Ephraim Mirvis, rabbino capo di Gran Bretagna
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tempi di difficoltà, di crisi e di sfide, invece di chiederci: Perché
sta accadendo? Dovremmo chiederci: cosa posso fare io al riguardo?
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Nel
prossimo ottobre, in occasione del decennale della morte di Vittorio
Foa, il Senato aveva in programma una giornata di studio a lui
dedicata. Ieri un funzionario ha fatto sapere che il Senato non ha
interesse. Si vede che per il Senato Vittorio Foa è un intruso. Deve
essere uno dei tanti modi in cui in Senato stanno preparando le
iniziative per l'anniversario delle leggi razziste antiebraiche del 1938.
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i quotidiani di oggi
Israele-Hamas, una tregua fragile
Si
sono tenuti in queste ore i funerali di Aviv Levi, il soldato
israeliano di 21 anni ucciso da un cecchino palestinese venerdì
nell’ennesimo round di violenze scatenate dal movimento terroristico di
Hamas contro Israele. “È il primo soldato israeliano morto in servizio
dall’estate del 2014, dall’operazione Protective Edge. – ricorda il
quotidiano La Stampa – Una provocazione grave. Israele non lascia
passare le uccisioni o i rapimenti dei suoi soldati”. Per gli analisti
militari israeliani, a cominciare da Ron Ben Yishai di Yedioth
Ahronoth, l’ala militare di Hamas “è disposta a tutto pur di evitare la
riconciliazione” con l’Autorità nazionale palestinese, cioè la consegna
della Striscia ad Abu Mazen e il disarmo delle milizie. Anche a un
nuovo scontro con Israele. Da qui il nuovo lancio di razzi e
l’assassinio del giovane soldato Levi a cui l’esercito israeliano ha
risposto duramente. Poi la tregua, arrivata dopo la mediazione
dell’Egitto.
L'europeismo di Zweig oggi.
Sul Corriere Lettura Ernesto Galli Della Loggia richiama l’articolo
pubblicato una settimana fa su l’Espresso in cui si citava lo scrittore
ebreo austriaco Stefan Zweig come modello per l’europeismo moderno.
“Egli – scrive Della Loggia – si sofferma sulla necessità che qualunque
progetto europeistico curi innanzi tutto gli aspetti simbolici
dell’unione: dunque una città-capitale scelta ad hoc tra quelle che non
lo sono già, e poi ‘la lingua, la bandiera, le insegne militari’”.
“L’invocazione della dimensione nazionale tradizionale da parte di un
giornale come L’Espresso, da sempre vetrina del punto di vista
progressista, – sostiene la firma del Corriere – è qualcosa che va
segnalato. È il sintomo non solo di quanta acqua è passata e sta
passando sotto i ponti, ma soprattutto di quanti treni la sinistra, che
del punto di vista progressista si crede depositaria, ha perso nel
frattempo”.
Il populismo di Bannon in Europa.
Steve Bannon sarebbe pronto a sfidare George Soros e scatenare una
rivoluzione di destra in Europa. È quanto riporta il sito americano
Daily Beast in un lungo articolo in cui, citando direttamente Bannon,
spiega che l’ex stratega di Donald Trump sta per lanciare una
fondazione in Europa per rafforzare le destre europee. Si chiamerà Il
Movimento (The Movement, il nome in inglese), e, secondo il sito Bannon
spera che “diventi la guida di una rivolta populista di destra in tutto
il continente a partire dalle elezioni del Parlamento europeo la
prossima primavera” (Repubblica).
Corbyn e la sinistra.
In Gran Bretagna il partito laburista guidato da Jeremy Corbyn nei
sondaggi è oltre il 40 per cento, quattro punti sopra i conservatori
della Premier Theresa May. “Il demiurgo di questo successo – racconta
l’Espresso – è considerato Jon Lansman, 61 anni, fondatore di Momentum
(il movimento di attivisti che ha riavvicinato milioni di persone al
Labour, soprattutto giovani) e stratega della campagna con cui nel 2015
Corbyn ha conquistato il Labour, poi ha rilanciato il partito
portandolo ai quasi 13 milioni di voti del 2017”. Di famiglia ebraica
(da ragazzo ha lavorato in un kibbutz, oggi si professa ateo), Lansman
definisce – nell’intervista a l’Espresso – l’euro come “una follia” ma
si dice contro la Brexit. Denuncia “un rafforzamento dell’estrema
destra e una crescente normalizzazione di opinioni razziste e fasciste
in tutta Europa. Ma è una situazione causata direttamente
dall’abbandono delle comunità devastate dall’agenda neoliberista
globale. Di fronte a questa ondata, la sinistra deve farsi forte di una
piattaforma di radicale riforma dell’economia e di ridistribuzione del
potere e della ricchezza, come unica risposta per sanare queste
divisioni”. Nessuna domanda però da parte de l’Espresso arriva in
merito all’antisemitismo interno al Labour, sempre più evidente quanto
inquietante tanto da aver creato diverse spaccature nel partito.
Anima ed ebraismo.
Giulio Busi sul Domenicale del Sole 24 Ore presenta Anima, il libro di
rav Adin Steinsaltz, tradotto da Anna Linda Callow e Cosimo Nicolini
Coen e pubblicato da Giuntina. “Quella delle radici della neshamah, –
spiega Busi – così si chiama l’anima in ebraico, è una profonda
tradizione cabbalistica. Proprio come le piante gettano le loro radici
nel suolo, per trarne nutrimento, così la parte più segreta e profonda
dell’uomo è nutrita dal mondo delle sefirot, le forze divine che
permeano il cosmo. L’anima di alcuni individui riceve la propria linfa
dalla misericordia celeste. Per altri, la radice viene invece dal lato
sinistro del diagramma sefirotico, dal dominio del rigore e della
paura”.
Storia del Diario di Anne in Italia.
Come è noto la casa editrice di Torino Einaudi inizialmente rifiutò il
celebre libro di Primo Levi Se questo è un uomo. E un destino simile,
racconta oggi il Corriere Lettura, ebbe inizialmente anche il Diario di
Anne Frank, nonostante l’appoggio di Natalia Ginzburg.
Memoria. Furio
Colombo sul Fatto Quotidiano riflette sull’Italia, sull’uso della
Memoria e su recenti fatti che testimoniano il riemergere nel nostro
paese di derive fasciste, antisemite e razziste. E proprio di razzismo
parla Tahar Ben Jelloun, a distanza di 20 anni dal suo bestseller Il
razzismo spiegato a mia figlia, in un colloquio con Alain Elkann
pubblicato da La Stampa. “Le persone oggi vivono nella paura e
nell’ignoranza, – afferma Jelloun – e si chiudono in se stesse, questo
crea il trionfo dei partiti populisti che sono pre-fascisti, movimenti
di estrema destra”. “Non siamo fatti per combattere ma per vivere
insieme. – aggiunge lo scrittore – Da bambino a Tangeri vivevamo
accanto a una famiglia ebrea marocchina. Ogni venerdì mia madre offriva
loro un piatto di couscous e il giorno dopo gli ebrei mandavano un
piatto di skhina, una ricetta tipica ebraica. Ho nostalgia del tempo in
cui ebrei e musulmani vivevano insieme in solidarietà e pace”. Leggi
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Uguale non identitico |
«Una
volpe affamata, come vide dei grappoli d'uva che pendevano da una vite,
desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse
fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni tra gli uomini, che per
incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le
circostanze» (Esopo, la volpe e l’uva). L’epoca che stiamo vivendo è
caratterizzata da molti cambiamenti. Ci sconcertano poiché ad essi
possiamo rispondere solo utilizzando gli strumenti, le strategie, le
parole che abbiamo costruito e poi condiviso nel tempo trascorso. Ma
ciò che chiamamo “crisi” sta appunto nell’inefficacia delle une e delle
altre cose. Affrontiano le trasformazioni con una strumentazione che
sempre più spesso rivela la sua fragilità, essendo essa stessa il
prodotto del passato.
Claudio Vercelli
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