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 28 luglio 2017 - 5 Av 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
È significativo che nel brano dei profeti che leggiamo lo Shabbat prima del digiuno del 9 di Av (Isaia 1: 1-27), il terribile giorno che ricorda le due distruzioni del Tempio di Gerusalemme così come l'esilio dalla Spagna nel 1492, il profeta non lamenta mai la distruzione del Tempio, Bet HaMikdash.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
La cultura questo lo può fare. Mettere a disposizione gli spazi che gestisce per ospitare chi si mette in viaggio e non ha trovato ancora un approdo. L'uso dei locali del Memoriale della Shoah a Milano per ospitare quest'estate (per il terzo anno consecutivo) i profughi che non hanno un letto per la notte assume naturalmente un doppio significato simbolico e induce alla riflessione sulla dimensione epocale del movimento di umanità varia che si sta provando a gestire.
 
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Israele: “Azione USA
esempio per il mondo”
Come raccontano i quotidiani italiani (Stampa, Giornale), le forze di sicurezza israeliane sono in stato di allerta, in attesa della preghiera islamica del venerdì che porterà migliaia di fedeli palestinesi alla moschea al-Aqsa. Dopo giorni di proteste, i palestinesi sono infatti tornati a pregare ieri sulla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio) a Gerusalemme, ma la tensione nella città è ancora alta. Per riportare la calma, il governo Netanyahu aveva deciso di togliere i contestati metal detector installati di recente al Monte del Tempio (provvedimento che era stato preso per questioni di sicurezza dopo l’attentato del 14 luglio scorso in cui terroristi hanno ucciso due agenti israeliani), un’azione che ora i terroristi di Hamas rivendicano come una vittoria (Avvenire) e che ha attirato molte critiche, sul fronte israeliano, a Netanyahu.

Israele, le mosse di Netanyahu. Il Primo ministro israeliano nelle scorse ore ha chiesto la chiusura dell’emittente del Qatar Al Jazeera perché “continua a sobillare la violenza intorno al Monte del Tempio”. “Ho parlato più volte alle autorità giudiziarie per fare chiudere Al-Jazeera a Gerusalemme. Se ciò non potrà avvenire per un’interpretazione dei giudici, lavorerò per adottare la legislazione necessaria per espellere Al-Jazeera da Israele”, ha scritto su Facebook Netanyahu (Libero) che però ora deve confrontarsi con la rabbia dei giordani. Re Abdallah II non ha apprezzato la diffusione del video sui social network del Primo ministro in cui si vede Netanyahu abbracciare la guardia di sicurezza coinvolta nell’incidente dell’ambasciata israeliana a Amman: “i giordani – scrive il Corriere – sono convinti che lo scontro a fuoco non sia stato la reazione della guardia a un attacco terroristico, come hanno raccontato gli israeliani: la sparatoria, sostengono, sarebbe avvenuta dopo una lite per il ritardo nella consegna, l’arabo era un artigiano arrivato negli alloggi dell’ambasciata per sistemare alcuni mobili, l’altra vittima il padrone di casa”.

Italia, il patto tra i nuovi fascisti. “I patti in politica si fanno a tavola, e l’ultradestra non fa eccezione”, racconta Paolo Berizzi su Repubblica, ricostruendo l’inquietante incontro avuto a Milano tra i vertici dei movimenti neofascisti CasaPound e Lealtà e Azione. “Il piano è ambizioso, – spiega Berizzi – un salto di qualità per il neofascismo. Poggia su uno schema semplice: il passaggio dalla strada ai seggi, dalle “azioni” muscolari (come i mille saluti romani il 29 aprile al cimitero Maggiore) alla partita Camera-Senato. Dove, ha promesso il vicepresidente casapoundino Simone Di Stefano, ‘voleranno sedie e schiaffoni’”.
 
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  davar
redazione aperta a trieste
L'Italia e la sua realtà ebraica:
"Cultura, il nostro domani"

Quali sfide devono oggi raccogliere gli operatori delle istituzioni culturali? Quali obiettivi ha senso che si prefiggano? E sono sufficientemente equipaggiati per raggiungerli?
Su questi spunti, a partire dal titolo “Risorse per la cultura, cultura per le risorse”, si sono confrontati ieri, nella cornice del Castello di Miramare, la ‘padrona di casa’ Andreina Contessa, la direttrice del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis), Simonetta Della Seta, Gadi Luzzato Voghera, direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec), e il sociologo nonché esperto di comunicazione Joseph Sassoon. A partecipare alla tavola rotonda, anche Livio Vasieri, assessore ai cimiteri della Comunità ebraica di Trieste, rappresentata all'incontro anche dal consigliere Alessandro Treves.
Un’importante iniziativa organizzata dalla redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in occasione di Redazione Aperta, il laboratorio giornalistico UCEI realizzato per il nono anno consecutivo a Trieste, come ha ricordato in apertura il direttore Guido Vitale.
“Sono molto contenta di questo incontro – ha introdotto Contessa, da alcuni mesi nel prestigioso e impegnativo ruolo di direttrice del Museo Storico e Parco del Castello di Miramare, che attrae ogni anno circa duecentocinquantamila persone – Appena insediata, la sinagoga e la Comunità sono state tra le prime mete che ho visitato, perciò considero l’ebraismo un po’ il filo conduttore della mia presenza a Trieste”.
Un destino professionale per certi versi parallelo a quello di Simonetta Della Seta, chiamata un anno fa a costruire e dirigere il progetto del MEIS: “Il nostro sarà un centro sull’ebraismo italiano, finanziato pubblicamente e con obiettivi e scopi pubblici. Qualcosa di inedito, dunque, essendo i musei ebraici della Penisola tutti comunitari o territoriali. Certo, la parola ‘museo’ ci limita un po’ – ha confessato la direttrice –, perché parliamo semmai di un polo di cultura sviluppato su oltre diecimila metri quadrati, fino alla Darsena, con un parco, sette edifici, spazi per percorsi espositivi permanenti e mostre temporanee, la biblioteca, le sale di archiviazione, quelle per la didattica, la caffetteria. È un doppio cantiere, edile e di contenuti, e aprirà ufficialmente il prossimo 13 dicembre con un itinerario sui primi mille anni di storia degli ebrei italiani. Ci stanno lavorando storici, curatori, architetti, grafici, editori”.

(Foto di Giovanni Montenero)
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redazione aperta a trieste
Risiera, Memoria viva
Si è concluso in queste ore a Trieste il nono appuntamento con Redazione aperta, il laboratorio giornalistico realizzato dalla redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Tra le iniziative di questo ultimo giorno di lavori, la visita alla Risiera di San Saba, unico campo di sterminio nazifascista presente sul territorio italiano. A visitare la Risiera, la direttrice del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis) Simonetta Della Seta, la direttrice del Museo Storico e Parco del Castello di Miramare Andreina Contessa, Marco Coslovich, studioso del sistema concentrazionario nazifascista, accompagnati dai giornalisti della redazione UCEI.

il botta e risposta tra il premier e bennett
Gerusalemme, il tema sicurezza
divide il governo Netanyahu

IIl Monte del Tempio continua a essere il centro delle preoccupazioni israeliane: tolti i metal detector, le barriere e i vari sistemi di sicurezza su ordine del governo Netanyahu dopo i violenti scontri delle scorse settimane, la polizia, per tutelare l'ordine pubblico, ha deciso di vietare agli uomini palestinesi con meno di 50 anni di partecipare alla preghiera del venerdì alla Spianata delle moschee. Fino a metà giornata la situazione è rimasta sotto controllo con un ampio dispiegamento di forze ordinato dal comandante della polizia Yoram Halevi ma lo scontro adesso sembra essere interno all'esecutivo israeliano: il Likud, partito del Premier Benjamin Netanyahu, non ha infatti gradito le critiche mosse dall'alleato di coalizione e ministro dell'Educazione Naftali Bennett, leader del partito HaBayt HaYehudi, che ha definito la scelta di togliere le misure di sicurezza al Monte del Tempio come di una mossa che mette “in pericolo Israele”. “Se c'è qualcosa che mette in pericolo la sicurezza israeliana, sono persone che siedono nel gabinetto di sicurezza e la cui bussola  non è il bene dei civili israeliani, ma il proprio (guadagno personale) e i titoli (sui giornali) che ne conseguono”, il duro messaggio del partito di Netanyahu.
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il riconoscimento della regione lazio
Da Tunisi a Roma, l'impegno
dell'artista Georges de Canino

L’11 luglio scorso, la Giunta della Regione Lazio presieduta da Nicola Zingaretti ha riconosciuto all’artista Georges de Canino “la qualità di cittadino illustre in ambito regionale”, nell’ambito di una iniziativa volta a sostenere personalità che si sono distinte nella vita pubblica e che versano in precarie condizioni economiche. È il coronamento di un iter durato due anni e mezzo, per il riconoscimento – anche ufficiale – del ruolo di de Canino nell’arte e nella promozione dei valori della Memoria e della Resistenza.
De Canino è nato nel 1952 a Tunisi in una famiglia ebraica per parte di madre, che nel 1963 dovette emigrare in Europa, a causa dei violenti tumulti anti-occidentali e anti-ebraici generati dalla crisi di Biserta.
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pilpul
Popolo, terra, tradizioni
Benché alcuni elementi della loro cultura siano universalmente noti, sono in realtà una piccola minoranza di cui si sa poco; e anche quei pochi elementi noti estrapolati dal proprio contesto perdono il proprio senso e vengono facilmente fraintesi. Non per niente a chi vuole leggere le loro vicende servono note a piè pagina e un glossario a fine libro, anche perché molti termini sono lasciati in lingua originale. In qualche caso si capisce subito dalla nota che la traduzione sarebbe impossibile, altre volte sul momento lo scrupolo filologico appare superfluo: perché, per esempio, non usare semplicemente “preghiera” o “casa di riunione”? Ci vuole un po’ a capire che i concetti hanno una propria peculiarità che nella traduzione andrebbe perduta. 

Anna Segre, insegnante
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Il peggior mondo possibile
Come ha scritto su queste pagine nel suo ultimo Oltremare Daniela Fubini “il caldo annebbia la vista e obnubila la ragione”. Chissà allora, mi chiedo spesso, se il conflitto o i conflitti in Medio Oriente siano dovuti, anche solo in piccola parte, al clima torrido che colpisce questa area. Se così fosse non resta granché da sperare in meglio per il futuro, perché la maggior parte degli esperti sul clima prevedono a causa del riscaldamento globale un pianeta sempre più caldo ed inospitale.
Sull'argomento, i principali quotidiani hanno tradotto giorni fa un articolo del New York Magazine scritto da David Wallace-Wells dal titolo “The Uninhabitable Earth”, il quale come si deduce già dal titolo non è per niente ottimista.


Francesco Moises Bassano
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