Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Shemuel
il Piccolo diceva: “Quando cade il tuo nemico non ti rallegrare, né
quando egli inciampa gioisca il tuo cuore, affinché non veda D.O e se
ne dolga e non ritragga la sua ira da lui" (Avot 4,19). Il motto che il
Maestro Shemuel - ricordato come "il Piccolo" per la sua particolare
modestia - era solito citare è in effetti un versetto del Libro dei
Proverbi (24, 17-18) che, a quanto pare, raccomanda un atteggiamento di
contenuta pacatezza nei riguardi del nemico sconfitto.
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Davide
Assael,
ricercatore
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La
vittoria di Macron alle elezioni francesi, anche per la sua nettezza,
fa tirare un sospiro di sollievo a tutta l'Europa, che, a questo punto
non ha più alibi per riformare se stessa. Cosa ci insegna? Certamente
ribadisce una volta di più come la tradizionale distinzione
destra/sinistra su cui si sono costruite le democrazie moderne non
riflette più la sensibilità degli elettori.
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Minniti: “La sicurezza,
base della democrazia”
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“Il
lavoro che ho cominciato al Viminale quattro mesi fa può piacere o
meno. Ma è figlio di un metodo e di una certezza. Che sulle questioni
della nostra sicurezza non si giocano le prossime elezioni politiche.
Ma il futuro e la qualità della nostra democrazia”. È quanto sottolinea
il ministro dell’Interno Marco Minniti in un’intervista con Repubblica,
realizzata ieri nella redazione del quotidiano.
“A chi mi accusa di essere di destra perché lotto per governare il
senso di paura e l’illegalità – afferma il ministro – dico che lo
faccio non perché sono il ministro dell’Interno, ma perché sono un uomo
di sinistra. Che si sente a posto con la sua storia. E da uomo di
sinistra, ad esempio, ho disposto in queste ore 2.130 ispezioni
ministeriali nei centri di accoglienza per migranti. Anche quelli
attivati in via d’urgenza. Perché solo chi è credibile nella
repressione dell’illegalità, anche domestica, può essere creduto quando
pretende di affermare legalità”.
Perde pezzi importanti il Fronte Nazionale di Marine Le Pen. La nipote
Marion lascia infatti la vita politica, almeno per il momento. “Per il
partito è una novità di grande rilievo, molto politica e ben poco
personale. Secondo quanto è trapelato dai siti francesi – scrive il
Corriere – la scelta è maturata nei mesi recenti ed è precipitata dopo
il risultato delle presidenziali”. Puntuale la condanna del nonno Jean
Marie, cui la 27enne Marion sembra ispirarsi nella linea
tradizionalista. Ieri il fondatore del FN, da tempo in rotta di
collisione con la figlia Marine, ha parlato di “desolante diserzione”.
Il Manifesto pubblica una lettera consegnata da Vera Jarach Vigevani,
una della Madri di Plaza de Mayo, al Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella (in questi giorni in Argentina). L’invito è ad “alzare la
voce” sulla vicenda dei desaparecidos.
“Glielo chiedo anche, personalmente – scrive Jarach Vigevani –
ricordando i quasi 80 anni delle Leggi Razziali del ’38 del secolo
scorso. La mia famiglia allora trovò rifugio in Argentina, ma della
Shoah fu vittima mio nonno, Ettore Camerino. Deportato ad Auschwitz.
Non c’é tomba per lui come non vi è tomba per mia figlia. Queste
tragedie si ripetono, ma non dobbiamo mai per dere né la speranza né
l’impegno e la volontà per il ‘Nunca mas!’ (Mai Più!)”.
Sulle pagine romane del Messaggero, una cronaca con varie foto della
festa per i 69 anni dello Stato di Israele celebrata lunedì sera al
Maxxi. “Ad accogliere personalità del mondo politico, culturale,
economico, diplomatico, religioso è l’ambasciatore di Israele Ofer
Sachs, che con la moglie Rony dà il benvenuto agli oltre
millecinquecento invitati. La novità dell’evento – viene sottolineato –
è nella scelta di un luogo di Roma moderno e legato all’arte”.
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il provvedimento nella regione vallone
Macellazione rituale, in Belgio una Commissione vuole vietarla
La
Commissione Ambiente del Parlamento vallone - che rappresenta una delle
tre regioni in cui è suddiviso il Belgio - ha recentemente deliberato
che, a partire dal settembre 2019, tutte le macellazione senza
stordimento saranno vietate. Questo significa che nella regione non
sarà più possibile effettuare la macellazione secondo la legge ebraica
(shechitah) e islamica (dhabihah). Entrambe infatti – con una normativa
più stringente per quella ebraica – proibiscono lo stordimento
preventivo dell’animale. Contro questo provvedimento, che sarà votato
dal Parlamento vallone in seduta plenaria il prossimo 17 maggio, sono
intervenuti i vertici dell'ebraismo belga e non solo. Nelle scorse ore
il rabbino capo di Bruxelles Albert Guigui ha chiesto a Frans
Timmermans, Primo vicepresidente della Commissione europea, di
intervenire contro la decisione della Commissione della Vallonia. “Le
chiediamo come nostro amico e alleato di partecipare a questa lotta che
è una lotta per la libertà religiosa”, le parole di rav Guigui a
Timmermans. Un appello lanciato durante la presenza dello stesso
Timmermans all'assemblea della Conferenza europea dei rabbini in corso
ad Amsterdam. Secondo Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza
europea dei rabbini, la lotta per proteggere la shechitah in Europa –
che in diversi paesi, nel recente passato, si è cercato di vietare - è
una delle "sfide principali" che oggi i cittadini ebrei del Vecchio
continente devono affrontare. Leggi
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premio exodus 2017
La Spezia, porta della speranza
“Una storia di cui andar fieri”
L’8
maggio 1946 dal Porto della Spezia partivano due imbarcazioni con 1014
ebrei scampati da tutta Europa ai campi di concentramento
La Spezia diventa una sorta di porta, di ancora di salvezza ed è
ricordata e conosciuta in Israele proprio come Zaar Sion (Porta di
Sion): la cosa straordinaria, ha esordito Massimo Federici, il sindaco,
durante la cerimonia per il conferimento del Premio Exodus 2017 al
giornalistica Maurizio Molinari, è che La Spezia, una città piegata in
due dalla guerra, una delle città più bombardate d’Italia fu capace di
trovare il modo di accogliere e di offrire solidarietà a persone che si
portavano dietro quel tragico passato.
Il Premio Exodus 2017 si è aperto con Roberto Alinghieri che ha letto
pagine ricche di emozione tratte da “I clandestini del mare” di Ada
Sereni, accompagnato dalla musica e da canti suggestivi di Eyal Lerner,
artista israeliano davvero eclettico. Leggi
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Ticketless - Strategia del rinvio |
“Firenze
non è più dei fiorentini, immaginati che sono arrivati più di 15 mila
piemontesi”. In questo clima euforico, l’8 novembre 1865, Giacomo Dina
descriveva al segretario di Cavour, Isacco Artom, la trasformazione in
atto a Firenze divenuta capitale. “Il dialetto di Gianduja prevale
nelle vie, nelle locande, nei teatri”. Per poco che si vada di questo
passo, scrive il direttore dell’”Opinione”, “il fiasco tradizionale
scomparirà dalle locande”. Gli ebrei italiani non furono insensibili a
quel clima di attesa e si misero in movimento. Due anni dopo,
nell’aprile del 1867, converranno a Firenze le massime autorità
religiose per stabilire quale strada imboccare nel confronto con la
modernità. Per commemorare l’evento si è svolto la settimana scorsa un
seminario (promosso dall’Archivio Terracini, dall’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane e dall’Università di Firenze). Tutte le relazioni,
davvero stimolanti e innovatrice, si possono adesso seguire on line.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Anniversari
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Abbiamo
già commentato, su questo Portale, due settimane fa (oltre che sul
mensile cartaceo di maggio), la coincidenza di questo Yom haAzmaut con
il 50° anniversario della vittoria nella Guerra dei Sei Giorni e della
riunificazione di Gerusalemme (1967). Ma, com'è noto, quest'anno ci
sono anche altri tre anniversari storici estremamente significativi, e
non soltanto per il popolo ebraico e lo Stato d'Israele: 120 anni dal
primo Congresso Sionista di Basilea (1897), 100 anni dalla
Dichiarazione Balfour (1917), 70 anni dalla Risoluzione delle Nazioni
Unite sulla divisione della Palestina in due Stati (e, quindi,
dall’autorizzazione internazionale alla nascita dello Stato ebraico)
(1947).
Francesco Lucrezi, storico
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I Giusti di Besleney
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Grande
emozione nell'Alta Galilea per il conferimento del Premio Begin al
Liceo Anne Frank per l'innovazione negli studi sulla Shoah. Da quattro
anni gli allievi delle classi superiori partecipano a un progetto
ispirato alla "ricerca del significato della vita" di Victor Frankl.
Quest'anno il tema principale dei lavori dei ragazzi è stato il caso
degli orfani ebrei di Besleney, un villaggio di semplici e onesti
agricoltori del Caucaso, in un'area abitata dai popoli circassi.
"Quando il pericolo nazista minacciò Leningrado si decise di evacuare i
bambini ebrei", scrive Auron nel suo libro La banalità della
compassione, storia del villaggio circasso-musulmano nel Caucaso che
salvò i bambini ebrei durante la Shoah.
Angelica Edna Calò Livne
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