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 27 marzo 2018 - 11 Nissan 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran Rabbino di Francia
Siamo inorriditi per la tragica morte della sopravvissuta alla Shoah Mireille Knoll zl, quasi un anno dopo l'omicidio di Lucie-Sarah Halimi-Attal zl.
È chiaro che l'orrore del crimine e la violenza dei carnefici sono identici e rappresentano la negazione del volto umano.
Che il loro ricordo sia benedetto.
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
Pesach è, nell’ebraismo, la festa della liberazione, ma è anche la festa degli interrogativi.
È una festa in sé, che celebra e commemora la libertà ottenuta, ma è anche un momento essenziale di formazione per la coscienza ebraica. Il popolo si libera dal giogo della schiavitù per costituirsi in nazione, ma l’esperienza della schiavitù gli ha anche insegnato a riconoscere il significato dell’asservimento e il valore della libertà.
 
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Siria, orrore che indigna
ma attenzione ai paragoni
Una riflessione che coinvolge studiosi e comuni cittadini propone un discutibile accostamento fra genocidi diversi fra loro e in particolare tra la Shoah e quanto sta accadendo in Siria, che probabilmente ha come fondamento (l’accostamento) il sentimento di disperazione e strazio dinanzi all’efferatezza dei reati commessi, l’indifferenza del mondo, così come l’impotenza del singolo dinanzi ad un potere costituito e determinato a realizzare un nuovo ordine. La rabbia si accende in noi dinanzi a ciascun atto di ingiustizia e di dolore, proprio perché abbiamo sofferto e proprio perché sappiamo quanto è crudele il silenzio o la negazione di ciò che avvenne o sta accadendo, ma questa riflessione deve essere accompagnata da una chiara precisazione circa l’unicità della Shoah. Se già la si cita.
ll dramma siriano così come altri tragici massacri in Turchia, Asia, Africa, specialmente contro minori, il cui futuro è spezzato, sono vicende umane che ogni giorno tolgono respiro e speranza, confermando la lucida analisi sulla banalità del male. Impongono responsabilità che le organizzazioni internazionali preposte per prime si scrollano di dosso, e chiaramente rappresentano un’emergenza da affrontare, ma ritengo simile accostamento improponibile e ciò in ragione appunto dell’unicità della Shoah nella storia dell’uomo.
Chi ci legge da queste pagine lo sa certamente, ma è bene rimarcarlo e ricordarlo, e proprio in questi giorni che ci avviciniamo alla festività di Pesach. Ricordare che l’annientamento del popolo ebraico non è iniziato con la Shoah, ma con un piano ben preciso nell’antico Egitto, dove sistematicamente i figli maschi venivano uccisi alla nascita per evitare che si sviluppasse la discendenza e schiavizzando un intero popolo al servizio di una potenza. Cosa è cambiato in questi millenni? Nulla. Nazisti, coadiuvati in Italia dai preposti fascisti, hanno proseguito questo piano con ancor più rigore e scientifica pianificazione. I loro eredi oggi proseguono la perpetuazione dell’odio.
La liberazione, che celebriamo e ricordiamo nella sera della Pasqua, non ha generato una condizione di libertà permanente, ma un doveroso e continuo imperativo a non dimenticare. A tramandare questo ai nostri figli nel rispetto silenzioso dovuto alle sei milioni di vittime e dei pochissimi che dal lager sono tornati.
La ricerca storica e il libero dibattito sul tema dei genocidi non devono porre tabù e costituiscono un valore inviolabile. Ma al tempo stesso è fondamentale tener conto dell’esigenza di chiarezza, necessaria per una società sempre più smarrita, che per mille ragioni – come ci spiegano gli storici – con quella Memoria fatica sempre di più a confrontarsi.

Noemi Di Segni,
Presidente UCEI
 
  davar
la mobilitazione dopo i fatti di parigi
L’iniziativa degli ebrei francesi:
“Corteo compatto contro l’odio”

’invito è rivolto a tutti i cittadini francesi. Una marcia per ritrovarsi uniti nella difesa dei valori fondamentali e nella lotta all’odio.
Partirà domani alle 18.30 da Place de la Nation un corteo promosso dal Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, per ricordare Mireille Knoll, l’85enne sfuggita in gioventù al rastrellamento del Vel d’Hiv che è stata brutalmente uccisa nella notte di sabato dal suo vicino di casa in quello che appare un delitto dalla chiara matrice antisemita. “Mireille era ebrea. Per questo unico motivo è stata pugnalata per undici volte dal suo vicino. Per questo unico motivo è bruciata nel rogo appiccato nel suo appartamento” si legge in una nota diffusa dal Crif, per chiamare a raccolta i parigini.
Da Place de la Nation il corteo (cui ha aderito anche l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) arriverà fin sotto casa di Mireille, con la partecipazione dei familiari della donna. Proprio a loro si è rivolta Noemi Di Segni, Presidente UCEI, in un messaggio di solidarietà che è destinato anche al Crif e ai Testimoni della Shoah.
“I sopravvissuti sono l’unica voce attraverso la quale echeggia ancora quel terribile passato e con coraggio trasmettono il loro, nostro, vissuto. Serve, da parte nostra e di tutte le istituzioni, un ascolto attento e responsabile, un impegno continuativo che non può limitarsi alle cerimonie ufficiali. Un’azione culturale, educativa – sottolinea Di Segni – per rendere indelebile la vera storia, vivere, convivere e poter ancora credere al progetto di un’Europa come luogo fisico e non solo ideale di libertà e rispetto tra le genti”.
Numerose, fa sapere il Crif, le adesioni che stanno arrivando al corteo. “È l’intera comunità nazionale – si legge – che si ribella a questo deprecabile omicidio”. E insieme marcia contro il terrorismo islamico che nelle stesse ore, viene ricordato, ha fatto nuovi morti a Carcassonne e poi Trebes. “Reagiamo insieme, reagiamo uniti”.
Anche il mondo ebraico italiano, nelle sue diverse Comunità, attivo per tenere alta l’attenzione su questi temi e invitare alla riflessione. La Comunità romana sta infatti organizzando per domani una mobilitazione, che sarà definita nelle prossime ore. Questa sera intanto a Torino un momento della preghiera in sinagoga sarà dedicato al ricordo di Mireille.
Afferma Ruth Dureghello, presidente degli ebrei romani: “Senza parole per omicidio di una sopravvissuta alla Shoah, bruciata e accoltellata per antisemitismo. Non saremo in silenzio contro l’odio antiebraico che cresce”.
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l'incontro al Bologna Children's Book Fair 
Editoria per ragazzi, quale futuro L'informazione a confronto
File agli ingressi, code per seguire i tantissimi incontri, convegni, seminari, chiacchiere e speranze in attesa di mostrare il proprio lavoro agli editori che si mettono a disposizione per guardare e guidare il lavoro dei tantissimi giovani illustratori che come prima cosa passano dall’ormai mitico muro che è un po’ il simbolo della Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna. A neppure un’ora dall’apertura erano già centinaia i lavori che coprivano quello spazio molto ambito su cui si affollano illustrazioni, biglietti da visita che sono piccoli capolavori, proposte di collaborazione, e il frutto del lavoro dei tantissimi che sanno come la Bologna Children’s Book Fair (BCBF) sia l’appuntamento da non mancare per chi vuole lavorare nel mondo della letteratura per l’infanzia.
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il programma presentato alla farnesina
Memoria, Italia in prima fila
Gli obiettivi dell'Ihra 2018

Presentato a Roma il programma della Presidenza italiana dell'Ihra, l'organismo intergovernativo impegnato nella tutela e promozione della Memoria della Shoah. Il 6 marzo scorso l'Italia ha assunto la guida dell'ente e ieri alla Farnesina ha messo in luce gli obiettivi per il 2018. Tre le principali finalità della presidenza italiana, ha rilevato il capo delegazione presso l'Ihra, l'ambasciatore Sandro De Bernardin: l’assolvimento delle responsabilità istituzionali, a cominciare dall’organizzazione di due Assemblee Plenarie (la prima a Roma dal 28 al 31 maggio, la seconda a Ferrara dal 27 al 29 novembre 2018) e dal completamento del lavoro di razionalizzazione dell’organizzazione); l'accrescere la conoscenza e la visibilità dell'Ihra presso policymakers e grande pubblico (in particolare con l’organizzazione di due convegni internazionali, rispettivamente il 27 maggio a Roma sul tema delle legislazioni razziali e il 16 novembre a Milano su quello dell’incitamento all’odio); la produzione di nuovo materiale destinato alle scuole italiane, per agevolare e migliorare qualitativamente l’educazione sulla Shoah.
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l'intesa firmata con il ministero
Gariwo-Miur, un protocollo
per la Memoria del bene 

La “diffusione della conoscenza dei Giusti e della memoria del bene” al centro del protocollo d’intesa siglato dalla ministra dell’Istruzione, dell’università e della Ricerca Valeria Fedeli e dal presidente di Gariwo Gabriele Nissim.
Un documento, diviso in cinque articoli, che segue la recente approvazione da parte del Parlamento della legge che istituisce come solennità civile la Giornata dei Giusti dell’Umanità. Attraverso il protocollo il ministero si impegna a pubblicizzare e diffondere nelle scuole le attività proposte dalle parti. Mentre Gariwo dal canto suo promuoverà organizzazione delle attività educative per le scuole di ogni ordine e grado; formazione per gli insegnanti; ricerca ed elaborazione di nuove forme comunicative in ambito educativo per le diverse fasce scolastiche e produzione del relativo materiale didattico.
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pilpul
Diritti civili
Nel dibattito seguito alle elezioni c’è un aspetto che mi pare interessante, e pericoloso. Molti hanno riconosciuto i risultati raggiunti dai governi di centrosinistra, aggiungendo poi che tali risultati non sono stati comunicati ai cittadini nel modo più convincente. Alcuni, però, hanno avanzato un’altra osservazione: le riforme del centrosinistra si sarebbero concentrate più sui diritti civili che su quelli sociali, nonostante la grande crisi economica. Secondo questa tesi, sarebbero solamente le classi più agiate, la borghesia, a interessarsi di questioni quali le unioni civili, il regolamento sul fine-vita, le norme contro la tortura e sull’autismo (esempi casuali tra tanti). I più poveri pensano solo al pane. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Lezioni da trarre
Once upon a time, c’erano gli ñatos del sud, la cui memoria era infestata dai ferali ricordi della strage compiuta ai loro danni dai narigudos. Costoro sussurravano che sarebbe stato meno tragico se fossero stati decimati, perché almeno sarebbe stato risparmiato il novanta per cento, ma la bestia era insaziabile.

Emanuele Calò
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Un ricordo per Frizzi
Nel giugno del 2008 Fabrizio Frizzi presentò con la sua solita eleganza un evento presso lo Sheraton di Roma dedicato alla Touro University. La serata, che vide una grande partecipazione di ospiti e personalità del mondo diplomatico e della cultura, fu allietata con la premiazione di attestati di riconoscimento a rav Elio Toaff zz.l. e a Roberto Begnini.

Jonatan Della Rocca, giornalista
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