Paolo Sciunnach, insegnante | E disse D-o: Sia (e sarà) Luce! E luce fu. (Genesi 1, 3)
E disse D-o: Ci sia luci nel firmamento del cielo, per distinguere il
giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e
per gli anni. (Genesi 1, 14)
Rashi: Ci sia luci ecc. – le luci (indistinte) sono state già create
nel primo giorno, ma nel quarto giorno comandò a loro di posizionarsi
nel firmamento.
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Anna
Foa,
storica |
Cerchiamo
di capire quali possano essere state le motivazioni che hanno spinto
dei docenti di un liceo del foggiano, più precisamente di
Torremaggiore, a ritirare l’invito rivolto a Roberto Matatia a parlare
ai ragazzi delle Leggi razziali: dal momento che Matatia è ebreo,
implicherebbe fare politica a scuola, avrebbero sostenuto.
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Israele, caccia al terrorista
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Continua
in queste ore la grande operazione delle forze di sicurezza israeliane
in Cisgiordania per catturare il terrorista palestinese che ieri ha
fatto irruzione negli uffici dell'Alon Group, nella zona industriale
Barkan, e ucciso Kim Levengrond Yehezkel, 28 anni, e Ziv Hajbi, 35.
“Quello di ieri mattina - sottolinea La Stampa - è stato uno dei più
gravi attacchi terroristici da mesi e preoccupa ancor più le autorità
israeliane perché per la prima volta è stata colpita una 'oasi di
pace', un grande parco industriale che dà lavoro a migliaia di persone,
ebrei e palestinesi, e finora era stato risparmiato dal conflitto”. Il
presidente israeliano Reuven Rivlin ha condannato l'attacco “non solo
contro persone innocenti ma anche alla possibilità della coesistenza
pacifica fra israeliani e palestinesi”.
Le ronde, pagliacciate pericolose. Parlando delle
ronde organizzate dai neofascisti di Forza Nuova
sui treni Milano-Bergamo, l'editorialista del Corriere
Pierluigi Battista le definisce pagliacciate pericolose. “Dovrebbero
smetterla con questo spettacolo delle «ronde», che gli squadristi non
sono i benvenuti, che nessuno li ha chiamati, che il tema della
sicurezza dei treni esige un'adeguata risposta dello Stato. Che il
surrogato squadrista non compensa nessuna assenza, ma aggiunge
arroganza a prepotenza, pericolo a pericolo. Questo è il fascismo vero,
reale, agitato come bandiera dagli stessi squadristi, che una società
democratica non dovrebbe tollerare”. A proposito di fascismo, sul
Foglio Adriano Sofri analizza la retorica presente nell'attuale
maggioranza, associandola a quella del Ventennio.
Francia, Italia, i venti xenofobi di ieri e di oggi. Repubblica
intervista l'ex ministro della Cultura francese Jack Lang, amico
personale di Mitterand, che si dice preoccupato per il clima in Italia.
“La Francia e l'Europa sono colpevoli di non avere aiutato
sufficientemente il vostro Paese sull'immigrazione. - riflette Lang che
definisce come brutale e volgare il ministro Salvini - Doveva esserci
più solidarietà. Detto questo, non è un motivo per aggredire, insultare
gli stranieri. Gli italiani dovrebbero avere un po' di memoria”.
Ovvero?, chiede il giornalista: “Sa come venivano chiamati a Marsiglia
all'inizio del Novecento? I rospi. E sa cosa diceva Maurice Barrès,
scrittore di destra, xenofobo, per attaccare Emile Zola durante
l'affaire Dreyfus? - chiede Lang, in riferimento alla famosa difesa di
Zola contro l'antisemitismo riversatosi su Alfred Dreyfus -
Sottolineava il colore olivastro della sua pelle e lo incitava a
"passare le Alpi", per tornarsene nel paese d'origine, l'Italia. Oggi
l'opera di Zola fa parte del patrimonio nazionale. Così come il nome di
tanti altri immigrati che hanno forgiato il nostro Paese. Abbiamo avuto
anche noi pagine buie della nostra storia, ma ne siamo sempre usciti.
Sono fiducioso: accadrà anche all'Italia”.
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qui milano
Dall'Italia a Israele, la sfida
di ripensare l'educazione
In
una società che cambia velocemente, il tema della scelta di quali
sistemi educativi adottare è centrale per il futuro. Cosa insegnare e
come farlo, sono domande chiave a cui è difficile dare una risposta
univoca e su cui rifletteranno questa sera (ore 18.00) a Palazzo Reale
di Milano diversi esperti israeliani ed italiani, protagonisti del
convegno “Le sfide educative del XXI secolo a confronto tra Italia e
Israele”. Un evento organizzato dall'Associazione Italia e Israele di
Milano e coordinato da David Meghnagi, direttore del Master di
Didattica della Shoah dell'Università Roma Tre. “Nella tradizione
ebraica, l’obbligo di insegnare ai ragazzi a leggere e a scrivere nasce
in primo luogo da esigenze religiose. - sottolinea Meghnagi,
presentando il convegno - Si impara a leggere e a scrivere per poter
studiare i testi sacri. Tutto questo nell’antichità, quando la
scrittura era appannaggio di pochi, aveva dei costi per la collettività
e per la famiglia molto alti. Dal punto di vista meramente
utilitaristico, la scelta fatta dall’Ebraismo poteva sembrare un
assurdo. In un’epoca in cui a malapena le masse avevano da mangiare e
per vestirsi, bisognava apprendere a leggere e a scrivere per
partecipare alla vita religiosa della comunità”. Leggi
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Oltremare - Sedie |
Su
Rothschild Boulevard in centro a Tel Aviv c'è una sedia verde, ben
visibile e meta di turisti gatti e bambini, montata su quattro maxi
gradini anche loro verdi, a base quadrata. La sedia è collocata in modo
tale che sedendocisi si è abbastanza elevati sul livello della strada,
e si guarda in direzione di una serie di piastre credo di metallo,
colorate di giallo, che compongono in prospettiva una forma
riconoscibile, visibile solo dalla sedia appunto. Insomma la cosa si
può chiamare installazione d’arte se si vuole, ma io la chiamo la sedia
inutile perché a parte le piastre di metallo gialle non si vede niente
altro di interessante o bello o utile.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Kavanaugh
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Kavanaugh è stato confermato alla Corte Suprema statunitense, e sui social imperversano infuocate polemiche.
Personalmente, non mi piace Kavanaugh e quello che rappresenta - ma
poteva esserci qualche ragionevole dubbio che Trump avrebbe nominato un
conservatore radicale? Il sistema americano, che consente ai Presidenti
di nominare a vita i giudici della Corte Suprema, è nato proprio per
garantire nel tempo una alternanza ed evitare che il Paese finisca per
radicalizzarsi da una parte o dall’altra.
Viviana Kasam
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