Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

 5 Settembre 2018 - 25 Elul 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
“Quand’anche fossero i tuoi dispersi all’estremità del cielo, di là li radunerà il Signore tuo D.O e di là li prenderà” ( Deut. 30,4). Perché mai il testo della Torah ci parla di dispersi che si trovano “all’estremità del cielo”? Forse – così spiega il commento “Zer Zahav” (R. Jacov ben Haym Zemach ) – la Torah ci dà in questa espressione un’allusione alle persone che si perdono, smarriscono la via della luce, del bene, proprio quando la loro mente è rivolta “all’estremità del cielo”, cioè ai pensieri e alle riflessioni più alte. 
 
Leggi

Davide
Assael,
ricercatore
La crisi della socialdemocrazia europea, è ben noto, è uno dei dati politici più rilevanti della politica europea degli ultimi anni. La cosa non stupisce: in momenti in cui i cordoni della borsa devono stringersi per esigenze di bilancio, a farne le spese sono quelle aree politiche la cui ragion d'essere è sempre coincisa col mantenimento di un welfare utile soprattutto alle fasce più indigenti della società. Ora sembra che il cantiere si sia aperto anche nella sinistra italiana, oscillante fra un'ipotesi in stile En Marche ed un ritorno alle origini.
 
Leggi

Leggi razziste, il ricordo
e le scuse dell’Università
L’Italia oggi ricorda, a 80 anni di distanza, la promulgazione delle infami Leggi razziste volute dal fascismo contro gli ebrei e firmate dal re Vittorio Emanuele III nella tenuta toscana di San Rossore il 5 settembre del 1938. Proprio a San Rossore e a Pisa in queste ore una delle pagine più buie della storia italiana sarà ricordata con diverse iniziative, tra cui la deposizione di corone di alloro al cimitero monumentale ebraico di Pisa e alle Cascine vecchie della tenuta di San Rossore, davanti alla lapide che ricorda la firma delle Leggi del ’38 e la persecuzione degli ebrei. Saranno poi presentate, assieme all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, le attività e conferenze che apriranno le riflessioni sull’anniversario, tra cui il 20 settembre alla Sapienza di Pisa la “Cerimonia delle scuse”, promossa da Università di Pisa assieme a Scuola Sant’Anna, Scuola Normale e l’Imt di Lucca. “Oggi dobbiamo dirlo con franchezza e spirito autocritico: l’accademia fu corresponsabile e pertanto deve chiedere scusa. – scrive il rettore dell’Università di Pisa Luigi Dei sul Corriere Fiorentino – L’università in ogni epoca non può non avere il coraggio di schierarsi a testa alta e con schiena dritta allorché vengano compiuti atti nefandi quali quello di ottanta anni fa”.

Venezia, il cinema e le Leggi del 1938. Alla Mostra del Cinema in corso a Venezia il tema delle Leggi razziste è emerso grazie al documentario girato da Giorgio Treves, “Diversi, 1938” e presentato dal regista assieme a una delle voci protagoniste del lungometraggio, la senatrice a vita e Testimone della Shoah Liliana Segre: “Portare qui il film significa molto perché oggi noto il risorgere di sentimenti osceni che erano stati tenuti segreti. – spiega la senatrice Segre (Corriere della Sera) – II razzismo e l’antisemitismo non sono mai sopiti, solo che si preferiva nella ritrovata democrazia non esprimerlo. Oggi il razzismo riemerge così come l’indifferenza generale che rese possibili quei crimini. Allora i senza nome eravamo noi ebrei, i senza diritti a cui veniva tatuato un numero sul braccio. Percepisco la stessa indifferenza per i migranti che muoiono nel mare d’indifferenza mentre il Mediterraneo si chiude sopra di loro”.

Siria, il braccio di ferro tra Putin e Trump. Sfidando il monito del presidente Usa Donald Trump a non attaccare, la Russia e le forze governative siriane hanno ripreso i raid contro i ribelli nella regione di Idlib. “La strategia sembra quella già usata in altre operazioni simili, cominciate con l’assedio, proseguite con i bombardamenti su strutture civili per rendere impossibile la vita agli abitanti, e concluse con l’offensiva di terra”, scrive la Stampa che aggiunge come nelle stesse ora Israele abbia ammesso di aver condotto circa 200 raid contro il movimento terroristico Hezbollah in territorio siriano. “Da una parte ci sono l’aviazione russa e le forze di terra siriane e iraniane, che preparano l’assalto finale; dall’altra la Turchia che difende i suoi alleati, e lo Stato ebraico che cerca di contenere Hezbollah”, spiega il quotidiano torinese. In mezzo gli Stati Uniti di Trump che sembrano voler “spingere russi, iraniani e turchi, che hanno un appuntamento venerdì a Teheran, a trovare un’intesa per separare i civili dai terroristi, e chiudere la partita di Idlib con una resa che eviti il bagno di sangue”.
 
Leggi

  davar
a 80 anni dalla firma delle leggi razziste
"Pisa e San Rossore, la Memoria
serve a difendere la democrazia"

Della villa in cui fu apposta l’infame firma nulla è rimasto in piedi. Ma la Memoria di quanto accaduto è e resta viva. Un necessario e condiviso impegno che non guarda solo al passato, ma anche al presente e al futuro del paese.
È il messaggio che arriva oggi da Pisa e dalla tenuta di San Rossore, dove il 5 settembre del 1938 il re Vittorio Emanuele III avallò senza fiatare le Leggi razziste promulgate dal fascismo e dove oggi istituzioni, accademia e mondo ebraico si sono ritrovati per dare insieme l’avvio alle iniziative per gli 80 anni dell’entrata in vigore dei provvedimenti antiebraici, inizio dell’emarginazione, della persecuzione e anticamera alla Shoah.
L’appuntamento è prima al cimitero monumentale di Pisa, nella sezione ebraica dove vengono deposte delle corone e dove si rende omaggio alla figura di Pardo Roques, figura simbolo della persecuzione pisana. E poi nella vicina tenuta, un tempo luogo di residenza estiva di casa Savoia, dove altre corone testimoniano l’importanza e l’attualità del ricordo.
“Sono passati 80 anni – sottolinea la Presidente UCEI Noemi Di Segni, intervenendo a San Rossore – e purtroppo non possiamo limitarci alle sole cerimonie commemorative. È dovere morale chiedersi se quanto successo potrà accadere nuovamente. Quali erano i segni premonitori che non abbiamo saputo cogliere? Quali i segnali o le rassicurazioni da considerare oggi? La Costituzione repubblicana, la riconquista di democrazia e diritti per tutti dopo tanto orrore, sono un presidio fondamentale cui aggrapparci con ferma convinzione a quanto maturato in termini di libertà e costruzione in questi decenni”.
È emozionato Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa che è promotrice, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola IMT Alti studi Lucca, di una “cerimonia del ricordo e delle scuse” durante la quale il 20 settembre prossimo l’intera accademia italiana commemorerà, in forma solenne, la cacciata di docenti e studenti ebrei per effetto delle Leggi.

“Un momento – racconta – al quale abbiamo iniziato a lavorare più di un anno fa. Allora l’accademia italiana fu acquiescente, si rese complice di quel crimine. Non possiamo riparare quel torto, ma possiamo chiedere scusa. La Memoria è un bene prezioso e doveroso da coltivare. Sta a noi farlo”.
Il governatore regionale Enrico Rossi parla delle Leggi antiebraiche come di “un tradimento verso tutti gli italiani”. E invita ad attualizzare la lezione di quanto accadde allora, anche in ragione di un sentimento di inquietudine che “non può oggi non pervadere i democratici, le persone di cultura, chi ha a cuore le sorti del paese”. Il paese rischia una deriva, sottolinea Rossi. E quindi “è giunto il momento di apprendere qualcosa dalla storia”. Per farlo, dice, è fondamentale l’incontro con i giovani. “Un impegno che la Regione onora da tempo, con viaggi della Memoria e con incontri e conferenze che coinvolgono, ogni anno, molte migliaia di studenti”. Conferma la vicepresidente Monica Barni: “Quello odierno è un gesto simbolico fondamentale per la Memoria. Un tema su cui siamo attivamente impegnati da anni su un piano sia legislativo che di iniziative concrete”.
Chiede scusa a nome della città il sindaco Michele Conti. “Alle nostre spalle – indica – si trovava la villa della firma. Al di là delle parole che oggi diremo è fondamentale alimentare, con i fatti, il ricordo di ciò che è stato. Con le Leggi del ’38, bene ricordarlo, si andò a colpire una comunità protagonista della cultura e della vita nazionale. Fu quindi un disastro sotto tutti i punti di vista”.
A San Rossore, alla presenza tra gli altri del presidente della Comunità ebraica pisana Maurizio Gabbrielli, dell’ex presidente Guido Cava, vittima della legislazione del ’38, dell’assessore UCEI Livia Ottolenghi, del segretario generale dell’Unione Gloria Arbib, si inaugura la prima delle tre mostre da oggi aperte al pubblico: “1938-La storia”, a cura della Fondazione Museo della Shoah, illustrata ai presenti dallo storico Marcello Pezzetti. Nel pomeriggio saranno invece inaugurate (a Palazzo Vitlelli) “I giovani e la Shoah”, proposta da UCEI e ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Ed “Ebrei in Toscana XX-XXI secolo”, al Giardino Scotto, realizzata da Istoreco.
Leggi

a 80 anni dalla firma delle leggi razziste
"L'infamia delle Leggi del '38,
una lezione per il presente"

In occasione della iniziative organizzate a San Rossore - località toscana dove il 5 settembre del 1938 Vittorio Emanuele III firmò le Leggi razziste - e a Pisa per ricordare l'infamia dei provvedimenti fascisti contro gli ebrei, la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha lanciato un appello affinché questa pagina buia della storia italiana sia oggetto di riflessione e rappresenti una lezione per il presente nella lotta all'odio e alle discriminazioni. Di seguito il testo dell'intervento della Presidente UCEI.

Con profonda emozione entro oggi in questa tenuta. Luogo che porta nel suo cuore verde e l’orizzonte delle dune il peso tutt’oggi insostenibile di una firma.
È importante oggi non solo studiare la storia, e saper dire a voce alta – questa è verità – questo è accaduto a cittadini italiani – questo è successo nel nostro Paese, ma anche sapersi porre rispetto agli eventi con la propria coscienza di singoli e di collettività. Questa firma, così come quelle attuative in tutte le sedi e ambiti della vita porta una responsabilità che non può restare sospesa in un vuoto storico di ottant’anni. Nel riflettere prospettico e soprattutto nell’agire concreto che scegliamo per noi e soprattutto per i nostri giovani c’è un significato identitario e che non può prescindere del passato e da quanto accaduto.
A 80 anni dall'infamia compiuta in questo stesso luogo, da cui scaturirono anni di emarginazione e persecuzione fino alle estreme conseguenze della Shoah, quanto promosso dall'Università di Pisa, in collaborazione con le altre eccellenze universitarie di questo territorio e con il sostegno di tutti i più importanti atenei italiani, scrive una pagina di impegno e consapevolezza che è destinata a lasciare il segno. Nella consapevole responsabilità vi è anche consapevolezza che il chiedere scusa non ha un l’ingenuo fine riparatorio di quanto è stato annullato delle vite passate e in quelle mai più germogliate, ma chiara indicazione per le generazioni future. Cosa stiamo ricordando? Leggi, atti parlamentari e governativi, atti amministrativi, attuazioni – tutti comportamenti che dipendono dalla volontà, quindi da una convinzione che in fondo era giusto ed appropriato farlo. Questo il cuore del problema. Questo l’elemento da comprendere a fondo. Perché e come un popolo definisce questo schema e quadro d’insieme.

Noemi Di Segni,
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Leggi

BILANCIO SOCIALE 1 / finanze
UCEI, al servizio della società
“L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è un ente che offre servizi, dalle attività educative all'informazione. Non è un'azienda che vende un prodotto, non fa bottoni, ma si fonda sull'essere un centro di servizi dedicati agli iscritti così come all'intera società. E per poter
continuare a farlo ha bisogno di reperire risorse e del sostegno, attraverso l'Otto per mille, della società a cui si rivolge”. A tracciare brevemente assieme a Pagine Ebraiche un quadro delle attività portante avanti dall'Unione è l'assessore al Bilancio UCEI Davide Romanin Jacur. Il bilancio di un’istituzione racconta molto della sua natura, della sua identità, dei suoi obiettivi, sottolinea Romanin Jacur, per questo è necessario comunicarlo con chiarezza e trasparenza al pubblico e spiegare per cosa vengono utilizzate le risorse che i contribuenti del nostro Paese affidano all'ente rappresentativo dell'ebraismo italiano.
“Premesso che effettivamente il bilancio UCEI dipende in maniera molto importante dai fondi Otto per mille (che rappresentano ben oltre 50 per cento delle entrate) bisogna anche dire che in grandissima parte l'Unione non li trattiene: il 60 per cento viene infatti girato alle 21 comunità ebraiche; una parte consistente è poi utilizzata per i progetti strategici dell'ente, utilizzati per iniziative rivolte sia all'interno sia all'esterno”.
Leggi

qui roma - segnalibro
Alex, un eroe italiano
Con la promulgazione delle Leggi razziste nel ’38, nell’esercito per lui non c’era più posto. Congedato senza onori, emarginato socialmente al pari di migliaia di correligionari e costretto a lasciare il paese che lo aveva tradito, Alessandro Sabbadini farà rotta verso gli Stati Uniti. Tornerà in Italia alcuni anni dopo, come soldato della U.S Army e non più come Alessandro ma come “Alex”, protagonista dello sbarco ad Anzio e con il compito di ricavare, anche attraverso la propria macchina fotografica, il maggior numero di informazioni sul nemico. Informazioni destinate ad incidere nella lotta contro il nazifascismo, nella liberazione del paese, ma anche nella ricostruzione dettagliata di quanto avvenuto sotto il regime. Dall’ingresso alleato a Roma ai documenti lasciati da Mussolini e dai repubblichini a Gargnano: Alex documenta tutto.
Leggi

pilpul
Ticketless - Analfabeti di ritorno
Non si possono presentare, per ora, come una vera casa editrice (www.edizionisettembrini.it). Sono un sogno, forse, che ha bisogno del nostro sostegno. Spiega uno dei promotori, Andrea Frangioni, biografo di Francesco Ruffini e studioso della idea di libertà religiosa: “Tutto nasce dal desiderio di tradurre e mettere a disposizione attraverso Internet in Stati non liberi testi “classici” e riflessioni fondamentali su diritti umani, libertà e dignità umana, insieme a opere di dissidenti e perseguitati politici e religiosi in quei Paesi”.

Alberto Cavaglion
Leggi

Periscopio - Itamar Ilia
Oggi, 5 settembre, cade il ventunesimo anniversario di una data molto triste, importante e significativa, ancorché poco ricordata, della recente storia mediorientale. Il 5 settembre del 1997, infatti, durante una missione militare in Libano, ben dodici soldati israeliani caddero sul terreno. Uno di loro, Itamar Ilia, fu poi sottoposto, dopo la morte, a una tripla, crudele violenza: il suo corpo, infatti, fu barbaramente mutilato dai nemici, che poi diffusero la foto della testa mozzata, esibita come un glorioso trofeo di caccia. E, a queste due raccapriccianti ingiurie - la mutilazione e la sua successiva pubblicizzazione -, se ne aggiunse poi un terza, giacché diversi giornali occidentali - tra cui non pochi italiani - non esitarono a riprodurre la disgustosa immagine, in spregio alle più antiche ed elementari regole di qualsiasi codice di civiltà, tanto civile quanto militare. E le sdegnate lettere di protesta presentate dall'Ambasciatore di Israele ("avreste fatto lo stesso se, Dio non voglia, la foto fosse stata di un soldato italiano?") non suscitarono alcun sentimento di vergogna. 

Francesco Lucrezi, storico
Leggi

Alexander e l'eredità in musica
Alexander Wolkovsky nacque il 2 aprile 1931 a Wilno (oggi Vilnius, Lituania), a quel tempo bastione di frontiera della Seconda Repubblica di Polonia; suo padre, il medico ebreo polacco Noach Wolkovsky, intuì il talento pianistico del figlio e lo iscrisse a una scuola di musica nel quartiere ebraico della città.
Nel frattempo scoppiò la Guerra, Wilno e Paesi Baltici furono occupati dal Reich in base al pregresso patto Molotov–von Ribbentrop del 23 agosto 1939; nel 1943 Alexander, appena dodicenne, vinse un concorso musicale indetto dallo Judenrat del Ghetto di Wilno grazie al canto Shtiler, shtiler.
Come ogni concorso di composizione, il nome e l’età del candidato erano ignoti alla giuria: sia la linea melodica che l’accompagnamento pianistico furono reputati di maestria tale che la giuria credette di aver a che fare con un compositore maturo e non già con un adolescente.


Francesco Lotoro
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.