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PAGINE EBRAICHE - OTTOBRE 2019

Il nuovo anno, tra sfide e opportunità

“Un anno si chiude. Avanti a tutta forza”. È il messaggio del grande dossier dell’anno, appuntamento ormai tradizionale per i nostri lettori ed elemento centrale del numero di ottobre del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche in distribuzione. Un bilancio su ciò che l’ebraismo italiano ha messo in campo nel 5779, da poco concluso, per provare insieme a trasformare instabilità e incertezze in occasioni di crescita. E la sfida di proseguire con il massimo slancio anche nel 5780, per difendere valori e libertà.
Ad aprire il numero di ottobre alcune recenti iniziative dell’UCEI su temi di interesse nazionale. A partire da “Not in my name”, il progetto contro la violenza sulle donne, con e per le scuole, recentemente presentato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Protagonista dell’intervista del mese è lo scrittore Jonathan Safran Foer, negli scorsi giorni in Italia per presentare il suo ultimo libro, Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Racconta lo scrittore: “So che la lettura di Se niente importa ha colpito e turbato molti, ci sono persone che mi hanno detto di aver cercato di smettere di leggerlo più volte, senza però riuscirci, e in molti mi hanno raccontato di essere diventati vegetariani, dopo. O vegani. Se anche questo mio ultimo testo riuscisse a muovere qualcosa nelle persone si tratterebbe per me del successo più grande”.
Nelle pagine successive si fa invece il punto sulla trattativa in corso per la formazione di un governo stabile in Israele, mentre cresce la possibilità di un terzo appuntamento elettorale ravvicinato.
Ad accompagnare le pagine del dossier sono anche alcuni editoriali, su temi di grande attualità: identità, rabbinato, assimilazione, una visione di futuro per l’ebraismo italiano e non solo.
Ad aprire la cultura una recensione dell’ultimo libro di Wlodek Goldkorn, L’asino del Messia: il racconto di un ’68 israeliano, tra speranze e disillusioni. Quattro le pagine del mensile che sono dedicate al cinema, con le ultime novità dai due grandi appuntamenti internazionali di Venezia e Locarno.
Chiudono il giornale, come di consueto, le pagine dello Sport. L’avvio del campionato di calcio è stato all’insegna di episodi di razzismo che non è possibile ignorare. Basteranno, per arginare la minaccia, le iniziative intraprese nelle ultime settimane dai vertici dello sport più amato?
QUI ROMA - LA CERIMONIA PER I CARABINIERI DEPORTATI

"7 ottobre 1943, non dimentichiamo" 

“Nelle nostre vite personali e istituzionali ci sono date che conosciamo a memoria e fanno parte del nostro stesso essere, alcune gioiose altre tragiche. Il 7 ottobre appartiene a queste. È una data che fa parte della memoria indelebile della nostra storia italiana, sulla quale oggi ritornare, qui all’interno di queste mura, qui con gli allievi che vivranno il domani. Le date non sono solo date, sono vita e vissuto umano e di una nazione intera”.
Queste le parole con cui la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha oggi reso omaggio alla memoria dei carabinieri romani deportati il 7 ottobre di 76 anni fa. Una vicenda drammatica con un nesso forte con il successivo rastrellamento nell’area del vecchio Ghetto. Come è stato ricordato nel corso della solenne cerimonia tenutasi stamane alla Scuola Allievi Carabinieri, i nazisti erano convinti che l’Arma avrebbe potuto opporsi all’imminente azione antiebraica. E così l’infamia fu sancita, con in calce la firma non solo di Kappler ma anche del maresciallo Rodolfo Graziani.L'odierna commemorazione, cui hanno anche partecipato la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello e il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, è stata l'occasione per stringersi nuovamente ai vertici dell'Arma, al comandante generale Giovanni Nistri, al vicecomandante generale Ilio Ciceri, al generale Massimino Mennitti, ai reparti schierati e ai tanti allievi presenti a questa commemorazione. 
A 46 ANNI DAL CONFLITTO, ISRAELE DEVE AFFRONTARE NUOVI PERICOLI

La guerra del Kippur e le minacce di oggi 

Il trauma della Guerra del Kippur, 46 anni dopo, è ancora ben presente nella vita della moderna Israele: chi ne fu investito, soldato o civile, ricorda bene il 6 ottobre 1973 quando l’attacco combinato di Egitto e Siria violò il giorno più sacro degli ebrei e innescò una guerra di quasi tre settimane in cui caddero circa 3000 israeliani e migliaia furono feriti. In queste ore, alla vigilia di Kippur, i media israeliani si interrogano sul significato di quel conflitto e ancor di più sulle minacce attuali per la sicurezza della nazione. Non è più l’Egitto a preoccupare – paese con cui Gerusalemme firmò il trattato di pace nel 1979 – ma l’Iran, come ha ribadito il Primo ministro Benjamin Netanyahu nel su discorso durante il giuramento alla Knesset, lanciando un altro appello per la nascita di un governo di unità nazionale.
IL MESSAGGIO DI AUGURI DI BERGOGLIO 

“Feste ebraiche siano fonte di gioia” 

“In occasione delle solenni ricorrenze di Rosh Ha-Shanah, Yom Kippur e Sukkot, sono lieto di porgere a Lei e alla Comunità ebraica di Roma i miei sinceri auguri. Il mio pensiero si estende anche alle Comunità ebraiche nel mondo, con l’auspicio che queste feste possano apportare copiose benedizioni dall’Eterno ed essere fonte di intima gioia”. È quanto scrive papa Bergoglio, in un messaggio inviato stamane al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni.
QUI ROMA - L'INIZIATIVA AL PITIGLIANI 

Letteratura, curiosità da Nobel 

Per la prima volta nella sua storia, il prossimo 10 ottobre, l’Accademia Reale di Svezia assegnerà simultaneamente due premi Nobel per la letteratura.
Un appuntamento che è stato al centro di un evento organizzato nelle scorse ore al Pitigliani su impulso del Centro di Cultura Ebraica di Roma. “Una poltrona per due”: un’occasione di incontro ben riuscita per riflettere, assieme a editori e addetti ai lavori, su questa possibilità inedita, ma anche per curiosare tra i segreti del premio letterario più ambito al mondo e parlare dei grandi autori che l’hanno vinto o potrebbero vincerlo.
Nato da un’idea del Consigliere comunitario Massimiliano Boni, sviluppata assieme all’assessore alla Cultura Giordana Moscati e alla direttrice del Centro di Cultura Miriam Haiun, l’incontro ha portato sul palco del Pitigliani, tra gli altri, i giornalisti Peter Loewe e Lara Crinò, il direttore della fondazione Bellonci-Premio Strega Stefano Petrocchi, gli editori Shulim Vogelmann e Isabella Ferretti, l’addetta culturale dell’ambasciata israeliana Michèle Seguev.
ROSH HASHANAH 5780 

Un anno di nuovi progetti

A tutti auguriamo un anno sereno, ricco di nuovi progetti e soddisfazioni e che porti, con le sue benedizioni, unità e fratellanza nelle nostre Comunità. Shanà tovà u'metukah!


Manuela Russi, presidente della Comunità di Ancona

 



Rassegna stampa

Israele e Paesi del Golfo,
al lavoro per l’accordo"

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Voce di memoria e democrazia
È stato conferito alla senatrice a vita Liliana Segre, in quanto "Voce di memoria e democrazia", il premio cagliaritano alla carriera intitolato ad Emilio Lussu.
Come Liliana Segre, Emilio Lussu è stato uno straordinario combattente per la democrazia e la libertà. Sardo, interventista e pluridecorato nella I guerra mondiale, su cui scrive nel 1937 un libro straordinario, Un anno sull'Altipiano, fonda nel 1921 il Partito Sardo d'Azione di cui diviene deputato. Nel 1926 gli squadristi danno l'assalto alla sua casa, lui spara dalle scale e ne uccide uno. Perfino il Tribunale Speciale gli riconosce la legittima difesa ma lo condanna a 5 anni di confino. Confinato a Lipari, riesce a fuggirne nel 1929 in una fuga audacissima per mare insieme a Carlo Rosselli e a Fausto Nitti. "Avete armi?", chiede salendo sul motoscafo, e Rosselli commenta: "Amerebbe una battaglia navale". 
Anna Foa
Oltremare - Il metodo del fatto compiuto
In queste tre settimane in Israele si fa la corsa ad ostacoli fra i giorni di festa, e per i tradizionali e gli osservanti il tempo si divide equamente fra i banchi del tempio e le sedie della sala da pranzo, con un aumento delle calorie del duemila per cento e l'attività motoria che dipende quasi esclusivamente dalla vicinanza o lontananza del suddetto tempio. Per gli israeliani laici invece il contraltare a pranzi e cene di famiglia sono gite e attività all'aperto, e ci guadagnano di certo in tintarella e tonicità. Ma quasi tutti, i templari e i campestri, vorrebbero arrivare al lavoro almeno in quei pochi giorni non festivi che inframmezzano le feste. E quindi, quale momento migliore per inaugurare un esperimento sociale che promuove il carpooling e rivoluziona l'uso delle congestionatissime autostrade israeliane? 
Daniela Fubini
Controvento - Il digiuno
Il digiuno è parte integrante di tutte le tradizioni religiose, e in tutte è meticolosamente regolamentato: quanto dura, che cosa è proibito e che cosa è concesso, come si entra e come si esce dall’astinenza da cibo. 
I significati sono molteplici e facilmente intuibili: si mortifica il corpo per accedere a dimensioni più alte dello spirito, si sacrifica la gratificazione per chiedere perdono o ingraziarsi la divinità, si palesa l’appartenenza identitaria a una comunità e ai suoi rituali. 
Viviana Kasam
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