Roberto
Della Rocca,
rabbino
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“E
parlò il Signore a Moshè ed Aron e li comandò sui figli d’Israele e
sul Faraone re d’Egitto di far uscire i figli d’Israele dalla Terra
d’Egitto.” (Shemòt, 6; 13).
Quale è il senso di comandare ai figli di Israele di fare uscire gli
stessi figli di Israele dall’Egitto? Ancora prima del consenso del
Faraone è necessario che gli stessi ebrei siano convinti di far uscire
loro stessi dall’Egitto. Il Talmùd Yerushalmi (Rosh Hashana; 3, 5) ci
offre invece una spiegazione più articolata.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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Fra
grida di odio antiebraico, braccia che si tendono nel saluto romano,
rigurgiti di fascismo ed esaltazioni della razza bianca, il clima nel
nostro paese si sta facendo sempre più tossico.
Un motivo di speranza, tuttavia, arriva dalle scuole e dalla
consapevolezza che qualche insegnante, non accecato da ideologie di
superficie e dalla politica di internet, riesce a seminare nei suoi
giovani alunni. È accaduto a Fidenza, dove la V F della scuola
elementare Carlo Collodi, guidata da tre maestre (Anna Maria Franzoni,
Annarita Frati, Paola Spagnoli) ha realizzato e interpretato un
docufilm su una famiglia di ebrei che, durante la guerra, fra
separazioni e angosce, è riuscita a sfuggire fortunosamente alla
persecuzione nazifascista.
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La Memoria da difendere
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Ruoteranno
attorno all’ottantesimo anniversario delle Leggi antiebraiche del ’38 i
numerosi appuntamenti organizzati e promossi dall’UCEI sotto l’egida
della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il prossimo Giorno
della Memoria. “Una firma che non si cancella” titola tra gli altri il
Corriere, soffermandosi sui numerosi temi sollevati nel corso della
conferenza stampa tenutasi ieri a Palazzo Chigi cui sono intervenuti la
presidente dell’Unione Noemi Di Segni e la sottosegretaria Maria Elena
Boschi. Primo appuntamento il Processo, rappresentazione teatrale
voluta da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese che il prossimo
giovedì inchioderà alle proprie responsabile i fautori delle Leggi. Un
processo a quella parte della società civile italiana, si legge sul
Corriere, “che prima emarginò i cittadini ebrei e poi favorì la loro
deportazione e morte nei campi di sterminio”. Dice Kasam al Messaggero:
“Ci saranno Piera Levi Montalcini, nipote del Premio Nobel Rita,
Federico Carli, nipote di Guido che rifiutò di pubblicare la tesi dopo
l’estromissione del suo professore Marco Fanno, precludendosi così la
carriera universitaria. Ma ci sarà anche Anita Garibaldi, ottantenne
bisnipote di Giuseppe, il cui padre Ezio fu l’unico a votare contro in
Parlamento dicendo ‘disobbedisco’”.
Molti giornali aprono oggi con i deliri del candidato alle regionali
lombarde per il centrodestra Attilio Fontana sulla “razza bianca da
difendere”. Dichiarazioni che hanno suscitato una miriade di reazioni,
tra rappresentanti delle istituzioni e nella società civile. Ad essere
segnalato è anche il tweet della presidente della Comunità ebraica
romana Ruth Dureghello, che ieri si è domandata: “È concepibile nel
2018 dover ribadire agli ignoranti che non esiste una razza bianca da
difendere, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali?”.
Marine Le Pen guarda con fiducia al voto in Italia. All’interno di un
confronto con la stampa internazionale, al Corriere dice: “Potrebbe
rappresentare l’inizio di una nuova Europa, certamente. Una
dimostrazione supplementare che i popoli sono opposti all’Unione
europea per il modo in cui funziona oggi. Una prova che i popoli
vogliono ritrovare la libertà, la sovranità, insomma disporre di nuovo
di loro stessi. Questa Unione europea non può continuare, le sue
decisioni sono quasi sistematicamente nefaste per la sicurezza e la
prosperità, e oltretutto vengono applicate a colpi di ricatti o di
minacce”.
Il presidente laziale Claudio Lotito, intervistato dal Corriere dello
sport, torna sulla vicenda degli adesivi antisemiti dello scorso
autunno. Sostiene il patron biancoceleste: “È stata una
strumentalizzazione vergognosa. Mi riferisco alla vicenda seguita
all’episodio, alla cerimonia mancata davanti alla sinagoga, al
biglietto sgrammaticato sulla corona di fiori, finita sul greto del
Tevere. Ho sms, email, testimonianze di come sono andate realmente le
cose. Avrei potuto fare un comunicato laconico…La verità è che ho da
sempre assunto posizioni ferme nei confronti dell’antisemitismo”.
“Stiamo sollecitando al prefetto un tavolo per l’ordine e la
sicurezza”. Così il sindaco di Milano Beppe Sala in risposta alla
richiesta del leghista Alessandro Morelli di sgomberare le moschee
abusive, contenuta in una mozione sugli slogan antisemiti che furono
cantati in piazza Cavour in dicembre. Come riferisce il Corriere
Milano, non è passata neanche la proposta di Manfredi Palmeri di
affiggere fuori da Palazzo Marino uno striscione con la scritta “Viva
Israele, Israele Viva”.
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il programma e il logo dell'anniversario
A settant'anni dalla creazione,
Israele prepara la grande festa
“70
ore di festa che riuniranno i cittadini di tutto il paese in eventi
diversi e gioiosi”. Così il ministro della Cultura israeliano Miri
Regev ha definito le iniziative organizzate dal ministero in occasione
delle celebrazioni quest'anno dei 70 anni di Indipendenza dello Stato
d'Israele. Durante una conferenza stampa tenutasi ieri a Yad LaShirion,
nel centro urbano di Latrun, Regev ha anche presentato il logo dedicato
ai festeggiamenti. Il ministro ha spiegato che la cerimonia
annuale al Mount Herzl del 18 aprile sarà accompagnata da una
canzone ufficiale per celebrare il 70° anniversario d'Israele, seguita
“dal più grande spettacolo pirotecnico della storia del paese”.
Poi prenderà il via una festa in spiaggia, che durerà tutta la notte
“lunga 70 chilometri, da Tiberiade a Eilat”. Il 19 aprile sarà
caratterizzato da una "sfilata leggera" in onore dell'innovazione
israeliana, vi sarà l'annuale quiz dedicato alla Torah e la cerimonia
del Premio Israele. Venerdì 20 aprile, in tutto il paese, si terranno
delle feste di strada in omaggio e ricordo delle esplosioni di gioia e
delle danze spontanee che furono organizzate nelle strade dopo che
David Ben-Gurion dichiarò la nascita dello Stato (14 maggio 1948).
Secondo i media israeliani, il costo della celebrazione ammonterebbe a
100 milioni di Shekel (24 milioni di euro), meno dei 160 milioni spesi
per il 60esimo anniversario. Leggi
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il rapper RISPONDE A PAGINE EBRAICHE
Fedez e la “sua” Intifada:
“Licenza poetica, mi scuso”
"Comunque vada cara, tu sei la mia Intifada. Comunista con il Rolex di Rifondazione Prada”.
Un testo di rara profondità quello con cui Fedez, nel recente successo
musicale Sconosciuti da una vita firmato insieme a J-Ax, si rivolgeva
alla compagna Chiara Ferragni. Uscito in settembre, il brano ha fatto
storcere più di una bocca e suscitato più di una perplessità.
Cosa avrà inteso con quel “Tu sei la mia Intifada” il noto rapper
milanese? Una dichiarazione d’amore? Oppure, considerata la natura non
propriamente pacifica del movimento terroristico palestinese, una
dichiarazione di guerra?
Oggi, nel corso di una conferenza stampa e rispondendo a una precisa
domanda di Pagine Ebraiche, dopo tanti mesi Fedez ha potuto finalmente
chiarire. La sua, ha sostenuto in modo piuttosto sbrigativo, è stata
“una licenza poetica”.
Ha comunque aggiunto l’artista: “Se qualcuno si è offeso, chiedo scusa”. Leggi
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il nuovo comandante dei carabinieri
"Al generale Giovanni Nistri, l'augurio del mondo ebraico"
Auguri
e congratulazioni anche da parte del mondo ebraico al generale Giovanni
Nistri che nelle scorse ore ha assunto il Comando Generale dell’Arma
dei Carabinieri, succedendo al generale Tullio Del Sette che lascia per
sopraggiunti limiti di età. “A nome di tutte le 21 Comunità Ebraiche
Italiane, dell’intero Consiglio, dei responsabili per la sicurezza, e
mio personale, Le giungano le più sentite congratulazioni per la
prestigiosa carica che è stato chiamato a ricoprire”, il messaggio
inviato dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, che nelle scorse ore
aveva anche ringraziato a nome della realtà ebraica il generale Del
Sette per il lavoro svolto. “Numerose le sfide operative e valoriali
che attendono la nostra Italia e la nostra Europa, - prosegue Di Segni
- maturate in questi anni e sulle quali misurare il nostro impegno e
son certa che con la sua guida molto potrà essere fatto per il bene del
Paese e le coscienze dei suoi cittadini, anche i più giovani, con
fiducia nel nostro domani”. La Presidente UCEI nella sua lettera ha poi
sottolineato “la pronta disponibilità dell’Unione a fornire ogni utile
contributo e supporto alle importanti attività che vi vedono impegnati
con professionalità e dedizione, anche assieme alle altre forze
dell’Ordine, nella lotta al terrorismo, la tutela della sicurezza e la
maturazione di una cultura del convivere di questo Paese”.
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qui roma
16 ottobre, la razzia a teatro
Nove
monologhi. Nove testimoni tra carnefici, vittime, spettatori, complici.
Il 16 ottobre 1943 raccontato sul palco, nello spettacolo Razzia dello
storico Amedeo Osti Guerrazzi andato in scena al Teatro Marconi e con
cui ha preso il via nelle scorse il fitto programma di iniziative
voluto da Assessorato alla cultura della Comunità ebraica romana,
Centro di Cultura ebraica e Dibac per il Giorno della Memoria. Una
serata, pensata insieme all’Associazione Nazionale Ex Deportati e alla
Fondazione Museo della Shoah, che ha portato in scena diverse
prospettive sulla retata nazista al Portico d’Ottavia e sulle sue
drammatiche conseguenze.
Tra i protagonisti dello spettacolo, interpretato da Fabio Ferrari,
Danila Stalteri e Luca Basile (Ferrari ne è anche il regista), due
militari tedeschi che raccontano la loro esperienza e le loro
motivazioni. Leggi
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qui torino
L'orrore e le strategie di salvezza
Presentata
nei locali della Comunità ebraica di Torino l’opera di Liliana
Picciotto Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah. 1943-1945
(Einaudi, 2017), frutto di un lavoro di ricerca durato nove anni
all’interno del progetto Memoria della salvezza del Centro di
Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC). Il volume, pubblicato a
settembre, si pone a completamento dell’opera prima di Picciotto Il
libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945). A
discuterne con l’autrice, Alberto Corsani, direttore della rivista
Riforma e Fabio Levi, docente di storia contemporanea all’Università di
Torino e direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di
Torino. Moderatore della serata David Sorani, consigliere della
Comunità ebraica Torino. Ad aprire la presentazione i saluti di Dario
Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino e Luciano
Boccalatte, direttore di Istoreto. Leggi
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Il caso Celine |
Si
accende nuovamente il dibattito francese: la prestigiosa casa editrice
Gallimard prima decide di pubblicare i tre scritti antisemiti di
Louis-Ferdinand Céline, poi, di fronte alle proteste, fa retromarcia e
dichiara che non sussistono le condizioni “metodologiche e memoriali”
per proseguire nell’impresa, nonostante la volontà della vedova e la
corposa introduzione critica. Ci risiamo, verrebbe da dire, nel senso
che simili discussioni si ripropongono periodicamente a proposito del
“Mein Kampf” e di altri testi tragici della storia umana.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Repetita juvant |
Vorrei
tornare sulla dialettica Hanna Arendt- Bettina Stangneth (vedi il mio
commento, in questa stessa sede, “Se la banalità diventa slogan”,
pubblicato in Idee il 27/06/2017) perché considero necessario
chiarire quale sia la posta in gioco.
Come già asserito, nel citato mio intervento, Hanna Arendt (La banalità
del male- Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, 2013, prima edizione
1963) sostenne, nell’ordine: a) che Adolf Eichmann era fondamentalmente
poco intelligente, b) che il male non è radicale ma banale, c) che
l’intervento delle istituzioni ebraiche peggiorò anziché migliorare le
possibilità di salvezza dallo sterminio nazista.
Emanuele Calò
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