati come acerrimi nemici decisero di lavorare insieme fianco a fianco. Il significato di questa scelta è difficile da comprendere quando si parla astrattamente di Stati. Per chiarire la sua portata, devo tenere a mente mio padre e mio nonno: entrambi avevano vissuto due guerre mondiali ed erano sopravvissuti alla seconda, con grande fortuna. Erano tornati in Germania, sapendo che non sarebbe stato facile. La volontà dei paesi vicini della Germania di riconciliazione era miracolosa. Mio padre non diede mai per scontati i decenni di pace, che sono seguiti ai Trattati di Roma in Europa.” Così il presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania Josef Schuster ha commentato il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, così come riportato dal settimanale tedesco Judische Allgemeine, in un testo riproposto nella sezione Bechol Lashon dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition.
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pilpul
Oltremare - Treni
In una delle mie precedenti vite, epoca cartacea e off-line, esisteva un dimenticato rito: quello dell'acquisto due volte l'anno del voluminoso orario ferroviario, di carta quasi velina, con regole di consultazione comprensibili solo dopo un secondo dottorato. Era una settimana enigmistica degli itinerari, dove il rebus era come arrivare in un weekend da Torino a Venezia, fare un salto a Bologna, Padova o Ferrara, e rientrare per impervie geografie verso Pisa entro il lunedì mattina per andare a lezione all'università. Il tutto, senza viaggiare di Shabbat. In Israele la dimensione viaggio è molto meno ferroviaria: alla nascita l'israeliano riceve il numero della teudat zehut (la carta d'identità multiuso, dalle tasse ai punti del supermercato) e virtualmente già una targa, ché dopo il militare passerà la vita a zig-zag fra autostrade e ingorghi cittadini: è un destino segnato. Gli israeliani che scelgono il treno sono relativamente pochi, e relativamente fortunati rispetto agli europei.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Analisi scorretta - Eurofuturo
Sabato scorso l’Europa ha festeggiato il suo sessantesimo anniversario. Come ogni organismo l’Europa del 1957 è cresciuta in questo lasso di tempo che ci separa dalla sua nascita: da mercato comune europeo si è passati alla comunità economica, poi all’Unione Europea e infine alla moneta unica.
Mario Draghi alla guida della Banca Comunitaria ha reso la BCE un vero guardiano dell’Euro; ha creato le condizioni per un sistema bancario unitario, e non ha solo protetto la moneta, ma anche l’economia dei Paesi aderenti, perché ha aiutato i governi a non finire stritolati dalla penuria di risorse, mantenendo i tassi dei buoni del tesoro bassi quanto necessario a non gonfiare i deficit degli Stati, soprattutto il nostro, ma anche quello degli altri Paesi del mediterraneo comunitario.


Anselmo Calò 
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