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29 Agosto 2017 - 7 Elul 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Possiamo affrontare il futuro senza paura finché sappiamo di non farlo da soli.
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
Forse è venuto il momento di cominciare a mettere insieme i tasselli.
I movimenti xenofobi e antisemiti hanno alzato da tempo la testa. I campanelli d’allarme ci sono stati, belli chiari e diffusi in tutta Europa. Le destre vanno dicendo, e non da oggi, che è giunta l’ora di mettere una bella pietra sulla memoria della Shoah. E non sono nuove, a destra e a sinistra, le negazioni e i ridimensionamenti dei nostri sei milioni di sterminati. Da sinistra, ma anche da destra, si avanza sempre più insistente la teoria per cui l’ebreo usa la Shoah come arma di ricatto per fare nel Medio Oriente il bello e il cattivo tempo. L’ebreo, si dice senza ritegno, fa passare al palestinese quella Shoah che lui stesso ha subito. La storia viene così mistificata attraverso false analogie. E comunque il colpevole sarebbe l’ebreo, non l’israeliano. L’israeliano, non il governo Netanyahu. La confusione e la demagogia regnano sovrane.

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Minaccia nucleare
Alle 23.30 ora italiana, la Corea del Nord ha lanciato un missile sconosciuto che ha sorvolato il territorio del Giappone. Le autorità di Tokyo hanno invitato i cittadini giapponesi di Tohoku a prendere precauzioni e trovare riparo nei rifugi sottoterra, sebbene non si conosca il tipo di missile sparato. Il “proiettile non identificato” sarebbe stato lanciato intorno alle 5.57 locali da Pyonyang. Secondo l’agenzia sudcoreana il missile si è rotto il tre parti ed è finito in mare a circa 1.180 chilometri da Cape Erimo nell’isola di Hokkaido. “Il missile ha percorso il nostro spazio aereo”, ha confermato il primo ministro giapponese, Shinzo Abe. “È una minaccia grave e senza precedenti”, affermano le autorità giapponesi (Corriere).

Israele, contromisure contro l’Iran. Una fonte israeliana ha ammonito il governo russo che se l’Iran continua ad espandersi in Siria, Israele “bombarderà” il palazzo presidenziale di Bashar al Assad a Damasco. Lo riporta il Jerusalem Post che cita media arabi secondo cui se non ci saranno cambi nella regione lsraele farà in modo che il cessate il fuoco, raggiunto da Usa e Russia, sia “reso nullo” ( Messaggero). “Perché Israele adesso alza i toni?”, scrive Alberto Stabile su La Stampa: “Primo: anche se Beirut nega, l’esercito libanese, Hezbollah e le forze siriane hanno collaborato strettamente nella campagna per eliminare i gruppi jihadisti dal confine fra Siria e Libano”. Secondo, le truppe di Assad hanno riconquistato la Siria centrale e in un futuro non lontano l’autostrada Beirut-Baghdad potrebbe essere di nuovo libera e soprattutto sotto il controllo di tre governi vicini a Teheran. Terzo: anche sul fronte di Raqqa emergono tendenze favorevoli ad Assad.
 
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  davar
forte preoccupazione anche in israele
"Pyongyang, Teheran, Damasco L'asse che minaccia il mondo"

Negli ultimi sei mesi almeno due spedizioni nordcoreane di armi chimiche destinate alla Siria sono state bloccate da Stati membri delle Nazioni Unite. A darne notizia l’agenzia di stampa Reuters, che spiega come l’arsenale bellico in questione fosse diretto al regime di Assad. Nulla di nuovo, nel senso che da trent’anni a questa parte il regime di Pyongyang ha esportato armi all’Iran, che a sua volta ha rifornito la Siria di Assad e il movimento sciita di Hezbollah in Libano. Quello che oggi preoccupa, è l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, con il dittatore Kim Jong-un a sfidare ripetutamente la presidenza Trump e i suoi alleati: ultimo caso, il lancio del missile partito da Pyongyang che nella notte a sorvolato il Giappone.

“Le azioni minacciose e destabilizzanti aumentano solamente l’isolamento del regime nordcoreano nella regione e tra tutte le nazioni del mondo”, ha dichiarato la Casa Bianca in risposta al missile nordcoreano, che potrebbe avere la capacità di trasportare una testata nucleare. Secondo Israele – coinvolta in questo scontro – la Corea del Nord ha la capacità di produrre armi nucleari a base di plutonio, ma è ancora lontana dall’ottenimento della tecnologia per installare una testata nucleare su un missile balistico a lungo raggio. Finora, riportava il giornalista israeliano Ben Caspit, non ha ancora missili balistici in grado di minacciare gli Stati Uniti. Tuttavia, l’ipotesi è che, se i nordcoreani avranno la possibilità di continuare con il loro programma di ricerca e sviluppo, alla fine riusciranno ad ottenere un arma nucleare in grado di colpire l’Occidente e in particolare negli Stati Uniti.

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pagine ebraiche settembre 2017
Giornata della Cultura Ebraica,

Sicilia la grande protagonista
“Sicilia, la Giornata dei progetti”.
La Giornata Europea della Cultura Ebraica protagonista del numero di settembre di Pagine Ebraiche in distribuzione, che tra i vari temi tratta sfide e scenari dell’ormai tradizionale appuntamento di fine estate. Programmi e linee guida della Giornata trovano collocazione in diverse pagine del mensile, in continuità con i diversi spazi di approfondimento aperti nello scorso numero attraverso le pagine dello speciale dossier “Sicilia ebraica”.
Al centro, oltre alla Giornata, un fitto programma di impegni che attende leadership ebraica e istituzioni locali. A partire dalla sfida di aprire in un prossimo futuro una sinagoga a Palermo, a oltre cinque secoli dagli editti di espulsione firmati dai regnanti di Spagna che segnarono la fine di una presenza ebraica sull’isola.


Ottantuno località, sette in più dello scorso anno, distribuite su quattordici regioni italiane, dalla Sicilia, quest’anno al centro delle iniziative, al Trentino, dal Piemonte alla Puglia. In attesa di decine di migliaia di visitatori, che ci si augura come ogni anno sceglieranno di passare una domenica di cultura e svago, visitando una sinagoga o un museo ebraico, assistendo a un concerto di musica klezmer o di origine sefardita, a uno spettacolo, a una conferenza a tema ebraico. Esprimendo amicizia e voglia di conoscere meglio una cultura antica e presente in Italia da oltre due millenni, in una occasione di incontro, di confronto, di scambio. Come ha scritto la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, la Giornata Europea della Cultura Ebraica è “un appuntamento importante, in un periodo nel quale la necessità di costruire percorsi di dialogo tra le diverse fedi che compongono il mosaico culturale della nostra società è sempre più stringente”. E quest’anno si preannuncia un’edizione decisamente piena di occasioni e momenti di incontro.
La manifestazione, ormai da diciotto anni un appuntamento fisso del calendario culturale nazionale di fine estate, si terrà domenica 10 settembre 2017. Il sito internet è ricco di contenuti: cliccando su www.ucei.it/giornatadellacultura, è possibile scorrere i programmi delle località, consultare il materiale sul tema che unirà idealmente tutti gli eventi (“La Diaspora. Identità e dialogo”), visionare contenuti e foto sulla Sicilia ebraica, che quest’anno è “regione capofila”, e ospiterà iniziative in sei località, con corposi programmi in particolare a Palermo e Catania. Iniziative in sei diverse località siciliana: oltre a Palermo e Catania, anche ad Agira, Ragusa-Camarina, Modica e Siracusa. Una occasione per conoscere una parte di storia dell’isola, quella ebraica, iniziata in tempi molto antichi e bruscamente interrottasi sul finire del XV secolo, quando anche in Sicilia fu applicato l’editto dei regnanti spagnoli Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, che cacciarono gli ebrei dalla Spagna e da tutti i possedimenti, Sicilia e parte del sud Italia inclusi.
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il matrimonio cohen-sutton
Puglia, attesa per le super nozze
(con un tocco di Roma ebraica)

C’è ancora da sciogliere il nodo Ivanka. Nel senso che non si sa ancora se la figlia del presidente degli Stati Uniti riuscirà ad essere al lieto evento, di cui ormai parlano da diversi giorni i giornali. Ma, Ivanka o non Ivanka, quello tra Eliot Cohen e Renee Sutton passerà senz’altro alla storia come uno dei matrimoni più impressionanti per numeri e visibilità mediatica.
La cerimonia, che si svolgerà con rito ebraico, è in programma nel tardo pomeriggio giovedì. Ma da diversi giorni ormai a Borgo Egnazia, l’angolo di Puglia scelto dalla coppia, non fanno che affluire invitati e amici. Ad accoglierli centinaia di professionisti nel campo dell’accoglienza, della ristorazione e del catering. Tra questi lo chef Giovanni Terracina, romano, una trentennale esperienza con Le Bon Ton Catering (realtà di cui è titolare).
“Sono in Puglia da quasi due settimane, con uno staff di una ventina di persone. Mi sento di dire che la macchina che ha messo in moto questo matrimonio è impressionante, mai vista una cosa del genere: diverse centinaia, se non migliaia, e in tutti i campi, le persone che ci stanno lavorando notte e giorno. Noi non siamo che una piccola componente dell’ingranaggio – afferma Terracina – ma è comunque un grande onore esserci”.
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pilpul


Forme di cecità (e di cura)
Non so se quanto appresso narrato sia già stato riportato dalla stampa italiana, testate ebraiche comprese; potrei controllarlo, ma me lo impediscono l’indolenza in generale e quella estiva in particolare. Si tratta di una vicenda che offrirebbe diversi spunti di riflessione, appena la si volesse approfondire, segnatamente per gli scambi di ruoli, con mancati coup de théâtre, fra docenti e discenti.
Ne potrebbe uscire un film, se la vicenda fosse nota al di fuori dell’ambito scientifico; non vi è solo l’episodio centrale della patologia e della sua cura, ma vi sono anche tante storie personali non necessariamente centrali, comprese le diverse missioni mediche all’estero dell’isola a forma di caimano.
Notoriamente, la Repubblica di Cuba è assai attiva nella collaborazione con gli altri Paesi ispanoamericani nel settore sanitario e, in questo ambito, sembrerebbe che l’area oftalmica sia particolarmente importante.


Emanuele Calò, giurista
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