Paolo Sciunnach, insegnante | Qualunque
amore tra persone che dipenda da qualcosa, cessa con il venir meno
della cosa. Se invece non dipende da nulla non finisce mai. (Avoth 5,
16)
Israele è legato alla Torah e la Torah e legata al Santo e Benedetto Egli Sia (Zohar 3, 73)
Hillel diceva: Sii discepolo di Aron, ama la pace e insegui la pace,
ama tutte le creature e avvicinale alla Torah. (Avoth 1, 12).
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Anna
Foa,
storica |
Abbiamo
perso molto in questi ultimi anni. Abbiamo perso la capacità di non
essere indifferenti, quella di non odiare, quella di provare rispetto
per gli altri. Le nostre parole sono sempre più vani esercizi retorici
per gonfiare il nostro io. Eppure, ci può essere un uso diverso delle
parole. Ce lo ricorda Fania Oz ricordando suo padre Amos Oz: "Abbiamo
le parole, scrive. Le parole di mio padre e le parole degli altri, e
tutte le parole buone che aspettano ancora di essere pronunciate.
Queste parole ravvivano l'amore, incarnano i sogni e talvolta cambiano
il mondo. Queste parole non moriranno, e presto qualche speranza si
trasformerà in realtà anche qui da noi".
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Siria-Israele, attacco
nella notte
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Nella
notte l’esercito israeliano ha annunciato l’attacco contro obiettivi
militari iraniani in Siria e avvertito le autorità siriane di non
reagire. Un’operazione a sorpresa arrivata dopo un bombardamento aereo
diurno effettuato nei pressi dell’aeroporto di Damasco. “Tra Siria e
Israele scambi di accuse e raid incrociati” titola Repubblica a
proposito della giornata di ieri.
La Stampa si concentra invece sulla visita del Premier Benjamin
Netanyahu in Ciad. La tappa nel Paese africano, nelle parole del Primo
ministro, “è parte di un cambiamento drammatico che stiamo facendo nel
mondo arabo e islamico”. Un cambiamento che, ha aggiunto, “disturba, e
perfino fa infuriare l’Iran e i palestinesi, che tentano di prevenirlo”.
Sempre a proposito di Netanyahu, Il Fatto Quotidiano analizza il suo
successo comunicativo sui social network. Nel pezzo si parla di “oscura
battaglia” e si legge: “Gran parte dei contatti arrivano dall’estero e
non hanno un’origine chiara”.
“Noi come Nazioni Unite siamo al fianco dei Paesi di prima linea. Ma
chiudere i porti, rifiutando alle persone di sbarcare, è sbagliato da
parte di tutti i Paesi, non solo dell’Italia”. Così l’Alto commissario
dell’Onu per i rifugiati Filippo Grandi in una intervista con il
Corriere.
Sui giornali si parla anche di Memoria. L’attenzione del Giorno è sul
Viaggio in Polonia organizzato dal Miur insieme all’UCEI. Il viaggio,
scrive il quotidiano milanese, “inizia dalla Piazza degli eroi del
Ghetto di Cracovia con i racconti dello storico Marcello Pezzetti”. La
Stampa dà invece appuntamento a domenica, con la Run for Men a Torino.
“La prima tappa sarà davanti alla sinagoga di piazzetta Primo Levi,
centro della vita ebraica torinese di oggi” spiega il presidente della
Comunità locale Dario Disegni.
Su La Nazione e sui dorsi toscani si parla invece del treno con oltre
500 ragazzi partito da Firenze, poche ore dopo la consegna della
medaglia d’oro Pegaso della Regione a otto testimoni e sopravvissuti.
Dal presidente della Regione Enrico Rossi l’invito ai giovani “a non
essere indifferenti di fronte agli orrori e alle tragedie che ancora
oggi accadono nel mondo”.
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il veleno sui social network
Lannutti, il senatore a 5 stelle
che rilancia le tesi antisemite
A
poche ore dalla presentazione del suo libro a Palazzo Madama – ‘I
conquistatori. La svendita dell’Italia e del Sud Europa nell’era della
crisi’, scritto insieme a Franco Fracassi e Tiziana Alterio e da lui
stesso pubblicato – il senatore del Movimento Cinquestelle Elio
Lannutti (eletto come capolista nel Lazio) ha pensato bene di attirare
l’attenzione sulla sua ultima fatica letteraria con una squallida
trovata promozionale. Un delirante post su Facebook in cui avvalora le
tesi sostenute ne I protocolli dei Savi di Sion, il falso storico
creato dalla polizia segreta zarista all’inizio del Novecento che è
alla base dell’antisemitismo moderno e di molti complottismi.
Secondo il senatore Lannutti, che da anni rivendica un ruolo da
protagonista nella difesa dei diritti dei consumatori, il comportamento
di Mayer Amschel Rothschild, “l’abile fondatore della famosa dinastia
che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale”, portò
alla realizzazione di tale documento di denuncia. “Suddiviso in 24
paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con
l’aiuto del sistema economico, oggi del globalismo, dei banchieri di
affari e finanza criminale” si legge sul profilo Facebook di Lannutti,
il cui penultimo saggio “Morte dei Paschi. Dal suicidio di David Rossi
ai risparmiatori truffati. Ecco chi ha ucciso la banca di Siena” porta
la prefazione del vicepremier Luigi Di Maio). Leggi
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il protocollo siglato da ucei, miur, csm e anm
Memoria, una firma per tutelarla
Una
due giorni di conoscenza e approfondimento nei luoghi della Shoah. Un
percorso doloroso e provante, ma necessario per comprendere a fondo
quanto studiato sui libri di scuola.
Il gruppo di ragazzi, impegnati nel tradizionale Viaggio della Memoria
organizzato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in
collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
hanno visita ieri la città di Cracovia, accompagnati da insegnanti,
testimoni e autorità. Nella Sinagoga Tempel, la Presidente Noemi Di
Segni e il Capo di Gabinetto del MIUR Giuseppe Chinè, insieme al
Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Davide Ermini
e al Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Francesco
Minisci, hanno siglato un protocollo d’intesa comune, ideale
prosecuzione degli accordi intercorsi e attuati negli scorsi anni,
sulle attività di sensibilizzazione e di formazione nelle scuole
relativamente alla Memoria.
L’incontro alla sinagoga è seguito al percorso di scoperta del
quartiere ebraico e di quel che rimane del ghetto che i nazisti
crearono e utilizzarono quale luogo di transito e per la liquidazione
di oltre sessantamila persone.
Il percorso, illustrato dal consulente scientifico della Fondazione
Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti, ha fatto comprendere le
dinamiche della concentrazione nei ghetti, dove gli ebrei venivano
sostanzialmente lasciati morire di stenti e dai quali partirono una
gran parte delle deportazioni.
L’intensa giornata si è conclusa, dopo cena, con un incontro con la
testimone Andra Bucci, e con la proiezione del cartoon La stella di
Andra e Tati, ispirato alla storia sua e di sua sorella Tatiana. Leggi
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la nota congiunta di ucei e comunità
“Napoli, istituzioni riconsiderino
sostegno a movimenti antisemiti" La
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni
e la Presidente della Comunità ebraica di Napoli hanno inviato la
seguente nota ai vertici delle istituzioni napoletane:
Sindaco De Magistris, Giunta comunale, Rappresentanti delle Acli campane e dell’Università Federico II di Napoli,
siamo venute a sapere con sconcerto che il prossimo 29 gennaio, nella
sede solenne del Maschio Angioino, è prevista una conferenza dal titolo
“La tragedia palestinese nella crisi del diritto internazionale”
durante la quale sarà illustrato l’ordine del giorno del Consiglio
comunale di Napoli per l’embargo militare a Israele. Un evento che è
promosso tra gli altri dal Movimento BDS, rete internazionale che
sostiene il boicottaggio dello Stato ebraico e le cui posizioni sono
molto spesso caratterizzate da un aperto e viscerale antisemitismo.
Ci preme rappresentarvi che nella definizione di antisemitismo
formulata dall’International Holocaust Remembrance Alliance che il
Consiglio dell’Unione Europea, con risoluzione del 6 dicembre, ha
riconosciuto all’unanimità come punto di riferimento imprescindibile
per trattare questa minaccia sempre più significativa nel nostro
presente, tra le varie casistiche di odio antiebraico spicca la
negazione al popolo ebraico del diritto all’autodeterminazione, ad
esempio sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele sia una
impresa razzista. E inoltre l’equiparazione tra la politica israeliana
contemporanea e quella dei nazisti, tra l’altro sanzionata come ipotesi
di riduzione della Shoah.
Posizioni entrambe ricorrenti nelle iniziative promosse dal BDS e
attraverso questa iniziativa in preparazione, che le vostre istituzioni
sembrano voler avvalorare e che vi chiediamo di voler riconsiderare
collocando il dibattito politico nelle sedi internazionali e dei
negoziati bilaterali tra i due popoli.
Noemi Di Segni, Presidente UCEI
Lydia Schapirer, Presidente Comunità ebraica di Napoli Leggi
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da milano a danzica, la pièce del filosofo
Bernard-Henri Lévy: "In tour
contro chi distruggerà l'Europa"
“L'Europa
sta morendo, il populismo sta vincendo. E ho deciso di fare tutto
quello che è in mio potere per impedire tutto questo, per consegnare
un'Europa diversa alle future generazioni”. Con questo obiettivo in
testa, il filosofo e intellettuale francese Bernard-Henri Lévy lancia
da Milano la sua pièce teatrale itinerante Looking for Europe: dal
capoluogo milanese fino a Danzica, Lévy porterà in scena uno spettacolo
di denuncia contro la deriva politica europea. Prima tappa, il 5 marzo
al Teatro Franco Parenti da dove il filosofo ha presentato
ufficialmente il progetto, in compagnia della direttrice del teatro
Andrée Ruth Shammah e di Maurizio Molinari, direttore de La Stampa,
quotidiano per cui Lévy scrive nonché partner dell'iniziativa.
“L'Europa sta morendo e tre sono le cause: gli attacchi dall'esterno,
come quelli di Trump e Putin; gli attacchi dall'interno di quei
populisti che detestano ciò che l'Europa rappresenta ovvero il libero
dibattito, la democrazia rappresentativa, la discussione come
fondamento democratico e non la figura del capo; e infine sta morendo a
causa della nostra rassegnazione. Mi ci metto dentro anch'io: per anni
abbiamo creduto che l'Europa si sarebbe fatta automaticamente, abbiamo
creduto che il suo destino fosse scritto nella storia”, denuncia
Bernard-Henri Lévy, che, interrogato da Pagine Ebraiche, spiega che
“Ahimé sì, parlerò anche di antisemitismo nella mia pièce". Leggi
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La Run for Mem a Torino
Due corse, un messaggio vivo
Un percorso di dieci chilometri rivolto a chi è più preparato sulle distanze significative. E uno di quattro aperto a tutti.
Domenica 27 gennaio è il giorno della terza Run for Mem, la corsa per
la Memoria viva organizzata dall’UCEI insieme alla Comunità ebraica di
Torino e con testimonial d’eccezione l’ex podista Shaul Ladany,
sopravvissuto alla Shoah e al massacro degli atleti israeliani ai
Giochi Olimpici di Monaco del 1972.
L’idea è di affermare la vita, che continua nonostante tutti i
tentativi di sterminio perpetrati nel corso dei secoli. La vita
continua e la forza di vivere, a volte di sopravvivere, va trasmessa
con convinzione, avendo il coraggio di raccontare quanto accaduto
affinché non si ripeta mai più.
Clicca qui per maggiori informazioni e per iscriverti.
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il docufilm realizzato dalla rai
Tullio, Lia, Guido, Liliana:
quattro voci per la Memoria
L’impatto
delle Leggi razziste su quattro giovanissimi ebrei italiani.
L’esclusione, l’emarginazione, il baratro che si avvicina. Le
persecuzioni e la Shoah.
“Figli del destino”, una produzione Red Film con Rai Fiction per la
regia di Francesco Miccichè e Marco Spagnoli, andrà in onda mercoledì
23 gennaio alle 21.25 su Rai1. Ad essere raccontate sono le storie
della milanese Liliana Segre, oggi senatrice a vita, ma anche del
napoletano Tullio Foà, della romana Lia Levi e del pisano Guido Cava.
Una docufiction realizzata attraverso scene di finzione, il contributo
degli stessi testimoni e materiali di repertorio fornito dal CDEC,
dall’Istituto Luce Cinecittà, da Rai Teche e dall’United States
Holocaust Memorial Museum. Voce narrante l’attore Neri Marcorè. Leggi
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qui venezia
Al Ghetto Novo, per la Memoria
Cerimonia
in Campo di Ghetto Novo per ricordare le vittime della Shoah con una
delegazione della Regione Veneto guidata dal presidente Luca Zaia,
accolto sul posto dal presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo
Gnignati e dal Consiglio comunitario. Presenti una rappresentanza del
Gruppo alpini Ana di Venezia che ha effettuato l’alzabandiera e alcune
scolaresche. Tra di esse anche quella del Centro provinciale istruzione
adulti (Cpia) composta da alunni stranieri residenti in Italia
accompagnati dalla coordinatrice Luciana Milani, mamma di Valeria
Solesin, la ragazza veneziana assassinata nel 2015 al Bataclan.
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qui torino
“Con il calcio costruiamo futuro”
Il
Roma Club Gerusalemme è da sempre un modello di incontro e dialogo
attraverso lo sport. Lo dimostra, tra le tante, una iniziativa della
scorsa estate particolarmente riuscita: una gara di calci di rigore
sotto la Porta di Giaffa, uno degli accessi alla Città Vecchia, cui
hanno partecipato 250 bambini da tutta Gerusalemme e che ha visto
alternarsi in porta vecchie glorie del calcio locale. Mentre in Russia
si disputavano i Mondiali, a Gerusalemme ci si sfidava per qualcosa di
più piccolo e più grande al tempo stesso. Per il vincitore di questa
competizione, un ragazzino 15enne originario del quartiere di At-Tur
(Gerusalemme Est), è ora il tempo del meritato premio: una visita in
queste ore a Torino, al seguito della Juventus. Stasera infatti
Mahmoud, dopo aver visitato il museo della squadra bianconera, sarà
sugli spalti dell’Allianz Stadium per assistere alla gara che vedrà
contrapposti i padroni di casa al Chievo. Leggi
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Oltremare - Tempo di sci |
Inverno,
tempo di neve e sci, che in Israele significa di solito volare da
qualche parte nel nord Italia o comunque oltremare, oppure dare
l'arrembaggio all'unico monte che abbiamo che abbia la capacità di
innevarsi, il Hermon, quelle poche volte all’anno che lo fa. La salita
al Hermon è cosa epica. Non come da noi per le cime maestose che fanno
ala quando si sale su in montagna e si guarda i pini carichi di neve e
la linea dei duemila metri oltre la quale i pini si fermano e inizia il
bianco assoluto. No. In Israele la cosa epica è sempre e comunque, in
ogni stagione e in ogni angolo del paese, il traffico. Gente che si
sveglia alle tre per mettersi in macchina nella speranza di entrare.
Code infinite e abbastanza pazienti - il fine ultimo è divertirsi,
portare bambini che in molti casi non hanno mai visto né di certo
toccato la neve a rotolarsi sulle discese su quello che noi chiamavamo
con affetto “il paciugo”.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Addio a un eroe
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“Nessuno
potrà uccidere la cultura ebraica” sono state le ultime parole di
Georges Loingier, che si è spento a fine dicembre nella sua casa di
Parigi a 108 anni. Poco conosciuto in Italia, ha vissuto una vita da
eroe, salvando centinaia di bambini ebrei durante la guerra. Oltre
all’eroismo, quello che ha contraddistinto la sua attività era la
fantasia e l’attenzione al benessere psicologico dei bambini: li faceva
giocare, cantare, organizzava attività sportive per distrarli e
sciogliere la tensione.
Escogitò infiniti sotterfugi per farli entrare clandestinamente in
Svizzera, con la complicità di ferrovieri, guide, sindaci dei paesi di
frontiera, e anche del mimo Marcel Marceau (che era suo cugino e
lavorava anche lui per la Resistenza): lo ingaggiò per creare
un’atmosfera rilassata e giocosa prima di far attraversare il confine
ai suoi giovani protetti.
Viviana Kasam
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