Jonathan Sacks, rabbino | Nella
Bibbia, Abramo, Mosè, Geremia e Giobbe discutono con Dio. La
letteratura rabbinica è una serie quasi infinita del rabbino X che dice
questo e il rabbino Y che dice quello. E quando un rabbino ha avuto la
possibilità di chiedere a Dio chi avesse ragione, Dio ha risposto
dicendo che entrambi sono nel giusto. “Come possono entrambi avere
ragione?”, ha chiesto allora il rabbino. “Anche tu hai ragione”, la
risposta apocrifa di Dio. I rabbini definivano tutto questo come
“l'argomento per il bene del cielo”.
| |
Leggi
|
David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Martedì
scorso, 14 novembre, è mancata Ruth Bondy. Ricordo l’impressione che mi
fece leggere la sua lettera aperta per “Yom ha-Shoah” uscita su Yedihot
Aharonoth nel 2013, quando scriveva “dobbiamo affrontare il passato, ma
per prima cosa dobbiamo pensare al futuro”. Prima era stato il suo
libro, su Enzo Sereni a obbligarmi a ripensare che cosa significhi
lottare contro-corrente, facendo i conti con le proprie sconfitte,
spesso in solitudine, comunque in dissenso con quelli che si continuano
a considerare gli amici o, più generalmente, la propria parte,
consapevoli che c’è sempre un percorso da cui ricominciare, senza
mollare mai. Che la terra ti sia lieve, Ruth.
| |
Leggi
|
 |
Roma, cori antisemiti
prima del derby
|
Pomeriggio
di tensione a Roma per il derby capitolino, che ha visto il reiterarsi
di situazioni già sperimentate in passato. E con gli ultrà laziali,
scrive tra gli altri il Corriere, che “ci ricadono con i cori
antisemiti”. Da segnalare inoltre che a fine partita duecento
estremisti del tifo biancoceleste, alcuni a volto coperto, hanno tirato
sassi contro poliziotti e carabinieri.
Nel suo “sette giorni di cattivi pensieri” su Repubblica Gianni Mura
arriva proprio qui, ai fatti di Ponte Milvio e al “giallorosso ebreo”
cantato da diversi facinorosi. Una riflessione, quella di Mura, che è
incentrata sulla necessità che una “ventata ripulisca l’aria degli
stadi” e in cui ci si sofferma sui recenti fatti di Marzabotto, dove un
calciatore del Futa ha esultato dopo una rete con saluto romano e
maglietta della Repubblica Sociale Italia. A breve distanza dal luogo
del drammatico eccidio nazifascista.
Repubblica propone oggi la traduzione di un’intervista al presidente
tedesco Frank-Walter Steinmeier. Centrale il tema del populismo che
sempre più spesso, in Europa, mette a rischio strutture e valori
consolidati. “Noi tedeschi abbiamo sperato, e forse creduto, che ne
saremmo stati risparmiati – per via della nostra storia, per la buona
situazione economica e la democrazia consolidata lungo 70 anni. È stato
un inganno. Il compito per la politica e i partiti – afferma Steinmeier
– è recuperare la fiducia dei cittadini”.
Svolta significative nei rapporti tra il sindaco di Napoli Luigi De
Magistris e lo Stato di Israele. Il primo cittadino del capoluogo
campano, ospite ieri del Congresso nazionale della Federazione delle
associazioni Italia-Israele (tra i partecipanti l’ambasciatore Ofer
Sachs), ha infatti usato parole di grande distensione nei confronti
dello Stato ebraico. Tra i vari impegni assunti da De Magistris anche
quello di far intitolare una strada della città a Giorgio Ascarelli,
fondatore nel 1926 del Napoli. Titola Il Mattino: “De Magistris e
Israele, ramoscello di pace”.
“Rabbi, capo di comunità, insegnante, con un acuto senso pratico e un
ruolo sociale di rilievo: un uomo impegnato, talvolta impegnativo, per
il rigore e la sincerità che lo distinguevano”. Giulio Busi, sul
domenicale del Sole 24 Ore, ricorda con queste parole rav Giuseppe
Laras. “Autore instancabile, scrittore dai molti saperi: un esperto di
giudaismo, stimato in Italia e all’estero. In questa unione di
consapevolezza comunitaria e amore per lo studio – scrive Busi – Laras
è stato erede della lunga tradizione dell’ebraismo italiano”.
|
|
Leggi
|
|
|
Associazione
italiana Avvocati e Giuristi Ebrei
Giurisprudenza
ed ebraismo, la legge al servizio dei diritti
Il
17 novembre 2017 ricorreva l’anniversario di uno dei decreti più infami
sulla “difesa della razza italiana”, il Regio decreto legge n. 1728: è
il 79esimo anniversario, per la precisione.
In quest'occasione, un gruppo di avvocati e docenti di diritto italiani
hanno deciso di costituire l'Associazione italiana Avvocati e Giuristi
Ebrei (AGE), che tra le sue finalità si prefigge la tutela dei diritti
civili, la promozione della cultura e dell'istruzione, la lotta
all’antisemitismo, all’antisionismo e ad ogni forma di razzismo e
discriminazione, e, più in generale, si propone di stimolare il
pensiero ebraico in ambito giuridico e il pensiero giuridico in ambito
ebraico.
Tra gli scopi anche quello di garantire la tutela assistenza legale in
procedimenti e iniziative legali che hanno a che fare con il mondo
ebraico ma soprattutto con preso il problema del risorgente razzismo e
antisemitismo.
Hanno partecipato all’atto costitutivo avvocati e giuristi di diverse
città italiane: Alberto Jarach, Giorgio Sacerdoti, Davide Jona Falco,
Raffaello Nemni, Giulio Disegni, Sara Modena, David Ottolenghi, Ariel
Dello Strologo, Ruben Pescara, Claude Shammah, Tommaso Levi, Federica
Lesca, Gad Matalon, Maurizio Ruben, Daniele Hazan, Roberto Coen, Aldo
Massimo Finzi Longo, Ruben Israel, Federico Del Monte.
È stato eletto il primo Consiglio d’amministrazione dell’Associazione,
formato da Ariel Dello Strologo, Davide Jona Falco, Ruben Pescara,
Giulio Disegni, Maurizio Ruben, Roberto Coen e Giorgio Sacerdoti, che
sarà il primo Presidente.
Leggi
|
qui roma
Studiare, nel nome di Alisa
Sono
profondi e molteplici gli insegnamenti su come affrontare la vita,
anche nei suoi momenti più difficili, anche nelle sue prove più dure e
incomprensibili, che derivano dal Pirqè Avòt. Letteralmente “le massime
dei padri”, un trattato di Mishnà (uno dei testi fondamentali
dell’ebraismo) che è guida e punto di riferimento imprescindibile da un
punto di vista etico, spirituale, morale.
Per onorare il ricordo di una giovane ragazza mancata tragicamente lo
scorso anno, la 18enne romana Alisa Coen, l’Area Cultura e Formazione
UCEI ha deciso di avviare un ciclo di studi incentrato proprio sui
Pirqè Avot. Molti mesi di preparazione, con al fianco educatori e
rabbini, che hanno coinvolto suoi coetanei di varie comunità ebraiche
italiane e che hanno trovato quest’oggi il loro momento conclusivo.
Accolti al Pitigliani dal direttore dell’Area Cultura e Formazione
dell’Unione rav Roberto Della Rocca, dall’assessore ai giovani UCEI
Livia Ottolenghi, e dal rav Beniamino Goldstein, intervenuti in
apertura di mattinata per inquadrare questa giornata e il suo profondo
significato, i ragazzi stanno dando vita a una giornata particolarmente
intensa di ricordo e consapevolezza. Sala gremita, emozione palpabile e
un commovente abbraccio collettivo ai genitori Daniel e Sabrina. Leggi
|
Il congresso del Maccabi europeo
“Gerusalemme, il Giro speciale”
È
un’attesa che cresce, giorno dopo giorno. Una sfida nuova,
appassionante, complessa. Il Giro d’Italia a Gerusalemme è senza dubbio
uno dei grandi appuntamenti sportivi del 2018, e non solo su un piano
squisitamente agonistico ma anche per tutto quello che sarà costruito
attorno all’evento. L’opportunità davvero unica di rendere lo sport, e
in particolare il ciclismo, ancor più linguaggio universale di pace e
dialogo.
Ospite ieri del board europeo del Maccabi, riunito in questi giorni a
Torino, il direttore generale di Rcs Sport Paolo Bellino si è a lungo
soffermato sulla prossima edizione della corsa rosa. Sull’unicità della
cornice scelta per l’avvio, ma anche sulle successive tappe che si
svolgeranno in Israele: da Haifa a Tel Aviv, e quindi da Beersheva a
Eilat. Tre giorni per segnare una svolta storica nella lunga biografia
del Giro, che mai aveva lasciato i confini europei.
Tanti in generale i temi al centro del confronto dei delegati del
Maccabi, al lavoro per pianificare la prossima edizione dei giochi
continentali a Budapest. Nel nuovo esecutivo, guidato ancora da Motti
Tichauer (nell'immagine a sinistra assieme a Paolo Bellino), conferma
per Claudia De Benedetti nel ruolo di vicepresidente e per Angelo Della
Rocca come sport director. Tichauer ha inoltre consegnato a De
Benedetti un riconoscimento personale per l’organizzazione del
Congresso torinese e per l’attività svolta nell’intenso mandato
biennale alle spalle. Leggi
|
qui roma
Rav Ouazana, il ricordo
Fu
invitato a Roma su richiesta dal rav Elio Toaff al Rebbe dei Lubavitch.
E nei suoi anni nella Capitale, con un’azione costante e incisiva, ha
aiutato la Comunità a crescere nell’osservanza dei precetti e nello
studio della Torah. Rav Eliahu Ouazana, scomparso in ottobre, sarà
ricordato quest’oggi in occasione di un limmud cui parteciperanno
diversi Maestri. Appuntamento alle 18.30 al Tempio Maggiore, con
interventi della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, del
rabbino capo rav Riccardo Di Segni e dei rabbini rav Alberto Funaro,
rav Gianfranco Di Segni, rav Roberto Colombo, rav Menachem Lazar, del
professor Gabriel Levi, di Sandro Di Castro e Vito Arbib. Saranno
inoltre presenti i familiari tra cui il figlio Alberto, attuale
Consigliere della Comunità. Leggi
|
qui Napoli - Associazioni Italia-Israele
Il sindaco Luigi De Magistris:
'Pace per due popoli in due Stati'
Si
è da poco concluso a Napoli, con una relazione finale del presidente
nazionale Maurizio Borra, il ventottesimo congresso delle Associazioni
Italia-Israele.
Un’occasione di confronto che ha visto convergere nel capoluogo campano
diverse decine di partecipanti, da tutto il paese, per riflettere su
quanto fatto finora e sulle prossime iniziative da intraprendere.
Tra i molti ospiti delle due giornate di incontro – politici, studiosi,
giornalisti – l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs e il sindaco della
città partenopea Luigi De Magistris. Una visita molto attesa anche in
ragione delle posizioni critiche nei confronti dello Stato ebraico
spesso assunte in passato dallo stesso De Magistris, il cui intervento
è stato invece equilibrato e largamente apprezzato dalla platea. Sia
per la pacatezza dei toni, che per gli obiettivi che sono stati
fissati. Leggi
|
l'iniziativa promossa dall'ucei
Cuneo, uno Shabbat insieme
Una
piccola Sinagoga per accogliere un gruppo di ebrei in uno Shabbaton
ricco di significati e contenuti. Una Sinagoga, quella di Cuneo, che è
un vero e proprio gioiello con l'Aron settecentesco, le pareti e il
soffitto interamente affrescati, inserita in un palazzetto nel cuore
del vecchio ghetto, in Contrada Mondovì, dove ha avuto sede per secoli
la comunità ebraica cuneese, con il Tempio, la Scuola, la sala del
Consiglio (tutti perfettamente conservati e oggi anche arricchiti da
una sala per eventi e conferenze e da una biblioteca), insomma una vera
Comunità, anche se Cuneo è oggi una Sezione della Comunità di Torino.
Lo Shabbaton ha avuto inizio venerdì pomeriggio, dopo la funzione in
Sinagoga, con un dibattito introdotto dal rabbino capo di Torino, rav
Ariel Di Porto, che dopo il saluto del vicepresidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni, ha dato lettura dell’ultimo
scritto lasciato da rav Giuseppe Laras z.l. – scomparso la settimana
scorsa all’età di 82 anni – sul quale il pubblico ha dibattuto a lungo.
Leggi
|
La marcia e il marcio |
I
circa cinquantamila manifestanti che hanno partecipato al «corteo
dell’indipendenza», l’iniziativa tenutasi a Varsavia l’11 novembre
scorso, ripetendo lo slogan «noi vogliamo Dio», sono un buon spaccato
di quella «Europa delle nazioni» il cui fondamento non è una presunta
identità nazionale bensì quella razzista, in sé assai meno ipotetica ed
incerta della prima. Il fondamento delle loro pretese è infatti
l’identificazione e la definizione della propria «etnia» alla stregua
di una sorta di essenza immodificabile e, in immediato riflesso, la
sovrapposizione di questa con una visione claustrofobica e al medesimo
tempo feudale del territorio, nel quale essa dovrebbe esercitare una
sorta di signoria assoluta. È risaputo, infatti, che alla sfilata hanno
partecipato un significativo numero di esponenti e militanti della
destra radicale europea.
Claudio Vercelli
Leggi
|
|
|