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 13 novembre 2018 - 5 Kislev 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran rabbino di Francia
In merito alla Parashat Toldot, Esav ottiene un sacco di cattiva stampa. All'interno delle scuole di tutto il mondo si mette in evidenzia che 'tzadik' - una persona giusta-, fosse Yaakov quanto Esav fosse una mela marcia. Ma proprio nel bel mezzo di questa storia sottolineiamo il fatto che Esav eccelleva in un ambito: il rispetto per il padre. Questo ci ricorda quel grande insegnamento di Etica dei Padri. "Ein Lecha Adam She'ein Lo Sha'ah - Non c'è una sola persona sulla Terra che non abbia il suo momento". Impariamo qualcosa da tutti. Come dicono alcuni, 'Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno'"..
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
Gli intellettuali sono arroganti, mentre a dare il passo al mondo è giusto che siano gli incompetenti, perché in fondo uno vale uno.
È quello che sta succedendo in campo culturale nel nostro paese, e il pericolo non è alle porte, è già entrato in casa. Viviamo nel paese in cui il presidente dell’Agenzia spaziale viene dimissionato da un professore di ginnastica.
A Venezia, dunque, si organizza un evento in omaggio al grande poeta espatriato americano Ezra Pound. E fin qui nulla di male. Ho sempre sostenuto che l’arte va accettata e apprezzata, ove del caso, al di là delle qualità umane – o disumane – di chi la crea. Vale per Yeats, vale per Eliot, vale per Céline. Vale anche per quel fascista antisemita di Ezra Pound, che per fortuna in pochi leggono, grazie alla cripticità della sua poesia.
Pochi lo leggono ma molti lo esaltano, senza averlo letto, per il solo fatto che lo sentono vicino ai loro ‘ideali’ politici.
 
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Oltre 400 razzi su Israele,
Hamas vuole lo scontro
Le sirene antimissile sono tornate a suonare in tutto il sud di Israele all’alba, dopo il nuovo lancio di razzi sparati dalla Striscia di Gaza. Oltre 400 i missili lanciati dai movimenti terroristici di Hamas e della Jihad Islamica. Nella città costiera di Ashkelon, bersaglio intensivo del fuoco palestinese, una persona – un palestinese di Hebron di quarant’anni – è stata uccisa dopo che il condominio in cui abitava è stato colpito intorno alla mezzanotte. Altre otto persone sono rimaste ferite, tra cui due donne, che versano in condizioni gravi. Grave anche il soldato israeliano di 19 anni ferito da un missile anticarro che ha colpito un autobus vicino al confine con Gaza. Il governo di sicurezza israeliano si è riunito in queste ore per decidere il da farsi e il rischio è che l’escalation di violenza porti a una nuova guerra. “La crisi – scrive La Stampa – arriva proprio quando la mediazione dell’Egitto e del Qatar, che ha inviato 15 milioni di dollari cash per pagare i funzionari statali, sembrava sul punto di concretizzare una tregua duratura”.

Israele e il progetto di unire il Medio Oriente. Israele vuole costruire una ferrovia che colleghi le sue coste ai Paesi arabi del Golfo, lanciando un’idea che ha radici nel passato della regione, racconta oggi La Stampa. “Yisrael Katz, responsabile dei Trasporti (e anche dell’Intelligence), è stato in Oman dal 6 all’8 novembre per partecipare a un summit sulla viabilità regionale. A Muscat ha presentato un progetto annunciato oltre un anno fa, in favore del quale il bilancio nazionale israeliano del 2019 ha già stanziato oltre 4 miliardi di dollari. Si chiama «I binari della pace regionale», il suo obiettivo è creare un’arteria commerciale che dal porto di Haifa attraverso Israele, i Territori palestinesi – includerebbe una stazione a Jenin -, la Giordania entrerebbe in territorio saudita”.

Stan Lee (1922-2018). “Nato a New York il 28 dicembre 1922, il papà dei Vendicatori (Avengers) e di Iron Man si chiamava all’anagrafe Stanley Martin Lieber e veniva da una famiglia di ebrei romeni immigrati. Sin da ragazzo aveva cominciato a scrivere brevi testi perla Timely Comics dell’editore Martin Goodman, suo zio acquisito, e a soli 17 anni ne era diventato il più giovane sceneggiatore”, così il Corriere ritrae il celebre creatore di tanti fumetti Marvel Stan Lee, scomparso all’età di 95 anni.
 
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  davar
l'aggressione dei terroristi palestinesi
I crimini di guerra di Hamas,
400 razzi sui civili israeliani

“Ogni volta che sentivo la sirena, dovevo saltare su con la mia bambina di sei anni e correre nell'area protetta. Non è normale. Siamo paralizzati. La gente entra a malapena nei negozi oggi”, la testimonianza di Galit Tzaban, 24enne di Ashkelon, città costiera bersagliata dai razzi di Hamas e della Jihad islamica, puntati sulla popolazione civile. In tutto il sud d'Israele sono piovuti oltre 450 missili, distruggendo abitazioni e terrorizzando uomini, donne e bambini. Il doloroso bilancio dell'aggressione da Gaza contro i civili è di una vittima, tre feriti gravi e decine e decine di persone ricoverate negli ospedali. “Il nostro unico sogno è che da entrambi i lati ci sia la pace”, le parole di Maayan Hendler, della comunità di Kissufim, a due chilometri dalla Striscia, che ha raccontato di essere corsa nel rifugio con il suo bambino più piccolo mentre il marito portava al riparo gli altri due figli. “Sono preoccupanti e gravi i crimini di Hamas che da Gaza attacca la popolazione e le città israeliane e usa il suo territorio come ostaggio. Israele deve difendere i suoi abitanti - tutti – e in queste difficili ore lo sta facendo", la nota dell'ambasciatore d'Israele Ofer Sachs, che fotografa la situazione: nonostante le aperture d'Israele per un accordo di pace facilitato da Egitto e Qatar, Hamas ha scelto di riaccendere la miccia della violenza e colpire la popolazione inerme. Un crimine di guerra, che si somma a quello che i movimenti terroristici di Gaza compiono contro la loro stessa popolazione, usata come scudo umano davanti alle inevitabili reazioni israeliane. Israele, dal canto suo, è impegnata a difendere i suoi cittadini così come a ridurre al minimo la possibilità che vi siano vittime innocenti a causa dello scontro innescato da Hamas: ne è un esempio l'attacco portato alla stazione radio Al-Aqsa, emittente di propaganda al servizio del terrorismo palestinese. L'aviazione israeliana ha colpito il suo edificio ma prima ha più volte avvertito i suoi abitanti di evacuare l'area per proteggerli dall'attacco imminente.
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la festa a roma
I 90 anni di Piero Terracina
“Una luce contro l'oscurità”

Novanta anni. E novanta candele destinate “a brillare per sempre”.
Il dono dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Piero Terracina, il Testimone della Shoah nato il 12 novembre del 1928 a Roma, è una Chanukkiah. Il simbolo della festa della luce ormai alle porte, con il suo carico di valori profondi. Luce contro il buio, speranza contro l’oscurità.
Un’esistenza al servizio della testimonianza e della verità storica che la famiglia ha voluto festeggiare con tanti amici, accorsi al Centro Ebraico Il Pitigliani per celebrare insieme a Piero e ai suoi cari l’importante traguardo. A partire da Sami Modiamo, che con Terracina ha condiviso la drammatica esperienza ad Auschwitz e un percorso di elaborazione, coraggio e racconto che ancora prosegue a beneficio delle nuove generazioni. L’abbraccio tra i due Testimoni ha inaugurato una serata gioiosa, scandita da canti e musica e conclusasi con il tradizionale taglio della torta.
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il seminario dell'ihra al memoriale di milano
Dalla rete alla vita reale,
fermare le parole d'odio

Lo sdoganamento di un linguaggio violento, la derisione volgare sul web, la delegittimazione dei meccanismi democratici. È un quadro che suscita preoccupazioni quello dipinto dai relatori della seconda sessione dei lavori del seminario “Il nemico innocente. L’incitamento all’odio nell’Europa contemporanea”. Un'iniziativa promossa dalla Presidenza italiana dell’International Holocaust Remembrance Alliance (Ihra) e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, che ha visto nella sua seconda parte alternarsi Giovani Maria Flick, già presidente della Corte Costituzionale, la sociologa del Cdec Betti Guetta, Milena Santerini, docente della Cattolica di Milano e vicepresidente del Memoriale, il ricercatore Giovanni Ziccardi, la storica Monique Eckmann e la docente di pedagogia Silvia Guetta accompagnata da tre studenti. A coordinare i lavori, il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera che a fine giornata a tirato le fila dell'incontro: “Questo appuntamento è l'esempio del lavoro fatto dalla presidenza italiana dell'Ihra sul territorio - ha spiegato Luzzatto Voghera - per costruire dei momenti di confronto e dialogo sui temi della Memoria in Italia”.
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qui milano - la mostra
L'arte per costruire il futuro
L'arte per fare Memoria, per ricordare il dolore ma anche per dare un messaggio positivo di ricostruzione e resilienza. Sono alcune delle suggestioni che emergono dalla mostra “Ricordi Futuri 4.0: Cosa c'è in fondo al binario”, presentata in anteprima alla stampa nelle scorse ore e aperta al pubblico dal 14 novembre al Memoriale della Shoah di Milano. “La mostra Ricordi Futuri 4.0 ha come intento quello di raccontare come il presente che stiamo vivendo sia già futuro e come questo presente/futuro debba essere anche la linea guida da percorre per richiamare i ricordi affinché gli errori del passato non si ripetano, cercando in qualche modo di comprenderli”, le parole del curatore della mostra Ermanno Tedeschi. “Abbiamo raccolto con grande favore l'idea di usare un canale diverso come l'arte per portare un messaggio importante rispetto alla Memoria come veicolo di formazione”, ha aggiunto il presidente della Fondazione Memoriale della Shoah Roberto Jarach, ricordando come il luogo sia sempre più al centro del percorso formativo dei giovani.
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pilpul


La definizione dell’Ihra
La Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea C 307 del 30 agosto 2018 ha pubblicato, a p. 183, la Risoluzione del Parlamento europeo del 1° giugno 2017 sulla lotta contro l’antisemitismo (sulla quale troviamo, fra l’altro, l’articolo di Ada Treves su Moked del 5 giugno 2017 e, in precedenza, la notizia su Moked del 2 giugno 2017).
Tale Risoluzione, che per la sua estensione non può essere riportata qui, invita gli Stati membri e le istituzioni ed agenzie dell’Unione europea ad adottare e applicare la definizione operativa di antisemitismo utilizzata dall’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA), al fine di sostenere le autorità giudiziarie e di contrasto nei loro sforzi volti a identificare e perseguire con maggiore efficienza ed efficacia le aggressioni antisemite, e incoraggia gli Stati membri a seguire l’esempio del Regno Unito e dell’Austria in proposito.


Emanuele Calò
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Insieme contro il pregiudizio
Torino è un laboratorio di anticonformismo permeato di civiltà e understatement. Ce lo dice la folla di sabato scorso in Piazza Castello, compatta e composta a protestare contro i troppi “No” che, dopo aver tolto alla città l’opportunità delle Olimpiadi invernali, bocciando la TAV la isolerebbero dal proficuo collegamento con il traffico e lo sviluppo europeo, facendola regredire in un cupo isolamento declinante, cioè l’esatto contrario di ciò essa è stata per tutto il Novecento, centro di idee e motore di sviluppo.

David Sorani
 

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