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27 Maggio 2018 - 13 Sivan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
A 33 secoli dal momento in cui ci furono dati, i Dieci Comandamenti restano la più semplice e sintetica guida alla costruzione di una buona società.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Qualcosa non torna in Europa. La somma di fascino per lo Stato forte, diabolizzazione dell’avversario, visione complottista del presente e ricerca di capri espiatori delinea un profilo che mette in questione alcuni fondamenti essenziali della mentalità democratica, così come l’abbiamo conosciuta, almeno da questa parte di Europa, negli ultimi tre quarti di secolo.
 
"Senza Savona al voto"
I giornali di oggi aprono con i problemi, in Italia, per la formazione di un nuovo governo affidato a Giuseppe Conte: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sembra non volere l’economista Paolo Savona come ministro all’Economia per le sue posizioni euroscettiche. Il leader della Lega Matteo Salvini sabato sera ha dichiarato: “Nessun passo indietro, stasera daremo la lista dei ministri della Lega a Conte. Se salta il governo ci sarà una frattura con gli italiani. Noi abbiamo fatto tutto il possibile”. E di Salvini parlano i quotidiani tedeschi, molto critici nei confronti del binomio Lega-5 Stelle: lo Spiegel, come racconta oggi La Stampa, riporta che “Salvini cura contatti politici non solo con la destra populista della Alternative für Deutschland (Afd) ma anche col movimento anti-islamico e xenofobo di Pegida”. Contatti documentati da una foto pubblicata dal settimanale tedesco “che ritrae il leader della Lega insieme all’editore neonazista Goetz Kubitschek, ospite fisso delle manifestazioni organizzate a Dresda da Pegida e braccio destro di Björn Höck, il discusso leader dell’Afd in Turingia che ha definito una volta il memoriale dell’Olocausto di Berlino come un ‘monumento della vergogna’”.
 
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  davar
qui roma - il convegno
Ihra: "La vicenda italiana

paradigma di Memoria"
Un convegno internazionale in svolgimento al MAXXI ha aperto stamane a Roma i lavori della prima riunione plenaria organizzata dalla presidenza italiana della International Holocaust Remembrance Alliance, con il coinvolgimento di rappresentanti di trentuno paesi e delle istituzioni internazionali che fanno parte della istituzione intergovernativa. Diverse giornate di confronto, riflessione, impegno che dal passato guarda al futuro.
“The Racist Laws. Before and after the Shoah: models, practices and heritage” il titolo del convegno, focalizzato sull’entrata in vigore delle Leggi Razziste a 80 anni dall’infamia. Un anniversario su cui riflettere da molti punti di vista, che già hanno segnato i qualificati interventi della mattinata.
“L’Ihra – ha affermato il presidente Sandro De Bernardin nel suo intervento di saluto – ha tra i suoi scopi quello di far emergere le ombre non svelate della Shoah. Conseguenze di quanto avvenne allora sono evidenti anche al giorno d’oggi ed è nostra responsabilità capire l’origine di certi fenomeni”.
Attraverso lo studio di premesse, modelli e pratiche di legislazione razzista, il convegno odierno e la plenaria delle prossime giornate possono – per De Bernardin – “offrire un contributo alla miglior comprensione del tema, che rimane di fondamentale importanza”. Se non vogliamo che la storia si ripeta, il suo monito, “quanto sta accadendo, la crescente tendenza ad adottare legislazioni contro cittadini stranieri che si verifica in molti paesi, andrebbe osservata attraverso le lenti di ciò che accadeva prima della Seconda Guerra Mondiale”.
“Dopo decenni in cui l’ebraismo italiano è stato parte integrante della società, ufficialmente riconosciuto dopo l’emancipazione, leggi approvate dall’intero Parlamento hanno sancito l’esclusione di persone che si sentivano profondamente italiane e che in diversi casi neanche erano consapevoli della propria identità ebraica o che essere ebrei potesse fare una differenza” ha poi sottolineato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“L’analisi morale e legale delle responsabilità, soltanto in parte compiuta, è oggi la sfida più grande che dobbiamo affrontare. E che devono affrontare gli organi di governo, a livello nazionale, europeo e internazionale. A maggior ragione oggi – ha detto Di Segni – in una Europa in cui partiti populisti e radicali sembrano godere di un sempre maggiore consenso”. L’appello rivolto a governi e guardiani costituzionali è a uno sforzo di consapevolezza della posta in gioco, in particolare dell’identità democratica da difendere. Identità intesa anche come protezione dei cittadini italiani ed europei “dall’impatto devastante di ogni odio e legalizzazione dell’esclusione”.
Stimolanti le riflessioni dei due oratori invitati per una lecture, dopo i saluti di altri due studiosi: il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera e il segretario dello Fscire Alberto Melloni (entrambi gli enti hanno contribuito alla giornata, assieme al Miur – in sala anche il presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti). Il professor Steven T-Katz, che ha parlato di “antisemitismo in tempo di crisi”. E l’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, che ha svolto una riflessione sul rispetto del principio di uguaglianza. “Un principio che non si è ancora affermato e che ha fatto fatica a consolidarsi. Porto l’esempio del voto del 1948 – ha sottolineato Amato – il primo cui hanno avuto accesso tutte le donne”.
Per quanto riguarda le Leggi del ’38, il professore ha messo in evidenza il nesso con le successive deportazioni nei campi di sterminio focalizzandosi sulla vicenda del 16 ottobre 1943. “Una vergogna indimenticabile” ha detto a proposito degli episodi di delazione che si verificarono.
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oggi la conclusione del giro d'italia
Guy, un israeliano a Roma
“The kid made it”. Il ragazzo ce l’ha fatta.
Quando questo pomeriggio taglierà il traguardo sui Fori Imperiali il 23enne Guy Sagiv avrà scritto un piccolo pezzo di storia del ciclismo. Sarà infatti il primo corridore israeliano a completare una grande corsa a tappe.
Una impresa che dà lustro alla Israel Cycling Academy, protagonista in queste tre settimane di Giro d’Italia. Il successo di tappa, uno degli obiettivi della vigilia, non è arrivato (anche se quest’oggi ci sarà un’ultima possibilità, con il velocista Kristian Sbaragli). Ma la squadra nel complesso ha ben figurato, con tanti tentativi di fuga e un epico secondo posto sulle Alpi dello spagnolo Ruben Plaza.
“Che corsa per Israele. Anche sulle Alpi, anche alle ultime salite, tante persone che mi chiedevano un selfie. Una grande emozione” ci racconta Sylvan Adams, presidente onorario del comitato della Grande Partenza da Gerusalemme e co-proprietario della Academy.

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qui torino - la presentazione
Di casa in casa, sapori e identità
Dal progetto editoriale Women’s Division Milano nasce Di casa in casa. Sapori Kasher dal mondo in Italia, a cura di Francesca Modiano Hasbani.
Il volume è stato presentato nei locali della Comunità ebraica di Torino con un evento e degustazioni su iniziativa dell’Associazione ex allievi e amici della scuola ebraica del capoluogo piemontese. A presentare e commentare l’iniziativa Giulio Disegni, vicepresidente UCEI e presidente dell’Associazione, assieme a rav Ariel Di Porto, rabbino capo della comunità.

Alice Fubini
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qui roma - l'incontro
Ambiente, confronto con Israele
“L’uomo nel suo ambiente architettonico: Italia e Israele, esperienze a confronto”. È il titolo di un convegno svoltosi presso la facoltà di architettura dell’Università La Sapienza, promosso dalla sezione italiana dell’associazione ambientalista Beautiful Israel in collaborazione con La Sapienza. A introdurre gli interventi dei professori Norman Austerlitz, Aldo Winkler e Eliana Cangelli, moderati dall’architetto Yoram Orvieto, la preside della facoltà di architettura Anna Maria Giovenale, il vice-capo commissione dell’ambasciata d’Israele Ofra Fahri, ed Emilio Nacamulli, presidente dell’associazione che si propone di promuovere una cultura del rispetto per l’ambiente e di valorizzare il know-how che lo Stato ebraico ha sviluppato negli anni, in questo ambito, in termini di conoscenze e tecnologie.
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le nomine nel nuovo assetto
Maccabi, vicepresidenza italiana
Vittorio Pavoncello, da molti anni presidente del Maccabi Italia, è stato nominato vicepresidente del Maccabi World Union per i prossimi quattro anni. Italia ancora protagonista nel nuovo assetto. A Claudia De Benedetti, membro dell’esecutivo mondiale, è stato assegnato l’incarico alle relazioni internazionali.
Nuovo presidente del Maccabi è il brasiliano Jack Terpins. Chairman invece è Amir Peled.
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qui roma - l'iniziativa
"La Storia non si cancella"
“La storia non si cancella”. E “Giù le mani da questo ponte”.
È quanto si legge in alcuni striscioni affissi nella notte, sul ponte Settimia Spizzichino che negli scorsi giorni è stato preso di mira da attivisti propal che protestavano contro il Giro d’Italia con il consueto campionario di deliri e slogan anti-israeliani, da un gruppo di appartenenti al Movimento Culturale Studenti Ebrei.
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sorgente di vita
Keret racconta Israele
Si apre con un servizio sullo scrittore israeliano Etgar Keret la puntata di Sorgente di Vita in onda su Rai Due domenica 27 maggio.
“Quando vieni in Israele ti chiedi, cos’è Israele? Un tizio con la kippà e i boccoli? Un soldato? Oppure un pallido programmatore di computer, che inventa novità high tech?”.
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pilpul

Israele
Parlare d’Israele, ovvero spiegarne la storia, il profilo sociale, gli indirizzi di politica assunti nel corso del tempo ma anche le relazioni con gli scomodi vicini e il groviglio di questioni che è conosciuto come «conflitto israelo-palestinese» (ma anche arabo-israeliano) è cosa particolarmente impegnativa con i tempi che corrono. Il rischio di incorrere in anatemi o scomuniche da parte del pubblico, di scontentare gli uni ma, soprattutto, di farne arrabbiare altri, è piuttosto diffuso. Non che si cerchi l’applauso ad ogni costo, e neanche l’assenso, men che meno quello unanimistico, ma il problema di una fazionalizzazione a prescindere, che trasforma certi astanti in ultras dell’auto-identificazione (chiamati in causa, ognuno d’essi esprimerà la sua più fervida indignazione verso qualcosa o qualcuno, rivelando in tale modo di avere in tasca la giusta “idea” su quanto è avvenuto e avviene), rende pressoché impossibile, almeno in certe situazioni, non un dialogo ma anche solo un qualche tentativo di comunicazione.

Claudio Vercelli
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