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13 aprile 2017 - 17 Nissan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Jonathan Sacks,
rabbino
La schiavitù  equivale a perdere il controllo del tempo. La libertà, a riottenerlo. Ora, si pone per noi per noi oggi una domanda: stiamo usando il nostro tempo nel modo migliore?
 
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Mentre le menti migliori cercano di decifrare le strategie politiche e militari dei Presidenti Trump, Putin, Rohani e Assad in Siria, noi ci occuperemo oggi di una questione forse meno cruciale ma non meno interessante e imprevedibile: il colore dei capelli del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Da giovane soldato, Netanyahu è un valoroso combattente della Sayeret Matkal, la più famosa unità di élite delle truppe terrestri dell’esercito israeliano, da cui si congeda con onore e il grado di Capitano. Le foto scattate il 9 maggio 1972 sulla pista dell’aeroporto di Lod subito dopo il dirottamento e la liberazione del volo Sabena da Bruxelles ritraggono Netanyahu in piedi su un’ala del velivolo accanto al comandante dell’unità, Ehud Barak, che sarebbe poi divenuto Capo di stato maggiore, ministro della Difesa e Primo ministro.
 
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Il ritorno di Ahmadinejad
Ritorno a sorpresa sulla scena per Ahmadinejad, che ha deciso di candidarsi alle elezioni presidenziali iraniane del prossimo maggio. Scrive il Corriere al riguardo: “Ahmadinejad ha ancora dei sostenitori, convinti che serva un presidente che parli duramente con l’America di Trump, ma resta una figura divisiva nello stesso fronte oltranzista”. La sua candidatura è vista anche come una sfida alla Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, che gli aveva ordinato di non presentarsi.

Sul Foglio, si analizza il profilo di alcuni rappresentanti dell’Anp che negli scorsi giorni hanno incontrato la presidente della Camera Laura Boldrini a Palazzo Montecitorio. In alcune loro dichiarazioni e post sui social parole inequivocabili di odio anti-israeliano.

Centosessanta interventi odontoiatrici spacciati per chirurgia plastica, 8,5 milioni di danno alla Regione, i vertici della struttura a processo. “Nessuna assoluzione ma nessun colpevole, perché i reati sono prescritti” scrive oggi il Corriere Roma a proposito delle truffe all’Ospedale Israelitico. Per quanto riguarda la seconda tranche a rischiare il processo c’è invece tra gli altri l’ex dg Antonio Mastrapasqua.

Su La Stampa un approfondimento sui benefici portati all’organismo dalle erbe amare, negli scorsi giorni sulle tavole delle famiglie ebraiche per la festa di Pesach. “Dalla tradizione ebraica – si legge – un’abitudine salutare”.

Nelle sale da quest’oggi Lasciati andare, film di Francesco Amato con protagonista Toni Servillo nei panni di uno psicologo ebreo del Portico d’Ottavia. Secondo La Stampa, “Servillo vince con autoironia”.

Nel suo fil di rete sul Corriere, Aldo Grasso celebra la memoria di Primo Levi parlando del documentario Primo Levi e le sue storie andato in onda su Sky Arte.
 
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  davar
il record del primo trimestre del 2017
Israele festeggia Pesach
e il boom nel Turismo

Il primo trimestre 2017 ha registrato l'arrivo in Israele di 739mila turisti, il 24 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; solo nel mese di marzo gli arrivi sono stati 293mila, il 22 per cento in più rispetto al marzo 2016; in entrambi i casi si tratta di un record, sottolinea il quotidiano economico Globes. Secondo il ministero del Turismo israeliano – che ha comunicato i dati in queste ore - l'indotto economico è pari a 4 miliardi di shekel (circa 1 miliardo di euro) e grazie a questo nuovo flusso di turisti sono stati creati 5mila nuovi posti di lavoro. Un dato positivo comunicato proprio nei giorni in cui Israele e tutto mondo ebraico festeggiano Pesach: ed è prevedibile che in coincidenza della festa così come della Pasqua cristiana, che non rientra nell'attuale calcolo comunicato dal ministero, il flusso di turisti aumenti, migliorando ulteriormente il dato di chi ha visitato Israele.
Il ministro del Turismo Yariv Levin ha tenuto a sottolineare che il risultato è il frutto di una strategia precisa, che ha visto un ampliamento e una messa a punto delle attività di marketing e di un incremento di nuove tratte e compagnie aeree (tra cui l'Italia), che, da sole, contribuiscono all'aumento dei visitatori; dei 739.000 turisti, circa 655.000 hanno, infatti, viaggiato con l'aereo il 20% in più rispetto all'anno precedente.
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25 aprile, la posizione dell'anpi milano
“Respingiamo le insidie del Bds”
“Siamo convinti che anche quest’anno Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza, saprà isolare e respingere ogni tipo di provocazione e di inaccettabili contestazioni come quelle che si sono verificate negli anni trascorsi, da parte di uno sparuto gruppo di cosiddetti ‘filo palestinesi’, all’indirizzo della Brigata Ebraica. Tutti noi dobbiamo essere grati ai cinquemila soldati della Brigata ebraica che si sono resi protagonisti di azioni decisive, come il primo sfondamento della linea Gotica e l’ingresso in numerose località dell’Italia centrale. Una pagina di coraggio che ancora pochi oggi conoscono ma che ha rappresentato un contributo fondamentale per liberare il nostro Paese dal nazifascismo”.
Lo sottolinea in una nota il Presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati, guardando al corteo che si svolgerà il prossimo 25 aprile nel capoluogo lombardo. Una “grande” e “unitaria” manifestazione che si concluderà in Piazza Duomo con la partecipazione, tra gli altri, del Presidente del Senato Pietro Grasso.
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l'israeliano Raz Degan e lo show tv
“Metà montepremi ai bambini
vittime della guerra in Siria"

Sono solo fatti miei” diceva in un noto slogan pubblicitario, autentico tormentone degli Anni Novanta.
Anche i fatti degli altri sono però un po’ fatti suoi. Raz Degan, l’ex modello israeliano trionfatore ieri sera all’Isola dei famosi, l’ha dimostrato con una decisione a caldo che ha ottenuto il pieno di consensi.
Metà del montepremi ottenuto in quanto vincitore del popolare programma trash di Mediaset andrà ai bambini siriani in difficoltà, vittime di guerre e continue atrocità. Non ha avuto dubbi, nessuna esitazione. Una bella pagina di solidarietà che chiude il sipario su questo discutibile programma, in cui Raz ha dimostrato comunque di spiccare rispetto alla mediocrità di numerosi suoi compagni di avventura.
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jciak
In Between, strette nel mezzo
C’è chi ha evocato Sex & City perché anche qui ci sono tre protagoniste alle prese con la grande città, in questo caso Tel Aviv. E chi ha citato Giovani, carini e disoccupati (1994), debutto alla regia di Ben Stiller, che ritrae un gruppo di amici che dopo il college si lanciano nel mondo. Ma in Libere, disobbedienti e innamorate, opera prima di Maysalom Hamoud, da una settimana nelle sale, mancano sia frenesie shopping, sesso e lusso di Sex & City sia le frustrazioni dei ragazzi di Ben Stiller. Il titolo giusto per questo film è quello originale, In Between, perché la vicenda delle tre protagoniste – Layla, Nour e Salma – sta proprio lì, nel trovarsi in mezzo, strette fra il tradizionalismo della società palestinese da cui provengono e la modernità di quella israeliana, che stenta però a riconoscerle come pari.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - #50isEnough
La condanna e l’opposizione al BDS, campagna di boicottaggio disinvestimento e sanzioni trasformatasi rapidamente in delegittimazione tout court dello Stato di Israele con molteplici e palesi derive antisemite, deve essere forte e senza sconti. Questo è il mio pensiero, che peraltro ho sempre espresso chiaramente e pubblicamente. Ciò non significa affatto mettere in secondo piano e tantomeno giustificare la politica del governo Netanyahu.

Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Chad Gadya
“C’era una volta un capretto, un piccolo capretto che mio padre comprò per due zuzim...”; comincia così Chad Gadya, canto tradizionale di Pesach che nel tempo ha visto diverse rielaborazioni, traduzioni e interpretazioni. Restano la struttura per aumentazione e la melodia medioevale, cambiano la lingua, le armonie, gli arrangiamenti. Ciascuno porta nel cuore il proprio Chad Gadya e ciascuno ne ricerca significati.

Maria Teresa Milano
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Soglie - Il Pesach di Elie Wiesel
Nella storia ebraica ogni uomo, ogni animale, ogni evento è collegato agli altri in un’unica vicenda. C’è un celebre canto di Pesach, Chad Gadyà, che riassume quest’idea. In esso gatto e cane, bastone, fuoco e acqua, il bue e l’uomo che lo macella sono parti della stessa storia. Una storia di vittime che sono anche carnefici, in un circolo che sembra illustrare una legge della sopraffazione universale. Di questo scrive Elie Wiesel in A Passover Haggadah, un’edizione della Haggadah di Pesach con il suo commento; ma ne scrive anche in un indimenticabile racconto contenuto nel volume L’ebreo errante, pubblicato anni fa da Giuntina, dal titolo L’ospite di una sera.

Giorgio Berruto
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Gli amici siamo noi
Abitare a una certa distanza da dove si tengono le lezioni di Talmud Torah è molto utile: nei lunghi viaggi in macchina si possono ripassare le tabelline, ascoltare le canzoni di Pesach per prepararsi alla festa (ma non deve mancare mai quella che cantava il generale quando poverino, lo hanno ucciso, lui che era un eroe d’Israele), affrontare temi complessi, quali: che differenza c’è tra la zedakà e chiedere qualche spicciolo al semaforo? O anche: perché il mese del mio compleanno viene dopo quello di mio fratello anche se sono più grande io?

Sara Valentina Di Palma
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