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LA CERIMONIA AL PALAZZO DI GIUSTIZIA

Avvocati espulsi, Milano fa Memoria

“Gli avvocati milanesi ricordano con dolore i 106 colleghi e colleghe esclusi dalla professione in quanto ebrei in applicazione delle Leggi razziali. Perché fatti del genere non debbano più ripetersi e non ci siano discriminazioni”.
Al termine di un qualificato convegno sul tema gremito da alcune centinaia di avvocati, una targa commemorativa con queste parole incise, svelata nell’atrio centrale del Palazzo di Giustizia di Milano, segna un nuovo passo avanti sul piano della consapevolezza storica.
Una iniziativa frutto del determinante contributo dell’Associazione Italiana Avvocati e Giuristi Ebrei ieri rappresentata al tavolo dei relatori dal suo presidente Giorgio Sacerdoti, intervenuto con una allocuzione conclusiva in cui sono stati ricordati i 106 professionisti cacciati e in particolare i quattro che persero la vita nelle successive persecuzioni e nella Shoah: Ermanno Fontanella, Ugo Debenedetti, Emilio Sacerdote, Ernesto Vita.
Autorevoli le voci che si erano prima levate nell’aula magna. Dalla presidente della Corte d’Appello Marina Tavassi al Presidente dell’Ordine degli Avvocati Vinicio Nardo, dall’ex Primo Presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio all’ex Presidente della sezione locale dell’Ordine Remo Danovi.
Tutti in piedi poi per Liliana Segre, senatrice a vita e Testimone della Shoah, che ha ricordato il nonno Alfredo Foligno (uno dei 106 espulsi). “Ci sembrava assurdo, da ebrei italiani, dover pensare di fuggire negli Stati Uniti. Ma era impossibile immaginare l’orrore che ci aspettava. Orrore che – il suo messaggio – quando i testimoni scompaiono, la storia si dimentica e viene manipolata, l’odio riaffiora, può sempre ripetersi”.
LA CONFERMA DI LEVI ALLA GUIDA DEGLI EDITORI ITALIANI 

"Lettura, una emergenza nazionale"

“Quella della lettura, o, per essere più precisi, della mancanza di lettura, è una emergenza nazionale. Non stiamo parlando di noi. Non stiamo parlando per noi. Stiamo parlando dell’Italia e per l’Italia. Non c’è, non abbiamo futuro se non mettiamo l’istruzione, la conoscenza, il sapere al centro dell’agenda politica nazionale. E se non ora quando?”.
Sono le parole con cui Ricardo Franco Levi, giornalista e politico noto per il suo impegno nell’ambito editoriale, si è rivolto ieri all’assemblea dell’Associazione Italiana Editori (AIE) che, a 150 anni dalla sua fondazione, lo ha voluto confermare come suo presidente. 

LA CERIMONIA 

"Alberto Gentili, orgoglio di Torino"

Studioso e docente di Storia della musica all’Università di Torino dal 1925 sino alla promulgazione delle leggi antiebraiche nel 1938, Alberto Gentili (1873-1954) ebbe un ruolo decisivo nelle vicende che assicurarono alla Biblioteca Nazionale Universitaria le raccolte all’interno delle quali sono conservati, fra l’altro, preziosi manoscritti autografi di Antonio Vivaldi.
In suo onore il Comune di Torino, l’Università degli Studi e la Biblioteca Nazionale Universitaria, con il sostegno dell’Accademia delle Scienze e della Comunità ebraica, hanno oggi organizzato una giornata di studi che si è conclusa con lo scoprimento di una targa in memoria dello studioso sulla facciata della Biblioteca.

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L'INIZIATIVA A VENEZIA

Novanta voci per Anne Frank

Novanta voci per Anne Frank, a 90 anni esatti dalla nascita. Una lettura pubblica del Diario ha preso il via questa mattina nel Campo di Ghetto Nuovo a Venezia, ideata dallo scrittore Matteo Corradini e organizzata insieme a Consiglio d’Europa – Ufficio di Venezia, Associazione Figli della Shoah, Museo Ebraico e Comunità ebraica lagunare, Università Ca’ Foscari, con il supporto di Rizzoli Editore.
Un evento-maratona che si concluderà in serata, quando l’ultimo dei 90 lettori declamerà la 483esima pagina del Diario. “È come se ogni lettore fosse la candelina di un compleanno che non potremo mai festeggiare. Esattamente come le candeline sulla torta, ogni lettore rappresenta un desiderio, un sogno, la voglia di avere presto un futuro felice” sottolinea Corradini.

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Rassegna stampa

Milano fa Memoria 

Solenne commemorazione in ricordo degli avvocati ebrei milanesi cacciati nel ’38, con apposizione di una targa, al Palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo. Una iniziativa frutto della collaborazione con l’Associazione Italiana Avvocati e Giuristi Ebrei, il cui presidente Giorgio Sacerdoti è ieri intervenuto al pari della Testimone della Shoah e senatrice a vita Liliana Segre insieme a illustri rappresentanti della comunità degli avvocati e giuristi.
“Furono 106 gli avvocati cancellati dall’albo di Milano e a loro memoria ieri è stata posta una targa a Palazzo di giustizia, durante un pomeriggio di memoria attiva, che ha fatto riflettere le centinaia di giovani professionisti presenti sul fallimento della giustizia di allora, non senza un riflesso sul presente” scrive tra gli altri La Stampa. Tra i protagonisti Giovanni Canzio, già Primo Presidente della corte di Cassazione, che ieri ha ricordato la figura del magistrato bolognese Mario Finzi e di cui Repubblica pubblica una parte dell’intervento: “Laureatosi a 21 anni, praticante procuratore legale a Milano, magistrato a soli 24 anni e dispensato dal servizio di giudice del tribunale di Bologna, si dedicò all’insegnamento presso la scuola ebraica e all’assistenza dei rifugiati ebrei in Italia (Delasem), per essere poi arrestato nel marzo del 1944 su delazione, rinchiuso nel campo di concentramento di Fossoli e deportato ad Auschwitz-Birkenau, dove morì il 22 febbraio 1945”.
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Cori ebraici d'Europa, appuntamento a Ferrara

Da giovedì 27 a domenica 30 giugno Ferrara si trasforma in palcoscenico e ospita la settima edizione del Festival dei Cori Ebraici Europei, organizzato dal Coro Ha-Kol di Roma e dalla European Association of Jewish Choirs (EUAJC), con il supporto del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara.
Per quattro giorni, al Teatro Comunale Claudio Abbado e negli spazi del Museo di via Piangipane, 240 tra musicisti e coristi provenienti da cinque Paesi europei presenteranno al pubblico le musiche liturgiche e della vita quotidiana ebraica, i canti delle tradizioni sefardita e askenazita, insieme ad arrangiamenti e a composizioni contemporanei.
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Nel nome di Renzo Foa 

Dal Vietnam alla caduta del Muro di Berlino. Dalla direzione de L'Unità alla Fondazione Liberal. Giornalismo, cultura e passione politica di Renzo Foa saranno oggi approfonditi nel corso di un evento in programma a partire dalle 17 nella sede dei Radicali Italiani, organizzato a 10 anni dalla scomparsa. 
"Uomo libero, giornalista a testa alta, Renzo ha offerto l’esempio concreto di come si possa conciliare, anche in questo Paese difficile che è il nostro, la professionalità e gli ideali, l’identità e l’universalità, le grandi sfide e il rispetto delle regole, l’eredità dei nostri padri e i nuovi orizzonti" scriveva all'indomani della scomparsa il direttore Guido Vitale. 
A portare i saluti, in occasione della commemorazione odierna, saranno Silvja Manzi e Lisetta Foa. Seguiranno gli interventi di Ferdinando Adornato, Dario Biocca, Gianfranco Spadaccia, Walter Veltroni, Annamaria Guadagni, Bettina Foa, Paolo Franchi, Gian Giacomo Migone, Piero Sansonetti e Lucetta Scaraffia.
 
 



 
 
 
 
La normativa ebraica

La memoria dei disastri determinati dalle leggi razziste anche sul piano accademico, che in epoca recente trova ampio rilievo, potrebbe forse trovare un ulteriore significativo campo di espressione attraverso l’incentivo ad aprire uno squarcio di conoscenza del diritto ebraico, particolarmente nei campi di più stretta attinenza con i problemi di concreta attualità. È un peccato che del più ampio spazio normativo che contraddistingue l’insegnamento della Bibbia, i 613 precetti che la tradizione ebraica individua nella Torà, la nostra conoscenza – e a maggior ragione quanto rappresentiamo al mondo non ebraico – per lo più si limiti di fatto ai precetti di carattere rituale, specificatamente religiosi, come il Sabato e i giorni festivi, o l’alimentazione kasher, o si estenda a pochi comandamenti di carattere sociale e morale, per lo più quelli maggiormente noti anche dall’etica razionale.
Rav Giuseppe Momigliano
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Ticketless  - L'anguria di Cases

Tutti gli anni, in giugno, quando mi capita di mangiare la prima fetta di anguria, il pensiero corre a Cesare Cases e al memorabile attacco del suo saggio “Che cosa fai in giro?”, pubblicato nel numero sul 1938 del “Ponte” che poche settimane fa mi è capitato qui di ricordare: “Alla mia bambina, ghiotta di angurie, mia moglie ha comprato come primizia un’anguria israeliana. Ne metto in dubbio la qualità, e la bambina, che la trova buona, protesta: “Ma papà, il tuo antisemitismo si estende fino alle angurie?”
Cases aveva radici mantovane e dunque non soltanto di angurie (e di antisemitismo) si intendeva parecchio, ma questo saggio va oltre la storia degli ebrei (delle cucurbitacee). È un piccolo gioiello di scrittura che mette a punto questioni oggi ritornate di attualità oltre a fornire deliziosi miniritratti di Gadda e Franca Valeri.
 
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Destra, sinistra e le parole di Bobbio
Venticinque anni fa, nel 1994, il grande Norberto Bobbio (con cui ho avuto l’alto onore di intrattenere alcune personali conversazioni, di cui serbo un prezioso ricordo) scrisse un libretto di grande importanza, intitolato “Destra e sinistra. Alle radici di una distinzione politica”. Il testo, ricordo, fu criticato da sinistra, perché avrebbe, in un certo senso, ‘sdoganato’ la destra, nel momento che i due concetti venivano apparentemente posti, sul piano dell’analisi, allo stesso livello, e la parola ‘destra’ figurava anzi, nel titolo, al primo posto.
 
Francesco Lucrezi
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