Jonathan Sacks, rabbino
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Possiamo affrontare il futuro senza paura finché sappiamo di non farlo da soli.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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Forse è venuto il momento di cominciare a mettere insieme i tasselli.
I movimenti xenofobi e antisemiti hanno alzato da tempo la testa. I
campanelli d’allarme ci sono stati, belli chiari e diffusi in tutta
Europa. Le destre vanno dicendo, e non da oggi, che è giunta l’ora di
mettere una bella pietra sulla memoria della Shoah. E non sono nuove, a
destra e a sinistra, le negazioni e i ridimensionamenti dei nostri sei
milioni di sterminati. Da sinistra, ma anche da destra, si avanza
sempre più insistente la teoria per cui l’ebreo usa la Shoah come arma
di ricatto per fare nel Medio Oriente il bello e il cattivo tempo.
L’ebreo, si dice senza ritegno, fa passare al palestinese quella Shoah
che lui stesso ha subito. La storia viene così mistificata attraverso
false analogie. E comunque il colpevole sarebbe l’ebreo, non
l’israeliano. L’israeliano, non il governo Netanyahu. La confusione e
la demagogia regnano sovrane.
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Minaccia nucleare
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Alle
23.30 ora italiana, la Corea del Nord ha lanciato un missile
sconosciuto che ha sorvolato il territorio del Giappone. Le autorità di
Tokyo hanno invitato i cittadini giapponesi di Tohoku a prendere
precauzioni e trovare riparo nei rifugi sottoterra, sebbene non si
conosca il tipo di missile sparato. Il “proiettile non identificato”
sarebbe stato lanciato intorno alle 5.57 locali da Pyonyang. Secondo
l’agenzia sudcoreana il missile si è rotto il tre parti ed è finito in
mare a circa 1.180 chilometri da Cape Erimo nell’isola di Hokkaido. “Il
missile ha percorso il nostro spazio aereo”, ha confermato il primo
ministro giapponese, Shinzo Abe. “È una minaccia grave e senza
precedenti”, affermano le autorità giapponesi (Corriere).
Israele, contromisure contro l’Iran. Una fonte israeliana ha ammonito
il governo russo che se l’Iran continua ad espandersi in Siria, Israele
“bombarderà” il palazzo presidenziale di Bashar al Assad a Damasco. Lo
riporta il Jerusalem Post che cita media arabi secondo cui se non ci
saranno cambi nella regione lsraele farà in modo che il cessate il
fuoco, raggiunto da Usa e Russia, sia “reso nullo” ( Messaggero).
“Perché Israele adesso alza i toni?”, scrive Alberto Stabile su La
Stampa: “Primo: anche se Beirut nega, l’esercito libanese, Hezbollah e
le forze siriane hanno collaborato strettamente nella campagna per
eliminare i gruppi jihadisti dal confine fra Siria e Libano”. Secondo,
le truppe di Assad hanno riconquistato la Siria centrale e in un futuro
non lontano l’autostrada Beirut-Baghdad potrebbe essere di nuovo libera
e soprattutto sotto il controllo di tre governi vicini a Teheran.
Terzo: anche sul fronte di Raqqa emergono tendenze favorevoli ad Assad.
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forte preoccupazione anche in israele "Pyongyang, Teheran, Damasco L'asse che minaccia il mondo"
Negli
ultimi sei mesi almeno due spedizioni nordcoreane di armi chimiche
destinate alla Siria sono state bloccate da Stati membri delle Nazioni
Unite. A darne notizia l’agenzia di stampa Reuters, che spiega come
l’arsenale bellico in questione fosse diretto al regime di Assad. Nulla
di nuovo, nel senso che da trent’anni a questa parte il regime di
Pyongyang ha esportato armi all’Iran, che a sua volta ha rifornito la
Siria di Assad e il movimento sciita di Hezbollah in Libano. Quello che
oggi preoccupa, è l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del
Nord, con il dittatore Kim Jong-un a sfidare ripetutamente la
presidenza Trump e i suoi alleati: ultimo caso, il lancio del missile
partito da Pyongyang che nella notte a sorvolato il Giappone.
“Le
azioni minacciose e destabilizzanti aumentano solamente l’isolamento
del regime nordcoreano nella regione e tra tutte le nazioni del mondo”,
ha dichiarato la Casa Bianca in risposta al missile nordcoreano, che
potrebbe avere la capacità di trasportare una testata nucleare. Secondo
Israele – coinvolta in questo scontro – la Corea del Nord ha la
capacità di produrre armi nucleari a base di plutonio, ma è ancora
lontana dall’ottenimento della tecnologia per installare una testata
nucleare su un missile balistico a lungo raggio. Finora, riportava il
giornalista israeliano Ben Caspit, non ha ancora missili balistici in
grado di minacciare gli Stati Uniti. Tuttavia, l’ipotesi è che, se i
nordcoreani avranno la possibilità di continuare con il loro programma
di ricerca e sviluppo, alla fine riusciranno ad ottenere un arma
nucleare in grado di colpire l’Occidente e in particolare negli Stati
Uniti.
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pagine ebraiche settembre 2017 Giornata della Cultura Ebraica,
Sicilia la grande protagonista
“Sicilia, la Giornata dei progetti”.
La Giornata Europea della
Cultura Ebraica protagonista del numero di settembre di Pagine Ebraiche
in distribuzione, che tra i vari temi tratta sfide e scenari dell’ormai
tradizionale appuntamento di fine estate. Programmi e linee guida della
Giornata trovano collocazione in diverse pagine del mensile, in
continuità con i diversi spazi di approfondimento aperti nello scorso
numero attraverso le pagine dello speciale dossier “Sicilia ebraica”.
Al centro, oltre alla
Giornata, un fitto programma di impegni che attende leadership ebraica
e istituzioni locali. A partire dalla sfida di aprire in un prossimo
futuro una sinagoga a Palermo, a oltre cinque secoli dagli editti di
espulsione firmati dai regnanti di Spagna che segnarono la fine di una
presenza ebraica sull’isola.
Ottantuno
località, sette in più dello scorso anno, distribuite su quattordici
regioni italiane, dalla Sicilia, quest’anno al centro delle iniziative,
al Trentino, dal Piemonte alla Puglia. In attesa di decine di migliaia
di visitatori, che ci si augura come ogni anno sceglieranno di passare
una domenica di cultura e svago, visitando una sinagoga o un museo
ebraico, assistendo a un concerto di musica klezmer o di origine
sefardita, a uno spettacolo, a una conferenza a tema ebraico.
Esprimendo amicizia e voglia di conoscere meglio una cultura antica e
presente in Italia da oltre due millenni, in una occasione di incontro,
di confronto, di scambio. Come ha scritto la Presidente dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, la Giornata Europea
della Cultura Ebraica è “un appuntamento importante, in un periodo nel
quale la necessità di costruire percorsi di dialogo tra le diverse fedi
che compongono il mosaico culturale della nostra società è sempre più
stringente”. E quest’anno si preannuncia un’edizione decisamente piena
di occasioni e momenti di incontro.
La manifestazione, ormai da diciotto anni un appuntamento fisso del
calendario culturale nazionale di fine estate, si terrà domenica 10
settembre 2017. Il sito internet è ricco di contenuti: cliccando su
www.ucei.it/giornatadellacultura, è possibile scorrere i programmi
delle località, consultare il materiale sul tema che unirà idealmente
tutti gli eventi (“La Diaspora. Identità e dialogo”), visionare
contenuti e foto sulla Sicilia ebraica, che quest’anno è “regione
capofila”, e ospiterà iniziative in sei località, con corposi programmi
in particolare a Palermo e Catania. Iniziative in sei diverse località
siciliana: oltre a Palermo e Catania, anche ad Agira, Ragusa-Camarina,
Modica e Siracusa. Una occasione per conoscere una parte di storia
dell’isola, quella ebraica, iniziata in tempi molto antichi e
bruscamente interrottasi sul finire del XV secolo, quando anche in
Sicilia fu applicato l’editto dei regnanti spagnoli Isabella di
Castiglia e Ferdinando d’Aragona, che cacciarono gli ebrei dalla Spagna
e da tutti i possedimenti, Sicilia e parte del sud Italia inclusi. Leggi
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il matrimonio cohen-sutton Puglia, attesa per le super nozze (con un tocco di Roma ebraica)
C’è
ancora da sciogliere il nodo Ivanka. Nel senso che non si sa ancora se
la figlia del presidente degli Stati Uniti riuscirà ad essere al lieto
evento, di cui ormai parlano da diversi giorni i giornali. Ma, Ivanka o
non Ivanka, quello tra Eliot Cohen e Renee Sutton passerà senz’altro
alla storia come uno dei matrimoni più impressionanti per numeri e
visibilità mediatica.
La cerimonia, che si svolgerà con rito ebraico, è in programma nel
tardo pomeriggio giovedì. Ma da diversi giorni ormai a Borgo Egnazia,
l’angolo di Puglia scelto dalla coppia, non fanno che affluire invitati
e amici. Ad accoglierli centinaia di professionisti nel campo
dell’accoglienza, della ristorazione e del catering. Tra questi lo chef
Giovanni Terracina, romano, una trentennale esperienza con Le Bon Ton
Catering (realtà di cui è titolare).
“Sono in Puglia da quasi due settimane, con uno staff di una ventina di
persone. Mi sento di dire che la macchina che ha messo in moto questo
matrimonio è impressionante, mai vista una cosa del genere: diverse
centinaia, se non migliaia, e in tutti i campi, le persone che ci
stanno lavorando notte e giorno. Noi non siamo che una piccola
componente dell’ingranaggio – afferma Terracina – ma è comunque un
grande onore esserci”. Leggi
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Forme di cecità (e di cura)
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Non
so se quanto appresso narrato sia già stato riportato dalla stampa
italiana, testate ebraiche comprese; potrei controllarlo, ma me lo
impediscono l’indolenza in generale e quella estiva in particolare. Si
tratta di una vicenda che offrirebbe diversi spunti di riflessione,
appena la si volesse approfondire, segnatamente per gli scambi di
ruoli, con mancati coup de théâtre, fra docenti e discenti.
Ne potrebbe uscire un film, se la vicenda fosse nota al di fuori
dell’ambito scientifico; non vi è solo l’episodio centrale della
patologia e della sua cura, ma vi sono anche tante storie personali non
necessariamente centrali, comprese le diverse missioni mediche
all’estero dell’isola a forma di caimano.
Notoriamente, la Repubblica di Cuba è assai attiva nella collaborazione
con gli altri Paesi ispanoamericani nel settore sanitario e, in questo
ambito, sembrerebbe che l’area oftalmica sia particolarmente importante.
Emanuele Calò, giurista
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