
Jonathan Sacks,
rabbino
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La
schiavitù equivale a perdere il controllo del tempo. La libertà,
a riottenerlo. Ora, si pone per noi per noi oggi una domanda: stiamo
usando il nostro tempo nel modo migliore?
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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Mentre
le menti migliori cercano di decifrare le strategie politiche e
militari dei Presidenti Trump, Putin, Rohani e Assad in Siria, noi ci
occuperemo oggi di una questione forse meno cruciale ma non meno
interessante e imprevedibile: il colore dei capelli del Primo Ministro
israeliano Benjamin Netanyahu. Da giovane soldato, Netanyahu è un
valoroso combattente della Sayeret Matkal, la più famosa unità di élite
delle truppe terrestri dell’esercito israeliano, da cui si congeda con
onore e il grado di Capitano. Le foto scattate il 9 maggio 1972 sulla
pista dell’aeroporto di Lod subito dopo il dirottamento e la
liberazione del volo Sabena da Bruxelles ritraggono Netanyahu in piedi
su un’ala del velivolo accanto al comandante dell’unità, Ehud Barak,
che sarebbe poi divenuto Capo di stato maggiore, ministro della Difesa
e Primo ministro.
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Il ritorno di Ahmadinejad |
Ritorno
a sorpresa sulla scena per Ahmadinejad, che ha deciso di candidarsi
alle elezioni presidenziali iraniane del prossimo maggio. Scrive il
Corriere al riguardo: “Ahmadinejad ha ancora dei sostenitori, convinti
che serva un presidente che parli duramente con l’America di Trump, ma
resta una figura divisiva nello stesso fronte oltranzista”. La sua
candidatura è vista anche come una sfida alla Guida Suprema,
l’ayatollah Ali Khamenei, che gli aveva ordinato di non presentarsi.
Sul Foglio, si analizza il profilo di alcuni rappresentanti dell’Anp
che negli scorsi giorni hanno incontrato la presidente della Camera
Laura Boldrini a Palazzo Montecitorio. In alcune loro dichiarazioni e
post sui social parole inequivocabili di odio anti-israeliano.
Centosessanta interventi odontoiatrici spacciati per chirurgia
plastica, 8,5 milioni di danno alla Regione, i vertici della struttura
a processo. “Nessuna assoluzione ma nessun colpevole, perché i reati
sono prescritti” scrive oggi il Corriere Roma a proposito delle truffe
all’Ospedale Israelitico. Per quanto riguarda la seconda tranche a
rischiare il processo c’è invece tra gli altri l’ex dg Antonio
Mastrapasqua.
Su La Stampa un approfondimento sui benefici portati all’organismo
dalle erbe amare, negli scorsi giorni sulle tavole delle famiglie
ebraiche per la festa di Pesach. “Dalla tradizione ebraica – si legge –
un’abitudine salutare”.
Nelle sale da quest’oggi Lasciati andare, film di Francesco Amato con
protagonista Toni Servillo nei panni di uno psicologo ebreo del Portico
d’Ottavia. Secondo La Stampa, “Servillo vince con autoironia”.
Nel suo fil di rete sul Corriere, Aldo Grasso celebra la memoria di
Primo Levi parlando del documentario Primo Levi e le sue storie andato
in onda su Sky Arte.
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il record del primo trimestre del 2017
Israele festeggia Pesach
e il boom nel Turismo
Il
primo trimestre 2017 ha registrato l'arrivo in Israele di 739mila
turisti, il 24 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno; solo nel mese di marzo gli arrivi sono stati 293mila, il
22 per cento in più rispetto al marzo 2016; in entrambi i casi si
tratta di un record, sottolinea il quotidiano economico
Globes. Secondo il ministero del Turismo israeliano – che ha
comunicato i dati in queste ore - l'indotto economico è pari a 4
miliardi di shekel (circa 1 miliardo di euro) e grazie a questo nuovo
flusso di turisti sono stati creati 5mila nuovi posti di lavoro. Un
dato positivo comunicato proprio nei giorni in cui Israele e tutto
mondo ebraico festeggiano Pesach: ed è prevedibile che in coincidenza
della festa così come della Pasqua cristiana, che non rientra
nell'attuale calcolo comunicato dal ministero, il flusso di turisti
aumenti, migliorando ulteriormente il dato di chi ha visitato Israele.
Il ministro del Turismo Yariv Levin ha tenuto a sottolineare che il
risultato è il frutto di una strategia precisa, che ha visto un
ampliamento e una messa a punto delle attività di marketing e di un
incremento di nuove tratte e compagnie aeree (tra cui l'Italia), che,
da sole, contribuiscono all'aumento dei visitatori; dei 739.000
turisti, circa 655.000 hanno, infatti, viaggiato con l'aereo il 20% in
più rispetto all'anno precedente.
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jciak
In Between, strette nel mezzo
C’è
chi ha evocato Sex & City perché anche qui ci sono tre protagoniste
alle prese con la grande città, in questo caso Tel Aviv. E chi ha
citato Giovani, carini e disoccupati (1994), debutto alla regia di Ben
Stiller, che ritrae un gruppo di amici che dopo il college si lanciano
nel mondo. Ma in Libere, disobbedienti e innamorate, opera prima di
Maysalom Hamoud, da una settimana nelle sale, mancano sia frenesie
shopping, sesso e lusso di Sex & City sia le frustrazioni dei
ragazzi di Ben Stiller. Il titolo giusto per questo film è quello
originale, In Between, perché la vicenda delle tre protagoniste –
Layla, Nour e Salma – sta proprio lì, nel trovarsi in mezzo, strette
fra il tradizionalismo della società palestinese da cui provengono e la
modernità di quella israeliana, che stenta però a riconoscerle come
pari.
Daniela Gross
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Setirot - #50isEnough |
La
condanna e l’opposizione al BDS, campagna di boicottaggio
disinvestimento e sanzioni trasformatasi rapidamente in
delegittimazione tout court dello Stato di Israele con molteplici e
palesi derive antisemite, deve essere forte e senza sconti. Questo è il
mio pensiero, che peraltro ho sempre espresso chiaramente e
pubblicamente. Ciò non significa affatto mettere in secondo piano e
tantomeno giustificare la politica del governo Netanyahu.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Chad Gadya |
“C’era
una volta un capretto, un piccolo capretto che mio padre comprò per due
zuzim...”; comincia così Chad Gadya, canto tradizionale di Pesach che
nel tempo ha visto diverse rielaborazioni, traduzioni e
interpretazioni. Restano la struttura per aumentazione e la melodia
medioevale, cambiano la lingua, le armonie, gli arrangiamenti. Ciascuno
porta nel cuore il proprio Chad Gadya e ciascuno ne ricerca significati.
Maria Teresa Milano
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Soglie - Il Pesach di Elie Wiesel |
Nella
storia ebraica ogni uomo, ogni animale, ogni evento è collegato agli
altri in un’unica vicenda. C’è un celebre canto di Pesach, Chad Gadyà,
che riassume quest’idea. In esso gatto e cane, bastone, fuoco e acqua,
il bue e l’uomo che lo macella sono parti della stessa storia. Una
storia di vittime che sono anche carnefici, in un circolo che sembra
illustrare una legge della sopraffazione universale. Di questo scrive
Elie Wiesel in A Passover Haggadah,
un’edizione della Haggadah di Pesach con il suo commento; ma ne scrive
anche in un indimenticabile racconto contenuto nel volume L’ebreo errante, pubblicato anni fa da Giuntina, dal titolo L’ospite di una sera.
Giorgio Berruto
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Gli amici siamo noi
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Abitare
a una certa distanza da dove si tengono le lezioni di Talmud Torah è
molto utile: nei lunghi viaggi in macchina si possono ripassare le
tabelline, ascoltare le canzoni di Pesach per prepararsi alla festa (ma
non deve mancare mai quella che cantava il generale quando poverino, lo
hanno ucciso, lui che era un eroe d’Israele), affrontare temi
complessi, quali: che differenza c’è tra la zedakà e chiedere qualche
spicciolo al semaforo? O anche: perché il mese del mio compleanno viene
dopo quello di mio fratello anche se sono più grande io?
Sara Valentina Di Palma
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