Hamas, cambio al vertice

rassegnaCambio al vertice di Hamas, il movimento terroristico al governo della Striscia di Gaza. Ismail Haniyeh sostituisce infatti Khaled Meshal, leader della fazione islamica dal 2004. “Una scelta che sembra riportare il centro del potere a Gaza City, nella Striscia” scrive la Stampa. “Considerato un pragmatico, ma non per questo meno deciso verso quella che continua a definire l’entità sionista, Haniyeh, 54 anni, è stato più volte incarcerato da Israele. Suo mentore lo sceicco Ahmed Yassin, il clerico fondatore di Hamas e teorico degli attentati suicidi contro lo Stato ebraico, ucciso nel 2004”.

In Francia è il giorno della verità, il giorno in cui tutti i cittadini sono chiamati a una chiara scelta sul futuro che vorranno per il loro paese e l’Europa intera. “Nelle ultime ore – si legge sul Corriere – prima che scattasse il silenzio elettorale, la Francia che non vuole precipitare nel buio del populismo xenofobo e antieuropeo ha fatto sentire la sua voce. Un tambureggiante appello al voto utile per Emmanuel Macron da parte della società civile, dei media, di intellettuali e artisti, di associazioni culturali e religiose”. Piuttosto sorprendentemente viene sostenuto che ci sarebbe indecisione “in ambienti cattolici e nella comunità ebraica, al di là delle posizioni ufficiali”.

Una black list antiebraica sul profilo Facebook di Manlio Di Stefano, postata da un utente a commento di un precedente post del parlamentare cinquestelle che definiva il governo “complice di Israele” per aver votato no l’ultima provocatoria risoluzione Unesco. “Non modero i commenti, il dibattito è aperto sulla mia pagina Facebook” ha poi affermato Di Stefano (che, ricorda il Corriere, ha avuto un ruolo di primo piano nella stesura del programma esteri del Movimento). Neanche se compaiono nomi e cognomi in una black list? “Chi scrive se ne assume la piena responsabilità”. In ogni caso, non sarà cancellato: “Non cancello i commenti. Non lo faccio mai”.

“Si discute tanto di confini e di assetti futuri a Gerusalemme. Noi non entriamo in questo dibattito politico ma come cristiani siamo parte di quella terra. Quindi, quando se ne dovrà discutere, bisognerà considerare la nostra presenza e le nostre attese”. Così l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, a Roma per la presentazione di un libro (Avvenire Sette).

“È il Tu dell’altro che ci rende umani” riflette Donatella Di Cesare sulla Lettura del Corriere. “Tu, questa parola con cui l’Io trae l’altro dalla molteplicità, ha un fondamentale valore esistenziale. Lo insegna Primo Levi quando racconta che ad Auschwitz si moriva non solo per fame, stenti e violenza, ma anche perché – spiega la studiosa – all’internato non giungeva più il Tu dell’altro a tenerlo in vita.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(7 maggio 2017)