Cuneo, uno shabbat insieme

IMG_20171119_083553Una piccola Sinagoga per accogliere un gruppo di ebrei in uno Shabaton ricco di significati e contenuti. Una Sinagoga, quella di Cuneo, che è un vero e proprio gioiello con l’Aron settecentesco, le pareti e il soffitto interamente affrescati, inserita in un palazzetto nel cuore del vecchio ghetto, in Contrada Mondovì, dove ha avuto sede per secoli la comunità ebraica cuneese, con il Tempio, la Scuola, la sala del Consiglio (tutti perfettamente conservati e oggi anche arricchiti da una sala per eventi e conferenze e da una biblioteca), insomma una vera Comunità, anche se Cuneo è oggi una Sezione della Comunità di Torino. Lo Shabaton ha avuto inizio venerdì pomeriggio, dopo la funzione in Sinagoga, con un dibattito introdotto dal rabbino capo di Torino, rav Ariel Di Porto, che dopo il saluto del vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni, ha dato lettura dell’ultimo scritto lasciato da rav Giuseppe Laras z.l. – scomparso la settimana scorsa all’età di 82 anni – sul quale il pubblico ha dibattuto a lungo. A intervenire all’iniziativa promossa dall’UCEI, anche rav Gadi Piperno. Al termine delle funzioni di Shabbat, un intervento di Alberto Cavaglion, storico cuneese, su alcune particolarità dell’ebraismo piemontese illustrate attraverso un esame di documenti d’epoca presenti nella Biblioteca dedicata a Davide Cavaglion.