Giuseppe Momigliano,
rabbino
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La
Torah racconta come Balak re di Moav avesse cercato di colpire il
popolo d’Israele con la forza delle maledizioni, chiamando a tal scopo
il veggente Bil’am, accreditato della capacità di conseguire gli
effetti positivi o negativi preannunciati dalle sue parole. La missione
di Bil’am si traduce però in un percorso di benedizioni che, suo
malgrado, il Signore lo costringe a rivolgere ai figli d’Israele.
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Davide
Assael,
ricercatore
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"È
come un videogame, quando ammazzi un mostro ne viene fuori uno più
grosso". Con questa felice immagine l'ex Ministro Giulio Tremonti
definiva la crisi economica iniziata ormai dieci anni fa. Lo stesso si
potrebbe dire della crisi sociale ad essa collegata. Proprio nel
momento in cui i vari populismi europei sembrano sgonfiarsi, nuove
inquietanti minacce appaiono all'orizzonte. Alla trasmissione di La7
Omnibus, il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano ripropone
teorie in un pura salsa mussoliniana e vecchie visioni da apartheid
sudafricana, senza scomporsi minimamente.
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Ius soli, la legge al Senato
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“Il
governo pensa alla fiducia per la legge sullo ius soli, provvedimento
che regola il diritto di cittadinanza per i minori nati da stranieri in
Italia e che sarà discusso oggi in Senato. Ad appoggiare la norma, il
Pd mentre Movimento Cinque Stelle e centrodestra – con la Lega Nord in
testa – promettono di fare ostruzionismo duro. “Nonostante
l'opposizione delle destre, con l'esplicito sostegno del M5S, il Pd
andrà avanti, - le parole del senatore Pd Andrea Marcucci riportate da
La Stampa - come ha promesso il segretario Matteo Renzi a Milano,
perché si tratta di una legge giusta. Un minorenne che frequenta un
ciclo di studi di almeno 5 anni, ha diritto di diventare italiano”. Per
disinnescare i 40mila emendamenti presentati dalle opposizioni, spiega
il Corriere della Sera, il governo Gentiloni potrebbe porre la fiducia
sulla legge. Pur di fermare l'approvazione della norma, dichiara invece
Matteo Salvini, “siamo pronti a bloccare pacificamente il Parlamento”.
Immigrati e pensioni. “Chiudere le frontiere vuol dire distruggere il
nostro sistema di protezione sociale. A dirlo – riporta La Stampa - è
l’Inps nel suo rapporto annuale, in cui ha calcolato che se i flussi di
entrata dovessero azzerarsi, avremmo per i prossimi 22 anni 73 miliardi
in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni
sociali destinate a immigrati, con un saldo netto negativo di 38
miliardi per le casse dell’Inps: insomma, una manovra in più da fare
ogni anno per tenere i conti sotto controllo”. Nella sua relazione
annuale, il presidente dell’Inps Tito Boeri ha spiegato che “oggi gli
immigrati offrono un contributo molto importante al finanziamento del
nostro sistema di protezione sociale e questa loro funzione è destinata
a crescere nei prossimi decenni man mano che le generazioni di
lavoratori autoctoni che entrano nel mercato del lavoro diventeranno
più piccole”.
Migranti, scontro Roma-Vienna. Dopo il no di Spagna e Francia
all'attracco di navi che trasportano migranti nei loro porti, ieri
l'Austria ha minacciato di spostare mezzi blindati al Brennero. Il
ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil ha anche annunciato
di essere pronto a inviare soldati “in tre giorni” per contrastare
l'immigrazione clandestina dall'Italia. Il nostro ministro
dell'Interno, Marco Minniti, reagisce duramente: “Sono sorpreso – ha
dichiarato il ministro italiano - per le dichiarazioni di Doskozil. Non
c'è alcuna emergenza al valico del Brennero. Questa iniziativa
ingiustificata e senza precedenti comporterà inevitabili ripercussioni
nella cooperazione in campo di sicurezza tra i due Paesi” (Corriere).
Minniti si prepara inoltre ad affrontare domani la sfida del vertice di
Tallinn, in Estonia, dove si terrà la riunione dei ministri
dell'Interno dell'Ue. Il ministro italiano dovrà fronteggiare il blocco
dei Paesi dell'Est contrari da sempre a ogni collaborazione sul fronte
dell'accoglienza ai migranti. “Lo scoglio più arduo da superare –
scrive il Corriere - riguarda il 'blocco di Visegrad' formato da
Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia che non hanno mai
voluto cooperare in materia di immigrazione arrivando addirittura a
minacciare la costruzione di muri per impedire il trasferimento degli
stranieri sul proprio territorio”.
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la reazione da gerusalemme
"Unesco, sempre contro Israele.
Risoluzioni bizzarre e irrilevanti"
È
“vergognoso” che l'Unesco abbia “accusato lo Stato ebraico di occupare
il Muro Occidentale e la città vecchia di Gerusalemme. Nessun
fantomatico Comitato sul patrimonio potrà mai scindere il legame tra il
nostro popolo e Gerusalemme”. Così l'ambasciatore d'Israele all'Onu
Danny Danon dopo l'approvazione ieri da parte del Comitato del
patrimonio mondiale dell'Unesco di un'ennesima risoluzione contro
Israele, definita “potenza occupante”. Fra i sostenitori della
risoluzione, Libano, Tunisia, Turchia, Kuwait e Cuba. Tre i voti
contrari: ovvero Filippine, Giamaica e Burkina Faso. Otto gli astenuti,
fra cui Finlandia, Portogallo e Polonia (l'Italia non fa parte di
questo Comitato). “Un'altra decisione bizzarra ed irrilevante
dell'Unesco, che agisce al servizio dei nemici della Storia e della
verità”, la reazione di Emmanuel Nachshon, portavoce del ministero
degli esteri israeliano, alla risoluzione.
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qui Milano - il convegno a palazzo marino
"Antisemitismo e islamofobia?
Sono concetti ben distinti"
Non
si può “rispondere in positivo” alla domanda “antisemitismo e
islamofobia: due facce della stessa medaglia?”. Ad affermarlo in modo
chiaro, la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Noemi Di Segni nel corso del convegno tenutosi ieri a Palazzo Marino
che gravitava proprio attorno a questo interrogativo. Un'iniziativa
organizzata da Daniele Nahum assieme alla Coreis (Comunità religiosa
islamica italiana) nella prestigiosa Sala Alessi del Comune di Milano -
che ha dato il patrocinio all'evento - e che si è aperta con i saluti
del sindaco Giuseppe Sala. “È necessario riflettere a partire da questo
interrogativo”, ha affermato Sala, ricordando che “i sindaci delle
grandi città metropolitane si interrogano su come garantire i sevizi ai
cittadini, ma anche sul futuro della vita sociale” che passa
dall'integrazione, da una “nuova forma di multiculturalismo” e dal
rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione. “Devono essere
rispettati da tutti sia i diritti sia i doveri di cittadinanza” stabili
nella Carta costituzionale, ha ricordato il sindaco, parlando di Milano
come di un laboratorio e di un modello possibile di convivenza per il
resto del Paese.
Folto il numero degli interventi, tra cui in apertura quello dell'imam
Yayha Pallavicini, presidente del Coreis, che ha ribadito come
antisemitismo e islamofobia “non sono due facce della stessa medaglia,
e vanno effettivamente evitate confusioni”. Leggi
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il saluto al diplomatico italiano
"Grazie ambasciatore Talò, con te
Italia e Israele più vicine"
Ha
lasciato un segno importante nelle relazioni tra Italia e Israele
l'ambasciatore Francesco Maria Talò (nell'immagine). Il suo mandato,
dopo oltre cinque anni, è arrivato al termine e per sottolineare il
significativo lavoro svolto dal diplomatico italiano in Israele si è
tenuta a Gerusalemme una giornata di studio dal titolo “Israele e
Italia, realtà e percezione”, organizzato nei locali dell'Israel
Goldstein Youth Village dalla Hevrat Yehudé Italia BeIsrael e dal Museo
di Arte Ebraica Italiana U. Nahon. “La Comunità degli italiani in
Israele ha enormemente apprezzato la vicinanza dimostrata in questi
anni dall'ambasciatore Talò - sottolinea Sergio Della Pergola, docente
dell'Università Ebraica di Gerusalemme e presidente della Hevrat Yehudè
Italia - L'ambasciatore ha sempre mantenuto intensi rapporti con gli
italiani d'Israele, partecipando alle principali occasioni di incontro
e portando nella sede di Gerusalemme tutte le personalità politiche
italiane che hanno visitato il Paese: dai Presidenti della Repubblica
Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella a Matteo Renzi quando era
Presidente del Consiglio”. E a sottolineare il grande lavoro svolto da
Talò, durante l'evento nella Capitale israeliana, anche i messaggi di
ringraziamento inviati dal Primo ministro israeliano Benjamin
Netanyahu, dalla Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Noemi Di Segni e dal viceministro israeliano Michael Oren. Leggi
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il riconoscimento dello stato italiano
Il Cavaliere Angelo Piattelli
Dal
governo italiano un grande riconoscimento ad Angelo Piattelli, membro
di spicco della Comunità degli Italkim, gli italiani d'Israele.
Piattelli infatti è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana
per la sua “grande abnegazione nella preservazione della cultura
ebraico-italiana e dei legami della Comunità con l'Italia” nonché “per
la sua competenza tecnica quale esperto nella conservazione del
patrimonio culturale italiano ed ebraico che è stata determinante per
lo sviluppo del Museo di Arte Ebraica italiana di Gerusalemme”, si
legge nella motivazione.
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comunità lavora per nominare un successore
Firenze, il saluto al rabbino Levi
Sermoneta il rav di riferimento
Si
è concluso lo scorso 30 giugno il mandato di rav Joseph Levi, per oltre
venti anni rabbino capo a Firenze e Siena. Al riguardo la Comunità
ebraica ha diffuso una nota in cui si riconosce che “molto è stato
fatto verso le altre confessioni religiose e nel rapporto con la città”
durante questo lungo servizio.
“È per la Comunità importante essere parte della città e che la città
senta la Comunità parte di sé e questo ci rende orgogliosi. Simbolo di
questo rapporto – si legge nella nota – è stata l’assegnazione
dell’onorificenza del Fiorino d’oro a rav Levi”.
Fa ancora sapere la Comunità ebraica fiorentina: “Dal suo arrivo a
Firenze nel 1996 è cambiata molto la società ed altrettanto la Comunità
ebraica in un percorso teso a superare le difficoltà personali e
collettive, a crescere interiormente e religiosamente, ad imparare, a
svilupparsi come entità. Ringraziamo pertanto rav Levi per quanto ha
fatto per portare avanti un percorso finalizzato ad accrescere il
sentimento ebraico e la conoscenza in questi anni, secondo i compiti
specifici del rabbino che sono Magistero, Educazione ebraica, Direzione
del Culto e decisioni per gli aspetti specifici della Legge e
Tradizione ebraiche”.
La Comunità ebraica fiorentina ha ricevuto oggi il nulla osta
dall’Assemblea Rabbinica per il conferimento dell’incarico di rabbino
di riferimento al rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna, che
avrà tale incarico fino a quando non sarà nominato il successore di rav
Levi. Leggi
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la delegazione italiana verso israele
Maccabiadi, l’Italia protagonista
“Partecipare è già un successo”
Comunque
andrà sul piano dei risultati, delle medaglie ottenute, dei successi
individuali o collettivi, sarà un successo. Perché già la
partecipazione, poter rappresentare l’Italia in questa cornice, è da
considerarsi un successo.
Questo il messaggio con cui gli atleti italiani protagonisti da oggi
alle Maccabiadi sono partiti da Roma, ospiti della Comunità ebraica per
un saluto in sinagoga che si è aperto con la benedizione impartita alla
squadra dal rav Jacov Di Segni.
A portare i saluti al Maccabi Italia, la cui delegazione era guidata
dal presidente Vittorio Pavoncello, sono stati la presidente della
Comunità ebraica Ruth Dureghello, l’assessore comunale allo Sport
Daniele Frongia, il presidente regionale del Coni Riccardo Viola.
Presenti inoltre, tra gli altri, il vicepresidente della Comunità Ruben
Della Rocca e i Consiglieri Giordana Moscati e Daniel Funaro. Leggi
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Ticketless - Calamità naturali |
La
bella iniziativa di Amatrice, di domenica scorsa, il campo di calcio
donato dall’Unione alla città più colpita dal sisma, mi ha fatto
tornare in mente il “patriottismo del paesaggio” che ha caratterizzato
l’ebraismo italiano della Nuova Italia nata dal Risorgimento. La difesa
del paesaggio dalle calamità naturali, dalle esondazioni dei Po, “le
rotte di Po” si diceva allora, ha visto impegnate molte personalità già
s distintesi nelle guerre d’Indipendenza. La difesa del paesaggio è,
con la letteratura per l’infanzia e la filantropia, uno dei luoghi
nevralgici dove si materializza in modo virtuoso la secolarizzazione.
Primo senatore ebreo, nominato dal Re nel 1876, Tullo Massarani, come
già nel 1872 così nel disastro mantovano-ferrarese del 1879, si trovò a
coordinare -praticamente da solo- i soccorsi: “Al primo annunzio di un
simile disastro, vi avevo portato carra di pane, fatte allestire nella
notte a Milano dal panificio militare”.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Vendetta e politica
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Ho
avuto l'onore e il piacere di essere invitato, dai colleghi della
bellissima Università di Sassari (un Ateneo altamente apprezzato per la
serietà della didattica, l'intensità e l'eccellenza della ricerca e
l'apertura internazionale, al quale - accanto a quello di Cagliari - mi
sento particolarmente legato, da decenni), a partecipare, nella
mattinata di oggi, a una discussione di particolare interesse,
intrecciata col Collega Luigi Nonne, e con le conclusioni del Rettore
emerito Attilio Mastino - amico di vecchia data -, sul tema "Dina e
Tamar tra vendetta personale e programma politico: due vicende di
stupro nell'Antico Testamento".
Francesco Lucrezi, storico
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Errare musicalis est
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L’errore
è generalmente considerato incidente di percorso, sbaglio di rotta,
strada contromano, intruso nelle capriate di una abbazia; nella musica
l’errore può invece essere soluzione di un ingorgo di linee strutturali
troppo perfette, punto di fuga di un contrappunto congestionato, fretta
non calcolata che diviene rivelatrice di inattesi squarci di panorama
in una sonata o in una sinfonia.
L’universo concentrazionario esordisce con un errore nel giugno 1940
ossia la “B” di “Arbeit macht frei” che il fabbro prigioniero polacco
Jan Liwacz montò al rovescio all’ingresso di Auschwitz I; una
consonante capovolta si trasformò in lettera prioritaria di richiesta
d’aiuto all’Umanità.
Francesco Lotoro
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Purificarsi
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Sasa
è un insediamento antichissimo, forse del secondo secolo aev. Lo
testimoniano i resti di una sinagoga, nel punto più alto del Kibbutz e
un Mikwe, il bagno rituale, costruito secondo i canoni prescritti dalla
Torah. In ogni luogo dove sorge una comunità ebraica, viene edificato
un Mikwe. Il bagno è uno dei più importanti valori di tante culture per
purificare il proprio corpo ma forse, soprattutto, per spolverare dalla
nostra anima quei pulviscoli di pregiudizio, di inspiegabile paura, di
diffidenza verso l'incognito, quei pensieri che sorgono dal "sentito
dire" o dal "forse".
Angelica Edna Calò Livne
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