Corea del Nord minaccia Tokyo
Missile sorvola il Giappone

rassegnaAlle 23.30 ora italiana, la Corea del Nord ha lanciato un missile sconosciuto che ha sorvolato il territorio del Giappone. Le autorità di Tokyo hanno invitato i cittadini giapponesi di Tohoku a prendere precauzioni e trovare riparo nei rifugi sottoterra, sebbene non si conosca il tipo di missile sparato. Il “proiettile non identificato” sarebbe stato lanciato intorno alle 5.57 locali da Pyonyang. Secondo l’agenzia sudcoreana il missile si è rotto il tre parti ed è finito in mare a circa 1.180 chilometri da Cape Erimo nell’isola di Hokkaido. “Il missile ha percorso il nostro spazio aereo”, ha confermato il primo ministro giapponese, Shinzo Abe. “È una minaccia grave e senza precedenti”, affermano le autorità giapponesi (Corriere).

Israele, contromisure contro l’Iran. Una fonte israeliana ha ammonito il governo russo che se l’Iran continua ad espandersi in Siria, Israele “bombarderà” il palazzo presidenziale di Bashar al Assad a Damasco. Lo riporta il Jerusalem Post che cita media arabi secondo cui se non ci saranno cambi nella regione lsraele farà in modo che il cessate il fuoco, raggiunto da Usa e Russia, sia “reso nullo” ( Messaggero). “Perché Israele adesso alza i toni?”, scrive Alberto Stabile su La Stampa: “Primo: anche se Beirut nega, l’esercito libanese, Hezbollah e le forze siriane hanno collaborato strettamente nella campagna per eliminare i gruppi jihadisti dal confine fra Siria e Libano”. Secondo, le truppe di Assad hanno riconquistato la Siria centrale e in un futuro non lontano l’autostrada Beirut-Baghdad potrebbe essere di nuovo libera e soprattutto sotto il controllo di tre governi vicini a Teheran. Terzo: anche sul fronte di Raqqa emergono tendenze favorevoli ad Assad.

Migranti, l’accordo di Parigi. Passi in avanti sul fronte migranti dal vertice di Parigi tra i leader di Francia, Germania, Italia, Spagna, Libia, Ciad e Niger. Il presidente francese Macron ha lodato il lavoro svolto dall’Italia con la Libia e sottolineato come possa rappresentare un buon esempio da seguire mentre sia Merkel che quanto Macron hanno puntualizzano la necessità di rivedere i trattati di Dublino. “Il messaggio che viene dall’incontro di oggi – ha detto il premier Paolo Gentiloni – per cui ringrazio Macron e tutti i presenti, è che mettendo insieme le forze, dandoci una strategia si possono ottenere dei risultati”. “Devo dire – ha sottolineato il premier italiano – che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati”. Il Viminale, scrive il Fatto Quotidiano, ha registrato ad agosto 3 mila sbarchi contro i 22.500 di un anno fa.

Londra, la bambina affidata alla famiglia musulmana. Sta facendo discutere il caso della bimba di cinque anni “costretta ad abbandonare la famiglia, a vivere con genitori adottivi che non parlano inglese, a lasciare la sua catenina con la croce” per una discutibile decisione della circoscrizione di Tower Hamlets, nella parte est di Londra. Secondo quanto raccontato dal Times – ripreso dai quotidiani italiani – “durante gli incontri con la madre naturale, la bambina disperata ha rivelato che nella sua nuova casa le donne portavano il velo e i nuovi familiari non parlavano inglese, anzi la incoraggiavano a imparare l’arabo” (Repubblica). “L’episodio di Tower Hamlets potrebbe nascere da una provocazione o da una negligenza. – scrive Alberto Melloni su Repubblica – Ma non deve far dimenticare che la questione ha molti spessori storici (nell’Europa della Shoah qualche famiglia si “appropriò” dei bambini ebrei che aveva salvato). E molti spessori attuali. Sono infatti molte le coppie italiane che sono diventate la famiglia di bambini slavi o asiatici, presi daun humus spirituale e culturale diverso da quello dei nuovi genitori, che considerano il loro agnosticismo una apertura o la loro fede religiosa un terreno fertile alla libertà”.

Segnalibro. Sul Corriere Aldo Grasso racconta del libro di Grisha Bruskin, scrittore russo ebreo, che ha raccolto la sua vita in Imperfetto passato: una collezione di brevi e brevissime prose, in cui l’autore attraversa più di mezzo secolo di Storia, dall’infanzia trascorsa in una Mosca ancora segnata dalla Seconda guerra mondiale fino alla partenza per gli Stati Uniti, passando per i viaggi giovanili nelle repubbliche meridionali dell’allora Unione Sovietica e le traversie (spesso tragicomiche) con le autorità impegnate a bloccargli le opere “irregolari”. Su Repubblica, Susanna Nirenstein intervista la scrittrice Naomi Alderman, che parla del suo ultimo libro, Ragazze elettriche.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(29 agosto 2017)