Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

28 Gennaio 2018 - 12 Shevat 5778


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Una società che non dà spazio alla differenza, non ha spazio per l’umanità. L’odio che inizia con gli ebrei non finisce mai con gli ebrei.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
In un mondo che tollera nuovi genocidi e vede rinascere i populismi forse l’unica strada è ripensare a come proponiamo di riflettere sul passato, su, che tipo di film, di foto, di racconti, di parole concentriamo la nostra attenzione per ragionare nel presente sul passato, perché come scriveva Lucien Febvre “L’uomo non si ricorda del passato: lo ricostruisce sempre; non conserva il passato nella sua memoria, come i ghiacci del Nord conservano congelati i mammut millenari. Ma muove dal presente; e solo attraverso il presente, sempre, conosce, interpreta il passato”.
 
Adesivi antisemiti, sentenza che fa discutere
Nel giorno della Run for Mem, la corsa per il ricordo consapevole che si è svolta a Bologna, il binomio Sport e Memoria continua a far parlare. Anche se non sempre in positivo, come nel caso dell’intitolazione del piazzale del San Paolo a Giorgio Ascarelli o nell’omaggio del Milan alla memoria di Ferdinando Valletti, ex mediano rossonero che sopravvisse a Mauthausen.
Molteplici e autorevoli infatti le voci che si levano a commento della sentenza (una multa pecuniaria poco significativa e nessun turno a porte chiuse) sugli adesivi antisemiti con Anna Frank dello scorso autunno. Scrive Luciano Violante sul Corriere: “La decisione del tribunale del calcio sulla vicenda Lazio non sarebbe stata meno esposta a critiche se pronunciata due mesi fa o tra due mesi. Si è trattato in sostanza della monetizzazione di un comportamento intollerabile per i valori che ha offeso”. Questo invece il pensiero Gianni Mura su Repubblica: “Non so come si sia potuti arrivare a questa decisione grottesca. Sarebbe assurdo e rozzo ipotizzare che i giudici fossero tutti amici di Lotito e tifosi laziali, e poi il discorso è più vasto e non riguarda solo la Lazio. Sono indotto a credere che la colpa sia delle leggi e non di chi deve applicarle: troppo piene di pertugi, di falle, di interpretazioni elastiche”.
Dal Piemonte alla Sicilia, diverse decine le cronache sui quotidiani locali a proposito delle iniziative per la Memoria svoltesi ieri in tutta Italia.

A proposito di Memoria è scontro tra Israele e Polonia sul ruolo storico dell’antisemitismo polacco nella Shoah. Come riporta tra gli altri Repubblica, Netanyahu ha infatti condannato la legge in discussione al Parlamento di Varsavia in cui si vieta ogni menzione di responsabilità locali. E ha chiesto al suo ambasciatore di organizzare urgentemente un “incontro bilaterale al massimo livello per affrontare il tema”.

Sul Fatto quotidiano, citando tra gli altri anche un recente intervento di David Bidussa su Pagine Ebraiche, Furio Colombo difende l’efficacia del Giorno della Memoria con queste parole: “Mi sembra che il Giorno della Memoria sia salvo dall’assuefazione e dalla noia. Ci stanno pensando i fascisti, quelli dichiarati e in uniforme che disprezzano la Costituzione e organizzano le ‘ronde’, quelli che fingono di citare la Costituzione quando si schierano per la difesa della razza, quelli che hanno scoperto che il salvataggio dei bambini in mare non è che un trucco per fare entrare clandestini in Italia”.
 
Leggi

  davar
qui bologna - l'iniziativa
"Run for Mem, corsa per la vita"

C’è anche il volto sorridente di Gianni Morandi al via della Run for Mem, la corsa non agonistica per un ricordo consapevole che quest’anno ha fatto tappa nei luoghi di Bologna segnati dalla ferocia nazifascista.
Il popolare artista si è infatti unito ai due testimonial della corsa, l’ex podista e Testimone della Shoah Shaul Ladany, che è anche sopravvissuto all’attentato palestinese ai Giochi di Monaco ’72, e l’ex maratoneta Franca Fiacconi, in questa giornata di Memoria, impegno e consapevolezza organizzata da Unione delle Comunità ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Bologna e Uisp sotto l’egida del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah di Palazzo Chigi.

Circa un migliaio i partecipanti alla corsa, che si è aperta davanti al Memoriale della Shoah cittadino con gli interventi – oltre che di Ladany e Fiacconi – del presidente della Comunità ebraica bolognese Daniele De Paz, del rabbino capo rav Alberto Sermoneta, del sindaco Virginio Merola, della presidente UCEI Noemi Di Segni, del vicepresidente del Congresso ebraico mondiale Robert Singer.
“Il luogo in cui ci troviamo, questo Memoriale, ci dice cosa è fare Memoria a 80 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziste. Noi oggi corriamo per una Memoria viva, per dare un chiaro segno di impegno rivolto al futuro” sottolinea De Paz, inaugurando la breve cerimonia istituzionale. “I luoghi hanno un’anima, e se oggi siamo liberi di corriere verso i nostri sogni non possiamo scordarci di cosa
questi hanno rappresentato in passato. La vita riprende – afferma Di Segni – ma noi non dobbiamo dimenticare”. Parte dall’imperativo ebraico Zakhor, ricorda, la riflessione del rav Sermoneta. Un imperativo che è uno sprone costante ad elaborare ed agire. Un imperativo che, osserva, “deve aiutare a far crescere un senso diffuso di Memoria”. Loda l’esempio di Bologna città antifascista, impegno costato molti lutti in quegli anni, il vicepresidente Singer. “È un capitolo di storia che è noto fuori anche dall’Italia – dice – e di cui dovete essere orgogliosi”. Si rivolge ai giovani (tra cui una rappresentanza Ugei) il sindaco Merola: “Siete numerosi, ed è un segnale positivo. Perché a tanti giovani allora furono sottratti sogni e speranze. Abbiamo il dovere di ricordare e di proiettare la Memoria nel nostro presente e nel nostro futuro”.
Leggi

run for mem - l'appello di gianni morandi
"Razza, una parola da abolire"
Il motivo per partecipare alla Run for Mem – la corsa della Memoria organizzata quest’anno a Bologna – “è molto semplice: per ricordare tempi bui e perché quelle cose non accadano mai più”. Così il cantante Gianni Morandi spiega al portale dell’ebraismo italiano perché ha voluto fare da testimonial – assieme a Shaul Ladany e Franca Fiacconi – alla seconda edizione della corsa. Salutato con grande affetto dalle centinaia di persone, il cantante ha ricordato che “musica e sport sono linguaggi che uniscono”. E, a proposito di linguaggi, ha poi affermato: “Si parla di razza… È ora di finirla con questa parola”.
Leggi


qui livorno - serata 
La diretta Rai al Goldoni

"Rifiutiamo l'indifferenza"
“Livorno, senza ghetto”. Teatro Goldoni affollato ieri sera per uno speciale sulla Memoria condotto e trasmesso in diretta dal canale del direttore di Radio Rai 3 Marino Sinibaldi. Una serata ricca di testimonianze e riflessioni, con letture e momenti musicali affidati al Coro “Ernesto Ventura” della Comunità ebraica livornese (a dirigerlo) M° Paolo Filidei.
In uno scenario contemporaneo nel quale sempre più affiorano forme di intolleranza e di violenza nei confronti di ogni diversità, il messaggio della serata, “spetta a tutti noi il dovere di ricordare quelle pagine oscure della nostra storia e la responsabilità di educare le giovani generazioni ad uno sguardo aperto sul presente”. Livorno, città delle Nazioni, storicamente luogo di incontro e di scambio tra culture e religioni diverse, che già alla fine del Cinquecento con le cosiddette Leggi Livornine, emanate da Ferdinando I de’ Medici, si poneva, in termini di tolleranza e di apertura, all’avanguardia in tutto l’Occidente, il contesto ideale “per affrontare con serietà questi argomenti”.
Leggi

qui firenze - l'annuncio 
Una piazza per Carlo Levi
Saranno intitolate a Carlo Levi e Anna Maria Ichino le due piazzette ai lati di piazza Pitti a Firenze. Lo hanno annunciato il sindaco Dario Nardella e il direttore degli Uffizi Eike Schmidt in occasione del Giorno della Memoria.
Un gesto simbolico, è stato spiegato, “per mantenere viva la memoria del ruolo di Levi e Ichino nella lotta antifascista, ma anche il valore evocativo di un luogo come piazza Pitti e della casa che in quella piazza fu rifugio di molti antifascisti”.
Leggi

qui torino - il concerto 
Al Verdi la musica dei Giusti
Il 27 gennaio è appena passato e la città di Torino, come ogni anno, ha risposto al monito della Memoria con entusiasmo ed energia. Moltissime le conferenze, le mostre, gli incontri e gli spettacoli teatrali e musicali che hanno costellato quello che ormai è diventato a tutti gli effetti il “mese della Memoria”, che ha preso avvio a metà gennaio con la posa di ben 37 pietre d’inciampo su tutto il territorio piemontese e si è avviato alla conclusione con il concerto tenutosi al Conservatorio Giuseppe Verdi, “La musica dei Giusti”, una performance musicale e drammaturgica che ha ricostruito dieci ritratti di Giusti tra le Nazioni:
Leggi

l'inaugurazione
Ferramonti, ecco la biblioteca

Intitolata all'editore Brenner
Porterà il nome dell’editore Gustav Brenner, che vi fu internato, la biblioteca inaugurata nelle scorse ore nel campo di Ferramonti in Calabria. Nato nel 1915 a Vienna, nel 1938 Brenner è arrestato come militare ed internato a Buchenwald e poi trattenuto e trasferito a Dachau. Vi sfugge insieme ad alcuni compagni e dopo diverse peripezie arriva a Milano, dove è aiutato da qualche amico libraio. Denunciato, in seguito all’entrata in vigore delle Leggi razziste, viene arrestato e internato nel campo calabrese. È in quegli anni che incontrerà la sua futura moglie, decidendo poi di restare in Calabria.
Leggi

mondo della musica in lutto
David Zard (1943-2018)
Ha legato il suo nome alle più grandi star musica internazionale, da Elton John a Lou Reed, dai Rolling Stones a Michael Jackson. Il produttore discografico e impresario David Zard, dopo aver lasciato un segno importante nel panorama musicale italiano, è scomparso a 75 anni a Roma. Nato a Tripoli il 6 gennaio del 1943, Zard, di famiglia ebraica, fu costretto insieme a migliaia di ebrei a scappare dalle persecuzioni delle autorità libiche. Il futuro produttore abbandonò il paese durante l’ultima ondata di violenze del 1967, esplose in concomitanza con la travolgente vittoria sui paesi arabi ottenuta da Israele nella Guerra dei Giorni. Zard scelse come meta l’Italia e a Roma costruì la storia dei suoi successi: alla fine degli Anni ’70 aveva organizzato La Carovana del Mediterraneo, dal progetto musicale di Angelo Branduardi. Poi negli anni ’80 e ’90 fu lui ad organizzare le tappe italiane degli indimenticabili tour di Michael Jackson: prima il Bad World Tour a Roma e a Torino nel 1988 e poi Dangerous World Tour a Roma e a Monza nel 1992.  La sua conoscenza dell’inglese, dell’arabo, dell’ebraico e dell’italiano furono uno strumento utile per aprire molte porte internazionali. “Il concerto rock è la più grande rivoluzione dopo quella francese. E l’unico posto di aggregazione al di là del colore, della religione, del ceto sociale. Per questo sarà sempre in crescita”, aveva detto in un’intervista.
Leggi

sorgente di vita
Leggi del '38, il re a processo
Ancora un’occasione per vedere l’ultima puntata di Sorgente di vita: il programma va in replica lunedì 29 gennaio alle ore 7,25. In apertura alcuni momenti de “Il Processo” immaginario al re Vittorio Emanuele III di Savoia, celebrato il 18 gennaio scorso all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Un dibattimento condotto da giuristi, avvocati e magistrati per giudicare il re che, esattamente 80 anni fa, firmò le “Leggi per la difesa della razza”. 
Leggi


pilpul

Nero come il buio
Se si ha a che fare con una destra radicale attivista, è perché essa si è rivelata capace di adattarsi al più generale mutamento in atto nelle nostre società. Ciò facendo, ambisce a occupare quegli spazi collettivi di rappresentanza e di socialità che sono stati invece abbandonati completamente a sé dal resto della politica. Si tratta della più generale questione del «territorio»: una parola che indica, in questo caso, quelle comunità fisiche composte di individui, un tempo produttori, inseriti nei processi di creazione della ricchezza, ed oggi in piena crisi di identità e di ruolo sociale. Sono gruppi che si sentono abbandonati al loro destino, messi ai margini dall’evoluzione e dalla trasformazione dei rapporti sociali. In altre parole, ceto medio e classi produttrici, dal momento in cui l’uno e le altre sono ritenuti inessenziali o comunque non più rilevanti ai fini della creazione di consenso. Quelle comunità di persone (che sono anche elettori), il cui orizzonte sembra non interessare quei partiti, ampiamente presenti sulla scena politica, che invece ripetono ossessivamente il medesimo ritornello: «non c’è alternativa allo stato di cose esistente!». In questo lungo frangente, che storicamente data almeno dall’inizio degli anni Ottanta, la destra radicale in Europa si è presentata in quanto organismo complesso e variegato, al contempo insieme di movimenti ma anche – oramai – struttura di governo; gli uni e l’altra accomunati da un esercizio di critica dell’esistente nel nome di antiche «tradizioni» e di ancestrali «identità» da ripristinare. In merito, basti pensare anche solo all’Ungheria di Orbán.

Claudio Vercelli
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.