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 27 Agosto 2017 - 5 Elul 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Adolfo Locci,
rabbino capo
di Padova
“Tzedeq, Tzedeq tirdof...": la giustizia, solo la giustizia perseguirai, affinché tu possa vivere ed ereditare il paese che l’Eterno tuo D-o ti dà” (Deuteronomio 16:20).
Rabbì Chayym Yosef David Azulay (1724-1806) vede in questo verso non solo un riferimento alla “giustizia” quale responsabilità di una istituzione preposta a garantirla, ma soprattutto come contributo di ogni singolo a far si che una società sia veramente giusta.
Ecco perché la Torà ripete il termine "Tzedeq/Giustizia" due volte, per sottolineare che quando si operano prontamente atti di giustizia significa che gli effetti di quell'atto solerte saranno raddoppiati.
La solerzia, come spiega Rabbi Moshè Chayym Luzzatto (1707-1746), è una qualità fondamentale affinché si possa vivere doppiamente, in questo mondo e in quello futuro.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Tutti a chiedersi perché noi italiani che siamo figli di migranti non ci ricordiamo dei nostri nonni. Premesso che l’immagine degli idranti contro gli etiopi ha un che di macabro (anche se certo meglio l’acqua del gas) mi sembra che il problema non sia avere “buona memoria”. Non è vero che il passato si ripete se non lo si ricorda. È vero purtroppo che il passato si ripete se non lo si capisce.
 
Neonazi, allarme europeo
L’allarme è continentale: gruppi di estrema destra starebbe affinando pratiche di addestramento e iniziative di ordinario terrore per conquistare sempre più la scena. Numero di militanti in ascesa, e possibili azioni eclatanti in vista. “La preoccupazione degli analisti e delle intelligence europee all’indomani dello scoppio del conflitto in Ucraina, nell’aprile 2014, è diventata un dato di fatto in meno di due anni. Nutrita dalla crisi economica, dal terrorismo jihadista e dalla paura per i migranti – scrive La Stampa – la rete neonazista occidentale ha infine fatto quel salto di qualità tanto temuto ed è passata all’azione armata e all’addestramento militare organizzato”. In Italia intanto, sempre secondo La Stampa, si starebbe inasprendo lo scontro interno all’estrema destra per conquistare consensi nell’elettorato. Alla ribalta in particolare Forza Nuova e Casa Pound. “In cerca di visibilità – si legge – i due movimenti sono in forte competizione tra loro”.

Hanno chiesto al vescovo, ignaro del loro orientamento politico, di fare una foto, e al momento dello scatto si sono fatti immortalare coi saluti romani.
“Ha suscitato dure polemiche l’immagine del vescovo di Lucca Italo Castellani con un gruppo di tifosi della Lucchese, postata ieri su Facebook dalla pagina Lucca Antifascista e segnalata da una esponente bolognese di Sinistra italiana” scrive Repubblica.

Intelligence, sensori e telecamere attive. Così, scrive il Messaggero, Israele è oggi in grado di contrastare con efficacia l’intifada dei coltelli. Al centro un grande sforzo di prevenzione: “Intelligence, infiltrazione della società palestinese, controllo dei social media come facebook, Intelligence ‘opensource’ che i media arabi denunciano come il ‘grande fratello’ in grado di monitorare anche le conversazioni private allo smartphone. La tecnologia come arma”.
 
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  davar
l'iniziativa del primo cittadino
Francoforte, svolta anti-Bds:

"Odia, va messo fuori legge"
Dopo Monaco di Baviera, attivatasi in tal senso nelle scorse settimane, un’altra importante città tedesca si adopera per contrastare in modo concreto il Bds, il movimento di boicottaggio anti-israeliano che, dalle aule delle scuole e università alla circolazione dei beni industriali, ormai va sempre più a braccetto con l’antisemitismo. Il Consiglio comunale di Francoforte ha infatti approvato una legge che proibisce l’erogazione di fondi pubblici per attività e iniziative promosse dal Bds o vicine allo stesso.
Frutto dell’iniziativa del sindaco cristiano-democratico Uwe Becker (nell’immagine), che ha definito gli aderenti al movimento “profondamente antisemiti”, la proposta passerà adesso al vaglio del legislatore. Secondo Becker, il Bds userebbe lo stesso linguaggio dei nazionalsocialisti “quando intimavano di non comprare dagli ebrei”. In una nota diffusa nella giornata di venerdì il sindaco ha inoltre citato i rapporti stretti tra la città di Francoforte e lo Stato di Israele, per cui personalmente molto si è speso in passato, e si è augurato una soluzione pacifica per il conflitto mediorientale.
Una legge simile a quella varata sul Meno dovrebbe essere approvata, entro la fine dell’estate, anche a Monaco di Baviera. In questo caso promossa dal sindaco socialdemocratico Dieter Reiter. “Come sindaco di questa città – le sue parole – non posso accettare che si sostengano iniziative in cui Israele e i suoi cittadini sono oggetto di accuse sconnesse e inappropriate”.
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la presidente ucei al leader valdese
Bernardini, ancora moderatore

"Un futuro di collaborazione"
Conferma al vertice della Tavola valdese per il pastore Eugenio Bernardini, in carica dal 2012. Il rinnovo dell’incarico a Bernardini, 63 anni, è stato ufficializzato al termine del tradizionale sinodo di Torre Pellice, il più importante momento aggregativo e di riflessione dei valdesi in Italia.
“Ebrei e Valdesi sono legati da una storica amicizia e vicinanza oltre che da un impegno comune a presidio di principi irrinunciabili quali laicità dello Stato, difesa della democrazia e dei valori fondamentali. Come abbiamo già avuto modo di condividere personalmente, sono certa che saranno anche in futuro numerose le occasioni di incontro e di fattiva collaborazione sui molti temi dello svilupo e della storia fatta attualità, sui quali siamo tutti chiamati ad agire con impegno e contezza” ha sottolineato in un messaggio di felicitazioni la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
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il riconoscimento di lonely planet
"San Frediano unico al mondo"

Traccia ebraica da riscoprire
San Frediano, a Firenze, è il quartiere di maggior tendenza al mondo. Lo ha decretato Lonely Planet, punto di riferimento planetario su questi temi.
Strade caratteristiche, atmosfera popolare, vocazione artigiana ma anche apertura all’innovazione e alla contaminazione. Un’atmosfera unica che fa del quartiere d’Oltrarno magistralmente narrato da Vasco Pratolini (e finora mai citato dalla celebre guida) una tappa imperdibile.
Ma San Frediano è molto di più. È ad esempio custode di un patrimonio architettonico e culturale straordinario, talvolta poco conosciuto dagli stessi fiorentini.
Appena fuori dalle antiche mura rinascimentali, nei pressi di porta San Frediano (il principale luogo di accesso al quartiere) sorge infatti l’antico cimitero monumentale ebraico. Istituito nel 1777 e rimasto in funzione fino al 1870, il cimitero contiene al suo interno tombe di illustri personaggi, sculture dall’alto valore artistico, cappelle funerarie in stile neoegizio e neorinascimentale, Una testimonianza preziosa e unica della plurisecolare presenza ebraica in città.
I cimiteri sono “gli archivi storici delle Comunità”. E con la loro valorizzazione, con progetti e iniziative mirate, “è possibile riscoprire la vita e la presenza di una realtà nel suo contesto di riferimento”. Parola di Renzo Funaro, presidente dell’Opera del Tempio Ebraico di Firenze e vicepresidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia.
Coordinati dallo stesso Funaro, i lavori di manutenzione e riscoperta del sito hanno permesso di portare alla luce diverse centinaia di lapidi e di restaurarne una parte significativa.
Un lavoro ancora in divenire, nel quartiere che si apre a nuove straordinarie possibilità di incontro e conoscenza.
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pilpul

Il vuoto e il pieno
Si è ripetutamente detto e scritto che chi non ricorda è destinato a rivivere il passato che ha rimosso, rifiutato o che, più semplicemente, continua a ignorare. L’ignoranza, peraltro, non è un vuoto da colmare ma una specifica strategia di comportamento nella vita di ogni giorno: chi non sa, spesso non vuole sapere. Non intende ragione al riguardo, preferendo, e di molto, proseguire sulla sua strada, evitando quindi l’onere delle verifiche e dei riscontri. Non di meno, si è sottolineato in più occasioni che la risposta a questi rischi, sempre incombenti, consiste nello sforzo di fare capire cosa è successo e quali siano, nel caso dei disastri umani, i percorsi da evitare, così come le condotte da assumere per non cadere nelle trappole che portano alle tragedie collettive. Senz’altro una cittadinanza consapevole richiede anche un tale stato di cose. C’è quindi di che convenirne. Non esiste tempo presente, e ancora meno disposizione verso il futuro, se ciò che è stato (fatto) viene dimenticato. D’altro canto, ogni grande crimine per prodursi reclama l’incoscienza dei molti. Combattere quest’ultima vuol dire adoperarsi contro la propensione umana alla distruzione. Ma tutto ciò è solo un punto di partenza rispetto al buon uso del passato.

Claudio Vercelli
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