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10 gennaio 2018 - 23 Tevet 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Dal momento in cui il Signore affianca Aron a Mosé, con il compito di esserne il portavoce della parola divina nello svolgimento della missione presso il faraone, per la liberazione del popolo d’Israele, si instaura tra i due fratelli un rapporto di fiducia reciproca e piena armonia. Questa condizione ideale è testimoniata dal versetto della Torah in cui vediamo alternarsi l’ordine di citazione dei due nomi, che antepone prima Aron a Mosè e successivamente Mosè ad Aron - “Sono questi, Aron e Mosè che ebbero incarico dal Signore di fare uscire i figli d’Israele dall’Egitto nelle loro schiere. Essi sono quelli che parlarono al faraone re d’Egitto, perché lasciasse partire i figli d’Israele dall’Egitto. 
 
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Davide
Assael,
ricercatore
L’8 gennaio Federico Rampini ha pubblicato su Repubblica un articolo dopo un suo viaggio in “Terra Santa”, che poi sarebbe Israele! È un articolo che ha fatto piacere a molti della comunità ebraica italiana, anche perché Repubblica, per usare un eufemismo, non è mai stata tenera nei confronti dello Stato ebraico. A me, al contrario, è sembrato un articolo stracolmo dei peggiori pregiudizi anti-israeliani. Con l’aggravante che Rampini sarebbe una delle firma di punta del giornalismo italiano. Anzitutto, Rampini dice che “dopo il gesto di Trump su Gerusalemme anch’io mi ero chiesto se annullare le mie vacanze”. Secondo quale logica dovrebbe essere punito Israele per una decisione presa dal governo statunitense? Boh?
 
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L’Italia punta su Teheran
“Nonostante le tensioni di questi giorni e il traballante accordo sul nucleare l’Italia continua a scommettere sull’Iran. Lo si apprende dal Sole 24 Ore, che dà notizia di un accordo quadro che sarà firmato nelle prossime ore e in cui si prevede “l’apertura di linee di credito da parte italiana verse banche iraniane per un ammontare complessivo fino a 5 miliardi di euro, per il finanziamento di singoli progetti di investimento, e da parte del governo iraniano, il rilascio, per ciascuno di essi della garanzia sovrana”.

Il calcio italiano si appresta a rinnovare i propri vertici, in un clima ancora di grande incertezza. Tra i tanti temi di cui si dovrà occupare il successore di Carlo Tavecchio la lotta al razzismo nelle curve, ancora lontano dal dirsi sconfitto. Al riguardo Repubblica attacca duramente l’attuale dirigenza della Figc: “Razzismo impunito, la vergogna italiana che il calcio condona” il titolo di un’odierna inchiesta sull’argomento. “Per la Figc – si legge – il fenomeno del razzismo nel calcio italiano sembra quasi un problema risolto: ma la riduzione del 74% degli episodi sventolata come un trionfo, è in realtà solo una riduzione delle sanzioni: colpa di un sistema che non ha più gli strumenti per colpire i colpevoli”.

In un editoriale sul Corriere Maurizio Caprara spiega l’importanza che negli assetti di governo vi sia esperienza sui temi della sicurezza e ricorda tra le altre, a titolo di esempio, la figura di Yitzhak Rabin. “Il primo ministro israeliano che più si avvicinò alla pace con i palestinesi – si legge – era stato nel 1967 il capo di stato maggiore che permise al suo Paese la vittoria nella guerra dei Sei giorni”.

Approvata ieri dalla Knesset, il Parlamento israeliano, una legge che impone la chiusura dei piccoli supermercati e dei ristoranti durante lo Shabbat. Osserva al riguardo Repubblica: “La legge era stata voluta dai partiti ortodossi, componenti fondamentali della coalizione di governo di Netanyahu. Ma contestata sia dalla sinistra sia da alcuni deputati dello stesso partito del premier”. Forti critiche tra gli altri dal sindaco di Tel Aviv.

Scarso interesse, sulla stampa italiana, per i gravi episodi di Parigi segnalati ieri sul nostro notiziario quotidiano. Tra le poche eccezioni Avvenire, che spiega come il negozio casher dato alle fiamme nella capitale francese sia stato imbrattato nei giorni precedenti “con scritte antisemite e svastiche”.

Donna Moderna presenta “Il processo”, la rappresentazione teatrale che andrà in scena il 18 gennaio all’auditorium Parco della Musica di Roma e in cui saranno inchiodati alle loro responsabilità i firmatari e coloro che resero possibili le Leggi razziste. Uno spettacolo “per conoscere il buco nero in cui l’Italia sprofondò col fascismo".
 
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  davar
il generale eizenkot sul luogo dell'attentato
Raziel Shevah, vittima dell'odio
'Fermeremo la cellula del terrore'

In Cisgiordania, l'esercito israeliano ha deciso di porre un blocco parziale sulla zona di Nablus e i villaggi vicini dopo l'uccisione di un cittadino israeliano, Raziel Shevah, padre di sei figli, assassinato nella notte in un attentato terroristico nei pressi dell'insediamento israeliano di Hafat Gilat. Le autorità stanno setacciando la zona per individuare il responsabile (o i responsabili) dell'attacco. Shevah, mohel (l'esperto che per le regole ebraiche esegue la circoncisione) e volontario nel Maghen David Adom (MDA), è stato assassinato mentre era alla guida della sua auto. I terroristi hanno sparato decine di proiettili contro il suo veicolo, la ricostruzione dei media locali, per poi fuggire. L'esercito ha deciso di inviare rinforzi nella zona, dispiegando forze delle brigate Oz e Golani. Sul luogo dell'attentato si è recato nelle scorse ore il Capo di Stato maggiore israeliano Gadi Eizenkot. "Il nostro obiettivo principale in questo momento è localizzare e arrestare la cellula terroristica e prevenire ulteriori attacchi”, ha dichiarato Eisenkot (nell'immagine pubblicata dal portavoce dell'esercito israeliano).
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il nuovo volto dell'Israel Cycling Academya
Awet, dall’Etiopia a Israele
per inseguire il suo sogno

Il primo obiettivo, naturalmente, è quello di imporsi a un livello agonistico significativo. Ma dietro c’è di più: la consapevolezza della propria unicità, la necessità di trasmettere valori forti. Ormai una consuetudine per la Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo, che a giorni dovrebbe ricevere la wild card per essere ufficialmente al via del prossimo Giro d’Italia. Una squadra con la Stella di Davide pronta a farsi valere in una corsa che partirà da Gerusalemme: un connubio difficilmente immaginabile soltanto pochi mesi fa.
Ancora una volta, la Academy dà l’esempio. Dopo aver ingaggiato il ciclista turco Ahmet Orken – poi costretto a lasciare per via di alcune minacce ricevute dai suoi cari in patria, una vicenda che ha lasciato davvero l’amaro in bocca – la squadra israeliana ha scelto di avere tra i propri affettivi Awet Gebremedhin.
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segnalibro - torino, grandagolo si presenta
“Un libro per l’emancipazione”
Ezra Kramer è arrivato a Torino, la città natale del suo autore/inventore: ad accoglierlo gli spazi del Circolo dei lettori. Ezra è il protagonista di Grandangolo (Giuntina, 2017), il primo romanzo di formazione scritto dal giovanissimo Simone Somekh, giornalista e scrittore, nato nel capoluogo piemontese nel 1994. A presentare l’opera assieme all’autore, Sandra Reberschak, giornalista e scrittrice, e Bruno Quaranta, giornalista di Tuttolibri a La Stampa.
“Non una persona, ma un personaggio, anzi una piccola startup”. Così Sandra Reberschak ha introdotto Simone Somekh al pubblico presente in sala. “Cittadino del mondo”, che dopo aver trascorso un anno di liceo a Boston, pochi anni dopo ha spiccato il volo prima in Israele e poi negli Stati Uniti, dove tutt’ora risiede.
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pilpul
Ticketless - Carla Gobetti
La notizia della scomparsa di Carla Gobetti mi ha colto di sorpresa. Affiorano tanti ricordi. Per chi arrivava a Torino nella seconda metà degli anni Settanta, il Centro Gobetti era un’isola serena circondata da un mare in burrasca. Non che i venti di quel periodo turbinoso venissero respinti dalle finestre policrome di via Fabro. Tutt’altro. I seminari che si tenevano al Centro rispecchiavano il fuoco della passione: Bobbio con fatica cercava di governarli e di darvi un ordine di rigore e di chiarezza, accasando i tuoni di fuori, ma non sempre ci riusciva. Nessun sarebbe stato capace di farlo. Un giovane inesperto di politica faticava a orientarsi di fronte alle promesse di chi ti diceva che un altro mondo era a portata di mano. Si respirava tuttavia un’aria famigliare e di quella sede frugale, piena di libri, con tavoli da lavoro austeri, una scheda di lettura che si compilava con orgoglio vedendo incorniciato l’esemplare compilato a mano da Primo Levi, Carla era una specie di Regina.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - La pena di morte
Per principio, mi astengo sempre dal giudicare le scelte politiche dei cittadini, del Parlamento e del governo israeliani, limitandomi a interpretarne le possibili ragioni, il significato, gli effetti, il modo in cui vengono recepite e accolte dagli osservatori e dall’opinione pubblica degli altri Paesi. Evito di giudicare non perché – ovviamente – cittadini, Parlamento e governo d’Israele non possano assumere decisioni criticabili, dalle quali posso dissentire, anche in modo netto, ma semplicemente perché – come ho già spiegato in altre occasioni – ritengo molto comodo emanare sentenze riguardo a opzioni che possono avere dirette e drammatiche conseguenze sul piano della sicurezza – nel presente e nel futuro -, stando comodamente seduto nella poltrona di casa mia, sapendo che, qualsiasi cosa accada da quelle parti, io potrei solo commentarla in qualche conferenza o discussione pubblica, o nei miei articoletti settimanali, ma senza, in ogni caso, correre alcun rischio e pagare alcun prezzo personale. Ho sentito spesso dire, da parte di amici di Israele, che Israele dovrebbe fare così o colì, la pace o la guerra, levare le colonie o metterne di nuove ecc.

Francesco Lucrezi, storico
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