19 Ottobre 2016 - 17 Tishri 5777

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  5 luglio 2017 - 11 Tamuz 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
La Torah racconta come Balak re di Moav avesse cercato di colpire il popolo d’Israele con la forza delle maledizioni, chiamando a tal scopo il veggente  Bil’am, accreditato della capacità di conseguire gli effetti positivi o negativi preannunciati dalle sue parole. La missione di Bil’am si traduce però in un percorso di benedizioni che, suo malgrado, il Signore lo costringe a rivolgere ai figli d’Israele.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
"È come un videogame, quando ammazzi un mostro ne viene fuori uno più grosso". Con questa felice immagine l'ex Ministro Giulio Tremonti definiva la crisi economica iniziata ormai dieci anni fa. Lo stesso si potrebbe dire della crisi sociale ad essa collegata. Proprio nel momento in cui i vari populismi europei sembrano sgonfiarsi, nuove inquietanti minacce appaiono all'orizzonte. Alla trasmissione di La7 Omnibus, il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano ripropone teorie in un pura salsa mussoliniana e vecchie visioni da apartheid sudafricana, senza scomporsi minimamente.
 
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Ius soli, la legge al Senato
“Il governo pensa alla fiducia per la legge sullo ius soli, provvedimento che regola il diritto di cittadinanza per i minori nati da stranieri in Italia e che sarà discusso oggi in Senato. Ad appoggiare la norma, il Pd mentre Movimento Cinque Stelle e centrodestra – con la Lega Nord in testa – promettono di fare ostruzionismo duro. “Nonostante l'opposizione delle destre, con l'esplicito sostegno del M5S, il Pd andrà avanti, - le parole del senatore Pd Andrea Marcucci riportate da La Stampa - come ha promesso il segretario Matteo Renzi a Milano, perché si tratta di una legge giusta. Un minorenne che frequenta un ciclo di studi di almeno 5 anni, ha diritto di diventare italiano”. Per disinnescare i 40mila emendamenti presentati dalle opposizioni, spiega il Corriere della Sera, il governo Gentiloni potrebbe porre la fiducia sulla legge. Pur di fermare l'approvazione della norma, dichiara invece Matteo Salvini, “siamo pronti a bloccare pacificamente il Parlamento”.

Immigrati e pensioni. “Chiudere le frontiere vuol dire distruggere il nostro sistema di protezione sociale. A dirlo – riporta La Stampa - è l’Inps nel suo rapporto annuale, in cui ha calcolato che se i flussi di entrata dovessero azzerarsi, avremmo per i prossimi 22 anni 73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinate a immigrati, con un saldo netto negativo di 38 miliardi per le casse dell’Inps: insomma, una manovra in più da fare ogni anno per tenere i conti sotto controllo”. Nella sua relazione annuale, il presidente dell’Inps Tito Boeri ha spiegato che “oggi gli immigrati offrono un contributo molto importante al finanziamento del nostro sistema di protezione sociale e questa loro funzione è destinata a crescere nei prossimi decenni man mano che le generazioni di lavoratori autoctoni che entrano nel mercato del lavoro diventeranno più piccole”.

Migranti, scontro Roma-Vienna. Dopo il no di Spagna e Francia all'attracco di navi che trasportano migranti nei loro porti, ieri l'Austria ha minacciato di spostare mezzi blindati al Brennero. Il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil ha anche annunciato di essere pronto a inviare soldati “in tre giorni” per contrastare l'immigrazione clandestina dall'Italia. Il nostro ministro dell'Interno, Marco Minniti, reagisce duramente: “Sono sorpreso – ha dichiarato il ministro italiano - per le dichiarazioni di Doskozil. Non c'è alcuna emergenza al valico del Brennero. Questa iniziativa ingiustificata e senza precedenti comporterà inevitabili ripercussioni nella cooperazione in campo di sicurezza tra i due Paesi” (Corriere). Minniti si prepara inoltre ad affrontare domani la sfida del vertice di Tallinn, in Estonia, dove si terrà la riunione dei ministri dell'Interno dell'Ue. Il ministro italiano dovrà fronteggiare il blocco dei Paesi dell'Est contrari da sempre a ogni collaborazione sul fronte dell'accoglienza ai migranti. “Lo scoglio più arduo da superare – scrive il Corriere - riguarda il 'blocco di Visegrad' formato da Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia che non hanno mai voluto cooperare in materia di immigrazione arrivando addirittura a minacciare la costruzione di muri per impedire il trasferimento degli stranieri sul proprio territorio”.
 
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  davar
la reazione da gerusalemme
"Unesco, sempre contro Israele.
Risoluzioni bizzarre e irrilevanti"

È “vergognoso” che l'Unesco abbia “accusato lo Stato ebraico di occupare il Muro Occidentale e la città vecchia di Gerusalemme. Nessun fantomatico Comitato sul patrimonio potrà mai scindere il legame tra il nostro popolo e Gerusalemme”. Così l'ambasciatore d'Israele all'Onu Danny Danon dopo l'approvazione ieri da parte del  Comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco di un'ennesima risoluzione contro Israele, definita “potenza occupante”. Fra i sostenitori della risoluzione, Libano, Tunisia, Turchia, Kuwait e Cuba. Tre i voti contrari: ovvero Filippine, Giamaica e Burkina Faso. Otto gli astenuti, fra cui Finlandia, Portogallo e Polonia (l'Italia non fa parte di questo Comitato). “Un'altra decisione bizzarra ed irrilevante dell'Unesco, che agisce al servizio dei nemici della Storia e della verità”, la reazione di Emmanuel Nachshon, portavoce del ministero degli esteri israeliano, alla risoluzione. 

qui Milano - il convegno a palazzo marino
"Antisemitismo e islamofobia?
Sono concetti ben distinti"

Non si può “rispondere in positivo” alla domanda “antisemitismo e islamofobia: due facce della stessa medaglia?”. Ad affermarlo in modo chiaro, la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni nel corso del convegno tenutosi ieri a Palazzo Marino che gravitava proprio attorno a questo interrogativo. Un'iniziativa organizzata da Daniele Nahum assieme alla Coreis (Comunità religiosa islamica italiana) nella prestigiosa Sala Alessi del Comune di Milano - che ha dato il patrocinio all'evento - e che si è aperta con i saluti del sindaco Giuseppe Sala. “È necessario riflettere a partire da questo interrogativo”, ha affermato Sala, ricordando che “i sindaci delle grandi città metropolitane si interrogano su come garantire i sevizi ai cittadini, ma anche sul futuro della vita sociale” che passa dall'integrazione, da una “nuova forma di multiculturalismo” e dal rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione. “Devono essere rispettati da tutti sia i diritti sia i doveri di cittadinanza” stabili nella Carta costituzionale, ha ricordato il sindaco, parlando di Milano come di un laboratorio e di un modello possibile di convivenza per il resto del Paese.
Folto il numero degli interventi, tra cui in apertura quello dell'imam Yayha Pallavicini, presidente del Coreis, che ha ribadito come antisemitismo e islamofobia “non sono due facce della stessa medaglia, e vanno effettivamente evitate confusioni”.
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il saluto al diplomatico italiano
"Grazie ambasciatore Talò, con te
Italia e Israele più vicine"

Ha lasciato un segno importante nelle relazioni tra Italia e Israele l'ambasciatore Francesco Maria Talò (nell'immagine). Il suo mandato, dopo oltre cinque anni, è arrivato al termine e per sottolineare il significativo lavoro svolto dal diplomatico italiano in Israele si è tenuta a Gerusalemme una giornata di studio dal titolo “Israele e Italia, realtà e percezione”, organizzato nei locali dell'Israel Goldstein Youth Village dalla Hevrat Yehudé Italia BeIsrael e dal Museo di Arte Ebraica Italiana U. Nahon. “La Comunità degli italiani in Israele ha enormemente apprezzato la vicinanza dimostrata in questi anni dall'ambasciatore Talò - sottolinea Sergio Della Pergola, docente dell'Università Ebraica di Gerusalemme e presidente della Hevrat Yehudè Italia - L'ambasciatore ha sempre mantenuto intensi rapporti con gli italiani d'Israele, partecipando alle principali occasioni di incontro e portando nella sede di Gerusalemme tutte le personalità politiche italiane che hanno visitato il Paese: dai Presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella a Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio”. E a sottolineare il grande lavoro svolto da Talò, durante l'evento nella Capitale israeliana, anche i messaggi di ringraziamento inviati dal Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dalla Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e dal viceministro israeliano Michael Oren.
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il riconoscimento dello stato italiano
Il Cavaliere Angelo Piattelli
Dal governo italiano un grande riconoscimento ad Angelo Piattelli, membro di spicco della Comunità degli Italkim, gli italiani d'Israele. Piattelli infatti è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana per la sua “grande abnegazione nella preservazione della cultura ebraico-italiana e dei legami della Comunità con l'Italia” nonché “per la sua competenza tecnica quale esperto nella conservazione del patrimonio culturale italiano ed ebraico che è stata determinante per lo sviluppo del Museo di Arte Ebraica italiana di Gerusalemme”, si legge nella motivazione.
 

comunità lavora per nominare un successore
Firenze, il saluto al rabbino Levi
Sermoneta il rav di riferimento

Si è concluso lo scorso 30 giugno il mandato di rav Joseph Levi, per oltre venti anni rabbino capo a Firenze e Siena. Al riguardo la Comunità ebraica ha diffuso una nota in cui si riconosce che “molto è stato fatto verso le altre confessioni religiose e nel rapporto con la città” durante questo lungo servizio.
“È per la Comunità importante essere parte della città e che la città senta la Comunità parte di sé e questo ci rende orgogliosi. Simbolo di questo rapporto – si legge nella nota – è stata l’assegnazione dell’onorificenza del Fiorino d’oro a rav Levi”.
Fa ancora sapere la Comunità ebraica fiorentina: “Dal suo arrivo a Firenze nel 1996 è cambiata molto la società ed altrettanto la Comunità ebraica in un percorso teso a superare le difficoltà personali e collettive, a crescere interiormente e religiosamente, ad imparare, a svilupparsi come entità. Ringraziamo pertanto rav Levi per quanto ha fatto per portare avanti un percorso finalizzato ad accrescere il sentimento ebraico e la conoscenza in questi anni, secondo i compiti specifici del rabbino che sono Magistero, Educazione ebraica, Direzione del Culto e decisioni per gli aspetti specifici della Legge e Tradizione ebraiche”.
La Comunità ebraica fiorentina ha ricevuto oggi il nulla osta dall’Assemblea Rabbinica per il conferimento dell’incarico di rabbino di riferimento al rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna, che avrà tale incarico fino a quando non sarà nominato il successore di rav Levi.
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la delegazione italiana verso israele
Maccabiadi, l’Italia protagonista
“Partecipare è già un successo”

Comunque andrà sul piano dei risultati, delle medaglie ottenute, dei successi individuali o collettivi, sarà un successo. Perché già la partecipazione, poter rappresentare l’Italia in questa cornice, è da considerarsi un successo.
Questo il messaggio con cui gli atleti italiani protagonisti da oggi alle Maccabiadi sono partiti da Roma, ospiti della Comunità ebraica per un saluto in sinagoga che si è aperto con la benedizione impartita alla squadra dal rav Jacov Di Segni.
A portare i saluti al Maccabi Italia, la cui delegazione era guidata dal presidente Vittorio Pavoncello, sono stati la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, l’assessore comunale allo Sport Daniele Frongia, il presidente regionale del Coni Riccardo Viola.
Presenti inoltre, tra gli altri, il vicepresidente della Comunità Ruben Della Rocca e i Consiglieri Giordana Moscati e Daniel Funaro.
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pilpul
Ticketless - Calamità naturali
La bella iniziativa di Amatrice, di domenica scorsa, il campo di calcio donato dall’Unione alla città più colpita dal sisma, mi ha fatto tornare in mente il “patriottismo del paesaggio” che ha caratterizzato l’ebraismo italiano della Nuova Italia nata dal Risorgimento. La difesa del paesaggio dalle calamità naturali, dalle esondazioni dei Po, “le rotte di Po” si diceva allora, ha visto impegnate molte personalità già s distintesi nelle guerre d’Indipendenza. La difesa del paesaggio è, con la letteratura per l’infanzia e la filantropia, uno dei luoghi nevralgici dove si materializza in modo virtuoso la secolarizzazione. Primo senatore ebreo, nominato dal Re nel 1876, Tullo Massarani, come già nel 1872 così nel disastro mantovano-ferrarese del 1879, si trovò a coordinare -praticamente da solo- i soccorsi: “Al primo annunzio di un simile disastro, vi avevo portato carra di pane, fatte allestire nella notte a Milano dal panificio militare”.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Vendetta e politica
Ho avuto l'onore e il piacere di essere invitato, dai colleghi della bellissima Università di Sassari (un Ateneo altamente apprezzato per la serietà della didattica, l'intensità e l'eccellenza della ricerca e l'apertura internazionale, al quale - accanto a quello di Cagliari - mi sento particolarmente legato, da decenni), a partecipare, nella mattinata di oggi, a una discussione di particolare interesse, intrecciata col Collega Luigi Nonne, e con le conclusioni del Rettore emerito Attilio Mastino - amico di vecchia data -, sul tema "Dina e Tamar tra vendetta personale e programma politico: due vicende di stupro nell'Antico Testamento".

Francesco Lucrezi, storico
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Errare musicalis est
L’errore è generalmente considerato incidente di percorso, sbaglio di rotta, strada contromano, intruso nelle capriate di una abbazia; nella musica l’errore può invece essere soluzione di un ingorgo di linee strutturali troppo perfette, punto di fuga di un contrappunto congestionato, fretta non calcolata che diviene rivelatrice di inattesi squarci di panorama in una sonata o in una sinfonia.
L’universo concentrazionario esordisce con un errore nel giugno 1940 ossia la “B” di “Arbeit macht frei” che il fabbro prigioniero polacco Jan Liwacz montò al rovescio all’ingresso di Auschwitz I; una consonante capovolta si trasformò in lettera prioritaria di richiesta d’aiuto all’Umanità.


Francesco Lotoro
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Purificarsi
Sasa è un insediamento antichissimo, forse del secondo secolo aev. Lo testimoniano i resti di una sinagoga, nel punto più alto del Kibbutz e un Mikwe, il bagno rituale, costruito secondo i canoni prescritti dalla Torah. In ogni luogo dove sorge una comunità ebraica, viene edificato un Mikwe. Il bagno è uno dei più importanti valori di tante culture per purificare il proprio corpo ma forse, soprattutto, per spolverare dalla nostra anima quei pulviscoli di pregiudizio, di inspiegabile paura, di diffidenza verso l'incognito, quei pensieri che sorgono dal "sentito dire" o dal "forse".

Angelica Edna Calò Livne 
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