Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

  23 giugno 2017 - 29 Sivan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
I padri, in tutto il mondo, scendono sempre più spesso in piazza, per manifestare i loro diritti. Si tratta dei padri separati, divorziati, che sono lontani dai loro figli, spesso alienati proprio nei loro diritti genitoriali e spessissimo ridotti sul lastrico.
Si calcola che in Italia su 2 milioni di padri separati, in 500 mila sono in condizioni economiche difficili e, spesso, costretti a vivere dai loro genitori: li chiamano «boomerang kid».
 
Leggi

Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
A Bologna nei giorni scorsi si è dibattuto nel corso di un importante evento della European Academy of Religion del ruolo che le religioni si trovano a interpretare nei diversi mondi che popoliamo. Date per morte di fronte al trionfante secolarismo, tramontate a fronte dell'ipotetica morte di Dio, sepolte dall'ignavia delle gerarchie ecclesiastiche, le religioni tuttavia rimangono costantemente agli onori della cronaca. Vuoi perché strumentalizzate da falsi profeti, vuoi perché organizzate in strutture fortemente radicate nel sociale, oppure perché portatrici (alcune) di idee e valori antichi ma oggi particolarmente rivoluzionari, che sono riusciti a far presa là dove le ideologie del Novecento hanno fatto naufragio.
 
Leggi

Mosul, Isis in fuga
"I quotidiani italiani raccontano della battaglia per la liberazione dall’Isis della città irachena di Mosul. Il movimento islamista ha distrutto mercoledì scorso la più importante moschea della città, la Grande Moschea di al Nuri, un atto, scrive Lorenzo Cremonesi sul Corriere, che l’esercito iracheno ha definito “disperato” e che dimostra come la loro resistenza sia stata sbaragliata. “Ma la realtà sul campo rischia di essere più complicata. – spiega Cremonesi- Un conto è piantare la bandiera irachena dove prima sventolava quella nera di Isis, un altro è controllare davvero il territorio. Lo dimostrano il ritorno degli agguati e gli attentati nei quartieri di Mosul liberati già a dicembre. Anche le città di Falluja e Ramadi, nel cuore della regione sunnita di Al Anbar dove Isis venne battuto oltre un anno fa, restano per molti aspetti terra di nessuno. Isis continua a incitare i suoi uomini alla lotta ad oltranza. Ogni giorno i suoi kamikaze mietono vittime”. Della situazione di Mosul parla anche Repubblica e lo fa attraverso le parole e le immagini di Emanuele Satolli, fotoreporter embedded con i soldati dell’esercito iracheno.

Neofascisti, nemici della democrazia da fermare. Nel suo editoriale sul Corriere della Sera Paolo Lepri sottolinea come sia condivisibile la preoccupazione espressa dalla presidente della Camera Laura Boldrini al ministro dell’Interno Marco Minniti in merito all’ammissione in un comune in provincia di Mantova, in occasione delle ultime elezioni amministrative, di una lista nel cui simbolo era presente un fascio littorio. Ammissione che la Boldrini ha sottolineato essere contro la Costituzione, che vieta la ricostituzione del partito fascista. Le parole della presidente della Camera, ricorda l’editoriale del Corriere, hanno trovato il sostegno della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni che ha ribadito la necessità di fermare chi propugna le ideologie fasciste e naziste. “Non si tratta di criminalizzare le idee, – sottolinea Lepri – ma di ribadire un obbligo morale, a partire dalla riaffermazione delle istanze ideali alla base della nostra convivenza. II disprezzo per la democrazia, invece, è un veleno quotidiano i cui effetti diventano sempre più pericolosi grazie alla vetrina dei social media”.

Il cimitero ebraico di Mantova. Ampio resoconto sul Venerdì di Repubblica, a firma di Brunella Giovara, in merito al dibattito nato attorno all’antico cimitero ebraico di San Nicolò, a Mantova. Un’area in cui il Comune vuole realizzare un progetto di riqualificazione che però negli scorsi mesi è stato contrastato da un gruppo di rabbini americani e israeliani: “Lì sotto c’è un cimitero ebraico, quella è casa mia, cioè degli ebrei. Non potete toccare niente”, le parole di uno dei rabbini, Shmaya Levi. Con Levi, si sottolinea nell’articolo, il primo a confrontarsi è stato il presidente della Comunità ebraica di Mantova Emanuele Colorni, che ha rimandato al mittente le rivendicazioni, scoprendo inoltre – attraverso una ricerca d’archivio – un documento ufficiale che attesta la cessione del cimitero di S.Nicolò da parte della Commissione Israelitica all’erario militare austriaco (scrittura del 3 agosto 1857 a rogito del notaio Quintavalle) e un altro documento del 1873 in cui si attesta la proprietà del terreno “al Regio erario civile”. Nonostante questo, il gruppo di rabbini, riporta il Venerdì, decide di scavalcare il presidente della Comunità ebraica mantovana e di contattare l’amministrazione cittadina. “A quel punto Emanuele Colorni ha chiamato Roma, nel senso dell’Ucei, Unione comunità ebraiche italiane. – si legge nell’articolo – E la presidente Noemi Di Segni ha dettato la linea: ‘Quell’appalto è importantissimo. Ma la memoria è un patrimonio comune e i morti vanno ricordati. E il valore religioso dell’area va rispettato’. Ha anche ribadito che ‘non sono loro l’autorità competente a intervenire, e a decidere se la parte ex cimitero sarà calpestabile, se un certo sentiero dovrà girare a destra o a sinistra… L’Ucei, con i nostri rabbini, è l’interlocutore del Comune’
 
Leggi

 
 
  davar
il cordoglio della redazione
Andrea Bartali (1941-2017)
È una perdita dolorosa, un vuoto incolmabile quello che lascia dietro di sé Andrea Bartali.
Il figlio del grande Gino, eroi sui pedali e nella vita, si è spento stanotte all’età di 75 anni. Malato, combatteva da tempo con tutte le sue forze, deciso a non arrendersi agli ostacoli della vita. Uno spirito battagliero evidentemente ereditato dal padre, che lo Yad Vashem ha riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” nel 2013.
L’amicizia con Andrea è stata forte, intensa, segnata da momenti indimenticabili. Con Andrea e Sara Funaro, psicologa e oggi assessore al Comune di Firenze, tutto è nato nella primavera del 2010. Un fascicolo aperto al Memoriale ormai da tempo, grazie all’iniziativa della professoressa Angelina Magnotta. Nuove prove e nuove evidenze da portare all’attenzione della commissione incaricata di attribuire il titolo di “Giusto” al ciclista fiorentino, nato nella piccola frazione di Ponte a Ema.
Grazie anche ad Andrea, al suo entusiasmo contagioso, è stato possibile approfondire alcune piste. Altre ancora sono emerse nel tempo, rivelando scenari clamorosi. Come la storia di Giorgio Goldenberg, ebreo fiumano nascosto assieme ai suoi cari in un appartamento in via del Bandino e raggiunto grazie all’intermediazione di Nardo Bonomi. Anche Giorgio ci ha lasciati poche settimane fa, quasi a sancire la fine di un’epoca di testimonianza diretta.
Tutte insieme, le rivelazioni pubblicate negli scorsi anni su Pagine Ebraiche e poi rilanciate da tutta la stampa italiana e da gran parte di quella internazionale, hanno permesso di comporre il puzzle, di colmare le lacune esistenti sul coraggio di Gino.
Se Gino è “Giusto” è quindi anche grazie ad Andrea, che da alcuni anni aveva dovuto lasciare l’amata Firenze per le Marche. Una scelta non semplice, ma inevitabile. Le sue memorie le aveva affidate anche a un bel libro, pubblicato nel 2012 da Limina: “Gino Bartali, mio papà”.
Alle figlie Gioia e Stella, a tutti i familiari, il più sentito cordoglio da parte di questa redazione. Sia il ricordo di Andrea Bartali di benedizione

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
Leggi

QUI ROMA - LA VISITA CONGIUNTA ALLA MOSTRA
Incontro nel segno della Menorà
"Dialogare è anche questo"

“Curiosità, attenzione, devozione. Questi sono i motivi che ci hanno portato qui oggi, in questa importante giornata”.
Ha esordito così monsignor Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, ospite stamane del Centro Bibliografico UCEI da dove ha preso avvio una visita congiunta organizzata alla mostra sulla Menorà allestita al Museo ebraico di Roma e ai Musei Vaticani.
Un incontro segnato da tre diverse tappe. Un primo confronto al Centro Bibliografico e a seguire le visite ai due spazi espositivi. Accolto dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, monsignor Galantino ha espresso con chiare parole il significato e l’importanza di questa giornata. Un momento di dialogo “vivo”, di incontro nel segno dei valori comuni e con l’obiettivo di un reciproco arricchimento. Un percorso, è stato sottolineato, da alimentare con nuove occasioni e nuove iniziative.
Leggi

qui firenze
Balagan Cafè, si ricomincia
Ha preso il via la quarta edizione del Balagan Cafè, il festival ideato dalla Comunità ebraica che rappresenta ormai da tempo un punto di riferimento per l’estate fiorentina. “Viaggi, migrazioni, diaspore” il tema di questa edizione, inaugurata nei giardini della sinagoga con un evento dedicato alla Livorno ebraica, crocevia di culture tra Europa e Mediterraneo.
Quindi, condotta da Laura Forti e con ospite la direttrice della struttura Ambra Tedeschi, presentazione del volume “Una storia nel secolo breve” dedicato alla storia del Centro Pitigliani a Roma. A seguire una prova musicale del Coro Ernesto Ventura e un intermezzo in bagitto, antica lingua labronica di cui reste oggi un’eredità sempre più flebile ma comunque tangibile. Conclusione con la prova di due jazzisti livornesi, Matteo Scarpettini e Mauro Grossi.

(Foto di Sergio Servi)
 
Leggi

LA SERATA PER I 50 ANNI DI GERUSALEMME UNITA
Yoram, un parà nella Storia
Un ospite d’eccezione per la serata organizzata ieri da Benè Berith Giovani e Keren Hayesod, al Teatro Quirinetta a Roma, per celebrare i 50 anni di Gerusalemme unita e riflettere, da diverse prospettive, su come è cambiato lo scenario in Medio Oriente e sui possibili scenari futuri. In particolare per quanto concerne il delicato negoziato tra israeliani e palestinesi.
A salire sul palco tra gli altri è stato infatti Yoram Zamush, il primo paracadutista che pose la bandiera israeliana sul Monte del Tempio, nella Gerusalemme appena liberata. Una figura che è diventata iconica, immortalata da immagini e video che hanno fatto la storia del Novecento e non soltanto dello Stato ebraico. Il 7 giugno del ’67 miglior compleanno non poteva festeggiarlo, Yoram. Quel giorno infatti, come è stato spiegato al pubblico del Quirinetta, compiva 25 anni.
Leggi

L'ANNUNCIO ALLA CASINA DEI VALLATI
Jacovacci, il pugile scomodo
Una strada per lui a Roma

La storia dello sport, come noto, può essere letta anche attraverso la capacità di includere o escludere delle cosiddette minoranze. A fare il punto in particolare sull’esperienza italiana, dall’epoca fascista ad oggi, un convegno tenutosi ieri alla Casina dei Vallati, sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma.
Ospiti del presidente Mario Venezia il sociologo Mauro Valeri, che lavora all’Unar ed è tra i massimi esperti di razzismo nello sport; Felicia Bell, che è direttrice del Rosa Parks Museum; Paolo Masini, vicepresidente della Fondazione e consigliere del ministro Franceschini; Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello sport.
Leggi

la puntata su hitler in onda su rai due
Il programma di Santoro in tv,
minestrone confuso e indigesto

Tragicommedia della comunicazione, la definizione con cui lo storico Claudio Vercelli riassume il programma di Michele Santoro, M, andato in onda ieri sera su Rai 2 e dedicato alla figura di Adolf Hilter. Un misto tra un teatro in diretta - con un attore (Andrea Tidona) a impersonare Hitler -, docu-fiction e talk show il cui risultato è stato “un minestrone rancido molto pericoloso”, sottolinea a Pagine Ebraiche Vercelli. Pericoloso su diversi fronti: dalle ripetute cadute nella banalizzazione della Storia e della Memoria, alla scelta di dare voce a chi non dovrebbe averne in uno spazio pubblico come un nostalgico negazionista, fino all'ennesima riproposizione – per bocca di un ospite che si è definito “50% marocchino, 50% italiano”- della tesi antisemita per cui le vittime sono divenute carnefici e Israele si starebbe macchiando di un genocidio nei confronti dei palestinesi. “Coglionate”, le ha cestinate in modo colorito in diretta il direttore de La 7 Enrico Mentana, anche lui ospite del programma di Santoro assieme alla storica Simona Colarizi e allo scrittore Giuseppe Genna. A rappresentare invece la voce dei giovani ebrei d'Italia, Giorgio Berruto e Simone Santoro.
Leggi

pilpul
Gli anni mancanti
“Nel 1939 fu chiamato alle armi e combatté sul fronte occidentale. Dopo la guerra…” Un momento: di cosa stiamo parlando? 1939? L’Italia è entrata in guerra nel 1940! Fronte occidentale? Parliamo di quei pochissimi giorni di guerra prima che la Francia capitolasse? Sì, ma poi? Cos’ha fatto dal giugno 1940 all’aprile 1945, e soprattutto dopo l’8 settembre? Era fascista? Antifascista? Salò? Resistenza?
Se fosse stato un tema o una tesina su Caproni avrei posto queste domande nel giudizio finale, a corredo di una valutazione negativa. Trattandosi della biografia fornita dalle tracce ministeriali dell’esame di stato per l’analisi del testo, provo un senso di frustrazione e impotenza all’idea che gli allievi debbano fare i conti con una biografia così incompleta e fuorviante. Scopro, però, che sono più o meno l’unica a scandalizzarmi, o comunque a vederci un problema ideologico. 


Anna Segre, insegnante
Leggi

Minaccia islamica e ius soli
Negli ultimi tempi sono in molti coloro che fanno nuovamente ricorso a parole come “identità”, “tradizione”, “difesa della patria” o che auspicano un rafforzamento della cultura nazionale per opporsi al multiculturalismo, alla “minaccia islamica” o come recentemente, allo ius soli. In realtà sebbene queste parole siano dal Novecento appannaggio per lo più di ultra-nazionalisti e xenofobi, il discorso sull’identità o sull’appartenenza ad un gruppo culturale, etnico, o religioso non dovrebbe far parte di questa retorica e soprattutto dovrebbe esulare dalla xenofobia.

Francesco Moises Bassano
Leggi

Fino a 120
Uno speciale su Arutz 2 - lo storico e sempreverde canale televisivo israeliano - ci svela che, secondo una recente statistica, gli anziani più longevi del paese sono principalmente i Haredim (ebrei ortodossi) che risiedono a Bnei Barak, la città israeliana con il tasso di povertà più alto e numerosi problemi di igiene e sanità pubblica.

David Zebuloni
Leggi


Umile responsabilità
"E ora scrivetevi questa cantica e insegnatela ai figli di Israele" (Deut. 31, 19). Questa la citazione con la quale Amedeo Spagnoletto apre la sua lezione "Dal manoscritto al libro. Alla scoperta dei tesori del Centro Bibliografico dal XV al XX secolo”. La scrittura della Torah è il presupposto per il suo insegnamento alle generazioni presenti e future. 

Ilana Bahbout
Leggi


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.