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16 gennaio 2018 - 28 Tevet 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
“E parlò il Signore a Moshè ed Aron e li comandò sui figli d’Israele e sul Faraone re d’Egitto di far uscire i figli d’Israele dalla Terra d’Egitto.” (Shemòt, 6; 13).
Quale è il senso di comandare ai figli di Israele di fare uscire gli stessi figli di Israele dall’Egitto? Ancora prima del consenso del Faraone è necessario che gli stessi ebrei siano convinti di far uscire loro stessi dall’Egitto. Il Talmùd Yerushalmi (Rosh Hashana; 3, 5) ci offre invece una spiegazione più articolata.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Fra grida di odio antiebraico, braccia che si tendono nel saluto romano, rigurgiti di fascismo ed esaltazioni della razza bianca, il clima nel nostro paese si sta facendo sempre più tossico.
Un motivo di speranza, tuttavia, arriva dalle scuole e dalla consapevolezza che qualche insegnante, non accecato da ideologie di superficie e dalla politica di internet, riesce a seminare nei suoi giovani alunni. È accaduto a Fidenza, dove la V F della scuola elementare Carlo Collodi, guidata da tre maestre (Anna Maria Franzoni, Annarita Frati, Paola Spagnoli) ha realizzato e interpretato un docufilm su una famiglia di ebrei che, durante la guerra, fra separazioni e angosce, è riuscita a sfuggire fortunosamente alla persecuzione nazifascista.
 
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La Memoria da difendere
Ruoteranno attorno all’ottantesimo anniversario delle Leggi antiebraiche del ’38 i numerosi appuntamenti organizzati e promossi dall’UCEI sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il prossimo Giorno della Memoria. “Una firma che non si cancella” titola tra gli altri il Corriere, soffermandosi sui numerosi temi sollevati nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a Palazzo Chigi cui sono intervenuti la presidente dell’Unione Noemi Di Segni e la sottosegretaria Maria Elena Boschi. Primo appuntamento il Processo, rappresentazione teatrale voluta da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese che il prossimo giovedì inchioderà alle proprie responsabile i fautori delle Leggi. Un processo a quella parte della società civile italiana, si legge sul Corriere, “che prima emarginò i cittadini ebrei e poi favorì la loro deportazione e morte nei campi di sterminio”. Dice Kasam al Messaggero: “Ci saranno Piera Levi Montalcini, nipote del Premio Nobel Rita, Federico Carli, nipote di Guido che rifiutò di pubblicare la tesi dopo l’estromissione del suo professore Marco Fanno, precludendosi così la carriera universitaria. Ma ci sarà anche Anita Garibaldi, ottantenne bisnipote di Giuseppe, il cui padre Ezio fu l’unico a votare contro in Parlamento dicendo ‘disobbedisco’”.

Molti giornali aprono oggi con i deliri del candidato alle regionali lombarde per il centrodestra Attilio Fontana sulla “razza bianca da difendere”. Dichiarazioni che hanno suscitato una miriade di reazioni, tra rappresentanti delle istituzioni e nella società civile. Ad essere segnalato è anche il tweet della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, che ieri si è domandata: “È concepibile nel 2018 dover ribadire agli ignoranti che non esiste una razza bianca da difendere, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali?”.

Marine Le Pen guarda con fiducia al voto in Italia. All’interno di un confronto con la stampa internazionale, al Corriere dice: “Potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova Europa, certamente. Una dimostrazione supplementare che i popoli sono opposti all’Unione europea per il modo in cui funziona oggi. Una prova che i popoli vogliono ritrovare la libertà, la sovranità, insomma disporre di nuovo di loro stessi. Questa Unione europea non può continuare, le sue decisioni sono quasi sistematicamente nefaste per la sicurezza e la prosperità, e oltretutto vengono applicate a colpi di ricatti o di minacce”.

Il presidente laziale Claudio Lotito, intervistato dal Corriere dello sport, torna sulla vicenda degli adesivi antisemiti dello scorso autunno. Sostiene il patron biancoceleste: “È stata una strumentalizzazione vergognosa. Mi riferisco alla vicenda seguita all’episodio, alla cerimonia mancata davanti alla sinagoga, al biglietto sgrammaticato sulla corona di fiori, finita sul greto del Tevere. Ho sms, email, testimonianze di come sono andate realmente le cose. Avrei potuto fare un comunicato laconico…La verità è che ho da sempre assunto posizioni ferme nei confronti dell’antisemitismo”.

“Stiamo sollecitando al prefetto un tavolo per l’ordine e la sicurezza”. Così il sindaco di Milano Beppe Sala in risposta alla richiesta del leghista Alessandro Morelli di sgomberare le moschee abusive, contenuta in una mozione sugli slogan antisemiti che furono cantati in piazza Cavour in dicembre. Come riferisce il Corriere Milano, non è passata neanche la proposta di Manfredi Palmeri di affiggere fuori da Palazzo Marino uno striscione con la scritta “Viva Israele, Israele Viva”.
 
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  davar
il programma e il logo dell'anniversario
A settant'anni dalla creazione,
Israele prepara la grande festa

“70 ore di festa che riuniranno i cittadini di tutto il paese in eventi diversi e gioiosi”. Così il ministro della Cultura israeliano Miri Regev ha definito le iniziative organizzate dal ministero in occasione delle celebrazioni quest'anno dei 70 anni di Indipendenza dello Stato d'Israele. Durante una conferenza stampa tenutasi ieri a Yad LaShirion, nel centro urbano di Latrun, Regev ha anche presentato il logo dedicato ai festeggiamenti. Il ministro ha spiegato che la cerimonia annuale  al Mount Herzl del 18 aprile sarà accompagnata da una canzone ufficiale per celebrare il 70° anniversario d'Israele, seguita “dal più grande spettacolo pirotecnico della storia del paese”.
Poi prenderà il via una festa in spiaggia, che durerà tutta la notte “lunga 70 chilometri, da Tiberiade a Eilat”. Il 19 aprile sarà caratterizzato da una "sfilata leggera" in onore dell'innovazione israeliana, vi sarà l'annuale quiz dedicato alla Torah e la cerimonia del Premio Israele. Venerdì 20 aprile, in tutto il paese, si terranno delle feste di strada in omaggio e ricordo delle esplosioni di gioia e delle danze spontanee che furono organizzate nelle strade dopo che David Ben-Gurion dichiarò la nascita dello Stato (14 maggio 1948). Secondo i media israeliani, il costo della celebrazione ammonterebbe a 100 milioni di Shekel (24 milioni di euro), meno dei 160 milioni spesi per il 60esimo anniversario.
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il rapper RISPONDE A PAGINE EBRAICHE
Fedez e la “sua” Intifada:
“Licenza poetica, mi scuso”

"Comunque vada cara, tu sei la mia Intifada. Comunista con il Rolex di Rifondazione Prada”.
Un testo di rara profondità quello con cui Fedez, nel recente successo musicale Sconosciuti da una vita firmato insieme a J-Ax, si rivolgeva alla compagna Chiara Ferragni. Uscito in settembre, il brano ha fatto storcere più di una bocca e suscitato più di una perplessità.
Cosa avrà inteso con quel “Tu sei la mia Intifada” il noto rapper milanese? Una dichiarazione d’amore? Oppure, considerata la natura non propriamente pacifica del movimento terroristico palestinese, una dichiarazione di guerra?
Oggi, nel corso di una conferenza stampa e rispondendo a una precisa domanda di Pagine Ebraiche, dopo tanti mesi Fedez ha potuto finalmente chiarire. La sua, ha sostenuto in modo piuttosto sbrigativo, è stata “una licenza poetica”.
Ha comunque aggiunto l’artista: “Se qualcuno si è offeso, chiedo scusa”.
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il nuovo comandante dei carabinieri
"Al generale Giovanni Nistri,
l'augurio del mondo ebraico"

Auguri e congratulazioni anche da parte del mondo ebraico al generale Giovanni Nistri che nelle scorse ore ha assunto il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, succedendo al generale Tullio Del Sette che lascia per sopraggiunti limiti di età. “A nome di tutte le 21 Comunità Ebraiche Italiane, dell’intero Consiglio, dei responsabili per la sicurezza, e mio personale, Le giungano le più sentite congratulazioni per la prestigiosa carica che è stato chiamato a ricoprire”, il messaggio inviato dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, che nelle scorse ore aveva anche ringraziato a nome della realtà ebraica il generale Del Sette per il lavoro svolto. “Numerose le sfide operative e valoriali che attendono la nostra Italia e la nostra Europa, - prosegue Di Segni - maturate in questi anni e sulle quali misurare il nostro impegno e son certa che con la sua guida molto potrà essere fatto per il bene del Paese e le coscienze dei suoi cittadini, anche i più giovani, con fiducia nel nostro domani”. La Presidente UCEI nella sua lettera ha poi sottolineato “la pronta disponibilità dell’Unione a fornire ogni utile contributo e supporto alle importanti attività che vi vedono impegnati con professionalità e dedizione, anche assieme alle altre forze dell’Ordine, nella lotta al terrorismo, la tutela della sicurezza e la maturazione di una cultura del convivere di questo Paese”. 

qui roma
16 ottobre, la razzia a teatro
Nove monologhi. Nove testimoni tra carnefici, vittime, spettatori, complici. Il 16 ottobre 1943 raccontato sul palco, nello spettacolo Razzia dello storico Amedeo Osti Guerrazzi andato in scena al Teatro Marconi e con cui ha preso il via nelle scorse il fitto programma di iniziative voluto da Assessorato alla cultura della Comunità ebraica romana, Centro di Cultura ebraica e Dibac per il Giorno della Memoria. Una serata, pensata insieme all’Associazione Nazionale Ex Deportati e alla
Fondazione Museo della Shoah, che ha portato in scena diverse prospettive sulla retata nazista al Portico d’Ottavia e sulle sue drammatiche conseguenze.
Tra i protagonisti dello spettacolo, interpretato da Fabio Ferrari, Danila Stalteri e Luca Basile (Ferrari ne è anche il regista), due militari tedeschi che raccontano la loro esperienza e le loro motivazioni.
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qui torino - l'esposizione
Odissee di uomini in mostra
Si è trasformata in una sorta di talk show la conferenza organizzata ieri a Palazzo Madama a Torino, parte delle iniziative collegate alla mostra "Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi". I protagonisti - Claudia De Benedetti e il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto - hanno messo in scena un dialogo fra allieva e maestro, in cui hanno ripercorso storia e origini di alcuni caposaldi della cultura e delle tradizioni dell'ebraismo. L’esposizione, ideata dal direttore di Palazzo Madama Guido Curto e curata insieme agli storici dell’arte del museo, racconta il cammino dell’umanità sul pianeta Terra nel corso di una storia plurimillenaria, in un percorso espositivo che comprende un centinaio di opere.
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qui torino
L'orrore e le strategie di salvezza
Presentata nei locali della Comunità ebraica di Torino l’opera di Liliana Picciotto Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah. 1943-1945 (Einaudi, 2017), frutto di un lavoro di ricerca durato nove anni all’interno del progetto Memoria della salvezza del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC). Il volume, pubblicato a settembre, si pone a completamento dell’opera prima di Picciotto Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945). A discuterne con l’autrice, Alberto Corsani, direttore della rivista Riforma e Fabio Levi, docente di storia contemporanea all’Università di Torino e direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino. Moderatore della serata David Sorani, consigliere della Comunità ebraica Torino. Ad aprire la presentazione i saluti di Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino e Luciano Boccalatte, direttore di Istoreto.
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antisemitismo
Uruguay, un nuovo caso di odio
La stampa locale e quella israeliana hanno informato che una coppia di israeliani, Amit Bradush e la sua compagna, che aveva prenotato con Booking presso l’ostello Buenavista Valizas, nel Dipartimento uruguagio di Rocha, sono stati rifiutati adducendo la contrarietà del titolare alla politica israeliana, ragion per cui non sarebbero stati benvenuti nella struttura. Il Presidente del Comitato Israelitico dell’Uruguay, Israel Buszkaniec, ha dichiarato che presenterà una denuncia presso il dicastero del Turismo.
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pilpul
Il caso Celine
Si accende nuovamente il dibattito francese: la prestigiosa casa editrice Gallimard prima decide di pubblicare i tre scritti antisemiti di Louis-Ferdinand Céline, poi, di fronte alle proteste, fa retromarcia e dichiara che non sussistono le condizioni “metodologiche e memoriali” per proseguire nell’impresa, nonostante la volontà della vedova e la corposa introduzione critica. Ci risiamo, verrebbe da dire, nel senso che simili discussioni si ripropongono periodicamente a proposito del “Mein Kampf” e di altri testi tragici della storia umana. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Repetita juvant
Vorrei tornare sulla dialettica Hanna Arendt- Bettina Stangneth (vedi il mio commento, in questa stessa sede, “Se la banalità diventa slogan”, pubblicato in Idee il ‍‍27/06/2017) perché considero necessario chiarire quale sia la posta in gioco.
Come già asserito, nel citato mio intervento, Hanna Arendt (La banalità del male- Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, 2013, prima edizione 1963) sostenne, nell’ordine: a) che Adolf Eichmann era fondamentalmente poco intelligente, b) che il male non è radicale ma banale, c) che l’intervento delle istituzioni ebraiche peggiorò anziché migliorare le possibilità di salvezza dallo sterminio nazista.


Emanuele Calò
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