Rassegna stampa
Il caso Altaforte
A pochi giorni dal Salone internazionale del Libro di Torino diventa sempre più ampia la polemica per la presenza della casa editrice Altaforte, dichiaratamente fascista e vicina a CasaPound (che pubblica un libro-intervista al ministro dell’Interno Matteo Salvini). Diversi autori, tra cui Wu Ming, Carlo Ginzburg, Zerocalcare – ma anche l’Anpi – hanno annunciato che non ci saranno, racconta il Corriere. Sullo stesso quotidiano, la Testimone della Shoah Tatiana Bucci spiega invece perché lei ci sarà: “Ho detto che me la sento, perché se ce ne andiamo tutti finiamo per lasciare il campo a loro. Non mi piace l’aria che tira in Italia, anche per questo non dobbiamo abbassare le guardia”. E sul fatto che l’editore abbia rivendicato il suo fascismo (oggi intervistato da La Stampa), Bucci sottolinea: “Una volta non avrebbero osato dirlo. La verità è che in Italia i conti con la storia non li abbiamo davvero fatti, il fascismo non se n’è mai andato. Solo che adesso rialza la testa, perché glielo permettono”. Sulle pagine torinesi del Corriere, l’invito a partecipare numerosi al Salone da parte del presidente della Comunità ebraica di Torino e del Comitato per le celebrazioni dei 100 anni dalla nascita Primo Levi Dario Disegni.
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L'iniziativa UCEI, 24-26 maggio
Shabbaton a Senigallia
Roma, il contest artistico
Musica, nel nome di Alisa
L'iniziativa il 2 e 3 giugno
Il Limmud a Parma
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LO SHABBATON UCEI A SENIGALLIA
Diritto, Stato, Legge ebraica:
un confronto aperto
Studio della Torah e attività ricreative, letture dal Pirkè Avot e un confronto aperto su vari temi di interesse generale. Per il weekend dal 24 al 26 maggio UCEI e Comunità ebraica di Ancona propongono uno speciale Shabbaton in programma a Senigallia, rivolto a grandi e piccini.
Di particolare interesse, tra i vari appuntamenti del fine settimana, un confronto su diritto ebraico e diritto dello Stato con introduzione del rabbino capo di Torino rav Ariel Di Porto e Daniela Dawan, giudice della Corte Suprema di Cassazione, moderati dal rav Roberto Della Rocca.
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INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION
Minerbi, un protagonista
L’Italia in Israele, i suoi protagonisti, i luoghi che ne hanno fatto la storia sono al centro dell’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition.
È scomparso a Gerusalemme lo scorso fine settimana Sergio Minerbi, diplomatico, analista, voce unica nel raccontare capitoli fondamentali della storia dei due paesi e dell’Europa negli ultimi cento anni. Nato a Ferrara nel 1929, Minerbi emigrò in Israele a 18 anni, e dopo la laurea del neonato Stato ebraico divenne diplomatico, servendo in varie sedi, tra cui come ambasciatore alla Comunità europea a Bruxelles.
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Il problema demografico
Esiste un problema demografico. Anzi ne esistono diversi e a volte sorprendenti come in Giappone dove sembra che nel giro di qualche decennio la popolazione giapponese sia destinata a dimezzarsi, o quasi. A livello globale, comunque, il problema è il sovraffollamento. Cosa che pone dilemmi importanti, come messo particolarmente bene in risalto dalla parlamentare americana Ocasio-Cortez in una intervista rilasciata a febbraio e diventata ormai famosa: “Praticamente tutti gli scienziati sono d’accordo sul fatto che le vite dei nostri bambini saranno molto difficili e questo porta i giovani a porsi una domanda legittima, è giusto continuare a fare figli?”. La domanda è effettivamente legittima e denota enorme sensibilità.
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Cosa ci insegna il Kaddish
Non è facile dire il Kaddish. Bisogna avere uno spirito preparato e soprattutto bisogna essere in grado di non fraintenderne il significato.
Ritorna alla mente un bellissimo libro di una ventina di anni fa, Kaddish, appunto, di Leon Wieseltier. Ovunque andasse, in giro per l’America, Wieseltier cercava ogni giorno un minian per dire il Kaddish per la morte del padre. Per un anno intero. Sconvolgente, per il sentimento del dolore, per l’inflessibile fedeltà alla memoria di un padre, e per una memoria che riesce a trasformare dolore e fedeltà in osservanza religiosa. Di Kaddish in Kaddish, Wieseltier fa un percorso di conoscenza di sé che attraversa tutta la cultura e la storia dell’ebraismo. Affascinante. E inanella verità, sue o dei Maestri, che ti si scolpiscono nella mente con l’effetto di un istante di luce, e ti bloccano lì, sconcertato, col pensiero sulla parola. Il Kaddish si dice per i vivi, non per i morti.
Dario Calimani, Università di Venezia
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Il caso Zolli
Israel Zoller (1881-1956, indi, Italo Zolli e, infine, Eugenio Maria Zolli) è stato Rabbino Capo di Roma negli anni dell’occupazione tedesca. Come noto, si convertì al cattolicesimo, dopo aver avuto rapporti travagliati nello svolgimento del suo Rabbinato, dal quale fu allontanato, essendogli stata offerta, al posto della precedente, la carica di Direttore del Collegio Rabbinico. Nel 1938, mentre era Rabbino Capo di Trieste, aveva scritto “Il Nazareno” (ultima edizione, Milano, 2009), un’opera che sembrerebbe, quanto meno agli occhi di un profano come me, d’ispirazione cristiana.
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L'archivio familiare di Isa Corinaldi
È un grande tributo di affetto e insieme un’opera di profondo valore culturale la pubblicazione voluta e realizzata da Claudia De Benedetti, dopo un lavoro assiduo durato cinque anni, per i tipi di Salomone Belforte ( Non fuorvierà. Una storia di famiglia, a cura di Claudia De Benedetti, Livorno 2019). Col prezioso contributo scientifico di Gadi Luzzatto Voghera per la contestualizzazione storica e di Chiara Pilocane per la prospettiva archivistica, l’autrice è riuscita mirabilmente a dare voce e sostanza alle carte del ricchissimo archivio di famiglia trasmesso per generazioni dal ramo materno della sua famiglia.
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Di lino i vestiti del sacerdote
Nella parashà Acharé Moth, letta lo scorso sabato, si trovano descrizioni dettagliatissime di come doveva essere vestito Aronne quando entrava nel Santissimo. Tutti gli indumenti, descritti con minuzia di particolari, erano di lino, (bad in ebraico). Da cosa si otteneva la fibra ? Da una pianta, il Linum usitatissimum originaria dell’Etiopia e dell’Egitto. È una pianta erbacea utilizzata da tempi antichissimi, sia per la produzione di semi che per quella della fibra. È stata coltivata quasi 5000 anni fa dagli Assiri e dagli Egizi, ma l’utilizzazione della fibra tessile risale ad almeno diecimila anni fa. La Mishnà ci informa che la pianta era coltivata in abbondanza in Galilea. Il lino della miglior qualità era quello dell’Egitto.
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