L’Unesco su Gerusalemme

caloL’Unesco ha approvato una Risoluzione di condanna di Israele perché si permette di amministrare Gerusalemme. Il capitolo dei Giusti si arricchisce coi nomi degli Stati che hanno votato contro: l’Italia, gli USA, il Regno Unito di Gran Bretagna, i Paesi Bassi, Lituania, Grecia, Paraguay, Ucraina, Togo e Germania.
Prima di annichilire fisicamente gli ebrei, si prova a distruggerli culturalmente: non spiccano, ma complottano, non costruiscono, ma profanano.
Alcuni degli Stati che hanno votato a favore cacciarono gli ebrei dal loro Paese, altri hanno avuto indietro ogni territorio vinto da Israele quando loro tentarono di distruggerla, in cambio di un Trattato di Pace, ma firmare la pace è cosa ben diversa dal darsi pace.
Fra gli astenuti, la Spagna, che si preoccupa di dare la cittadinanza agli ebrei espulsi nel 1492, ma siccome sembra che alcuni di loro siano morti, pensa ai loro discendenti. Magari si pentirà nel 2517. La Svezia ha votato a favore, forse per ragioni geopolitiche: idealmente potrebbe spostarsi verso altri lidi.
Sta di fatto che oggi siamo più orgogliosi che mai di essere italiani, lontani dal girone degli ignavi e degli odiatori. Anzi; questo mesto evento rappresenta un’occasione per riflettere sui guasti dell’odio nelle nostre società: torneremo ancora sull’argomento.

Emanuele Calò, giurista

(3 maggio 2017)