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19 Novembre 2017 - 1 Kislev 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Nella Bibbia, Abramo, Mosè, Geremia e Giobbe discutono con Dio. La letteratura rabbinica è una serie quasi infinita del rabbino X che dice questo e il rabbino Y che dice quello. E quando un rabbino ha avuto la possibilità di chiedere a Dio chi avesse ragione, Dio ha risposto dicendo che entrambi sono nel giusto. “Come possono entrambi avere ragione?”, ha chiesto allora il rabbino. “Anche tu hai ragione”, la risposta apocrifa di Dio. I rabbini definivano tutto questo come “l'argomento per il bene del cielo”.
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Martedì scorso, 14 novembre, è mancata Ruth Bondy. Ricordo l’impressione che mi fece leggere la sua lettera aperta per “Yom ha-Shoah” uscita su Yedihot Aharonoth nel 2013, quando scriveva “dobbiamo affrontare il passato, ma per prima cosa dobbiamo pensare al futuro”. Prima era stato il suo libro, su Enzo Sereni a obbligarmi a ripensare che cosa significhi lottare contro-corrente, facendo i conti con le proprie sconfitte, spesso in solitudine, comunque in dissenso con quelli che si continuano a considerare gli amici o, più generalmente, la propria parte, consapevoli che c’è sempre un percorso da cui ricominciare, senza mollare mai. Che la terra ti sia lieve, Ruth.
 
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Roma, cori antisemiti 
prima del derby
Pomeriggio di tensione a Roma per il derby capitolino, che ha visto il reiterarsi di situazioni già sperimentate in passato. E con gli ultrà laziali, scrive tra gli altri il Corriere, che “ci ricadono con i cori antisemiti”. Da segnalare inoltre che a fine partita duecento estremisti del tifo biancoceleste, alcuni a volto coperto, hanno tirato sassi contro poliziotti e carabinieri.
Nel suo “sette giorni di cattivi pensieri” su Repubblica Gianni Mura arriva proprio qui, ai fatti di Ponte Milvio e al “giallorosso ebreo” cantato da diversi facinorosi. Una riflessione, quella di Mura, che è incentrata sulla necessità che una “ventata ripulisca l’aria degli stadi” e in cui ci si sofferma sui recenti fatti di Marzabotto, dove un calciatore del Futa ha esultato dopo una rete con saluto romano e maglietta della Repubblica Sociale Italia. A breve distanza dal luogo del drammatico eccidio nazifascista.

Repubblica propone oggi la traduzione di un’intervista al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Centrale il tema del populismo che sempre più spesso, in Europa, mette a rischio strutture e valori consolidati. “Noi tedeschi abbiamo sperato, e forse creduto, che ne saremmo stati risparmiati – per via della nostra storia, per la buona situazione economica e la democrazia consolidata lungo 70 anni. È stato un inganno. Il compito per la politica e i partiti – afferma Steinmeier – è recuperare la fiducia dei cittadini”.

Svolta significative nei rapporti tra il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e lo Stato di Israele. Il primo cittadino del capoluogo campano, ospite ieri del Congresso nazionale della Federazione delle associazioni Italia-Israele (tra i partecipanti l’ambasciatore Ofer Sachs), ha infatti usato parole di grande distensione nei confronti dello Stato ebraico. Tra i vari impegni assunti da De Magistris anche quello di far intitolare una strada della città a Giorgio Ascarelli, fondatore nel 1926 del Napoli. Titola Il Mattino: “De Magistris e Israele, ramoscello di pace”.

“Rabbi, capo di comunità, insegnante, con un acuto senso pratico e un ruolo sociale di rilievo: un uomo impegnato, talvolta impegnativo, per il rigore e la sincerità che lo distinguevano”. Giulio Busi, sul domenicale del Sole 24 Ore, ricorda con queste parole rav Giuseppe Laras. “Autore instancabile, scrittore dai molti saperi: un esperto di giudaismo, stimato in Italia e all’estero. In questa unione di consapevolezza comunitaria e amore per lo studio – scrive Busi – Laras è stato erede della lunga tradizione dell’ebraismo italiano”.
 
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  davar
Associazione italiana Avvocati e Giuristi Ebrei
Giurisprudenza ed ebraismo,
la legge al servizio dei diritti

Il 17 novembre 2017 ricorreva l’anniversario di uno dei decreti più infami sulla “difesa della razza italiana”, il Regio decreto legge n. 1728: è il 79esimo anniversario, per la precisione.
In quest'occasione, un gruppo di avvocati e docenti di diritto italiani hanno deciso di costituire l'Associazione italiana Avvocati e Giuristi Ebrei (AGE), che tra le sue finalità si prefigge la tutela dei diritti civili, la promozione della cultura e dell'istruzione, la lotta all’antisemitismo, all’antisionismo e ad ogni forma di razzismo e discriminazione, e, più in generale, si propone di stimolare il pensiero ebraico in ambito giuridico e il pensiero giuridico in ambito ebraico.
Tra gli scopi anche quello di garantire la tutela assistenza legale in procedimenti e iniziative legali che hanno a che fare con il mondo ebraico ma soprattutto con preso il problema del risorgente razzismo e antisemitismo.
Hanno partecipato all’atto costitutivo avvocati e giuristi di diverse città italiane: Alberto Jarach, Giorgio Sacerdoti, Davide Jona Falco, Raffaello Nemni, Giulio Disegni, Sara Modena, David Ottolenghi, Ariel Dello Strologo, Ruben Pescara, Claude Shammah, Tommaso Levi, Federica Lesca, Gad Matalon, Maurizio Ruben, Daniele Hazan, Roberto Coen, Aldo Massimo Finzi Longo, Ruben Israel, Federico Del Monte.
È stato eletto il primo Consiglio d’amministrazione dell’Associazione, formato da Ariel Dello Strologo, Davide Jona Falco, Ruben Pescara, Giulio Disegni, Maurizio Ruben, Roberto Coen e Giorgio Sacerdoti, che sarà il primo Presidente.
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qui roma
Studiare, nel nome di Alisa
Sono profondi e molteplici gli insegnamenti su come affrontare la vita, anche nei suoi momenti più difficili, anche nelle sue prove più dure e incomprensibili, che derivano dal Pirqè Avòt. Letteralmente “le massime dei padri”, un trattato di Mishnà (uno dei testi fondamentali dell’ebraismo) che è guida e punto di riferimento imprescindibile da un punto di vista etico, spirituale, morale.
Per onorare il ricordo di una giovane ragazza mancata tragicamente lo scorso anno, la 18enne romana Alisa Coen, l’Area Cultura e Formazione UCEI ha deciso di avviare un ciclo di studi incentrato proprio sui Pirqè Avot. Molti mesi di preparazione, con al fianco educatori e rabbini, che hanno coinvolto suoi coetanei di varie comunità ebraiche italiane e che hanno trovato quest’oggi il loro momento conclusivo.
Accolti al Pitigliani dal direttore dell’Area Cultura e Formazione dell’Unione rav Roberto Della Rocca, dall’assessore ai giovani UCEI Livia Ottolenghi, e dal rav Beniamino Goldstein, intervenuti in apertura di mattinata per inquadrare questa giornata e il suo profondo significato, i ragazzi stanno dando vita a una giornata particolarmente intensa di ricordo e consapevolezza. Sala gremita, emozione palpabile e un commovente abbraccio collettivo ai genitori Daniel e Sabrina.
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qui roma
Pitigliani Kolno’a Festival al via
'Al cinema le sfumature d'Israele'

C’è anche il cinema tra le possibilità più significative “per aiutarci a capire la realtà di Israele”. L’ha ricordato Jonathan Peres, figlio dell’ex statista Shimon, ospite d’onore alla serata inaugurale della dodicesima edizione del Pitigliani Kolno’a Festival alla Casa del Cinema. Sala gremita per la prima proiezione del festival, il lungometraggio Holy Air di Shady Srour. Il primo dei 21 film in agenda, tra cui 17 opere all’esordio in Italia.
“Uno sguardo nuovo sul cinema israeliano” come hanno spiegato le direttrici artistiche del festival, Ariela Piattelli e Lirit Mash. Uno sguardo che, come tradizione, punta a far riflettere e aprire nuovi orizzonti. Con la significativa novità di un premio, intitolato ad Emanuele Luzzati, che sarà assegnato nella giornata conclusiva della manifestazione.
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Il congresso del Maccabi europeo 
“Gerusalemme, il Giro speciale”
È un’attesa che cresce, giorno dopo giorno. Una sfida nuova, appassionante, complessa. Il Giro d’Italia a Gerusalemme è senza dubbio uno dei grandi appuntamenti sportivi del 2018, e non solo su un piano squisitamente agonistico ma anche per tutto quello che sarà costruito attorno all’evento. L’opportunità davvero unica di rendere lo sport, e in particolare il ciclismo, ancor più linguaggio universale di pace e dialogo.
Ospite ieri del board europeo del Maccabi, riunito in questi giorni a Torino, il direttore generale di Rcs Sport Paolo Bellino si è a lungo soffermato sulla prossima edizione della corsa rosa. Sull’unicità della cornice scelta per l’avvio, ma anche sulle successive tappe che si svolgeranno in Israele: da Haifa a Tel Aviv, e quindi da Beersheva a Eilat. Tre giorni per segnare una svolta storica nella lunga biografia del Giro, che mai aveva lasciato i confini europei.
Tanti in generale i temi al centro del confronto dei delegati del Maccabi, al lavoro per pianificare la prossima edizione dei giochi continentali a Budapest. Nel nuovo esecutivo, guidato ancora da Motti Tichauer (nell'immagine a sinistra assieme a Paolo Bellino), conferma per Claudia De Benedetti nel ruolo di vicepresidente e per Angelo Della Rocca come sport director. Tichauer ha inoltre consegnato a De Benedetti un riconoscimento personale per l’organizzazione del Congresso torinese e per l’attività svolta nell’intenso mandato biennale alle spalle.
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qui roma
Rav Ouazana, il ricordo
Fu invitato a Roma su richiesta dal rav Elio Toaff al Rebbe dei Lubavitch. E nei suoi anni nella Capitale, con un’azione costante e incisiva, ha aiutato la Comunità a crescere nell’osservanza dei precetti e nello studio della Torah. Rav Eliahu Ouazana, scomparso in ottobre, sarà ricordato quest’oggi in occasione di un limmud cui parteciperanno diversi Maestri. Appuntamento alle 18.30 al Tempio Maggiore, con interventi della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, del rabbino capo rav Riccardo Di Segni e dei rabbini rav Alberto Funaro, rav Gianfranco Di Segni, rav Roberto Colombo, rav Menachem Lazar, del professor Gabriel Levi, di Sandro Di Castro e Vito Arbib. Saranno inoltre presenti i familiari tra cui il figlio Alberto, attuale Consigliere della Comunità.
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qui Napoli - Associazioni Italia-Israele
Il sindaco Luigi De Magistris:
'Pace per due popoli in due Stati'

Si è da poco concluso a Napoli, con una relazione finale del presidente nazionale Maurizio Borra, il ventottesimo congresso delle Associazioni Italia-Israele.
Un’occasione di confronto che ha visto convergere nel capoluogo campano diverse decine di partecipanti, da tutto il paese, per riflettere su quanto fatto finora e sulle prossime iniziative da intraprendere.
Tra i molti ospiti delle due giornate di incontro – politici, studiosi, giornalisti – l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs e il sindaco della città partenopea Luigi De Magistris. Una visita molto attesa anche in ragione delle posizioni critiche nei confronti dello Stato ebraico spesso assunte in passato dallo stesso De Magistris, il cui intervento è stato invece equilibrato e largamente apprezzato dalla platea. Sia per la pacatezza dei toni, che per gli obiettivi che sono stati fissati.
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l'iniziativa promossa dall'ucei
Cuneo, uno Shabbat insieme
Una piccola Sinagoga per accogliere un gruppo di ebrei in uno Shabbaton ricco di significati e contenuti. Una Sinagoga, quella di Cuneo, che è un vero e proprio gioiello con l'Aron settecentesco, le pareti e il soffitto interamente affrescati, inserita in un palazzetto nel cuore del vecchio ghetto, in Contrada Mondovì, dove ha avuto sede per secoli la comunità ebraica cuneese, con il Tempio, la Scuola, la sala del Consiglio (tutti perfettamente conservati e oggi anche arricchiti da una sala per eventi e conferenze e da una biblioteca), insomma una vera Comunità, anche se Cuneo è oggi una Sezione della Comunità di Torino.
Lo Shabbaton ha avuto inizio venerdì pomeriggio, dopo la funzione in Sinagoga, con un dibattito introdotto dal rabbino capo di Torino, rav Ariel Di Porto, che dopo il saluto del vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni, ha dato lettura dell’ultimo scritto lasciato da rav Giuseppe Laras z.l. – scomparso la settimana scorsa all’età di 82 anni – sul quale il pubblico ha dibattuto a lungo.
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pilpul

La marcia e il marcio
I circa cinquantamila manifestanti che hanno partecipato al «corteo dell’indipendenza», l’iniziativa tenutasi a Varsavia l’11 novembre scorso, ripetendo lo slogan «noi vogliamo Dio», sono un buon spaccato di quella «Europa delle nazioni» il cui fondamento non è una presunta identità nazionale bensì quella razzista, in sé assai meno ipotetica ed incerta della prima. Il fondamento delle loro pretese è infatti l’identificazione e la definizione della propria «etnia» alla stregua di una sorta di essenza immodificabile e, in immediato riflesso, la sovrapposizione di questa con una visione claustrofobica e al medesimo tempo feudale del territorio, nel quale essa dovrebbe esercitare una sorta di signoria assoluta. È risaputo, infatti, che alla sfilata hanno partecipato un significativo numero di esponenti e militanti della destra radicale europea.

Claudio Vercelli
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