Giuseppe Momigliano,
rabbino
|
Un’ampia
parte della Parashà di Shelach contiene il racconto della funesta
missione degli esploratori, inviati a perlustrare la terra destinata
dal Signore al popolo d’Israele e il cui sconfortante resoconto, con le
eccezioni di Yeoshua e Calev, aveva suscitato ribellioni e discordie,
fino a determinare la condanna pronunciata dall’Eterno contro quella
generazione a perire nel deserto.
|
|
Leggi
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
In
principio fu Norbert Hofer, il candidato alle presidenziali austriache
del partito di estrema destra FPÖ, che, partito favorito nelle elezioni
del dicembre scorso, si ritrovò sonoramente battuto dal verde Van Der
Bellen. Poi, è venuta la batosta in Olanda per Geert Wilders ed infine
la sconfitta di Marine Le Pen da parte di Macron.
|
|
Leggi
|
|
Le parole dell’odio
|
“Come
al solito, alla fine sono le parole a pesare come pietre. E a tenere
viva la fiamma dell’antisemitismo nel nostro Paese”. Così scrive La
Stampa a proposito del rapporto sull’antisemitismo che sarà presentato
questa mattina dal Cdec a Palazzo Marino a Milano.
“Ogni giorno – si legge – canali di distribuzione importanti come
Amazon o lbs diffondono via Internet antisemitismo a piene mani con la
vendita di libri che vengono recensiti come se si trattasse di torni
qualsiasi, mentre veicolano l’odio verso gli ebrei. E poi, ecco il
quotidiano che mette in vendita il Mein Kampf di Hitler senza sentire
il bisogno di fare almeno un’edizione critica; il politico che fa
riferimento al complottismo delle lobby ebraiche; i gruppi di tifosi
che sfoggiano slogan razzisti e antisemiti. Per non parlare del
linguaggio che passa sui social, dei gruppi nazisti e fascisti nati su
Fb, delle parole che viaggiano su Twitter”.
La linea dura dei Cinquestelle sui migranti, annunciata dalla sindaca
di Roma Virginia Raggi e poi confermata da Beppe Grillo, fa discutere.
“Chiusura dei campi rom, censimento di aree abusive. Chi si dichiara
senza reddito e gira su auto di lusso è fuori. Chi chiede soldi in
metropolitana, magari con minorenni al seguito, è fuori” scrive sul
blog il fondatore del Movimento.
Con una provocazione di pessimo gusto il Tempo, che si schiera al
fianco della prima cittadina (“Era ora. Dopo la batosta del voto
finalmente si sveglia”), titola in prima pagina: “Leggi Raggiali”.
La stampa di destra attacca la presidente della Camera Laura Boldrini,
intervenuta con forza sul caso della lista neofascista che ha potuto
competere alle elezioni in un Comune del Mantovano (con oltre il 10 per
cento delle preferenze la candidata è entrata in Consiglio). “L’ultima
follia della Boldrini: censurare la democrazia” titola il Giornale. Il
quotidiano loda inoltre le dichiarazioni del padre della neo
Consigliera, che ha parlato di risultato “straordinario” e precisato:
“Quello non è il fascio littorio, ma il fascio della Repubblica Sociale
Italiana”. Titola invece Libero: “Una camicetta nera fa impazzire la
Boldrini”.
|
|
Leggi
|
|
|
Cdec e Comune di Milano presentano il report
Antisemitismo in Italia, stampa
e rete alimentano i pregiudizi
“A
preoccupare, rispetto alla situazione italiana, sono soprattutto le
operazioni editoriali che fomentano la retorica antisemita e lo
sdoganamento di un linguaggio pubblico anti-giudaico”. A sottolinearlo
il direttore del Centro di documentazione ebraica di Milano Gadi
Luzzatto Voghera, nel corso della presentazione a Milano, nella
prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino, del Rapporto annuale
sull’antisemitismo in Italia. “Come amministrazione teniamo molto alla
questione della Memoria della Shoah e del suo significato attuale – le
parole del Presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé
in apertura della conferenza – Sappiamo anche che c’è una
banalizzazione pericolosa di questo tema con la proliferazione di
simboli e slogan che alimentano ideologie passate che non devono
tornare”. Proprio il tema della banalizzazione, in particolare nel
mondo dell’editoria e dei giornali, è stato uno dei punti toccati da
Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio antisemitismo, nel corso
della presentazione del Report a Palazzo Marino a cui hanno partecipato
anche il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Giorgio Mortara - che ha letto il messaggio della presidente UCEI Noemi
Di Segni -, il presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti e la Consigliera
comunale Diana De Marchi. Leggi
|
IERI LA TRATTATIVA A ROMA
Israele-Santa Sede, il negoziato
verso una conclusione positiva
La
metà è vicina, mai come oggi. Poche settimane ancora e il
pluridecennale negoziato tra Stato di Israele e Santa Sede potrebbe
concludersi con un accordo definitivo. Il punto finale su un percorso
che ha preso avvio nel lontano 1993, anno dell’accordo fondamentale tra
i due Stati.
Parola dei membri della Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro che
nelle scorse ore si sono riuniti in Vaticano per un nuovo incontro. Al
centro lo status giuridico della Chiesa cattolica in Israele e diverse
questioni fiscali connesse. Argomenti che, come noto, sono al centro di
trattative avviate da tempo.
Il clima “cordiale e costruttivo” di questo ultimo incontro, così è
stato definito sia da parte israeliana che vaticana, sembra aver
favorito la conclusione positiva della mediazione. Si è detto ottimista
in tal senso Tzachi Hanegbi (nell’immagine), ministro israeliano della
Cooperazione Regionale, ospite ieri dell’ambasciatore presso la Santa
Sede Oren David. Assieme ad Hanegbi una delegazione formata da
esponenti di diversi ministeri del governo Netanyahu. Ottimismo
condiviso tra gli altri da monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario
vaticano per i Rapporti con gli Stati. Leggi
|
QUI ROMA - L'INAUGURAZIONE
Per i giovani del Bene Akiva
un tempio da condividere
In
tanti hanno dato una mano. Chi donando libri di preghiera, chi lampade,
chi oggettistica varia. Chi infine offrendo un po' del proprio tempo
libero, mettendolo a disposizione di una causa comune. Il risultato lo
si è potuto toccare con mano nelle scorse ore.
Da ieri infatti la sezione romana del Bene Akiva, movimento giovanile
di ispirazione religiosa, ha un proprio tempio. Un luogo piccolo e
raccolto, ma pieno di calore.
Dedicato a Luciano Calò, recentemente scomparso, il tempio è stato
inaugurato con la partecipazione tra gli altri del rabbino capo rav
Riccardo Di Segni, del rav Roberto Colombo, del vicepresidente della
Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca e dell'assessore UCEI Livia
Ottolenghi. Leggi
|
l'incontro al Museo della diaspora
Ebrei di Libia, 50 anni in Italia
Una serata anche a Tel Aviv
La
storia dell’arrivo in Italia degli ebrei libici, profughi forzati dal
loro paese dopo la guerra dei Sei Giorni del 1967 vinta da Israele, è
stata protagonista ieri sera a Tel Aviv al Museo del popolo ebraico
‘Hatfutsot’. Al tavolo dei relatori Hamos Guetta, consigliere
dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, e la giornalista
israeliana Sivan Rahav Meir con un intervento iniziale della direttrice
del Museo Liora Shani.
“Un salto nel tempo attraverso le immagini, le musiche e le storie di
queste persone che intrapresero il viaggio, costrette a lasciare la
Libia in pochi giorni e senza poter portare con sé quasi nulla” ha
spiegato a proposito di questi 50 anni Guetta, le cui parole sono
riportate da Ansamed.
Ad essere messo in rilievo, nel corso della serata, il contributo che
gli ebrei libici hanno saputo offrire non solo al mondo ebraico ma alla
società italiana nel suo insieme. Leggi
|
Ticketless - A’ quoi na sert? |
“La
guerra dei Sei giorni non può essere ridotta a fumetto”, scrive con la
consueta saggezza, su questo portale, Sergio Della Pergola. La storia
vera, non quella dei cartoni animati, segnò una svolta in tutta Europa,
non solo in Israele. Come spiegare, ad esempio, la fascinazione per
Nasser dei partiti comunisti di Francia e Italia? Torna a mente Raymond
Queneau, che in I fiori blu conia un gioco di parole, intraducibile
secondo il pur bravissimo traduttore Italo Calvino: “A’ quoi na sert?”
Una assurdità parve anche in Italia, secondo non pochi eredi
dell’antifascismo, a partire da Aldo Garosci, la cui biografia è
entrata in libreria (Daniele Pipitone, Alla ricerca della libertà. Vita di Aldo Garosci, F. Angeli ed.).
Alberto Cavaglion
Leggi
|
|
Periscopio - Deformazioni
|
Com’è
ben noto, e come siamo costretti purtroppo costantemente a ripetere,
ogni difesa, a qualsiasi livello, di Israele e dell’ebraismo, deve
sempre fare i conti, oltre che con le molte e varie armi – missili,
carri armati, coltelli, pietre, camion, auto, gru… – dei molti e vari
nemici, anche con l’eterno problema della velenosa deformazione operata
da ampia parte degli organi di informazione, che, quando trattano di
tali tematiche, fanno a gara, in molti casi, a calpestare i più
elementari doveri di equilibrio e correttezza deontologica.
Israele, in particolare, già da prima di nascere, oltre a essere stato
costretto a combattere le sue tante guerre, è anche stato continuamente
obbligato a combatterne un’altra, giorno per giorno, minuto per minuto,
contro una certa stampa ostile e faziosa, che descrive la realtà non
per quello che è, ma per quello che si vorrebbe che fosse.
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
Pedagogia in Israele
|
Anche
nel campo educativo Israele vuole essere considerato tra i Paesi
innovatori. Il Ministero dell’educazione dà grande spazio alle scuole
che sviluppano metodi e programmi che consolidano e migliorano le
potenzialità degli allievi. A un convegno, che si è svolto nel
complesso pedagogico di Bne’ Dror, vicino a Natania, hanno partecipato
180 istituti pedagogici dall’età prescolastica al liceo.
Angelica Edna Calò Livne
Leggi
|
|
|