Haim Korsia, Gran Rabbino di Francia
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Siamo
inorriditi per la tragica morte della sopravvissuta alla Shoah Mireille
Knoll zl, quasi un anno dopo l'omicidio di Lucie-Sarah Halimi-Attal zl.
È chiaro che l'orrore del crimine e la violenza dei carnefici sono identici e rappresentano la negazione del volto umano.
Che il loro ricordo sia benedetto.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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Pesach è, nell’ebraismo, la festa della liberazione, ma è anche la festa degli interrogativi.
È una festa in sé, che celebra e commemora la libertà ottenuta, ma è
anche un momento essenziale di formazione per la coscienza ebraica. Il
popolo si libera dal giogo della schiavitù per costituirsi in nazione,
ma l’esperienza della schiavitù gli ha anche insegnato a riconoscere il
significato dell’asservimento e il valore della libertà.
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Siria, orrore che indigna
ma attenzione ai paragoni
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Una
riflessione che coinvolge studiosi e comuni cittadini propone un
discutibile accostamento fra genocidi diversi fra loro e in particolare
tra la Shoah e quanto sta accadendo in Siria, che probabilmente ha come
fondamento (l’accostamento) il sentimento di disperazione e strazio
dinanzi all’efferatezza dei reati commessi, l’indifferenza del mondo,
così come l’impotenza del singolo dinanzi ad un potere costituito e
determinato a realizzare un nuovo ordine. La rabbia si accende in noi
dinanzi a ciascun atto di ingiustizia e di dolore, proprio perché
abbiamo sofferto e proprio perché sappiamo quanto è crudele il silenzio
o la negazione di ciò che avvenne o sta accadendo, ma questa
riflessione deve essere accompagnata da una chiara precisazione circa
l’unicità della Shoah. Se già la si cita.
ll dramma siriano così come altri tragici massacri in Turchia, Asia,
Africa, specialmente contro minori, il cui futuro è spezzato, sono
vicende umane che ogni giorno tolgono respiro e speranza, confermando
la lucida analisi sulla banalità del male. Impongono responsabilità che
le organizzazioni internazionali preposte per prime si scrollano di
dosso, e chiaramente rappresentano un’emergenza da affrontare, ma
ritengo simile accostamento improponibile e ciò in ragione appunto
dell’unicità della Shoah nella storia dell’uomo.
Chi ci legge da queste pagine lo sa certamente, ma è bene rimarcarlo e
ricordarlo, e proprio in questi giorni che ci avviciniamo alla
festività di Pesach. Ricordare che l’annientamento del popolo ebraico
non è iniziato con la Shoah, ma con un piano ben preciso nell’antico
Egitto, dove sistematicamente i figli maschi venivano uccisi alla
nascita per evitare che si sviluppasse la discendenza e schiavizzando
un intero popolo al servizio di una potenza. Cosa è cambiato in questi
millenni? Nulla. Nazisti, coadiuvati in Italia dai preposti fascisti,
hanno proseguito questo piano con ancor più rigore e scientifica
pianificazione. I loro eredi oggi proseguono la perpetuazione dell’odio.
La liberazione, che celebriamo e ricordiamo nella sera della Pasqua,
non ha generato una condizione di libertà permanente, ma un doveroso e
continuo imperativo a non dimenticare. A tramandare questo ai nostri
figli nel rispetto silenzioso dovuto alle sei milioni di vittime e dei
pochissimi che dal lager sono tornati.
La ricerca storica e il libero dibattito sul tema dei genocidi non
devono porre tabù e costituiscono un valore inviolabile. Ma al tempo
stesso è fondamentale tener conto dell’esigenza di chiarezza,
necessaria per una società sempre più smarrita, che per mille ragioni –
come ci spiegano gli storici – con quella Memoria fatica sempre di più
a confrontarsi.
Noemi Di Segni,
Presidente UCEI
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la mobilitazione dopo i fatti di parigi
L’iniziativa degli ebrei francesi:
“Corteo compatto contro l’odio”
’invito
è rivolto a tutti i cittadini francesi. Una marcia per ritrovarsi uniti
nella difesa dei valori fondamentali e nella lotta all’odio.
Partirà domani alle 18.30 da Place de la Nation un corteo promosso dal
Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di
Francia, per ricordare Mireille Knoll, l’85enne sfuggita in gioventù al
rastrellamento del Vel d’Hiv che è stata brutalmente uccisa nella notte
di sabato dal suo vicino di casa in quello che appare un delitto dalla
chiara matrice antisemita. “Mireille era ebrea. Per questo unico motivo
è stata pugnalata per undici volte dal suo vicino. Per questo unico
motivo è bruciata nel rogo appiccato nel suo appartamento” si legge in
una nota diffusa dal Crif, per chiamare a raccolta i parigini.
Da Place de la Nation il corteo (cui ha aderito anche l’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane) arriverà fin sotto casa di Mireille, con la
partecipazione dei familiari della donna. Proprio a loro si è rivolta
Noemi Di Segni, Presidente UCEI, in un messaggio di solidarietà che è
destinato anche al Crif e ai Testimoni della Shoah.
“I sopravvissuti sono l’unica voce attraverso la quale echeggia ancora
quel terribile passato e con coraggio trasmettono il loro, nostro,
vissuto. Serve, da parte nostra e di tutte le istituzioni, un ascolto
attento e responsabile, un impegno continuativo che non può limitarsi
alle cerimonie ufficiali. Un’azione culturale, educativa – sottolinea
Di Segni – per rendere indelebile la vera storia, vivere, convivere e
poter ancora credere al progetto di un’Europa come luogo fisico e non
solo ideale di libertà e rispetto tra le genti”.
Numerose, fa sapere il Crif, le adesioni che stanno arrivando al
corteo. “È l’intera comunità nazionale – si legge – che si ribella a
questo deprecabile omicidio”. E insieme marcia contro il terrorismo
islamico che nelle stesse ore, viene ricordato, ha fatto nuovi morti a
Carcassonne e poi Trebes. “Reagiamo insieme, reagiamo uniti”.
Anche il mondo ebraico italiano, nelle sue diverse Comunità, attivo per
tenere alta l’attenzione su questi temi e invitare alla riflessione. La
Comunità romana sta infatti organizzando per domani una mobilitazione,
che sarà definita nelle prossime ore. Questa sera intanto a Torino un
momento della preghiera in sinagoga sarà dedicato al ricordo di
Mireille.
Afferma Ruth Dureghello, presidente degli ebrei romani: “Senza parole
per omicidio di una sopravvissuta alla Shoah, bruciata e accoltellata
per antisemitismo. Non saremo in silenzio contro l’odio antiebraico che
cresce”. Leggi
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Diritti civili |
Nel
dibattito seguito alle elezioni c’è un aspetto che mi pare
interessante, e pericoloso. Molti hanno riconosciuto i risultati
raggiunti dai governi di centrosinistra, aggiungendo poi che tali
risultati non sono stati comunicati ai cittadini nel modo più
convincente. Alcuni, però, hanno avanzato un’altra osservazione: le
riforme del centrosinistra si sarebbero concentrate più sui diritti
civili che su quelli sociali, nonostante la grande crisi economica.
Secondo questa tesi, sarebbero solamente le classi più agiate, la
borghesia, a interessarsi di questioni quali le unioni civili, il
regolamento sul fine-vita, le norme contro la tortura e sull’autismo
(esempi casuali tra tanti). I più poveri pensano solo al pane.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Lezioni da trarre |
Once
upon a time, c’erano gli ñatos del sud, la cui memoria era infestata
dai ferali ricordi della strage compiuta ai loro danni dai narigudos.
Costoro sussurravano che sarebbe stato meno tragico se fossero stati
decimati, perché almeno sarebbe stato risparmiato il novanta per cento,
ma la bestia era insaziabile.
Emanuele Calò
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Un ricordo per Frizzi |
Nel
giugno del 2008 Fabrizio Frizzi presentò con la sua solita eleganza un
evento presso lo Sheraton di Roma dedicato alla Touro University. La
serata, che vide una grande partecipazione di ospiti e personalità del
mondo diplomatico e della cultura, fu allietata con la premiazione di
attestati di riconoscimento a rav Elio Toaff zz.l. e a Roberto Begnini.
Jonatan Della Rocca, giornalista
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