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4 novembre 2018 - 26 Cheshvan 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Ephraim Mirvis, rabbino capo di Gran Bretagna
Insegnaci ad amare la verità, a sostenere la giustizia e a valorizzare la vita, così come è scritto: "Ecco, oggi chiamo a testimonianza il cielo e la terra; la vita e la morte ho posto dinnanzi a te, la benedizione e la maledizione ma tu sceglierai la vita”.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
“All’interno di un ambiente fondato istituzionalmente sulla parola di odio, il combinato disposto di crimini d’odio e piccoli atti di intolleranza, di solito produce un attacco di maggiore portata”. Lo ha scritto Venerdì 2 novembre sul quotidiano “El Pais” il professor Alejandro Baer, direttore del Center for Holocaust & Genocide Studies, della Minnesota University, in un lungo articolo che ha come tema il linguaggio dell’odio negli Stati Uniti.
Io prenderei sul serio questa riflessione.
 
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Mattarella: “Il passato
non tornerà”
Non torneremo agli anni Venti o agli anni Trenta. Non temo la ricomparsa degli stessi spettri del passato, pur guardando con preoccupazione a pulsioni di egoismi e supremazie di interessi contro quelli degli altri: sarei allarmato da un clima in cui, più che concorrenza, si sviluppassero contrasti, poi contrapposizioni, quindi ostilità, ponendosi su una china di cui sarebbe ignoto ma inquietante il punto finale. Ma l’Europa si è consolidata nella coscienza degli europei, molto più di quanto non dicano le polemiche legate alle necessarie, faticose decisioni comuni nell’ambito degli organismi dell’Unione Europea”. È quanto sottolinea il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una intervista con il Corriere nel centesimo anniversario dalla fine della Grande Guerra.

Migliaia di persone in piazza a Trieste in risposta al corteo dei neofascisti di CasaPound. “Da una parte, il raduno nazionale di CasaPound. Dall’altra, la sfilata di Trieste Antifascista-Antirazzista che ha messo insieme varie sigle: dall’Anpi alla Cgil fino a Non una di meno e qualche esponente del Pd, come Serracchiani e Cuperlo. E che – scrive Repubblica – ha doppiato nei numeri il primo”. Nell’articolo viene riportato anche un commento del presidente della Comunità ebraica triestina Alessandro Salonichio sugli estremisti di destra accorsi in città: “Mi conforta il fatto che non ci siano stati scontri o slogan discutibili. Ma prima se ne vanno, meglio è”. Di ieri la notizia che è stato assegnato proprio alla Comunità ebraica triestina il San Giusto d’Oro per il 2018. Il premio, nato nel 1967, è organizzato dall’Assostampa Fvg, sindacato unitario dei giornalisti, con la collaborazione del Comune e della Fondazione CrTrieste.

“Una famiglia ebrea a cui venne confiscata la trattoria, costretta nel 1942 a scappare dalla città per nascondersi nelle campagne prima livornesi e dopo pistoiesi; anni di terrore con il rischio della deportazione; la nascita del terzo figlio in uno scantinato dell’ospedale di Fucecchio; il ritorno a Livorno senza avere più nulla”.
Eppure, secondo la Corte dei Conti, di cui Repubblica riporta uno stralcio della sentenza, “le innegabili sofferenze e le privazioni patite durante il periodo bellico non possono intendersi quale conseguenza diretta e personale dell’applicazione delle leggi razziali, bensì rappresentano fatti coercitivi che hanno riguardato soggetti diversi”.

“Visti più facili, nuovi hotel e navi da crociera con l’obiettivo di limitare l’impatto economico del calo delle vendite di greggio”. Questa, segnala La Stampa, sarebbe la strategia dell’Iran per aggirare le sanzioni annunciate da Trump. La Repubblica islamica ha bisogno di valuta forte per sostituire gli incassi dalla vendita del greggio e l’arrivo di visitatori stranieri, sottolinea il quotidiano torinese, “è la via più veloce per ottenerla”.
 
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  davar
gli stati generali dell'ebraismo italiano
Informazione, leva strategica
Idee e progetti a confronto 

Dieci di anni di impegno su carta stampata e informazione elettronica. Nove praticantati giornalistici portati a termine e convalidati dall’Ordine professionale dei giornalisti. Una rassegna stampa con centinaia di schede messe a disposizione del lettore di primo mattino, tre notiziari quotidiani inviati nell’arco dell’intera giornata, il giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche, il giornale di cronache comunitarie Italia Ebraica e il giornale dei i bambini DafDaf in distribuzione ogni mese. Decine di migliaia di articoli pubblicati in un anno, oltre a una presenza professionale nell’arena dei social network e un lavoro di assistenza alla Presidenza UCEI come ufficio stampa.
Il lavoro della redazione giornalistica UCEI è stato al centro di uno degli approfondimenti della fase conclusiva dei lavori degli Stati generali dell’ebraismo italiano, con un’attenzione particolare che dai partecipanti è stata rivolta alle scelte strategiche operate finora dall’ente.
Introdotto dalla Presidente dell’Unione Noemi Di Segni e dal direttore della Comunicazione e della redazione giornalistica Guido Vitale, lo spazio di confronto ha visto una pluralità di interventi e riflessioni. Un bilancio su questi intensi dieci anni, ma anche nuove proposte e idee per il futuro.
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gli stati generali dell'ebraismo italiano
Le risorse e l'Italia ebraica,
la sfida di parlare alla società 

Reperire le risorse necessarie alle istituzioni dell’ebraismo italiano e ragionare su come incrementare una risorsa fondamentale come la raccolta dell'Otto per mille. Questo il tema al centro di una delle sessioni conclusive degli Stati generali dell'ebraismo italiano, organizzati a Roma dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Tanti gli spunti e le problematiche toccate, a partire dal ruolo dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in quanto ente centrale e rappresentativo dell'ebraismo italiano a livello nazionale fino a quello delle singole Comunità sparse sul territorio. A spiegare il percorso intrapreso dall'Unione, i Consiglieri UCEI David Menasci e Elio Carmi che hanno sottolineato come il mondo ebraico abbia grandi potenzialità per far crescere le firme dell'Otto per mille e di come l'UCEI stia investendo per avviare una campagna mirata a questo scopo, da affiancare al lavoro quotidiano dei diversi strumenti di informazione realizzati dalla redazione giornalistica.
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DALL'ASSOSTAMPA FRIULI-VENEZIA GIULIA
Trieste, il premio più prestigioso agli ebrei della città 
Va alla Comunità ebraica triestina la 52esima edizione del Premio San Giusto d'oro 2018 organizzato dall’Assostampa Friuli-Venezia Giulia, sindacato unitario dei giornalisti, con la collaborazione del Comune di Trieste e della Fondazione CrTrieste.
Un riconoscimento prestigioso, che in passato ha avuto tra i suoi vincitori Giorgio Strehler, Claudio Magris, Lelio Luttazzi, Giorgio Voghera e Amos Luzzatto, e attraverso il quale i giornalisti triestini, ha spiegato il presidente dell’Assostampa Carlo Muscatello, vogliono ricordare e onorare, a ottant’anni dalle Leggi razziste annunciate proprio a Trieste da Mussolini, “il grande contributo dato nel corso dei secoli dalla Comunità, alla crescita culturale ed economica del capoluogo giuliano”. Un ricordo che forse arriva in ritardo, viene sottolineato, “ma quanto mai doveroso in un momento storico che purtroppo vede, in Italia e ovunque, diffondersi il razzismo e rinascere l’antisemitismo”.
Una ferita cui si è riferito il Presidente Mattarella nell’intervento tenuto a Trieste nel centesimo anniversario dalla fine della Grande Guerra. “Desidero – le sue parole – richiamare il ricordo di un soldato semplice, Vittorio Calderoni. Era nato in Argentina, nel 1901, da genitori italiani emigrati. A soli 17 anni s’imbarcò per l’Italia, per arruolarsi e combattere nell’Esercito italiano. Morì per le ferite ricevute, a guerra ormai finita, nel novembre di cento anni fa. Ritengo doveroso ricordarlo qui, in questa stessa piazza, dove ottanta anni addietro fu pronunciato da Mussolini un discorso che inaugurò la cupa e tragica fase della persecuzione razziale in Italia, perché Vittorio Calderoni era ebreo, il più giovane tra i circa 400 italiani di origine ebraica caduti nella Grande Guerra”.
Oltre al riconoscimento principale la targa speciale del premio è stata conferita ai ragazzi del Liceo Petrarca che hanno realizzato la mostra “Razzismo in cattedra”, che dopo la grande affluenza registrata al Museo Sartorio verrà ora proposta anche in altre città italiane.
Le scelte di quest’anno, rende noto l’Assostampa, “vogliono ribadire con forza la condanna delle violenze nazifasciste nella città macchiata e ferita dall’unico lager con forno crematorio sorto sul territorio italiano, la Risiera, e respingere le pulsioni razziste e i rigurgiti fascisti incompatibili con i valori costituzionali e l’assetto democratico del Paese”.
Della Comunità triestina viene detto: “La collettività ebraica insediata nella città giuliana ha accompagnato in oltre mille anni di cammino tutta la crescita, le contraddizioni e la storia tormentata della città, incarnandone le contrastate vicende, attraversandone le lacerazioni e impersonandone le speranze. Pagando infine il prezzo più alto quando l’Italia di Mussolini, proprio a partire dal tragico comizio di 80 anni fa in piazza Unità, tradì i suoi cittadini ebrei perseguitandoli e infine collaborando attivamente al loro sterminio”.
Nella città multietnica e multiculturale, nella capitale italiana di tutte le identità e di tutte le minoranze, si legge ancora, gli ebrei di Trieste hanno sempre rappresentato una presenza fortemente integrata.
“Nonostante la breve costituzione di un ghetto alla fine del Seicento gli ebrei triestini da sempre potevano possedere terreni e immobili in un clima di rispetto reciproco, non distinguendosi per segni particolari, difesi anzi dalla comunità cittadina, anche in alcuni tentativi di battesimo forzato. Con l’istituzione del Portofranco la comunità si era ulteriormente allargata e consolidata, ottenendo nel 1781 con l’Editto di Tolleranza la conservazione degli antichi privilegi accanto alle nuove concessioni. Le nuove idee portate dal diffondersi dell’illuminismo e della massoneria, oltre alle speranze scatenate dalla Rivoluzione francese, infiammarono le speranze pur tra i timori dei conservatori e dei più ortodossi”.

(Nelle immagini, dall’alto in basso, un’iniziativa culturale all’esterno della sinagoga di Trieste; l’interno del luogo di culto; il presidente dell’Assostampa Friuli Venezia Giulia Carlo Muscatello e il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana Franco Siddi, ospiti dei lavori di Redazione Aperta, il laboratorio giornalistico estivo della redazione UCEI; infine, un incontro tra Muscatello e l’assemblea della redazione giornalistica dell'Unione)
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La manifestazione a Tel Aviv
Rabin, il momento del ricordo
Migliaia di persone si sono recate in piazza Rabin a Tel Aviv per ricordare il Primo ministro e Premio Nobel per la pace, assassinato in quello stesso luogo il 4 novembre 1995. L'evento ha visto la partecipazione di rappresentanti di tutto l'arco politico israeliano, tra cui il ministro della cooperazione regionale Tzachi Hanegbi (Likud), il leader dell'opposizione Tzipi Livni (Unione sionista), il leader di Yesh Atid Yair Lapid, il capo dell'Unione sionista Avi Gabbay e il capo di Meretz Tamar Zandberg. Per il secondo anno consecutivo la commemorazione è stata organizzata da Darkenu, un movimento che afferma di voler “rafforzare la maggioranza moderata degli israeliani ad esercitare un'influenza sulla politica governativa e sul discorso pubblico”. Se il ricordo di Rabin per lo più unisce, meno l'interpretazione della sua eredità e di cosa abbia significato il suo assassinio da parte di un estremista ebreo, Yigal Amir, che si opponeva agli accordi di Oslo.
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qui roma
Memoria, i ragazzi in viaggio
Al via in queste ore il Viaggio della Memoria organizzato dal Comune di Roma in collaborazione con Comunità ebraica e Fondazione Museo della Shoah.
Rivolto alle scolaresche, il viaggio vede la partecipazione di 29 istituti per un totale di 155 tra studenti e docenti. Con i ragazzi e alla presenza tra gli altri della sindaca Virginia Raggi, della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello e del presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia, i due Testimoni Sami Modiano e Tatiana Bucci. In volo inoltre una rappresentanza della Lazio, guidata dal portavoce Arturo Diaconale e dal club manager Angelo Peruzzi.
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pilpul

Due nomi, molte angosce
Due parole, solo due parole, transitando di fretta, questa volta, su questa pagina. La prima parola è un nome, Asia (Bibi). C’è qualcuno che stia dedicando in “Occidente” la necessaria attenzione a quanto sta avvenendo in Pakistan intorno alla sua persona, ovvero alla costruzione di un immaginario satanico che va alimentando una montante marea d’odio, che rischia di travolgere le stesse istituzioni legali, che già hanno fatto – almeno in parte – retromarcia rispetto alla legittima se non indispensabile sentenza di assoluzione (una evidenza dei fatti e null’altro, che ora viene stravolta dalle isteriche, misogine, plateali manifestazioni di piazza animate da sobillatori di ogni risma, nel nome di una concezione della religione che è vissuta come pura violazione dei più elementari precetti umani)? Scusatemi, scusateci: il problema non è solo dei pakistani ma di tutto il mondo.

Claudio Vercelli
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