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28 Giugno 2018 - 15 Tamuz 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Sul racconto del tentativo di Bil’àm di maledire Israel c’è una domanda di fondo: che bisogno c’era di far parlare l’asina? Bil’àm avrebbe potuto tranquillamente andare per la sua strada ed essere costretto suo malgrado a benedire Israel!
 
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Giorgio Berruto
Andare ai testi, risalire alle fonti. La missione di una vita di Gershom Scholem, tanto per fare un nome illustre. Antica pratica di studio ma anche di orientamento nel mondo, un abito da indossare ogni giorno prima di uscire di casa. Nell’epoca del web, del bombardamento dell’informazione istantanea, della messa in discussione del principio di competenza e di sempre più violento revanscismo antintellettuale, nell’epoca insomma ribellista-complottista, la risalita alle fonti è irta di ostacoli.
 
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Legge sulla Shoah
retromarcia di Varsavia
Diversi quotidiani italiani raccontano di quella che viene definita una “clamorosa retromarcia” da parte del governo polacco sulla contestata legge sulla Shoah, all’origine di una crisi internazionale. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha chiesto ieri al Camera bassa del Parlamento di depennare il paragrafo che permetteva di penalizzare (anche con il carcere fino a 3 anni) chi attribuisce alla nazione polacca i crimini del Terzo Reich tedesco. Un passo indietro accolto con favore anche dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. “A tutti è chiaro che la Shoah è stato un crimine senza precedenti, perpetrato dalla Germania nazista contro la nazione ebraica e gli ebrei polacchi. Abbiamo raggiunto con la Polonia una formula concordata”, le parole di Netanyahu, riportate da La Stampa.

L’Ue al vertice. I capi di Stato e di governo dei paesi dell’Unione europea oggi e domani si incontrano a Bruxelles per il Consiglio europeo. Sul tavolo, la gestione dei flussi migratori che sta spaccando l’Europa. Secondo Repubblica “sono due le linee rosse italiane al summit europeo di oggi: riscrittura delle regole sugli sbarchi e soldi all’Africa. Se gli altri capi di Stato e di governo non accetteranno, Conte metterà il veto alle conclusioni del vertice, inguaiando Merkel sul fronte interno e provocando una chiusura a cascata delle frontiere tra stati europei con rischio collasso di Schengen”. L’Ungheria guida il fronte del no alle quote e auspica la chiusura dei confini: “Condividiamo lo stesso obiettivo, come ribadito nel recente colloquio telefonico con il ministro dell’Interno Matteo Salvini: proteggere la sicurezza delle popolazioni europee. L’Ungheria vuole una stretta cooperazione con Italia, Austria e Gruppo di Visegrád”, afferma il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó al Corriere. “La nostra posizione è che non dovremmo importare crisi ma portare assistenza agli Stati che ne hanno bisogno. Anziché incoraggiare le migrazioni, aiutare le persone a tornare in sicurezza nei loro Paesi”, afferma il ministro Ungheria che alle critiche rispetto alle politiche autoritarie del governo Orban risponde in modo inquietante: “In Ungheria stiamo edificando una democrazia autenticamente cristiana sulla base della volontà popolare”.

Lia Levi e le parole ai giovani. “Quella dei ragazzi disinteressati alla storia è una leggenda. Dipende da come gliela si propone. Non a caso all’esame di maturità la traccia sul Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani è stata la più scelta dopo quella di Alda Merini. E sa perché? Perché partendo dal toccante episodio del ragazzo ebreo protagonista del romanzo che frequentava da sempre la biblioteca di Ferrara e di colpo viene espulso, rifiutato davanti a tutti, il tema si è rivolto più alla sensibilità degli studenti che alle loro conoscenze didattiche”. Così la scrittrice e giornalista Lia Levi, intervistata da Panorama sul suo ultimo libro Questa sera è già domani (Edizioni e/o), “in una pausa del massacrante tour letterario che precede la finalissima del premio Strega, il 5 luglio”.

Da Firenze a Roma, cultura ed ebraismo. A Roma si chiude il Festival Ebraica con un incontro e una cena dedicati al cibo e alla casherut, come racconta il Corriere Roma. Sull’inserto di Repubblica, Food, in un’intervista al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni vengono approfondite le regole della casherut e le tradizioni culinarie della Roma ebraica. La beat generation è invece il tema per la serata odierna del Balagan Café a Firenze, in cui ci soffermerà sulla figura del cantautore Herbert Pagani. Poi Shel Shapiro si esibirà in concerto (La Nazione Firenze).

Israele e la cura dei siriani. Sul Giorno si parla dell’operazione denominata da Israele “Buoni vicini”, ovvero l’aiuto e le cure prestate ai civili siriani nel corso della guerra civile che prosegue oltreconfine. “Fino ad oggi sono stati più di 1.250, circa, i bambini siriani, accompagnati dalle loro mamme, accolti in maniera discreta negli ospedali civili israeliani per sottoporsi alle cure. In genere non rimangono mai più di una giornata nel territorio nemico (Israele e la Siria rimangono teoricamente in guerra nonostante l’armistizio negoziato dopo il conflitto di ottobre 1973). Il loro soggiorno è organizzato dall’esercito in coordinamento con dei medici siriani giudicati degni di fiducia”.
 
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  davar
l'allarme di giordani e sauditi a israele
Gerusalemme Est e la Turchia
"Erdogan vuole metterci le mani"

Sul fatto che il movimento terroristico palestinese di Hamas possa contare sull'appoggio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan tutti erano al corrente. Meno sulle intenzioni di Erdogan di accrescere la sua influenza sui palestinesi e in particolare su Gerusalemme Est. Come ha rivelato nelle scorse ore il giornale israeliano Haaretz, Giordania, Arabia Saudita e l'Autorità nazionale palestinese hanno avvertito le autorità israeliane della crescente attività turca nei quartieri arabi della capitale israeliana. “I tentativi della Turchia di ottenere influenza a Gerusalemme est sono monitorati dai servizi di sicurezza israeliani da oltre un anno. - scrive Haaretz - Fonti israeliane hanno evidenziato una serie di modalità con cui la Turchia sta aumentando la sua presenza in città”. Tra queste, donazioni a organizzazioni islamiche nei quartieri arabi, visite organizzate a Gerusalemme da gruppi islamisti turchi, alcuni affiliati al Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) di Erdogan; la presenza di manifestanti turchi nel corso delle manifestazioni intorno al Monte del Tempio, per i musulmani Haram al-Sharif.
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l'intervento del presidente dell'ihra
"Rom e Sinti, no a censimenti
Non dimentichiamo la storia"

“In qualità di Presidente dell'International Holocaust Remembrance Alliance (Ihra), sono rimasto profondamente turbato dai commenti espressi dal ministro degli Interni Matteo Salvini il 18 giugno 2018, che ha proposto un censimento dei Rom e dei Sinti in Italia e ha parlato in modo irrispettoso dei Rom”. Così recita la nota resa pubblica nelle scorse ore dall'Ihra, la rete intergovernativa che si occupa di tutelare la Memoria della Shoah, da inizio anno a guida italiana. A firmare la nota, il presidente dell'organizzazione, l'ambasciatore Sandro De Bernardin.
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il limmud in memoria di Alberto Mieli
Zi Pucchio, il ricordo dei Maestri
La testimonianza, il coraggio, ma anche l’inestinguibile bonomia. A un mese dalla scomparsa la Comunità ebraica romana, insieme ai suoi giovani, quei giovani cui ha lasciato in eredità il testimone della Memoria, ha scelto di onorare il ricordo di Alberto Mieli, per tutti “Zi Pucchio”, con un limmud svoltosi al Tempio Maggiore.
Ad alternarsi i ricordi di alcuni Maestri, dal rav Riccardo Di Segni al rav Vittorio Della Rocca, dal rav Alberto Funaro al maskil Cesare Efrati. Insieme a loro, ad intervenire, anche i nipoti Alberto e Martina. Alberto, che ha ricordato il senso di colpa che prese “Zi Pucchio” e mai lo abbandonò dopo aver colpito un deportato perché pregava indossando i tefillin, iniziativa che mise in pericolo gli altri occupanti della baracca. Martina, che ha ricordato il momento di svolta nel suo percorso di testimonianza dopo un commovente dialogo nonno-nipote.

qui roma - lo spettacolo
Moretto, i pugni e il coraggio
“Il gancio è carico, rilascia le velocità e somma le forze: piede, ginocchio, busto, spalla. Questo coordinato di potenza si abbatterà come una montagna su Amalek, qualunque veste indossi”.
Un lungo applauso, e molte lacrime di commozione, hanno sancito il successo di “A testa alta”, lo spettacolo teatrale di Antonello Capurso dedicato alla figura di Pacifico Di Consiglio, il leggendario “Moretto” che lottò a mani nude contro i nazifascisti uscendone più volte vincitore.
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confermato presidente salonichio
Trieste, il Consiglio si rinnova
Designati i nuovi incarichi del Consiglio della Comunità ebraica di Trieste. Confermato alla presidenza Alessandro Salonichio, a cui è stata affidata anche la delega alla Sicurezza e ai rapporti con l'esterno. Vicepresidenti e membri di Giunta sono Davide Belleli (Bilancio, Colonia e Sede Sociale) e Livio Vasieri (Cimitero, Beni archivistici). A completare il Consiglio: Ariel Camerini (Immobili, Eventi e Comunicazione), Nathan Israel (Istruzione e Culto), Mauro Tabor (Cultura, Museo e Giovani) e Paolo Volli (Personale, patronato e adempimenti normativi).
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la presentazione 
La comunicazione cambia volto,
i progetti della Roma ebraica

A Palazzo della Cultura, nell’ambito di Ebraica. Festival internazionale di cultura, si è parlato delle nuove strategie di comunicazione della Comunità ebraica di Roma, a partire da Shalom, il mensile fondato poco più di cinquant’anni fa, perno di questa campagna di rilancio. A partire dal sito, www.shalom.it, recentemente rinnovato nella veste grafica, nella fruibilità e nell’interazione con i social.
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jciak
La truffa del secolo
Per sapere come si portano a casa 500 miliardi speculando sull’aria basta correre al cinema. Quasi un anno dopo l’uscita in Francia esce nelle sale italiane, con il titolo La truffa del secolo (traduzione del più efficace francese Carbone) l’ultimo film di Olivier Marchal scritto da Emanuel Naccache, con Benoît Magimel e Gerard Depardieu, che in un thriller ricco di colpi di scena racconta la frode miliardaria sulle tasse per le emissioni di Co2 messa in atto nel 2008 ai danni dello stato francese (ma non solo) e considerata una delle specialità degli ambienti franco-israeliani.
La vicenda, dipanatisi fra il 2008 e il 2009 e culminata in un processo che in Francia quattro anni fa ha tenuto l’opinione pubblica con il fiato sospeso, ha come protagonista un uomo qualsiasi. Antoine Roca (Benoît Magimel) che non tenta il colpo grosso per smania di profitti ma perché teme di perdere tutto.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Associazioni, assonanze
"(...) Forse essere ebreo è questo. Tu li cerchi e fuggi, loro ti accettano e ti cacciano. Si sentiva diverso, a disagio, non su faccende di età o di scuole ma dappertutto, in ogni angolo o punto di sé, anche nella maglietta del Genova che prima di andare all’edicola aveva voluto indossare per forza. Essere l’ebreo degli ebrei... per questo, è vero, ci voleva un po’ più di fantasia". (Lia Levi, Questa sera è già domani, edizioni e/o)
"Non invitato sono giunto per caso, / non sono parte del vostro numero. / Se sarò assente, nessuno lo vedrà, / se sarò presente non sarò gradito". (Yehuda Ben Šmu’el Ha-Levi, noto in italiano anche come Giuda Levita, ca.1080-1141).


Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Tamar e Netanel
È molto presto. Il sole è appena sorto, è una giornata splendida. Guido lungo l’autostrada quasi deserta, in direzione mare e le mie bambine dormono serene sul sedile posteriore.
Mi attendono due ore di viaggio e la radio può aspettare; scelgo di farmi accompagnare da una raccolta di brani di Tamar e Netanel Amar, limpidi puri e semplici proprio come questa giornata che sta iniziando.
Tamar e Netanel sono due giovani con la passione per la musica, che crescono a Gerusalemme e qui si incontrano per la prima volta; entrambi amano le alture della città santa, la natura, gli insegnamenti del hassidismo e in particolare credono profondamente nella capacità della musica di guarire le sofferenze dell’anima.


Maria Teresa Milano
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Idolatrie
La parashat Chukat può suscitare qualche perplessità. Non è la questione della mucca rossa, anzi questa pare tutto sommato semplice: si tratta di un chok appunto, una regola data dalla Torah, diversamente da altre leggi incomprensibile dal raziocinio umano, e proprio per questo da seguire per aver accettato il patto con Kadosh BaruchHu.

Sara Valentina Di Palma
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