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28 Febbraio 2019 - 23 Adar 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Yosef Labi, rabbino
di Verona
"Sii povero nell'odio, basati sui valori; sii benestante nelle buone azioni, sii ricco di puro amore. E poi sarai un vero milionario".
 
Giorgio Berruto
Quante volte mi è capitato, parlando con israeliani – amici di vecchia data oppure conosciuti da pochi minuti non fa differenza – che mi venisse chiesto a un certo punto di nominare il migliore hummus di Israele. Si noti: non il mio preferito, bensì semplicemente il migliore.
A volte mi è capitato di dare la risposta giusta, cioè quella attesa. Pochi mesi fa, per esempio, chi mi interrogava ha risposto con una pacca sulla spalla e un “bravo, bravo” quando ho indicato Abu Hassan, un minuscolo locale di Yafo che riconosci dalla lunga coda di affamati telavivers in attesa fuori da metà mattina circa e fino a quando – così vuole la leggenda – il paiolo dello chef è vuoto, di solito non molto oltre mezzogiorno. Quando arriva il tuo turno devi spicciarti a ripulire il piatto alla svelta a colpi di pita e cipolla cruda mentre chi è ancora in coda allunga occhiate impazienti e i camerieri non vedono l’ora di farti sgombrare e servire i nuovi clienti. Detto per inciso, è un peccato dover ingurgitare in quattro e quattr’otto quel nettare cremoso ma l’esperienza è di quelle che non si scordano.

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Meis, taglio ai fondi
Il ministero della Cultura (Mibac) ha revocato il finanziamento da 24,5 milioni di euro per la realizzazione del quarto e ultimo lotto del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Ad annunciarlo, come raccontano i quotidiani di oggi nelle pagine nazionali (La Stampa) e locali (Repubblica Bologna, Resto del Carlino, La Nuova Ferrara), il Comune di Ferrara e la Regione Emilia-Romagna. “Una scelta incomprensibile e gravissima, motivata con i ritardi del segretariato regionale, organo dello stesso ministero – le parole dell’assessore alla Cultura della giunta regionale Massimo Mezzetti – che non avendo impegnato la somma entro il dicembre 2018, si è visto di fatto distogliere i fondi. Che verrano riassegnati ad altri interventi”. “A sera – riporta la Stampa – ci hanno provato il ministro Alberto Bonisoli e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni a smorzare le polemiche, spiegando che l’intervento non è perduto ma solo rinviato, che i soldi intanto spesi per altre necessità torneranno a disposizione”. La Nuova Ferrara registra le reazioni dei candidati sindaci della città che si augurano il ripristino degli stanziamenti, posizione espressa anche da Vittorio Sgarbi sul Resto del Carlino, che ricorda come il 12 aprile sia in programma l’inaugurazione di una seconda grande mostra al Meis, “Il Rinascimento parla ebraico”. “Io voglio pensare che non ci sia una `manina’ — afferma il sindaco Tiziano Tagliani — per togliere fondi ai Comuni oggi politicamente non allineati con il governo. Sarebbe una iattura, perché parliamo di un museo che ha una proiezione internazionale, destinato a veicolare, anche in ragione delle proprie caratteristiche architettoniche, un potenziale turistico enorme”. “Voglio sperare che si tratti solo di una battuta d’arresto, prenderò al più presto contatti con i vertici del Meis per capirne di più. – afferma il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Andrea Pesaro a La Nuova Ferrara – L’attività del museo, peraltro, non deve arrestarsi: la prima mostra sulla storia dell’ebraismo in Italia è stata molto importante. Il mese prossimo c’è l’inaugurazione della mostra successiva, sul Rinascimento, grazie alla quale si potrà comprendere quanto ha inciso la presenza e l’opera degli ebrei”.
 
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  davar
la posizione di israele
"Onu, rapporto ingannevole"
Israele respinge categoricamente quanto affermato in un’inchiesta dell’ONU legata alla risposta dei soldati israeliani nei disordini sul confine con Gaza, iniziati nel marzo dello scorso anno. “Ostile, ingannevole e parziale”, la definizione che hanno dato le autorità israeliane del rapporto delle Nazioni Unite che arriva a parlare di presunti crimini contro l’umanità compiuti dall’esercito. “Israele rifiuta completamente il rapporto”, la risposta netta del ministro degli Esteri Israel Katz. “Nessuna istituzione può negare il diritto di autodifesa di Israele e il suo dovere di difendere i propri abitanti e confini da attacchi violenti”. Per il ministro dell’istruzione Naftali Bennett “è difficile immaginare come l’ONU possa cadere ancora più in basso: alternare lo scusare il terrore all’ignorarlo significa deludere le democrazie e sostenere dittatori e tiranni”.


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l'invito di bergoglio
"Dialogo, serve base più ampia"
“Finora il dialogo ebraico-cristiano si è spesso svolto in un ambito riservato piuttosto agli specialisti. L’approfondimento e la conoscenza specifici sono essenziali, ma non bastano: accanto a questo sentiero occorre imboccarne un altro, più ampio, quello della diffusione dei frutti, perché il dialogo non rimanga appannaggio di pochi, ma diventi opportunità feconda per molti”.
Così papa Bergoglio nel corso dell’udienza tenutasi oggi in Vaticano per commemorare il 50esimo della scomparsa del cardinale Agostino Bea, tra i promotori della “Nostra Aetate”, promossa dal Centro Cardinal Bea per gli studi giudaici in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il Pontificio Istituto Biblico e il Center for the Study of Christianity dell’Università ebraica di Gerusalemme.
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qui roma - la cerimonia
Nastri d'Argento, vince Treves
Memoria in primo piano alla cerimonia di consegna dei Nastri d’Argento, il riconoscimento annualmente conferito dai Giornalisti Cinematografici. Ad aggiudicarsi il concorso nella sezione documentari “cinema del reale” è stato infatti “1938 Diversi” di Giorgio Treves, dedicato agli effetti della promulgazione delle Leggi razziste nella società italiana. Menzioni speciali sono andate anche a “1938 Quando scoprimmo di non essere italiani” di Pietro Suber e “Tutto davanti a questi occhi” di Walter Veltroni, con la testimonianza di Sami Modiano.
Ad aggiudicarsi il riconoscimento come miglior documentario dedicato all’arte “Hitler contro Picasso e gli altri” di Claudio Poli.


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qui verona - il convegno 
Letteratura, il segno femminile
È stato inaugurato questa mattina nell’ateneo veronese il convegno internazionale Assenza/Presenza: la rappresentazione dell’identità ebraica femminile nella letteratura moderna di lingua spagnola e tedesca. Il programma messo a punto dal comitato scientifico composto da Paola Bellomi dell’Università di Siena, da Arturo Larcato dello Stefan Zweig Centre di Salisburgo e da Andrea Zinato dell’Università di Verona si presenta ricco ed articolato e comprende anche un omaggio a Else Lasker-Schüler con uno spettacolo su testo e regia di Miriam Camerini.
Ai lavori che si concluderanno domani con la visita dei relatori alla sinagoga di Verona partecipano docenti provenienti da atenei italiani, spagnoli, francesi e austriaci.


Bruno Carmi
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Jciak
Un quartiere ebraico da Oscar
La vittoria dell’israeliano Guy Nattiv con il corto Skin, storia di un suprematista bianco ucciso dal suo stesso odio; il premio per la migliore sceneggiatura a Spike Lee per BlacKkKlansman, storia di due detective – uno nero e l’altro ebreo – che s’infiltrano nel Ku Klux Klan; il trionfo di Black Panther, supereroe nato dalla fantasia di due artisti ebrei, Stan Lee (Stanley Lieber) e Jack Kirby (Jacob Kurtzberg), padri anche dei Fantastici Quattro, Hulk e Iron Man. E, perché no, Barbra Streisand, che dal palco rilancia la sfida contro l’odio e i razzismi.
Gli Oscar quest’anno sono stati generosi di spunti ebraici, anche se il più curioso è passato un po’ sotto silenzio. Il quartiere dove Alfonso Cuaròn ha ambientato il suo bellissimo Roma, vincitore di tre Oscar, non solo è quello dove il regista è cresciuto ma è stato uno dei centri della vita ebraica a Città del Messico.


Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Il grande dibattito
Bene ha fatto Davide Assael, ieri, da queste colonne, a dirsi compiaciuto per il riferimento sul Jerusalem Post al libro di Annalisa Capristo e Giorgio Fabre “Il registro – La cacciata degli ebrei dallo Stato italiano nei protocolli della Corte dei Conti 1938-1943” (il Mulino). Doppiamente compiaciuto dal momento che nell’articolo viene correttamente citata la fonte del giornalista Greer Fay Cashman: Pagine Ebraiche. Per la redazione, per il direttore, per noi collaboratori e per i lettori una bella soddisfazione – almeno per me lo è.
Assael scrive anche «Che poi spesso Pagine Ebraiche sia criticato dalle nostre parti non deve stupire: un po’ fa parte della proverbiale litigiosità ebraica, un po’ si sa, nessuno è profeta in patria».


Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Faccetta nera 
"Sono amareggiato, siamo finiti sui giornali per il gesto di un irresponsabile”. Sono le parole di Angelo Fruttero, sindaco di Limone Piemonte (CN), che in questi giorni si è trovato a dover affrontare una situazione piuttosto scomoda.
Il gestore della pista di pattinaggio su ghiaccio della graziosa cittadina, meta storica degli sciatori e degli amanti del trekking, ha pensato bene di allietare i clienti con canzoni d’altri tempi. Canzoni che hanno segnato un’epoca e che restano impresse nella memoria. Canzoni come “All’armi siam fascisti”, “Faccetta Nera” o “L’ha detto Mussolini e si farà”, un’allegra melodia che fra le altre cose dice: L’italiano è risoluto allegro e forte… Se ne ride della vita e della morte!


Maria Teresa Milano
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Noi e gli indigenti 
Nel corso del progetto ‘Il Talmud insieme’ che prevede, da un mese a questa parte lo studio del Talmud nelle case ebraiche fiorentine, commentando la Mishnà Pesachim in cui anche il più povero di Israele deve digiunare la vigilia di Pesach sino al Seder, viene affrontato il discorso del dovere dei Parnassim di farsi carico della raccolta delle offerte da destinare ai bisognosi, e di come l’averà di non avere vino sufficiente ai quattro bicchieri rituali ricada non sull’indigente ma su chi non ha provveduto a far sì che anche i bisognosi avessero il necessario per il Seder (Mishnà Pesachim 10).

Sara Valentina Di Palma
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Soldati
Claudio Vercelli – che ha finora concentrato la sua attività di ricerca soprattutto nei campi della storia d’Israele, dell’antisemitismo, del negazionismo, delle leggi razziali – ha affrontato adesso il difficile compito di ricostruire una storia dell’esercito italiano, o, sarebbe meglio dire, dell’istituzione militare italiana (Claudio Vercelli, “Soldati. Storia dell’esercito italiano”, Laterza, Bari-Roma, 2019). Difficile perché la storia militare non ha goduto in età repubblicana – dopo le ubriacature del periodo fascista – di grande fortuna, anzi si può dire che a lungo è stato un campo eluso dagli storici, che rispecchiavano l’orientamento della pubblica opinione, oscillante, nei confronti dell’istituzione militare, tra estraneità e timore.

Valentino Baldacci
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