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22 Gennaio 2018 - 6 Shevat 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Nelle Parashot di queste settimane si parla di Pesach. Incidere la Libertà nel cuore e nella mente attraverso la narrazione della Memoria. Rivivere la nostra identità.
 
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Anna
Foa,
storica
Che Liliana Segre sia stata nominata dal Presidente Mattarella senatrice a vita è una di quelle notizie che ti consentono di guardare con più forza al futuro, di vedere un poco di luce nelle tenebre che sembravano infittirsi ogni giorno di più. Innanzi tutto perché questa nomina restituisce dignità morale alla sfera della politica. Ne sentivamo molto il bisogno in un paese in cui il populismo dilagante anche nelle istituzioni ha quanto mai degradato l’agire politico. Perché ci consente di avere ancora fiducia nelle istituzioni del nostra Paese, di sentirci guidati, appoggiati, confortati da chi ci rappresenta. Poi perché la scelta del Presidente è stata quanto mai felice: Liliana Segre porterà nel Senato la stessa lucida forza con cui combatte da tanti anni contro ogni forma di discriminazione, di razzismo, di antisemitismo. Non rappresenterà soltanto la Memoria, ma anche il buon uso della Memoria. E questo ci sosterrà in questi tempi oscuri.
 
Fontana, l'intervista
"Consensi in crescita"
“È stata un’espressione infelice, ma ascoltando tutta la frase si capiva che il mio non era un discorso razzista ma logico. Tant’è che, dopo, nei sondaggi sono salito e più di una persona mi ha fermato per strada per spronarmi ad andare avanti e non mollare”.
Così, in una intervista a Libero, il candidato governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana sul suo ‘razza bianca da difendere’ di cui molto si è parlato negli scorsi giorni.
Un assist per la sua campagna elettorale, ammette candidamente l’esponente leghista: “Quello scivolone – sostiene – ha fatto sì che il mio ragionamento venisse compreso immediatamente da tutti. E poi, c’è da ammettere che ha risolto in un secondo il problema di farmi conoscere”.

Via i nomi di chi aderì al Manifesto della razza dalle strade di Roma. L’impegno, scrive La Stampa, è stato preso dalla sindaca Virginia Raggi in un’intervista per il documentario “1938. Quando scoprimmo di non essere più italiani” di Pietro Suber. Dice Raggi nel documentario, realizzato in collaborazione con lo storico Amedeo Osti Guerrazzi: “Dobbiamo cancellare queste cicatrici indelebili che rappresentano una vergogna per l’Italia. Questo può essere anche un esempio per tanti altri Comuni che hanno strade intitolate e questi personaggi”.

Sul Corriere una fotonotizia del Viaggio della Memoria organizzato dal Miur con la collaborazione dell’UCEI. Tra i partecipanti – viene spiegato spiega – i ragazzi di Norcia, colpita dal terremoto, gli alunni delle medie di Sant’Anna di Stazzema e gli studenti delle scuole premiate per progetti di legalità ed educazione.
Sulle cronache locali dei quotidiani diversi approfondimenti dedicati alle iniziative messe in campo da istituzioni, scuole e università per il 27 gennaio. Inizia da Torino il cammino di testimonianza di Vera Vigevani Jarach, che da bambina visse l’emarginazione delle Leggi antiebraiche e che molti anni dopo, in Argentina, dopo l’uccisione della figlia, è diventata tra le portavoci del movimento delle madri di Plaza de Mayo. “Si può essere ancora ottimisti? Sì, con la volontà, con la speranza, ma anche con qualcosa in più: mai più il silenzio, mai più l’indifferenza” dice al Corriere Torino. Repubblica Milano celebra invece la nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, Testimone milanese della Shoah. “Una di quelle poche buone notizie – si legge – in un’epoca piena di pessimi segnali sullo stato della nostra democrazia”.
 
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  davar
dopo l'alto onore al senato per liliana segre
Il Colle chiama Anna Foa e Noa

Memoria in risalto al Quirinale
Sarà l’illustre storica Anna Foa, considerata uno dei massimi esperti italiani di storia ebraica e autrice di innumerevoli saggi dedicati all’argomento, a tenere per la Presidenza della Repubblica, nella mattinata di questo giovedì, l’intervento centrale nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2018 al Quirinale.
La notizia arriva proprio quando tutti gli occhi stanno puntati sul Colle dopo la storica scelta del presidente Mattarella di nominare senatrice a vita la sopravvissuta alla Shoah Liliana Segre. Un riconoscimento senza precedenti e denso di significato che ha assunto nelle scorse ore la massina risonanza internazionale.
Oltre all’intervento della Foa (nell’immagine la storica illustra al Capo dello Stato la prima grande mostra allestita nell’ambito del nascente Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara e dedicata ai primi mille anni di storia ebraica italiana), la giornata al Quirinale prevede le testimonianze di due sopravvissuti alla Shoah: la milanese Liliana Segre appena nominata all’alto incarico, e il romano Piero Terracina.
La celebre cantante israeliana Noa sarà anch’essa ospite del Capo dello Stato e darà voce nel corso della cerimonia ad alcune melodie appropriate alla circostanza.
La cerimonia, che prevede anche l’incontro e la premiazione delle scolaresche che si sono distinte con le loro ricerche nel corso dell’anno scolastico, sarà condotta da Remo Girone che si avvarrà anche di Victoria Zinny per la lettura di alcuni brani.
A lungo docente universitaria e intellettuale impegnata nella società civile, Anna Foa è collaboratrice di diverse pubblicazioni e firma regolarmente da dieci anni una sua libera opinione nella rubrica aleftav del notiziario quotidiano dell’ebraismo italiano “Pagine Ebraiche 24”.
Fra le sue numerose opere che hanno consentito di diffondere la conoscenza della storia e dell’identità dell’ebraismo italiano da ricordare “Portico d’Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del ’43”, “Ebrei in Europa. Dalla Peste Nera all’emancipazione. XIV-XIX secolo”, “Diaspora. Storia degli ebrei nel Novecento”, “Eretici. Storie di streghe, ebrei e convertiti”.
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il viaggio della memoria miur-ucei
"Odio, impariamo a riconoscerlo"

“Non siamo immuni dal male e dobbiamo saperlo. Per questo dobbiamo imparare a riconoscerlo e debellarlo”. Così la ministra dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli nel suo discorso alla sinagoga Tempel di Cracovia in occasione del rinnovo del protocollo “Memoria e didattica della Shoah”, firmato con la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. La Fedeli ha ricordato ai cento studenti di licei e istituti da tutta Italia – protagonisti del Viaggio della Memoria ad Auschwitz organizzato dal Miur in collaborazione con l’UCEI – come la lezione della Memoria sia saper riconoscere l’odio e il razzismo e dare gli strumenti per combatterlo. “All’indomani della guerra neanche si aveva il coraggio di chiedersi il perché, neanche si aveva il coraggio di raccontare – ha ricordato ai presenti la presidente dell’Unione Di Segni, accompagnata dagli assessori UCEI Franca Formiggini Anav (Personale e affari legali) e Livia Ottolenghi (Scuola, formazione e giovani) – Forse non negare, ma ricominciare e dimenticare. Oggi a settantatré anni dalla fine della guerra, ad ottant’anni passati dall’emanazione delle Leggi antiebraiche non possiamo non rifletterci e non chiederci i perché. È follia di un uomo solo o di tante masse indifferenti? Ciascuno di voi forse troverà una parte di risposta attraverso questo viaggio”. Un viaggio che in queste ore ha portato i ragazzi a visitare Auschwitz, con la preziosa testimonianza di Andra Bucci, sopravvissuta all’orrore nazifascista insieme alla sorella Tatiana. “Auschwitz è una lezione terribile che richiama le nostre responsabilità” ha spiegato ieri la Fedeli, ricordando come il Miur, con il protocollo siglato con l’UCEI, da tempo sia impegnato nel diffondere il valore della Memoria. “Desidero ringraziare sentitamente il ministro Fedeli per il convinto condividere e continuo sostegno a queste iniziative di elaborazione e trasmissione di una Memoria ‘viva’, non superficiale, non banalizzante”, le parole della presidente UCEI, che ha poi ricordato l’importante strada tracciata anche dal Csm, presente per il secondo anno al Viaggio della Memoria. Di Segni ha ringraziato il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini – che in sinagoga ha siglato con la Fedeli un’intesa legata alla collaborazione tra mondo della giustizia e della scuola - per il lavoro che ha portato “per la prima volta nella storia, la partecipazione di studenti alle giornate e cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario presso le corti d’appello e l’aver voluto dedicare uno spazio alla Memoria".
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la produzione sky con veltroni
Sami Modiano, il documentario

"I ragazzi hanno bisogno di me"
Non ci sono precedenti nel piccolo schermo. In ragione del valore e del significato civile della testimonianza Sky, Rai, Mediaset e LA7 hanno concordato che
la sera del 27 gennaio “Tutto davanti a questi occhi”, il nuovo documentario di Walter Veltroni con al centro la figura di Sami Modiano, sarà trasmesso simultaneamente da Sky, Rai 3, Iris e La7.
Prodotto da Sky e Palomar, il documentario racconta la storia di Sami dall’infanzia e adolescenza a Rodi, per arrivare all’arresto, la deportazione, l’inferno di Auschwitz, il ritorno in società, il suo impegno al servizio delle nuove generazioni. “I ragazzi devono sapere. Devono sapere. Quando io non ci sarò, ci saranno loro. E loro faranno in modo che questo non succeda mai più” racconta Sami a Veltroni.
Il documentario sarà presentato questa sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma, alla presenza tra gli altri del capo dello Stato Sergio Mattarella.
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consegnato il riconoscimento
Enzo Cavaglion, partigiano eroe
Mettendo più volte in pericolo la propria vita, insieme al fratello Riccardo, si era prodigato affinché agli ebrei perseguitati che cercavano la fuga di passaggio nelle valli del Cuneese fossero forniti un rifugio, abiti e documenti falsi. Oltre alle informazioni più dettagliate sui rastrellamenti nazifascisti in corso, così da evitare la cattura.
Questa la motivazione che ha portato l’organizzazione ebraica B’nai Berith, nella figura del suo direttore mondiale Alan Schneider e in quella del presidente della sezione milanese Paolo Eliezer Foà, a conferire all’ex partigiano Enzo Cavaglion, 98 anni, la “Jewish Rescuers Citation”. E cioè il riconoscimento attribuito a quei cittadini ebrei che, al tempo delle persecuzioni, aiutarono con grave rischio personale dei correligionari braccati.
A ritirare l’onorificenza a nome del padre e dello zio, mancato cinque anni fa, lo studioso Alberto Cavaglion. Una cerimonia privata e dal forte significato simbolico, cui sono intervenuti tra gli altri anche il sindaco di Cuneo Federico Borgna e il presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni.
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qui firenze - la conferenza stampa
Il razzismo e le Leggi del '38
L’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi Razziste, in connessione con i 70 anni della Costituzione della Repubblica e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, come filo conduttore delle numerose iniziative promosse in tutta la Toscana per il Giorno della Memoria.
Al centro il nesso “logico e concettuale indissociabile” tra la legislazione razzista coloniale del 1937 e la legislazione antiebraica del 1938, come spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa convocata dalla Regione Toscana. Ad essere prese in prestito le parole dello storico Enzo Collotti. Un nesso graficamente sottolineato nel manifesto del 2018, con l’immagine della copertina di uno dei primi numeri della rivista “La difesa della razza”, strappata, dietro cui spunta la foto di alcuni deportati nei campi. “Furono le prove del razzismo” sottolinea Ugo Caffaz, ideatore diciassette anni fa del Treno della Memoria. Un modello cui tanti si sono poi ispirati in tutta Italia.
L’appuntamento più importante in agenda il tradizionale meeting al Mandela Forum, con ottomila studenti che arriveranno a Firenze. Ma prima e dopo saranno oltre 150 gli eventi promossi sotto il cappello della Regione. Incontri con gli ultimi Testimoni – le sorelle Andra e Tatiana Bucci, Kitty Braun e Vera Salomon – e poi film, letture e presentazioni di libri.
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informazione - international edition 
Liliana, una vita per la Memoria
Ha suscitato grande commozione in tutta Italia la scelta del presidente Sergio Mattarella di nominare Liliana Segre senatore a vita. Così l’odierna uscita dell’edizione internazionale di Pagine Ebraiche si apre proprio con la notizia che quello stesso Parlamento che ottant’anni fa promulgò le Leggi razziste accoglierà Segre come rappresentante del popolo italiano. Anche se, come ha precisato l’ottantasettenne sopravvissuta alla Shoah, la sua priorità rimarrà l’impegno nelle scuole. Negli scorsi giorni anche l’annuncio che il Memoriale della Shoah di Milano, situato nei sotterranei della Stazione dove Liliana e migliaia di altri furono caricati ai treni diretti ai campi di sterminio, sarà completato nei prossimi mesi. A renderlo possibile, lo stanziamento dei fondi necessari per completare la biblioteca da parte del Ministero dei Beni culturali. La struttura ospiterà i 45mila volumi della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.


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pilpul
Oltremare - Aranci
Una volta qui intorno erano tutti aranceti.
Variazione più specifica della classica “una volta qui intorno era tutta campagna”, frase che ho sentito più volte pronunciata spaziando con lo sguardo lungo la strada alberata davanti e dietro a noi. La prima volta, per la verità, è stata viaggiando come perfetta turista in California. I viali con le palme altissime che ondeggiavano alla brezza del mare, la spiaggia di Venice così ampia e libera da file di ombrelloni da sembrarmi sprecata, e quell’immagine mentre viaggiavo verso sud su di una autostrada anche lei larghissima: tutti aranceti.
Pensa il profumo, mi ricordo di aver pensato.


Daniela Fubini, Tel Aviv
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