Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

7 Maggio 2017 - 11 Iyar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Benedetto Carucci Viterbi, rabbino
"Siate qedoshim" (Levitico 19,2). Spiega Ramban: siate moderati nel godere delle cose permesse.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Bisogna sempre tentare di raccontare la storia del passato, anche recente, “a parte intera”. È difficile, ma bisogna provarci.
Molti parleranno nelle prossime settimane del cinquantenario dela “Guerra dei Sei Giorni”. Lo faranno ricordando la storia militare di quella guerra oppure sceglieranno di concentrare la propria attenzione sull’a “lunga durata”. In quella “lunga durata” stanno molti attori: i palestinesi; gli israeliani; i nuovi israeliani; i fondamentalisti; l’immagine che quelli che da questa’altra parte hanno ogni volta che diciamo “Medio Oriente”. Uno spazio dovrebbe essere dato anche agli ebrei di Libia che nel giugno 1967, prima perseguitati e poi espulsi perché considerati “nemici”. Quella storia ci riguarda, anche perché una parte rilevante di loro arrivò qui. Appunto per non dimenticare che la storia va raccontata sempre “a parte intera”.
 
Hamas, cambio al vertice
Cambio al vertice di Hamas, il movimento terroristico al governo della Striscia di Gaza. Ismail Haniyeh sostituisce infatti Khaled Meshal, leader della fazione islamica dal 2004. “Una scelta che sembra riportare il centro del potere a Gaza City, nella Striscia” scrive la Stampa. “Considerato un pragmatico, ma non per questo meno deciso verso quella che continua a definire l’entità sionista, Haniyeh, 54 anni, è stato più volte incarcerato da Israele. Suo mentore lo sceicco Ahmed Yassin, il clerico fondatore di Hamas e teorico degli attentati suicidi contro lo Stato ebraico, ucciso nel 2004”.

In Francia è il giorno della verità, il giorno in cui tutti i cittadini sono chiamati a una chiara scelta sul futuro che vorranno per il loro paese e l’Europa intera. “Nelle ultime ore – si legge sul Corriere – prima che scattasse il silenzio elettorale, la Francia che non vuole precipitare nel buio del populismo xenofobo e antieuropeo ha fatto sentire la sua voce. Un tambureggiante appello al voto utile per Emmanuel Macron da parte della società civile, dei media, di intellettuali e artisti, di associazioni culturali e religiose”. Piuttosto sorprendentemente viene sostenuto che ci sarebbe indecisione “in ambienti cattolici e nella comunità ebraica, al di là delle posizioni ufficiali”.
 
Leggi

  davar
l'appuntamento al centro bibliografico ucei 
Gerusalemme, 50 anni unita

'Città sognata, città vissuta'
Nell’ambito delle numerose iniziative organizzate per festeggiare Yom Yerushalaim, il giorno di Gerusalemme (di cui cadrà nei prossimi giorni il cinquantesimo anniversario dalla riunificazione) il Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ospiterà questo martedì un confronto su “Gerusalemme, città sognata, città vissuta”.
L’appuntamento, che avrà inizio alle 18 e sarà inaugurato con i saluti della Presidente UCEI Noemi Di Segni e del Ministro Consigliere dell’Ambasciata d’Israele Rafael Erdreich, è stato organizzato dalla coordinatrice del Master in Cultura Ebraica e Comunicazione Myriam Silvera in collaborazione con i docenti del Diploma Universitario in Studi Ebraici e con la redazione della Rassegna Mensile di Israel.
Diversi gli interventi previsti, moderati da Anselmo Calò: si partirà con un excursus nella Gerusalemme raccontata dal rabbino e viaggiatore del XV secolo Ovadià da Bertinoro, a cura di Ariel Rathaus della Hebrew University, per continuare con la Città Santa che fa da sfondo a molte opere di Shemuel Yosef Agnon, premio Nobel per la letteratura nel 1966, di cui parlerà Cyril Aslanov dell’Università Aix-Marseille.
È poi previsto un “viaggio” nella poesia ebraica contemporanea con Sarah Kaminski dell’Università di Torino, mentre Roberta Ascarelli dell’Istituto Italiano di Studi Germanici racconterà la Gerusalemme di Amos Oz, partendo dal celebre romanzo “Una storia d’amore di tenebra”.
Un confronto che rende omaggio alla città, alla sua storia millenaria, al suo essere centro di spiritualità, pensiero e cultura, e a quello che ha rappresentato e rappresenta oggi per il popolo ebraico e per lo Stato d’Israele.
Per assistere è obbligatoria la registrazione a registrazione@ucei.it


la mozione leghista che nega la storia 
Arezzo e l'omaggio ai Viva Maria
Domani il voto in Consiglio

Nella giornata di domani il Consiglio comunale di Arezzo sarà chiamato ad esprimersi su una mozione presentata dal Consigliere leghista Egiziano Andreani che punta a far dedicare un "luogo significativo" della città ai Viva Maria, un movimento di ispirazione cattolica che guidò l'insurrezione contro i francesi nel 1799 e che si macchiò, tra i vari crimini, dell'uccisione di 13 ebrei senesi.
Criminali resi ciechi dall'odio, fanatici assetati di sangue condussero un vero e proprio pogrom all'interno del quartiere ebraico, assassinando innocenti e dando poi loro fuoco in Piazza del Campo. L'episodio più violento, ma non l'unico di quelle ore. "Vittime della reazione antigiacobina e dell'odio antiebraico, tredici cittadini ebrei furono arsi nel campo il 28 giugno 1799 dai fanatici del 'Viva Maria' che avevano devastato l'Antico Ghetto" si legge nella targa commemorativa posta nel 1999 (su iniziativa del Comune) sulla facciata della sinagoga.
L'iniziativa del Consigliere aretino, che fa parte della coalizione al governo della città e che ha buone possibilità di riuscita, si basa su alcune ricostruzioni di storici locali che separano l'insurrezione nel suo insieme da quello che accadde a Siena. “L’episodio rilevante che è emerso negli ultimi anni è che i fatti di Siena sono ascrivibili a elementi locali e non agli aretini, che anzi fecero di tutto per evitare tali violenze" sostiene Andreani.
Peccato che gli storici seri dicano tutt'altro. "Una provocazione vorrebbe esaltare l'epopea sanguinaria dei Viva Maria" ha scritto sul proprio profilo Twitter Alberto Melloni, uno dei massimi esperti di vicende della Chiesa in Italia.

sorgente di vita - la replica
I giovani e il futuro ebraico
Ancora una possibilità per vedere il servizio di Sorgente di vita dedicato a Irua, l’evento per i giovani organizzato dall’UCEI nella puntata che va in replica lunedì 8 maggio alle 7,30 del mattino. “Abbiamo investito su tutte le associazioni, su tutte le realtà giovanili, su tutti i ragazzi anche non organizzati” ha spiegato l’assessore Livia Ottolenghi. E così è nato il grande raduno.


Leggi

pilpul

Il sintomo e la malattia
Questa sera sapremo chi ha vinto il ballottaggio per le presidenziali francesi. Quale sia lo stile dei due candidati lo si è desunto dal confronto televisivo di mercoledì scorso, quando una Marine Le Pen, spesso a corto di argomenti che non fossero gli slogan “antimondialisti”, ha ripetutamente cercato di condizionare il suo avversario Emmanuel Macron portando la discussione, infervorata in non pochi passaggi, sul piano strettamente personale. Un esempio? La chiusa, inelegante e sgraziata, di tal genere: «D’accord, d’accord, d’accord, d’accord. J’espère qu’on n’apprendra pas que vous avez un compte caché aux Bahamas».Si tratta di attacchi che se da un lato dovevano servire a screditare, o comunque a ridurre, la credibilità di Macron dinanzi ai telespettatori, dall’altro funzionavano adeguatamente da cortina fumogena per coprire il vuoto di politica dietro ad una coltre di parole fini a se stesse. Il registro ripetuto ossessivamente era quello che intendeva ridurre Macron ad un esponente delle odiate élite globali («Vous n’avez pas d’esprit national, ne défendez pas l’intérêt supérieur de la nation mais des intérêts privés»), quelle che starebbero cannibalizzando i “territori”, della cui rappresentanza il neolepenismo familista dei Le Pen si candida invece ad essere l’alfiere (rifacendosi al motto da tutti comprensibile e sottoscrivibile: «rendre l’argent aux Français»). Oltre allo stile e alle tonalità impressionava l’evidente volontà di acquistare un po’ di spazio evitando di entrare nel merito di molti dei temi spinosi che invece si accompagnano alle elezioni di quest’anno, non solo in Francia.

Claudio Vercelli
Leggi


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.