19 Ottobre 2016 - 17 Tishri 5777

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  14 Giugno 2017 - 20 Sivan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Un’ampia parte della Parashà di Shelach contiene il racconto della funesta missione degli esploratori, inviati a perlustrare la terra destinata dal Signore al popolo d’Israele e il cui sconfortante resoconto, con le eccezioni di Yeoshua e Calev, aveva suscitato ribellioni e discordie, fino a determinare la condanna pronunciata dall’Eterno contro quella generazione a perire nel deserto.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
In principio fu Norbert Hofer, il candidato alle presidenziali austriache del partito di estrema destra FPÖ, che, partito favorito nelle elezioni del dicembre scorso, si ritrovò sonoramente battuto dal verde Van Der Bellen. Poi, è venuta la batosta in Olanda per Geert Wilders ed infine la sconfitta di Marine Le Pen da parte di Macron.
 
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Le parole dell’odio
“Come al solito, alla fine sono le parole a pesare come pietre. E a tenere viva la fiamma dell’antisemitismo nel nostro Paese”. Così scrive La Stampa a proposito del rapporto sull’antisemitismo che sarà presentato questa mattina dal Cdec a Palazzo Marino a Milano.
“Ogni giorno – si legge – canali di distribuzione importanti come Amazon o lbs diffondono via Internet antisemitismo a piene mani con la vendita di libri che vengono recensiti come se si trattasse di torni qualsiasi, mentre veicolano l’odio verso gli ebrei. E poi, ecco il quotidiano che mette in vendita il Mein Kampf di Hitler senza sentire il bisogno di fare almeno un’edizione critica; il politico che fa riferimento al complottismo delle lobby ebraiche; i gruppi di tifosi che sfoggiano slogan razzisti e antisemiti. Per non parlare del linguaggio che passa sui social, dei gruppi nazisti e fascisti nati su Fb, delle parole che viaggiano su Twitter”.

La linea dura dei Cinquestelle sui migranti, annunciata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi e poi confermata da Beppe Grillo, fa discutere. “Chiusura dei campi rom, censimento di aree abusive. Chi si dichiara senza reddito e gira su auto di lusso è fuori. Chi chiede soldi in metropolitana, magari con minorenni al seguito, è fuori” scrive sul blog il fondatore del Movimento.
Con una provocazione di pessimo gusto il Tempo, che si schiera al fianco della prima cittadina (“Era ora. Dopo la batosta del voto finalmente si sveglia”), titola in prima pagina: “Leggi Raggiali”.

La stampa di destra attacca la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenuta con forza sul caso della lista neofascista che ha potuto competere alle elezioni in un Comune del Mantovano (con oltre il 10 per cento delle preferenze la candidata è entrata in Consiglio). “L’ultima follia della Boldrini: censurare la democrazia” titola il Giornale. Il quotidiano loda inoltre le dichiarazioni del padre della neo Consigliera, che ha parlato di risultato “straordinario” e precisato: “Quello non è il fascio littorio, ma il fascio della Repubblica Sociale Italiana”. Titola invece Libero: “Una camicetta nera fa impazzire la Boldrini”.
 
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  davar
Cdec e Comune di Milano presentano il report
Antisemitismo in Italia, stampa
e rete alimentano i pregiudizi

“A preoccupare, rispetto alla situazione italiana, sono soprattutto le operazioni editoriali che fomentano la retorica antisemita e lo sdoganamento di un linguaggio pubblico anti-giudaico”. A sottolinearlo il direttore del Centro di documentazione ebraica di Milano Gadi Luzzatto Voghera, nel corso della presentazione a Milano, nella prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino, del Rapporto annuale sull’antisemitismo in Italia. “Come amministrazione teniamo molto alla questione della Memoria della Shoah e del suo significato attuale – le parole del Presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé in apertura della conferenza – Sappiamo anche che c’è una banalizzazione pericolosa di questo tema con la proliferazione di simboli e slogan che alimentano ideologie passate che non devono tornare”. Proprio il tema della banalizzazione, in particolare nel mondo dell’editoria e dei giornali, è stato uno dei punti toccati da Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio antisemitismo, nel corso della presentazione del Report a Palazzo Marino a cui hanno partecipato anche il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara - che ha letto il messaggio della presidente UCEI Noemi Di Segni -, il presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti e la Consigliera comunale Diana De Marchi.
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IERI LA TRATTATIVA A ROMA
Israele-Santa Sede, il negoziato
verso una conclusione positiva

La metà è vicina, mai come oggi. Poche settimane ancora e il pluridecennale negoziato tra Stato di Israele e Santa Sede potrebbe concludersi con un accordo definitivo. Il punto finale su un percorso che ha preso avvio nel lontano 1993, anno dell’accordo fondamentale tra i due Stati.
Parola dei membri della Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro che nelle scorse ore si sono riuniti in Vaticano per un nuovo incontro. Al centro lo status giuridico della Chiesa cattolica in Israele e diverse questioni fiscali connesse. Argomenti che, come noto, sono al centro di trattative avviate da tempo.
Il clima “cordiale e costruttivo” di questo ultimo incontro, così è stato definito sia da parte israeliana che vaticana, sembra aver favorito la conclusione positiva della mediazione. Si è detto ottimista in tal senso Tzachi Hanegbi (nell’immagine), ministro israeliano della Cooperazione Regionale, ospite ieri dell’ambasciatore presso la Santa Sede Oren David. Assieme ad Hanegbi una delegazione formata da esponenti di diversi ministeri del governo Netanyahu. Ottimismo condiviso tra gli altri da monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati.
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QUI ROMA - L'INAUGURAZIONE
Per i giovani del Bene Akiva
un tempio da condividere 

In tanti hanno dato una mano. Chi donando libri di preghiera, chi lampade, chi oggettistica varia. Chi infine offrendo un po' del proprio tempo libero, mettendolo a disposizione di una causa comune. Il risultato lo si è potuto toccare con mano nelle scorse ore.
Da ieri infatti la sezione romana del Bene Akiva, movimento giovanile di ispirazione religiosa, ha un proprio tempio. Un luogo piccolo e raccolto, ma pieno di calore.
Dedicato a Luciano Calò, recentemente scomparso, il tempio è stato inaugurato con la partecipazione tra gli altri del rabbino capo rav Riccardo Di Segni, del rav Roberto Colombo, del vicepresidente della Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca e dell'assessore UCEI Livia Ottolenghi.
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qui roma
Il Talmud entra all’Università
“Un Talmud per chi? Storia difficile di un libro difficile” è il titolo della mattinata di studi che ha avuto luogo oggi nella sala Odeion della facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma, tutta dedicata al libro per secoli simbolo dell’“eresia” ebraica, la cui prima versione in italiano è in corso di traduzione (un primo volume, il trattato Rosh haShanà, è uscito lo scorso anno per Giuntina suscitando grande interesse).
In un’aula colma di studenti, hanno portato un saluto il preside della facoltà Stefano Asperti, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, il docente alla Sapienza Gilberto Corbellini. Hanno inoltre inviato un messaggio il Magnifico rettore Eugenio Gaudio e la direttrice del Dipartimento di storia, culture e religioni Emanuela Prinzivalli.
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l'incontro al Museo della diaspora 
Ebrei di Libia, 50 anni in Italia
Una serata anche a Tel Aviv

La storia dell’arrivo in Italia degli ebrei libici, profughi forzati dal loro paese dopo la guerra dei Sei Giorni del 1967 vinta da Israele, è stata protagonista ieri sera a Tel Aviv al Museo del popolo ebraico ‘Hatfutsot’. Al tavolo dei relatori Hamos Guetta, consigliere dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, e la giornalista israeliana Sivan Rahav Meir con un intervento iniziale della direttrice del Museo Liora Shani.
“Un salto nel tempo attraverso le immagini, le musiche e le storie di queste persone che intrapresero il viaggio, costrette a lasciare la Libia in pochi giorni e senza poter portare con sé quasi nulla” ha spiegato a proposito di questi 50 anni Guetta, le cui parole sono riportate da Ansamed.
Ad essere messo in rilievo, nel corso della serata, il contributo che gli ebrei libici hanno saputo offrire non solo al mondo ebraico ma alla società italiana nel suo insieme.
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pilpul
Ticketless - A’ quoi na sert?
“La guerra dei Sei giorni non può essere ridotta a fumetto”, scrive con la consueta saggezza, su questo portale, Sergio Della Pergola. La storia vera, non quella dei cartoni animati, segnò una svolta in tutta Europa, non solo in Israele. Come spiegare, ad esempio, la fascinazione per Nasser dei partiti comunisti di Francia e Italia? Torna a mente Raymond Queneau, che in I fiori blu conia un gioco di parole, intraducibile secondo il pur bravissimo traduttore Italo Calvino: “A’ quoi na sert?” Una assurdità parve anche in Italia, secondo non pochi eredi dell’antifascismo, a partire da Aldo Garosci, la cui biografia è entrata in libreria (Daniele Pipitone, Alla ricerca della libertà. Vita di Aldo Garosci, F. Angeli ed.).

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Deformazioni
Com’è ben noto, e come siamo costretti purtroppo costantemente a ripetere, ogni difesa, a qualsiasi livello, di Israele e dell’ebraismo, deve sempre fare i conti, oltre che con le molte e varie armi – missili, carri armati, coltelli, pietre, camion, auto, gru… – dei molti e vari nemici, anche con l’eterno problema della velenosa deformazione operata da ampia parte degli organi di informazione, che, quando trattano di tali tematiche, fanno a gara, in molti casi, a calpestare i più elementari doveri di equilibrio e correttezza deontologica.
Israele, in particolare, già da prima di nascere, oltre a essere stato costretto a combattere le sue tante guerre, è anche stato continuamente obbligato a combatterne un’altra, giorno per giorno, minuto per minuto, contro una certa stampa ostile e faziosa, che descrive la realtà non per quello che è, ma per quello che si vorrebbe che fosse.


Francesco Lucrezi, storico
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Pedagogia in Israele
Anche nel campo educativo Israele vuole essere considerato tra i Paesi innovatori. Il Ministero dell’educazione dà grande spazio alle scuole che sviluppano metodi e programmi che consolidano e migliorano le potenzialità degli allievi. A un convegno, che si è svolto nel complesso pedagogico di Bne’ Dror, vicino a Natania, hanno partecipato 180 istituti pedagogici dall’età prescolastica al liceo. 

Angelica Edna Calò Livne 
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