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31 Maggio 2018 - 17 Sivan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
David Sciunnach,
rabbino
Venerdì scorso, presso le scuole del Merkos di Milano, ho avuto il piacere e l’onore di premiare alcuni studenti che hanno studiato i Pirkei Avot nel nome e nel ricordo di un grande Maestro: rav Giuseppe Laras zzl.
È stata una cerimonia emozionante, a conclusione di un percorso di approfondimento promosso dal Tribunale Rabbinico del centro Nord Italia che ha coinvolto diversi giovani e giovanissimi della nostra Comunità.
 
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Giorgio Berruto, Hatikwà


Ha suscitato clamore, nel mondo ebraico italiano, l’appello circa le violenze al confine tra Gaza e Israele firmato da alcuni ebrei, tra cui noti accademici, e pubblicato da Avvenire. Non voglio entrare qui nel merito dell’appello, su cui molto è già stato scritto e detto a proposito e, mi permetto di dire, spesso a sproposito. Vorrei anche tralasciare i modi e le forme di molte critiche, un numero considerevole delle quali ha dato la stura ancora una volta a insulti, volgarità e masaniellismo variamente miscelati.
 
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La crisi vista dall'estero
L’incerto scenario politico italiano continua ad avere gli occhi puntati dei media e dell’opinione pubblica internazionale. I timori, riporta il Corriere, sono per un effetto boomerang. “Lo stop al governo Lega-Cinque Stelle – si legge – non solo non ha fermato a tempesta finanziaria ma, è la tesi prevalente, rischia di favorire un successo ancora più travolgente degli euroscettici”. Da questa analisi si distanzia il New York Times: “Il no a Paolo Savona di Sergio Mattarella e il conseguente collasso dell’esecutivo giallo-verde è certo ‘una scommessa azzardata’, scrive il giornale in un editoriale del board, ma ‘la posizione di Mattarella, perlomeno, dà agli italiani una seconda possibilità di ponderare le loro opzioni dopo aver intravisto cosa potrebbero significare le loro scelte precedenti'”. Ad essere segnalati gli articoli, oltre che del Nyt, di The Wall Street Journal, Financial Times, The Daily Telegraph, Suddeutsche Zeitung, Le Monde, Sputnik.
Dedicata a Gerusalemme (“povera” e splendida”, gli aggettivi scelti) la copertina del settimanale 7 del Corriere. All’interno molte pagine di approfondimento, e lo sguardo diverso sulla città di un sacerdote cattolico, di un libraio musulmano e di una giornalista ebrea. Racconta Rossella Tercatin: “A Gerusalemme venivo in visita dall’Italia quando ero bambina. Ora ci vivo. Nella zona in cui abito si respira un’aria da paese, più che da centro urbano, e di perenne primavera. Ma c’è anche, ovunque, il dramma dello scontro fra le diverse identità”.
 
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  davar
pagine ebraiche giugno 2018
Nel segno di Alberto Mieli
Alberto Mieli assieme a rav Vittorio Haim Della Rocca in una commovente immagine scattata dal rav Gianfranco Di Segni. Toccò al Testimone della Shoah scomparso nelle scorse ore raccontare al futuro rabbino romano che suo padre, accanto a lui nella marcia della morte, non sarebbe più tornato.
Si apre con questo ricordo il numero di Pagine Ebraiche di giugno in distribuzione.
Tra i temi evocati nella prima pagina del mensile un grande dossier sulla lotta all’odio, anche nel segno degli spunti emersi nel corso dei lavori dell’International Holocaust Remembrance Alliance sotto guida italiana a Roma. E ancora, un’intervista allo scrittore Tom Segev centrata sulla figura di David Ben Gurion (cui è dedicato il suo ultimo libro); le suggestioni del padiglione israeliano alla Biennale Architettura di Venezia; l’omaggio realizzato dal Maxxi per i 100 anni dalla nascita di Bruno Zevi; il ritratto di Jose Pekerman, l’allenatore dall’origine ashkenazita che sarà protagonista ai Mondiali. E tra le opinioni si segnalano le riflessioni di David Bidussa, Enzo Campelli e Aldo Zargani. Mentre la giornalista Avital Chizhik Goldschmidt chiede: “Basta stereotipi sulle ortodosse”.

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pagine ebraiche 6/18 - dossier antisemitismo
Quel veleno da fermare subito
La Storia e la Memoria vengono sempre più spesso messe in discussione, le teorie complottiste si diffondono e il livello di aggressività sociale è alto. E quando niente è vero, tutto può essere vero, come spiegano preoccupati i ricercatori del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano nel dossier Antisemitismo, curato da Ada Treves sul numero di Pagine Ebraiche e realizzato in occasione della riunione plenaria della International Holocaust Remembrance Alliance a Roma. Stereotipi e pregiudizi – si evidenzia – prendono piede e attecchiscono facilmente, e un nuovo antisemitismo pare diffondersi rapidamente sia con atti violenti che trasformandosi in un sentimento strisciante diffuso e condiviso, sostenuto anche dall’avanzata dei populismi e da una crisi diffusa. La creazione di un nuovo ruolo ad opera del governo federale tedesco è così un atto politico importante, e ne è ben consapevole Felix Klein, il Commissario per la lotta all’antisemitismo in forze al Ministero dell’Interno dal 2 di maggio, dopo una lunga carriera diplomatica e l’esperienza di Capo delegazione presso l’Ihra. La cooperazione è fondamentale, così come il lavoro sulla formazione dei docenti, portato avanti con decisione in Italia dal Ministero dell’Istruzione che ha emanato a inizio anno le Linee guida per la didattica della Shoah, e che è l’istituzione di riferimento della delegazione Ihra. Ma mentre la Germania affronta il problema con determinazione l’Italia, che ha per il 2018 sia la presidenza dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa che dell’Ihra stessa – ancora non si è dotata di una figura che coordini la lotta all’antisemitismo.Il dossier si âpre con una riflessione dell’attuale presidente Ihra, l’ambasciatore Sandro De Bernardin. “Un veleno che va fermato subito” dice a proposito del clima di odio che si respira nella società.
A proposito di antisemitismo, come già segnalato, c’è tempo fino al 9 giugno per partecipare alla nuova indagine europeasul tema promossa dall’Agenzia dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (Fra).
Per partecipare vai sul sito http://www.eurojews.eu

la plenaria di roma
Ihra, si concludono i lavori

I diversi gruppi a confronto
Ultime ore di confronto a Roma per la riunione plenaria che chiude il primo dei due grandi appuntamenti annuali della International Holocaust Remembrance Alliance, che ha quest’anno presidenza italiana. Presieduta dall’ambasciatore Sandro De Bernardin, Chair IHRA, l’assemblea è stata aperta dallo studioso Yehuda Bauer, per proseguire con una disamina dei risultati raggiunti dai quattro gruppi di lavoro – Academic, Education, Memorials and Museums and Communication – e dai Comitati su Antisemitismo e negazionismo, Shoah genocidio e crimini contro l’umanità e Genocidio dei Rom, ai cui lavori hanno partecipato i più di duecento delegati giunti da più di trenta paesi. La prossima plenaria si terrà a fine novembre: appuntamento a Ferrara.
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Qui roma - il convegno
La Memoria, tra luci e ombre
A 80 anni dall’emanazione delle Leggi razziste, nell’ambito della riflessione sulle responsabilità avviata in occasione dell’anniversario, un approfondimento con illustri esperti convocati a Roma dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per parlare di “Luci e ombre nei processi per crimini di guerra in Italia” ha offerto, al pubblico che ha assistito ai lavori nel complesso delle Terme di Diocleziano, una molteplicità di spunti.
“Su questo specifico tema c’è stata una risposta istituzionale: la risposta di un sistema alle azioni del singolo criminale. Ma non è stata data una risposta di sistema al sistema che ha generato tali mostruosità. Una riflessione quanto mai attuale, anche sul piano dei presidi costituzionali più che mai da difendere. La stretta cronaca di queste giornate – ha affermato la Presidente UCEI Noemi Di Segni, inaugurando il convegno – ci dimostra che non è stato fatto abbastanza”.
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la nomina
Verona, Laufer presidente
Nato in Romania, cresciuto in Israele, professionalmente attivo in Italia da oltre 20 anni, Celu Laufer è il nuovo presidente della Comunità ebraica di Verona.
La nomina di Laufer, classe 1958, odontoiatra e imprenditore nel settore sanitario, è arrivata nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio comunitario.
Tra gli obiettivi del neo presidente, alla prima esperienza in Consiglio, un intenso lavoro sul fronte sia interno che esterno. Tra i punti cardine del programma la creazione di una biblioteca con testi ebraici e israeliani, l’attivazione di un fondo per studenti universitari, l’ampliamento del museo esistente con uno spazio dedicato alla Memoria.

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grande protagonista del dialogo
Lea Sestieri, 105 candeline!
Maestra di storia dell’ebraismo e maestra di vita – una vita per il Dialogo – Lea Sestieri compie oggi 105 anni.
Lea nasce a Roma. Il padre Sabatino, insegnante di ragioneria negli istituti superiori, collaborava con suo zio Giuseppe Pitigliani, che ha donato alla Comunità ebraica romana palazzo nel quale ha ora sede il Centro culturale omonimo.
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qui torino - la serata
"Terracini, vero democratico"
L’Archivio Ebraico Terracini, in collaborazione con l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea e la Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, ha presentato ieri a Torino “Un impegno controcorrente. Umberto Terracini e gli ebrei (1943 – 1983)” di Marta Nicolo, prefazione di Fabio Levi, Silvio Zamorani Editore.


Alice Fubini

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jciak 
Uno sguardo speciale
Un paziente fugge dalla clinica psichiatrica e si aggira per le vie di Tel Aviv con un martello pneumatico. Invece di risolvere il problema, che monta in un’escalation irresistibile, le autorità cercano in ogni modo di mettere la cosa a tacere. È la trama di The Blaumilch Canal, classico israeliano dell’umorismo a firma di Efraim Kishon, che ha aperto le danze alla quinta edizione del Reframing reality film festival che si chiude domani alla Cinematheque di Gerusalemme.
Promosso da Shekel, organizzazione che segue in Israele quasi 8mila persone con bisogni speciali, l’appuntamento propone una carrellata dei migliori film realizzati a livello internazionale sui temi della disabilità insieme a seminari, esperienze di realtà virtuale e incontri.


Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - È sempre Pesach
Certamente alimentato dai social ebraici e dalle partigianerie intra-comunitarie che in alcuni di quei gruppi si scontrano sovente in maniera furibonda e dissennata, senza che qualcuno lo nomini la figura del rashà la fa da padrone. Nel senso che il figlio malvagio è per antonomasia l’altro, quello di una famiglia che non è la tua. “Voi”, “loro”, “quelli lì”, contrapposto a uno spesso non detto “noi”. Viene così, a me, da chiedere se la lettura che ogni anno facciamo della Haggadah la facciamo per rituale abitudine oppure per cercare ogni volta di imparare qualcosa di più.

Stefano Jesurum, giornalista Leggi

In ascolto - Shibolet Basadeh
“Un covone di grano nel campo, chinato nel vento, nell’ampio abbraccio delle montagne, sotto un sole dorato… Un puro campo di orzo brillante di luce, attende in silenzio gli spigolatori… è ora di iniziare il raccolto, immergetevi nei campi!”
Shavuot si è conclusa giorni fa ormai, ma oggi desidero rievocare alcune suggestioni della festa attraverso una canzone dalle immagini poetiche e la struttura musicale interessante.


Maria Teresa Milano
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Levi e la resilienza 
Metti uno Shabbat pomeriggio d’una calda primavera una madre, un padre ed un doppio passeggino in giro per la città. Provare a sentirsi esseri umani pensanti (o che perlomeno cercano di pensare) ed approfittare dell’abbiocco post postprandiale dei pargoli per ascoltare (in sordina nelle retro file, in piedi, con un occhio alla prole ed uno all’oratore) Marco Belpoliti che parla di La resilienza come atto creativo.

Sara Valentina Di Palma
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