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5 MAGGIO 2015
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Biblioteca susy zambruno

Pagine per non dimenticare

È stata inaugurata presso la scuola ebraica di Torino la nuova biblioteca, dedicata agli allievi della scuola secondaria di primo grado Emanuele Artom e intitolata a Susy Zambruno, ex allieva della scuola precocemente scomparsa. Alla presenza dei suoi familiari e di un folto gruppo dei suoi ex compagni di scuola, oltre che a diversi consiglieri della comunità, durante la mattinata sono stati presentate le diverse attività collegate alla nuova sezione della biblioteca scolastica. Dai laboratori di lettura alle nuove acquisizioni, all’utilizzo della piattaforma “Librarika” che viene usata per la catalogazione, alla modalità di gestione dei prestiti, insieme ai tanti approfondimenti curati dalle docenti della scuola, Maria Elena Ingianni e Luisa Sacerdote insieme a Rosa Lia Lauria, specializzata che . Di Amos Oz la citazione scelta per presentare la nuova biblioteca: “I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”.

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archeologia - meis

Gerusalemme nella storia

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“Quante ore ho a disposizione?”. Lo chiede scherzosamente, Dan Bahat, ma è un problema non da poco, quando a parlare di Gerusalemme è un archeologo di fama internazionale come lui, che studia da 55 anni i 970 metri quadrati dentro i quali sono racchiusi il Monte del Tempio, il Muro del Pianto, la Basilica del Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa.
Bahat è stato invitato dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah a raccontare, nel suo garbato e ironico italiano da autodidatta (lui che conosce pure i geroglifici), come vivevano gli ebrei a Gerusalemme prima che i Romani, nel 70 d.C., distruggessero il Tempio e li conducessero a Roma come schiavi.
Una vicenda che, come ha spiegato Simonetta Della Seta, Direttrice del Meis, “è propedeutica all’inizio dell’epopea degli ebrei giunti in Italia senza punti di riferimento, casa, averi, ma con il retaggio del Tempio, di una cultura e di un immaginario che trasferirono con sé a Otranto, Siracusa, Roma, Ferrara, Venezia e in tante altre realtà”. 
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Memoria

A Piangipane per la Brigata

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Un Primo Maggio diverso dal solito. A contatto con le ferite del Novecento, con il loro carico di lutti, lacerazioni, divisioni. Ma anche con lo sguardo rivolto al futuro, alla costruzione di una società che se vuole continuare a dirsi realmente libera e democratica non può che apprendere dal passato, dalle sue pagine nere ma anche da quelle illuminate dal coraggio di chi seppe opporsi alla tirannia.
La recente cerimonia di raccoglimento organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Piangipane, all’interno del cimitero alleato in provincia di Ravenna dove riposano i i caduti della Brigata Ebraica, è giunta in conclusione dei lavori del Moked di Milano Marittima. Un’occasione nuova e particolarmente riuscita, per le molte decine di ragazzi coinvolti nell’iniziativa, di farsi carico con piena consapevolezza di quelle storie e di quelle memorie. Vicende di tutti, che a tutti appartengono e che tutti riguardano. Soprattutto in un’epoca in cui la verità storica è sempre più messa in discussione da mistificatori e professionisti della menzogna.
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DIDAttica

A scuola il futuro è digitale

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Satya Nadella inizia con la storia della sua famiglia: «Mio nonno – racconta – è stato fortunato a studiare, in una zona rurale dell’India, grazie a sacrifici di sua madre. E ha compreso l’importanza di una buona educazione, scegliendo per suo figlio le migliori scuole. Suo figlio, mio padre, ha fatto lo stesso, e questo mi ha portato fin qui». Nadella è dal febbraio 2014 il Ceo di Microsoft, che oggi a New York ha tenuto “Learn What’s Next”, un evento mondiale dedicato appunto alla didattica.

Bruno Ruffilli per La Stampa
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educazione civica digitale

Contrastare le fake news

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Si chiamerà educazione civica digitale. E servirà a riconoscere una notizia falsa e ad imparare ad informarsi in modo corretto e completo. È il progetto #bastabufale che già dal prossimo anno scolastico porterà nelle classi italiane progetti e iniziative legate all’informazione, alla verifica dei fatti e delle notizie, al contrasto delle fake news, le bufale in rete e fuori.

Claudia Voltattorni per il Corriere
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