Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

17 Agosto 2017 - 25 Av 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
In tre punti la Torà parla di istigazione e spinta al male. Ciò, dicono i Maestri, è in corrispondenza a tre modalità di istigazione. Esiste quella che nasce dall’esempio di qualche persona carismatica o in qual maniera autorevole, simile al “falso profeta” di cui parla la Torà. A volte invece è nell’ambiente familiare che qualcuno, amichevolmente, con un approccio personalizzato, riesce ad instillare la spinta a lasciare l’Ebraismo o quantomeno l’osservanza. Infine esiste il caso della spinta sociale, collettiva, quella per la quale “tanto, oggi, chi ci bada?”.
 
Leggi
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Il periodico ebraico americano Forward pubblica per la prima volta questa settimana una graduatoria dei migliori programmi universitari di studi ebraici negli Stati Uniti. Il dato forse più interessante è che per lo meno 171 università statunitensi offrono un corso di laurea completo in studi ebraici, mentre il numero di istituti universitari americani nei quali esiste almeno un corso di contenuto ebraico è ovviamente di molte volte superiore. Il numero delle Università e dei College negli Stati Uniti ammonta a diverse migliaia. Con un numero di ebrei attorno ai 5,7 milioni e con molti ulteriori milioni di altre persone di origine ebraica non c’è da stupirsi se l’interesse per le radici familiari conduca molti giovani a studiare formalmente qualcosa di ebraico all’università. Ma va sottolineato anche che gli studi ebraici attraggono oggi una massa di studenti non necessariamente di origine ebraica. Nella mia più recente esperienza di insegnamento negli Stati Uniti all’Università della California a Los Angeles, il migliore della classe al mio corso di sociologia e demografia ebraica risultò essere un giovane studente di Taiwan. Le opzioni di insegnamento offerte oggi sono numerose, dall’ebraismo biblico spesso inserito nelle facoltà di studi teologici, agli studi israeliani spesso inseriti negli studi sul Medio Oriente, dalla lingua alla storia alla sociologia ebraica. Gli americani amano molto classificare e graduare le performances dei diversi istituti, e Forward segue questa falsariga con una classifica che è un composito di diversi indicatori. Leggi
 
Italia-Austria, al Brennero torna la tensione
Torna a riaccendersi la tensione tra Italia e Austria dopo la decisione di Vienna di inviare 70 soldati al confine del Brennero. Per il governo italiano, un fulmine a ciel sereno. “È un’azione ‘sorprendente e non giustificata’, fanno sapere fonti del ministero dell’Interno, aggiungendo: la situazione è assolutamente tranquilla” scrive tra gli altri il Corriere. La scelta è così difesa dal capo della polizia austriaca: “Si tratta non soltanto di prevenire l’immigrazione illegale, ma anche di garantire in prima linea la vita delle persone”. Il riferimento, viene spiegato, è anche al fatto che due migranti morti sono morti lo scorso anno a bordo di un treno merci.
“Sotto la stazione, contro l’indifferenza”. È il titolo dell’ampio reportage di Rossella Tercatin sul settimanale 7 del Corriere, dedicato all’impegno di accoglienza condotto dal Memoriale della Shoah di Milano. Un’iniziativa che si rinnova ogni estate e che ha permesso di aiutare, con il contributo della Comunità di Sant’Egidio, diverse migliaia di persone in fuga dall’orrore e dalle privazioni. “Nessuna analogia storica, nessuna presa di posizione sui flussi d’immigrazione. Solo un gesto ispirato a un sentimento di umanità” si legge nell’approfondimento. A parlare è anche il vicepresidente del Memoriale Roberto Jarach: “Con questa iniziativa – afferma l’ex vicepresidente UCEI – abbiamo visto l’opportunità di fare qualcosa e abbiamo agito, perché non si può sempre aspettare che ci pensino gli altri”. Aggiunge poi Jarach: “Penso che le istituzioni dovrebbero fare di più, invece dopo due anni continuo a vedere non progettualità, ma improvvisazione”.
 
Leggi
  davar
l'approfondimento su 7 del corriere
Memoriale, ancora porte aperte:

"Lottiamo contro l'indifferenza"
“Sotto la stazione, contro l’indifferenza”.
L’impegno del Memoriale della Shoah di Milano per l’accoglienza dei profughi è al centro di un grande approfondimento curato oggi da Rossella Tercatin per il settimanale 7 del Corriere della sera.
Un’iniziativa che si rinnova ogni estate e che ha permesso di aiutare, con il contributo della Comunità di Sant’Egidio, diverse migliaia di persone in fuga dall’orrore e dalle privazioni. “Nessuna analogia storica, nessuna presa di posizione sui flussi d’immigrazione. Solo un gesto ispirato a un sentimento di umanità” si legge nell’approfondimento.
“Indifferenza”, viene spiegato, è la parola impressa sul muro d’ingresso del Memoriale. A volerla è stata Liliana Segre, che da lì, perché ebrea, fu deportata ad Auschwitz il 30 gennaio 1944. La lotta all’indifferenza, in qualunque situazione essa si manifesti, riguarda quindi ogni generazione.
Sottolinea il vicepresidente del Memoriale Roberto Jarach: “Con questa iniziativa abbiamo visto l’opportunità di fare qualcosa e abbiamo agito, perché non si può sempre aspettare che ci pensino gli altri”. Aggiunge poi l’ex vicepresidente UCEI: “Penso che le istituzioni dovrebbero fare di più. Invece dopo due anni continuo a vedere non progettualità, ma improvvisazione”.
Leggi


dafdaf agosto 2017
Amatrice, la partita del cuore raccontata ai più piccini
In distribuzione in questi giorni, il numero di agosto del giornale ebraico dei bambini DafDaf propone ai suoi giovani lettori un approfondimento sulle iniziative intraprese dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ad Amatrice. In particolare il finanziamento di un campo di calcetto per le popolazioni terremotate che è stato inaugurato a inizio luglio e che proprio in questi giorni è protagonista con uno storico appuntamento dell’estate amatriciana: il torneo delle frazioni. Nel 2016 fu interrotto per via del sisma, adesso finalmente la palla torna a rotolare.
Leggi


JCIAK
Netflix punta sull'ebraico
Il colosso dell’intrattenimento streaming scommette sull’ebraico. Netflix, che aveva esordito in Israele un anno e mezzo fa, offre ora una programmazione in larga parte (75 per cento) doppiata o sottotitolata e pagabile in shekel. E, soprattutto, arricchisce il suo carnet con una serie di show e film locali, rendendo così omaggio a una scena artistica sempre più vivace e apprezzata a livello internazionale.
L’annuncio di un servizio che i responsabili del network hanno definito “autenticamente israeliano” è arrivato a fine giugno ed è frutto di una partnership tra Netflix e l’israeliana Partner Communications che rende disponibili lo streaming su Partner Tv.
“Siamo lieti di poter offrire un’esperienza Netflix in ebraico, proponendo agli abbonati una varietà di show televisivi e film che spaziano dalle nostre serie note a livello internazionale, agli anime, ai contenuti per bambini alle commerdie”, ha spiegato il direttore dell’ufficio comunicazione Netflix Jonathan Friedland. “Israele è abituato a spettacoli di livello e d’ora in poi sarò più facile guardare gli show più popolari in qualsiasi momento, ovunque e su qualsiasi connessione internet insieme al resto del mondo”.
Nel paniere di Netflix figurano già alcune celebri serie tv israeliane, fra cui Fauda, Bnei Aruba – Hostages, Hatufim (Prisoners of War) e Hamidrasha (Mossad 101) ma la scelta è presto destinata ad ampliarsi.

(Nell’immagine una scena di Hostages)

Daniela Gross

la minaccia dell'estrema destra
Bauer, presidente onorario IHRA
'Charlottesville monito per tutti'

“L’iniziativa ‘Unite the Right’, che ha avuto luogo a Charlottesville la scorsa settimana e che ha portato alla morte della manifestante antirazzista Heather Heyer, non solo infanga l’America, ma costituisce un tempestivo richiamo all’incessante bisogno di combattere la perversa ideologia dell’estrema destra, ovunque essa emerga”. A dichiararlo è lo studioso di fama internazionale Yehuda Bauer, presidente dell’International Holocaust Remembrance Alliance.
“La Shoah – ha aggiunto Bauer – è tuttora un avvenimento abbastanza vicino nel tempo da far sì che i sopravvissuti possano essere testimoni degli orrori che hanno oppresso gli ebrei e delle terribili sofferenze patite delle milioni di vittime del nazismo. Pertanto mi disgusta vedere che quei simboli dell’odio vengano usati per separare le comunità e come mezzi per esprimere la supremazia di alcuni su altri. Non c’è posto in nessuna società per le dichiarazioni e i gesti violenti, antisemiti e razzisti di coloro che sono legati a ‘Unite the right’”.
Bauer ha inoltre aggiunto: “In qualità di presidente onorario dell’International Holocaust Remembrance Alliance, organizzazione che unisce governi ed esperti per rafforzare, promuovere ed incentivare l’informazione sulla Shoah, chiedo alla comunità internazionale di condannare fermamente questi messaggi di odio e discriminazione e di unirsi in un’azione contro di essi.”

(Traduzione di Ilaria Vozza, studentessa della Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste e tirocinante presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane)


cordoglio nell'ebraismo italiano
Gioia Tagliacozzo (1938-2017)
Profondo cordoglio nell'ebraismo italiano per la scomparsa di Gioia Tagliacozzo, madre dell'ex Presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
Ad esprimere vicinanza ai familiari anche il Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il personale dell'ente.
I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle 15.45 al cimitero di Prima Porta.
Sia il suo ricordo di benedizione. 


  pilpul
Setirot - Abitudine all'odio
Facciamo bene a indignarci, e a preoccuparci, per i fatti americani di questi giorni, ovvero per quel “rinnovato” KKK che sempre più alza impunemente la testa. (Detto per inciso: come mai nessuno chiama terrorista il suprematista bianco che con la sua automobile si è scagliato contro la manifestazione antirazzista uccidendo una donna?). Pare di essere tornati bellamente indietro di decenni. Non che da noi vada meglio. L’assalto dei fascisti al Comune di Milano, i saluti romani e le svastiche ormai all’ordine del giorno sotto gli occhi di tutti rischiano seriamente di diventare rapidamente (se non lo sono già) banale quotidianità. Se poi il leader di un partito che mira a governare il Paese non trova di meglio per attaccare un suo avversario (Salvini versus Saviano) che minacciare di togliergli la scorta appena arrivato al potere, allora il livello di inciviltà è davvero diventato insopportabile. Episodi di razzismo, xenofobia, antisemitismo, intolleranza fascista si susseguono senza sosta. Ci stiamo facendo l’abitudine? Perché le piazze non si mobilitano? Perché i giornali non iniziano vere e proprie campagne?

Stefano Jesurum, giornalista
Leggi


Spirito klezmer
La giornata è stupenda. Parto da Prato Nevoso (CN) con lo zainetto in spalla, diretta all’Alpe Gavo Bracco (1650 metri), un anfiteatro naturale ai piedi del Mondolé. Il cielo è terso, di un blu profondo e io cammino un’ora, nell’aria che sa di abeti e di sole caldo, pensando che sono fortunata a vivere in una terra tanto bella. Sono le 11 del mattino e tra meno di due ore comincerà la 37esima edizione del tradizionale concerto di Ferragosto, nato da un’idea del Maestro Giovanni Mosca e affidato fin dalle origini all’Orchestra Bartolomeo Bruni – città di Cuneo. Quest’anno per la prima volta salirà sul podio il giovane Maestro Andrea Oddone, la cui scelta di programma ha già suscitato commenti accesi tra i partecipanti. Certo, forse gli amanti del bel canto e delle arie d’opera si sono trovati un po’ spiazzati, ma personalmente trovo azzeccato il repertorio, vario, dinamico, adatto a orecchie di qualsiasi background ma al tempo stesso culturalmente interessante.

Maria Teresa Milano
Leggi

Il Bund e il diritto alla differenza
“Doikeyt. Noi stiamo qui ora!” è la parola d’ordine del Bund ed è anche il titolo di un volume fresco di stampa scritto da Massimo Pieri e pubblicato da Mimesis in occasione del centesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. “Doikeyt” indica lo stare qui, la consapevolezza di esserci (in tedesco “Da-keit”, in inglese “hereness”). La consapevolezza, per le masse ebraiche dell’Europa orientale, di essere soggetto, e non più solo oggetto, della grande storia.
L’Unione generale dei lavoratori ebrei di Russia, Polonia e Lituania (Bund), fondata il 7 ottobre 1897 a Vilna, è il primo movimento politico ebraico di massa dell’età contemporanea.


Giorgio Berruto
Leggi


Rispetto reciproco 
Mentre a Civitanova Marche discutono sulla decisione di riportare, dopo un lustro di assenza, le selezioni per ‘Miss Italia’ in città, mentre a Torino una signora viene picchiata dall’ex compagno dopo averlo finalmente denunciato per minacce e violenze, perché da ben nove anni costui la perseguita non accettando la fine della loro relazione (e, sebbene arrestato in flagranza di reato, è stato già scarcerato), mentre mi va di traverso una cena peraltro già pessima, sentendo un ventenne sentenziare accanto alla fidanzata e ad un’altra coppia di amici, tutti silenti, che la donna ha i suoi compiti: lavare, cucinare, stirare, lavare i piatti, fare i figli e crescerli, pulire e tenere bene la casa, mentre tutto questo e molto altro ancora accade.

Sara Valentina Di Palma Leggi
 

Wikipedia
Tutti quelli di sinistra sono traditori e tutti gli arabi sono terroristi, tutti quelli di Tel Aviv sono vegani e tutti i coloni hanno ucciso Rabin, tutti i religiosi sono primitivi con gli ziziot e hanno cancellato Darwin dalla storia.
Non imprigionatemi in nessuna gabbia...


Angelica Edna Calo Livne
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.