Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     13 Ottobre 2019 - 14 Tishri 5780
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE D'ISRAELE REUVEN RIVLIN

"Sukkot, una festa per superare le barriere"

“È tradizione consolidata che in occasione della festa di Sukkot il presidente apra la sua residenza a tutti gli israeliani, e la sua sukkah diventa la sukkah del popolo. È una tradizione meravigliosa, che porta con sé il ricordo del pellegrinaggio del nostro popolo a Gerusalemme. Beit HaNasì, la residenza del Presidente, è la casa di tutti gli israeliani. La sukkah del presidente appartiene a ciascuno di voi ed è aperta a tutti”. È il messaggio del Presidente d'Israele Reuven Rivlin in occasione della festa di Sukkot che prende il via questa sera. Come negli anni passati, nella residenza presidenziale è stata costruita la tradizionale capanna con la partecipazione di diversi bambini. “A Sukkot, ci viene ordinato di lasciare le nostre case per trovare un rifugio temporaneo: la sukkah. - sottolinea Rivlin nel suo messaggio augurale - La sukkah è aperta a tutti e ci permette di vedere le persone e la natura che ci circonda. La sukkah, che è sempre fuori, ci permette di percepire e sentire ciò che facciamo fatica a vedere nella nostra vita quotidiana a causa dei muri che ci circondano. La sukkah ci fa uscire, invitandoci a notare cose e persone che normalmente non notiamo. Non viviamo in isolamento".

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QUI ROMA - LA MARCIA IN MEMORIA DEL 16 OTTOBRE 1943 

"Nessuna comunità sia lasciata sola"

QUI TORINO -  LA NUOVA INAUGURAZIONE A PALAZZO CISTERNA

I mondi di Primo Levi in mostra

“Primo Levi, conosciuto in tutto il mondo come testimone della Shoah, è stato uno scrittore multiforme capace di cimentarsi con i generi letterari più diversi, dalla scrittura saggistica al teatro, dal romanzo alla poesia”. Questa sua complessità è al centro della mostra I mondi di Primo Levi – Una strenua chiarezza che, dopo aver girato lungo l’Italia, torna a Torino. Il 10 ottobre l’esposizione dedicata all’autore di Se questo è un uomo è infatti stata inaugurata a Palazzo Cisterna e fa parte delle iniziative del Comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi. L’esposizione è stata aperta dagli interventi di Fabio Levi – che ha curato la mostra assieme a Peppino Ortoleva -, dal vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, dal presidente del Centro studi internazionale Ernesto Ferrero e dal presidente del Comitato per le celebrazioni del centenario Dario Disegni.

QUI ROMA - LA PROIEZIONE 

Pirani, l’uomo che visse tre volte

La gioventù sotto il fascismo, perseguitato in quanto ebreo. Nel dopoguerra, funzionario del Partito Comunista e poi dirigente Eni. E ancora il giornalismo, con un ruolo da protagonista nella nascita del quotidiano La Repubblica.
“L’uomo che visse tre volte”, film documentario su Mario Pirani diretto da Irish Braschi, già presentato a Milano occasione del Festival Visioni dal Mondo Immagini dalla Realtà, arriva anche a Roma. La proiezione è in programma mercoledì 16 ottobre alle 20.30, nella Sala 2 dello Space Cinema Moderno a Piazza della Repubblica.



Rassegna stampa

Siria, continuano i raid turchi
“È il suicidio dell’Occidente”

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Dialogo in libreria
“Dialogo”, la parola (ma soprattutto la “pratica del”) talvolta si traduce in grammatica delle buone maniere. In alcuni casi invece, è percorso duro, dove non si concedono favori, ma si cerca di andare al fondo delle cose, senza pensare di avere la verità dalla propria, ma proprio perché la verità va cercata, senza per questo pensare che sia raggiungibile solo mediando. Gioacchino Pistone, figura della chiesa valdese di Milano, ma soprattutto anima, con Samuele, della libreria Claudiana, era la testimonianza che quella dimensione è una pratica fondata sul “non mollare”, mai. Baruch Dayan haemet.
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
Duci e truci
Mentre con piglio ducesco il leader maxismo di Ankara “spezza le reni” ad una pavida ed improvvisamente afona Unione europea, minacciandola di gettargli addosso frotte (anche flotte?) e sciami di migranti, da lui altrimenti cortesemente trattenuti previa corresponsione di laute compensazioni economiche, la vicenda curda si consuma nell'ignavia collettiva. Certo, hanno la storica responsabilità di non avere partecipato allo sbarco in Normandia del 1944, come ha ricordato il pop-miliardario che siede (non si sa con quanta consapevolezza di ruolo, ad onore del vero) sull'alto scranno che fu già di George Washington e di Franklin Delano Roosevelt. Invero, alcuni loro progenitori, furono anche compartecipi del genocidio degli armeni (c'è proprio scritto genocidio, parola che in lingua turca è impronunciabile).
Claudio Vercelli, storico
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Luzzatto e i suoi detrattori
Un popolo come gli altri. Il titolo dell’ultimo libro di Sergio Luzzatto sembra scelto apposta per aprire una discussione.
Non siamo mai stati un popolo come gli altri. Siamo certamente stati e siamo persone come le altre, ma popolo come gli altri forse sarebbe stata nostra aspirazione esserlo, benché non ci sia mai stato consentito. Siamo stati determinati dagli altri almeno quanto ci siamo sforzati di determinare noi stessi.
Il titolo del libro deriva evidentemente da una seria convinzione, e Luzzatto infatti si interroga sull’equivoco indotto da chi distingue la storia ebraica ‘dalla storia di tutte le altre culture del mondo, di tutti gli altri popoli della terra [considerandola] unica nel suo genere, grande e terribile, la storia del Popolo eletto’.
Dario Calimani, Università di Venezia
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