Michael Ascoli, rabbino |
Una
quantità impressionante di cibo: 2,5 milioni di tonnellate, il 23% del
totale prodotto. È ciò che finisce al secchio in Israele in un anno. È
quanto emerge dal rapporto di Leket recentemente pubblicato. C’è una
possibile obiezione, che potrebbe suonare così: “d’accordo, c’è
abbondanza dunque le cose avanzano e si buttano. Segno di ricchezza,
che male c’è?” A parte l’ovvia risposta che “magari l’abbondanza fosse
per tutti”, c’è che secondo questo rapporto tale quantità di spreco fa
aumentare i prezzi del cibo stesso, togliendo così ulteriormente la
possibilità di acquisto per chi non ne ha.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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Un
bimbo immunodepresso dopo pesanti cure per una leucemia, una classe che
non ha potuto frequentare perché forse non tutti i suoi compagni sono
stati vaccinati, e un assedio sui social contro la sua famiglia fatto
di insulti e minacce e schedature personali. Una famiglia, colpevole di
proteggere lo stato immunitario del proprio figlio, si ritrova così,
all'improvviso, bersaglio di improperi e accuse e attacchi brutali. Una
famiglia trattata da appestata, circondata, anziché da affetto e calore
umano, da odio e disprezzo.
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La tragedia dell'aereo
caduto in Etiopia
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Esperti israeliani, come scrive tra gli
altri il Corriere, al lavoro in Etiopia per individuare i resti delle
vittime dell’incidente aereo verificatosi non lontano da Addis Abeba e
in cui hanno perso la vita otto cittadini italiani. “L’operazione di
identificazione – si legge – si presenta complicata. La Farnesina sta
seguendo il coordinamento tra le famiglie e le autorità locali. La
procedura dovrebbe essere lineare: bisognerà raccogliere i campioni del
dna dei parenti in tutto il mondo e inviarli in Etiopia”. Lì, nel
frattempo, “tecnici locali con l’aiuto anche di esperti israeliani già
arrivati, cercheranno di ricomporre i resti”. A quel punto, e solo a
quel punto, “si potrà incrociare i dati e sperare di dare un nome alle
salme confrontando il dna trovato sul campo con quelli arrivati da
tutto il mondo”.
“E Wonder Woman sfidò Netanyahu sugli arabi d’Israele”. Così Repubblica
a proposito dell’intervento dell’attrice Gal Gadot contro il Premier
israeliano e contro un certo tipo di campagna elettorale in cui ha
spiegato di non riconoscersi. Nell’articolo si legge: “La Wonder Woman,
già Miss Israele nel 2004, si è rivolta ai suoi quasi 30 milioni di
followers su Instagram per aderire al polemico appello sull’uguaglianza
fra arabi ed ebrei in Israele rivolto dalla modella-attrice Rotem Sela
a Miri Regev, la ministra della cultura di Netanyahu”. Repubblica
segnala anche le parole del Presidente Reuven Rivlin, che ieri ha
affermato: “Non ci sono e non ci saranno mai cittadini o elettori di
seconda categoria”.
Il dorso bolognese del Corriere racconta un’agghiacciante festa di
compleanno nel capoluogo emiliano, il 27 gennaio scorso, celebrata con
torte raffiguranti Adolf Hitler e con incisi messaggi macabri. Racconta
il Corriere: “Succede nella civile Bologna. E se è così, è facile
immaginare che stia succedendo (magari proprio ora, mentre leggete
queste righe) in un’altra qualsiasi città d’Italia. Qui, nella nostra
comunità, è accaduto a una festa di compleanno ospitata in un locale”.
E non in quella “di un estremista, fascista, nazista, suprematista o
razzista che dir si voglia”. Ma in quella “di un ragazzino qualsiasi
che frequenta un noto liceo cittadino di cui scegliamo di non fare il
nome per tutela dei minori coinvolti”.
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l'organizzazione paramedica israeliana
Zaka, da Israele all’Etiopia
“Dignità per tutte le vittime”
In
prima linea negli scenari critici, per trovare soluzioni d’emergenza a
sfide complesse. Ma in prima linea anche quando il dramma ormai è
inelluttabile, ma restano comunque da assicurare dignità ai morti e
vicinanza ai familiari di chi non c’è più.
Al fianco degli operatori etiopi e di alcune organizzazioni
internazionali accorse sul luogo del disastro aereo del Boeing
precipitato non lontano da Addis Abeba, spicca la presenza dei
volontari dell’israeliana Zaka, l’organizzazione paramedica nata
all’interno dell’ortodossia ebraica che si occupa del recupero dei
corpi delle vittime. Trentacinque le nazionalità colpite, tra i 157
morti (tra cui, oltre a otto italiani, anche due cittadini israeliani).
Nata nel 1995, Zaka conta oggi sul contributo di alcune migliaia di
volontari che agiscono in coordinamento con il governo israeliano e
intervengono in occasione di incidenti, attentati terroristici, morti
innaturali. Accanto ad una maggioranza di ebrei ortodossi agiscono
comunque tutte le altre identità che formano la cosmopolita Israele.
Motto dell’organizzazione, fondata dal rabbino Yehuda Meshi-Zahav, è
“Salvare chi può essere salvato, onorare chi non ce l’ha fatta”.
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l'audizione in parlamento
Il direttore di Raidue Freccero
e il no a nomine controverse
Un
no secco alla possibilità che Sebastiano Caputo, controverso
giornalista simpatizzante di Hezbollah e dalle posizioni
anti-israeliane, possa condurre spazi televisivi Rai nel prossimo
futuro è arrivato oggi da Carlo Freccero, direttore di Raidue, nel
corso di un’audizione con la Commissione parlamentare per l’indirizzo
generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Come vi avevamo già raccontato, sollevando più di un interrogativo su
questo personaggio e sul futuro dell’offerta del servizio pubblico,
Caputo, romano, classe 1992, è direttore del sito web L’intellettuale
dissidente e si è formato a Rinascita, pubblicazione diretta
dall’estremista di destra Ugo Gaudenzi che in passato ha ospitato anche
i deliri del negazionista francese Robert Faurisson recentemente
scomparso.
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qui torino
Libri ebraici a casa Savoia
“Libri
ebraici a corte” approda sul sito ufficiale dell’Archivio di Stato di
Torino. Si tratta di un’ampia sezione dedicata alla raccolta delle
fonti utili per la ricostruzione della storia delle collezioni librarie
ebraiche acquisite nel tempo dai Savoia, una delle raccolte librarie
ebraiche più importanti, per ampiezza e rilevanza, in Italia e nel
mondo, oggi custodite alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
e solo in parte studiata e inventariata.
Questo il risultato di un’importante e impegnativo lavoro di ricerca e
schedatura realizzata da Chiara Pilocane, direttrice dell’Archivio
Ebraico Terracini, con la supervisione scientifica di Corrado Martone,
professore di Lingua e Letteratura ebraica presso l’Università di
Torino, che lo ha definito “un lavoro di grandissimo pregio”.
Alla presentazione della nuova sezione del portale hanno preso parte,
tra gli altri, Dario Disegni, presidente della Fondazione Beni
Culturali Ebraici in Italia, nonché presidente della Comunità ebraica
di Torino; Alberto Pelissero, vicedirettore alla ricerca in
rappresentanza del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di
Torino e Franca Porticelli, responsabile della Sala Manoscritti e Rari
della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Leggi
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qui milano
La lezione di Gillo Dorfles
Il
2 marzo 2018 moriva a Milano Gillo Dorfles, uno degli intellettuali
italiani di maggiore spicco del Novecento. Pittore, critico d’arte,
docente di estetica alle università di Trieste e Milano, la sua
formazione intellettuale era stata fortemente condizionata
dall'ambiente culturale della borghesia ebraica triestina e nel 1948 fu
tra i fondatori del Movimento per l’arte concreta insieme a Bruno
Munari. Dorfles è scomparso all'età di 107, dimostrando “il suo essere
eccezionale anche nella longevità”, ha sottolineato l'amica di una vita
Lea Vergine, critica d'arte e curatrice italiana, nell'appuntamento che
la Fondazione Corriere della Sera ha dedicato a Milano in ricordo del
Maestro. Con lei sul palco, l'architetto Stefano Boeri, il filosofo
Massimo Cacciari, lo storico Aldo Colonetti e il critico dell'arte
Luigi Sansone.
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Sentenze |
Chi
si lamenta del Me too, chi profetizza esagerazioni, chi rimpiange i bei
tempi andati della goliardia libera e spensierata. Poi la Cassazione
annulla una sentenza di secondo grado, emanata da un tribunale italiano
nei mesi scorsi e non tre secoli fa. I giudici di Ancona, di fronte a
una ragazza di 22 anni che denuncia uno stupro, pensano bene di
stabilire il seguente concetto: poiché la ragazza era troppo mascolina
e poco avvenente, è improbabile che sia stata stuprata.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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La "logica abduttiva" |
Un
volume edito in America (Hitler and Abductive Logic. The Strategy of a
Tyrant, Lanham, Boulder, New York, Toronto, Lexington Books, 2014) e
ora tradotto in Italia (Ben Novak, La logica di Adolf Hitler -
Immaginazione, razionalità, politica, a cura di Vincenzo Pinto,
edizioni Free Ebrei – Gennaio 2019) consente di guardare al passato per
(cercar di) capire il presente e di scongiurare il futuro.
L’opera mira a carpire il segreto del fascino di Hitler, anche se la
sorpresa potrebbe risiedere nella mancanza del segreto stesso.
Emanuele Calò
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Le donne e il Muro |
Pochi
giorni fa un breve servizio di uno dei tg RAI mostrava alcune donne con
talled e tefillin in preghiera davanti al Muro Occidentale cacciate in
malo modo da un gruppo di haredim. La descrizione fornita era
abbastanza asettica, una cronaca più che altro, ma certo induceva
giustamente ad accusare di maschilismo intollerante gli ebrei religiosi
che maltrattavano delle donne devote. Effettivamente l’atteggiamento di
rifiuto degli ebrei ortodossi appare antipatico e anche incivile, ma
sappiamo bene che le cose sono un po’ più complesse di come i
giornalisti, forse non bene informati sul retroterra della questione,
ce le comunicano.
David Sorani
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Il dramma di un avvocato |
Nella
seconda metà del 1938, mentre, in sequenza, comparivano il Manifesto
sulla Razza, firmato da Nicola Pende e altri medici fascisti e le leggi
razziste che, in continuo crescendo, limitavano tutte le attività degli
ebrei in Italia, un giovane avvocato (34 anni) di Genova, Salvatore
Jona era stato incaricato dalla famiglia Viola di Torino, rinomati
industriali, produttori di cioccolato, di vendere la Tenuta Paradiso
(circa 750 giornate piemontesi ≈ 285 ha) situata nel territorio di
Isola S. Antonio lungo la riva del Po nel territorio di Valenza. Si
trattava di una grande tenuta agricola, in terreno fertile, con
molteplici produzioni e di conseguenza le cifre che risultavano
coinvolte erano assai importanti.
Roberto Jona
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