13 Dicembre 2017 - 25 Kislev 5778 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Giuseppe Momigliano e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion, Francesco Lucrezi e Francesco Lotoro.
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Donald J. Trump
@realDonaldTrump
12 Dic
Wishing all of those celebrating #Hanukkah around the world a happy and healthy eight nights in the company of those they love.
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Meis, il grande giorno
È
il grande giorno del Meis, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e
della Shoah che si inaugura a Ferrara alla presenza del capo dello
Stato Sergio Mattarella.
Racconta Paolo Rumiz su Repubblica: “Il Meis aprirà domani al pubblico
la prima delle cinque sezioni previste, dedicata alle origini e ai
primi mille anni di presenza ebraica in Italia. Nel 2020, una volta
completato, diverrà uno dei più grandi contenitori culturali della
nazione”. Rumiz parla inoltre di Ferrara come città “dove l’ebraismo è
nell’aria, nei mattoni, nei canali, nei vicoli e nelle stesse brume
padane”. E dal Meis, sottolinea, “impareremo molto”.
Prova a spiegare perché anche Anna Foa, curatrice della mostra dedicata
al primo millennio di presenza ebraica nel paese assieme a Giancarlo
Lacerenza e Daniele Jalla. Scrive la studiosa sull’Osservatore Romano:
“Perché gli ebrei sono così importanti nella storia italiana? Nella
simbiosi culturale che si crea, nella mescolanza di lingue, il greco,
il latino, più tardi l’esplosione dell’ebraico, la cultura ebraica è
stata parte integrante della formazione della cultura in volgare:
abbiamo testi in volgare scritti in lettere ebraiche, ebraici sono
alcuni dei primi testi della letteratura italiana. La cultura in lingua
italiana nasce anche dall’apporto del mondo ebraico, ed è il frutto di
un complesso meticciato culturale, anche se ce lo siamo troppo a lungo
dimenticato”.
Il Giro a Gerusalemme, allarmismo eccessivo. Secondo
il Messaggero, sarebbe a rischio la prossima partenza del Giro d’Italia
da Gerusalemme. E questo perché la Rai, che detiene i diritti
televisivi della corsa, ha annullato tutte le partenze di tecnici
(incaricati di alcuni sopralluoghi) previste per la prossima settimana.
Una ricostruzione che appare eccessiva. Basti pensare al fatto che la
Gazzetta dello sport, il quotidiano che organizza la corsa, ospita oggi
un’intervista all’ex ciclista spagnolo Alberto Contador. Il
plurivincitore di Giro e Tour, pur confermando di aver chiuso con
l’agonismo, dice: “Quale corsa mi sarebbe piaciuto disputare? Il Giro
che parte da Israele”.
Haaretz, il pessimismo del direttore. “Il
sogno di un Paese progressista e secolare, per quanto possa esserlo una
nazione come Israele che sulla religione basa tanta parte della sua
vita, con Netanyahu è tramontato. Insieme a quello di una pace duratura
con i palestinesi”. È quanto sostiene Aluf Benn, direttore di Haaretz,
in una intervista a Repubblica.
Svezia, segnali inquietanti. Parlamentari
alle marce antisemite, molotov sulle sinagoghe, roghi di bandiere
israeliane. Secondo Giulio Meotti, che ne parla sul Foglio, la Svezia
“ha un problemino con ebrei”.
La sfida del Talmud. Sul
Foglio, Manuel Orazi parla con coinvolgimento del progetto di
traduzione in italiano del Talmud babilonese (in libreria da qualche
giorno anche i due volumi del trattato di Berakhot). “Le grandi opere
non sono solo di cemento, ma possono essere anche d’inchiostro. E
l’inchiostro – si legge – è scorso a fiumi per comporre il Talmud, il
cuore della tradizione orale dell’ebraismo”.
Come combattere il fascismo. Su
Repubblica, Wlodek Goldkorn ricorda il fondamentale intervento con cui
75 anni fa, dai microfoni della BBC, Thomas Mann raccontò ai tedeschi
le notizie che aveva sulla sorte degli ebrei in Polonia e nel resto
dell’Europa sotto controllo nazifascista. “Oggi, a 75 anni da quel
discorso, e a 72 dall’apertura dei cancelli di Auschwitz e con i
fascisti che dispiegano i loro vessilli nelle città del Vecchio
Continente – riflette l’autore – sappiamo che un discorso improntato a
un modo di pensare razionale e razionalista, legato alla fede nella
capacità degli umani di stare dalla parte del Bene, a patto che
capiscano la situazione, non è sufficiente per combattere il fascismo”.
"Odio sulla rete, Di Maio chiarisca".
Il Pd chiede ufficialmente a Luigi di Maio un chiarimento su alcuni
siti di odio e disinformazione che sarebbero gestiti da persone vicine
al Movimento Cinquestelle. Con l’occasione, La Stampa parla anche della
pagina Facebook “Club Luigi di Maio”. Non legata in alcun modo
all’esponente grillino, nel suo nome questa pagina è comunque
protagonista di vari incitamenti all’odio. Come quando, ricorda il
quotidiano torinese, pubblicò la foto del parlamentare Emanuele Fiano
assimilato a un maiale.
Napoli e la memoria degli Ascarelli. Recuperato
in tutto il suo splendore il chiostro di Sant’Agostino alla Zecca, dove
nel corso dei secoli sono accaduti diversi fatti significativi di
storia napoletana. Il Corriere ricorda come, nel Novecento e fino alla
promulgazione delle Leggi Razziali, fosse di proprietà degli ebrei
Ascarelli. Là infatti aveva sede la ditta di famiglia, il più grande
ingrosso di lane e seta del Centro-Sud.
Primo Levi, l'album di famiglia. Ernesto
Ferrero, su La Stampa, si sofferma su alcune delle immagini più
significative dell’Album Primo Levi da poco pubblicato da Einaudi.
Tante, scrive, le foto che “illuminano e commuovono”. Come le foto di
famiglia con Nonna Màlia giovinetta in posa seduttiva, quelle
scolastiche del D’Azeglio, le estati a Bardonecchia con l’amata sorella
Anna Maria e i cugini, le partite a tennis, le escursioni alpinistiche
e sciistiche, ma anche “gli scherzosi quaderni goliardici, tra vignette
e poesiole, redatti con gli amici torinesi che lavoravano con lui a
Milano, le raffinate letture giovanili”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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