
Alberto Moshe
Somekh,
rabbino
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La
Verità può essere semplicemente negata, oppure rinnegata. Nel primo
caso nulla la sostituisce: è il vuoto conseguente alla Distruzione. Per
ripristinare la Verità è sufficiente un’opera di ricostruzione,
ancorché paziente. Nel secondo caso, invece, qualcos’altro prende il
suo posto: la menzogna. Per ristabilire la Verità occorre anzitutto
eliminare la falsità e ciò richiede uno sforzo di gran lunga superiore.
Questo è il senso di Chanukkah.
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Giorgio Berruto
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Yeshayahu
Leibowitz è stato un intellettuale che possiamo tranquillamente
definire politicamente scorretto, e che spesso, sostenendo con la forza
dell’argomentazione tesi impopolari ha scontentato un po’ tutti. Nel
volume “Le feste ebraiche” (Jaca Book) interviene a proposito di
Chanukkah, che celebriamo in questi giorni, la festa che ricorda la
guerra vittoriosa degli asmonei durante la dominazione ellenistica.
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Scudo del Nord e l'Italia
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L’operazione
Scudo del Nord condotta dall’esercito israeliano per smantellare la
minaccia di Hezbollah riguarda da vicino anche l’Italia. A ricordarlo è
La Stampa, che spiega come l’opera di demolizione dei tunnel stia
avvenendo “a pochi metri dall’area in cui dal 2006 è dispiegato il
contingente militare delle Nazioni Unite (Unifil), la cui componente
italiana è rilevante in termini di uomini e di mezzi”.
Una iniziativa, quella di Hezbollah, “che rappresenta una palese
violazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite dell’11 agosto del 2006”. Decisivo il ruolo italiano
allora. Il 26 luglio di quell’anno si tenne infatti alla Farnesina la
Conferenza di Pace che, scrive il quotidiano torinese, “pose le basi
per la fine delle ostilità e per il dispiegamento della forza Unifil
con mandato e regole d’ingaggio rafforzate”.
Alle Nazioni Unite è in programma oggi la votazione di una risoluzione
contro il gruppo terroristico palestinese Hamas. “Tutti i 28 paesi
dell’Unione europea hanno deciso di votare a favore della risoluzione,
che non è vincolante (come la decina circa di risoluzioni contro
Israele approvate dall’Onu quest’anno). L’approvazione dei governi
europei – scrive Il Foglio al riguardo – è considerata essenziale per
convincere la maggioranza dei 193 paesi”.
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la dichiarazione approvata a bruxelles Lotta ferma all'antisemitismo,
l'Europa vota all'unanimità
Una
netta condanna dell’antisemitismo e l’invito a tutti gli Stati membri
ad agire per arginare questo fenomeno e per garantire con il massimo
impegno la sicurezza e l’incolumità di istituzioni, comunità,
individui. E ciò anche attraverso l’adozione della definizione
operativa di antisemitismo formulata dall’International Holocaust
Remembrance Alliance in cui, tra i vari punti, si ricorda come anche la
strumentalità di certi attacchi allo Stato di Israele sia da
considerarsi nell’elenco.
È un voto dal grande valore e significato quello con cui i 28 paesi
dell’Unione Europea, nel corso dell’odierna riunione del Consiglio
della UE a Bruxelles, hanno approvato all’unanimità una dichiarazione
in tal senso.
Dal contrasto alla minaccia fisica a quella che corre sulla rete,
dall’implementazione di buone pratiche all’innesto di valori positivi e
di uguaglianza nelle nuove generazioni, sono tante le voci che
compongono questa storica dichiarazione.
Grande la soddisfazione di enti e realtà ebraiche sovranazionali. A
partire dal World Jewish Congress e dall’European Jewish Congress, che
hanno lodato l’iniziativa con parole di forte apprezzamento.
“La forza di questo atto comunitario è nell’approvazione all’unanimità.
Quello che è un vincolo spesso messo in discussione sta in questo caso
a dimostrare l’implellenza e la specificità del fenomeno antisemitismo
su cui si è voluti intervenire in modo così fermo” sottolinea la
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
Unanimità con cui i governi europei si apprestano a votare anche alle
Nazioni Unite, dove nelle prossime ore sarà discussa una risoluzione di
condanna del gruppo terroristico palestinese Hamas. “Un ulteriore
segnale da cogliere – afferma Di Segni – anche alla luce dell’invito a
recepire la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA con tutti
gli esempi inclusi nel documento votato oggi a Bruxelles, che
chiaramente individua come odio antiebraico anche gli attacchi
strumentali allo Stato di Israele e al suo diritto ad esistere”.
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il concerto all'auditorium Memoria, il canto delle donne
Durante
la Seconda Guerra Mondiale, internate nei lager tedeschi, nei gulag
russi, nei campi giapponesi e africani, moltissime donne composero
musica, a volte con il consenso dei loro aguzzini, a volte
segretamente. Sono pagine di grande bellezza e valore, che invitano a
riflettere su un lato ancora poco conosciuto della creazione musicale,
quello femminile. La storia è ricca di musicisti famosi, ma poche sono
le donne compositrici conosciute. Queste musiche rivivranno in prima
mondiale assoluta Roma, il 16 gennaio 2019, nel concerto “Libero è il
mio canto – Musiche di donne deportate”
che avrà luogo all’Auditorium Parco della Musica, sala Sinopoli, ore
20.30, per inaugurare le celebrazioni per il Giorno della Memoria 2019,
col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con
l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Università Ebraica di
Gerusalemme e Rai Cultura.
“È una pagina commovente e inedita della storia della musica, che
testimonia la straordinaria vena artistica femminile in un ambito,
quello della composizione musicale, in cui le donne sono praticamente
assenti. In un mondo in cui stanno rinascendo razzismi, maschilismi e
paura del diverso è importante dare voce ai valori di umanità,
accoglienza, amore ed empatia che contraddistinguono l’universo
femminile donne, mettendo al centro la sofferenza di donne di diverse
religioni e di diverse provenienze geografiche e sociali” spiegano le
ideatrici dell’evento, Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, che
da sei anni organizzano il Concerto per il Giorno della Memoria per
l’UCEI e la Presidenza del Consiglio. Leggi
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pagine ebraiche dicembre 2018 Chanukkah con Woody
“Ci
sono un sacco di canzoni sul Natale, ma non c’è niente sulle feste
ebraiche che sia popolare. Perché non fai una canzone di Chanukkah, una
completa con il suo significato sociale?”.
Lo storico produttore Moses Asch forse non pensava che il suo amico
Woody Guthrie l’avrebbe fatto sul serio; di certo non poteva immaginare
che qualche anno più tardi Guthrie ne avrebbe composte più di una
dozzina.
Fabio Fantuzzi, Pagine Ebraiche dicembre 2018 Leggi
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In ascolto - Eight Nights
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Ogni
festa è scandita dai canti della tradizione e ogni festa ha sviluppato,
negli ultimi anni, una serie (oserei dire un numero improprio) di
mashup e parodie musicali, a volte anche di buon livello. Non amo
particolarmente il genere, ma oggi ho scelto proprio un brano
appartenente a questo mondo “parallelo”.
Si tratta di Eight Nights, canzone per Chanukkah creata da StandFour,
gruppo americano composto da quattro elementi del più famoso
Maccabeats, nato alla Yeshiva University di New York. Questo è il loro
primo video; ha avuto un successo virale in rete e alcune istituzioni
ebraiche americane lo consigliano vivamente per i ragazzi, che nelle
melodie intrecciate di tre brani contemporanei e assai noti ritrovano
l’antica narrazione del grande miracolo del Tempio.
Maria Teresa Milano
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Certezze
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In attesa nello studio medico per una vaccinazione.
Bambino che ripete una poesia e madre che incalza, pronta a suggerirgli
i vocaboli persi quando lo vede esitare. Magari se gli lasciasse il
tempo di pensare un attimo, lui si ricorderebbe il testo, ipotizzo tra
me e me.
Sara Valentina Di Palma
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Un Espresso avvelenato
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Non
è agevole parlare dell’articolo di Giuseppe Catozzella “Nell’abisso
della Palestina: viaggio di uno scrittore nel “buco nero del mondo“,
pubblicato dall’Espresso il 26 novembre 2018. Trovo difficoltà, o, se
volete, imbarazzo, prima di tutto perché questo articolo è apparso
sull’Espresso.
Per le persone della mia generazione e di altre generazioni successive
L’Espresso ha costituito (insieme a Il Mondo di Mario Pannunzio) uno
strumento fondamentale di formazione civile.
Valentino Baldacci
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