Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       5 Febbraio 2020 - 10 Shevat 5780
IN AULA OGGI APPROVATI I TESTI DI TRE DIVERSE FORZE POLITICHE

"Senato diviso sulla Memoria, un'occasione persa"

“Questa mattina l’aula del Senato è stata chiamata ad esprimersi su alcune mozioni relative all’implementazione di politiche di Memoria più stringenti ed efficaci con il parere positivo della maggioranza dell’aula a tutte e tre le mozioni presentate dalle diverse forze politiche. In particolar modo il riferimento è stato ai viaggi che ogni anno accompagnano gli studenti italiani nei luoghi dell’orrore e alle politiche educative. Un segnale importante, che impegnerà il Governo, da raccogliere e che non può che incontrare il nostro apprezzamento in un’epoca in cui parole e comportamenti di odio sembrano imperversare ad ogni livello mettendo a rischio conquiste democratiche e valoriali che ritenevamo consolidate. Speriamo che gli assunti di queste mozioni – difesa della verità storica e lotta ad ogni forma di negazionismo – siano ascoltatati da tutti. È proprio per la complessità dei temi posti, che non devono essere oggetto di una dialettica politica, che avremmo apprezzato la presentazione di un’unica mozione con un testo pensato, scritto e votato collegialmente”.
Così la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni commentando il voto di tre diverse mozioni sulla Memoria della Shoah che hanno avuto il via libera dell’aula del Senato. A presentarle esponenti di Lega, Forza Italia e Partito Democratico. Non presente in aula la senatrice a vita Liliana Segre.
Un’unica mozione, sottolinea Di Segni, avrebbe dimostrato “un’unità di visione e intenti su un tema che impegna le coscienze di tutti e sul quale è auspicabile il più stretto raccordo con la commissione contro l’odio promossa dalla senatrice a vita Liliana Segre, con il coordinatore nazionale contro l’antisemitismo individuato nella figura della professoressa Milena Santerini e tenendo conto dell’adozione, da parte del Consiglio dei ministri, della definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance e della commissione dedicata presso il Miur”.

L'INTERVENTO 

Mengele e gli esperimenti medici dei criminali nazisti

Nell’ambito del Processo di Norimberga che una corte militare statunitense intentò contro i gerarchi nazisti dopo la Seconda guerra mondiale si tennero anche dodici processi secondari, fra cui il processo ai medici nazisti. Durò dal 9 dicembre 1946 al 20 agosto 1947. Dei 23 imputati, fra medici e amministratori sanitari, sette furono condannati a morte. Joseph Mengele non era fra gli imputati, perché come è noto era riuscito a sfuggire alla cattura. Ma si può essere ben certi di quale sarebbe stato l’esito se fosse stato presente. Il giudizio storico sulle sue nefandezze e atrocità criminali è già stato dato ed è irreversibile. Non è neanche ipotizzabile che esso possa essere messo in discussione. Ciò che emerse da quel processo e dagli studi storici successivi è che non si trattava di un manipolo di folli medici che facevano pseudoscienza: nella sperimentazione su cavie umane furono coinvolti anche istituti accademici, a diversi livelli, oltre che alle industrie chimiche e farmaceutiche, alle entità statuali, politiche e militari della Germania e non solo. C’è chi ha scritto che quella era scienza legittima, se pur moralmente aberrante. No, non era legittima. Scienza (forse) sì, ma legittima no. Non tutto è lecito nella ricerca scientifica. Nessuna rivista scientifica accetterebbe di pubblicare articoli che coinvolgano sperimentazioni su esseri umani (e anche animali) senza che sia assicurato il rispetto della normativa etica vigente. È pur vero che 80 anni fa gli standard etici erano molto più rilassati rispetto a oggi. Basti pensare che il cosiddetto Codice di Norimberga, una sorta di decalogo etico che include il principio ormai universalmente noto del “consenso informato”, ebbe origine proprio a conclusione dei processi ai medici nazisti. Ma le atrocità commesse a quell’epoca erano al di là di ogni valore etico, pure confrontato con l’etica medica di allora.

Rav Gianfranco Di Segni

IL RICORDO

Gilberto Tofano (1929-2020)

Gilberto. A casa nostra si chiamava Pizzirì. Il suo nome d’arte da bambino. Figlio, com’era, di una famiglia di intellettuali e di artisti.
La storia dei Tofano si intreccia per la prima volta con quella della nostra famiglia alla fine degli anni Trenta del secolo scorso. In quegli anni bui del nostro Paese dove una serie di leggi razziste isolarono gli ebrei dal resto della società per poi perseguitarli e infine mandarli a morire. Quando tutti gli studenti ebrei furono cacciati dalle scuole statali e le comunità ebraiche organizzarono delle scuole private per far continuare a studiare i propri figli, alcune persone li aiutarono. Tra queste, Sergio Tofano, il padre di Gilberto, grande attore, registra teatrale, fumettista e drammaturgo, il quale aderì ad organizzare uno spettacolo del Signor Bonaventura per i bambini ebrei. Fu in quella occasione che i miei nonni lo conobbero di persona e nacque una vera amicizia.

Simonetta Della Seta

QUI ROMA - LA TESTIMONIANZA DI EDITH BRUCK 

"Si fa Memoria anche reagendo alle ingiustizie"

Una lunghissima, commovente lettera d’amore. Un legame, quello con Nelo Risi, suo marito per oltre 60 anni, che la morte non ha spezzato. Ospite alla Casina dei Vallati nell’ambito degli eventi del “Salotto letterario” organizzato da Centro di Cultura Ebraica e Fondazione Museo della Shoah di Roma, Edith Bruck è tornata a parlare del suo ultimo struggente libro Ti lascio dormire, pubblicato da La nave di Teseo. L’occasione per ripercorrere i piccoli e grandi aneddoti, i litigi, le poesie, le ragioni che hanno fatto nascere il loro sodalizio. Ma anche, alla luce della drammatica esperienza vissuta in gioventù, per riflettere sul suo impegno di testimonianza. 

AL MUDEC DI MILANO

Disordine e armonia, le religioni a confronto

Laboratori gratuiti, incontri, una mostra permanente nel segno del dialogo tra le diverse religioni. Il Museo delle Culture di Milano (Mudec) si trasforma in questi giorni in uno spazio di confronto tra ebraismo, islam, cristianesimo, induisimo e altre confessioni grazie al progetto Disordine & Armonia, promosso all’interno della World Interfaith Harmony Week. A promuovere l'iniziativa anche Fondazione Cdec e Comunità ebraica milanese. 

L'INIZIATIVA DI GARIWO 

Memoria e Giusti, un viaggio per capire

Un progetto didattico che metta in rilievo la tragedia della Shoah e il significato della scelta dei Giusti, cioè di chi davanti a quell’orrore non rimase indifferente. A promuoverlo l’associazione Gariwo di Milano, con un Treno della Memoria cui prenderanno parte circa 200 studenti.

INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION  

L'ebraismo italiano in campo per la solidarietà

L’ebraismo italiano scende in campo con una nuova iniziativa a favore di chi si trova in difficoltà. Come raccontato sull’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità di Milano hanno scelto di dimostrare il proprio sostegno al progetto dei corridoi umanitari promosso da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese a partire dal 2016. 


Rassegna stampa

Il discorso di Trump
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Il ricordo della schiavitù subita
In questo periodo leggiamo nella Torah le Parashot in cui si narra la sofferta schiavitù degli ebrei in Egitto e la loro liberazione grazie alle azioni straordinarie operate dal Signore. Come è noto l’impegno a tenere fortemente presenti questi eventi costituisce uno dei valori fondamentali della Torah e moltissime Mizvot sono motivate o in vario modo collegate al dovere di ricordarli.
Rav Giuseppe Momigliano
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Ticketless - Sinofobia
Quello che si vede e si sente in questi giorni dovrebbe indurci ad allargare lo sguardo delle nostre anime belle. Migranti e rigurgiti di antisemitismo, d’accordo. Non sarà che stiamo esagerando, nei facili paragoni, al punto da non vedere la triste somiglianza fra i cartelli del 1938 sui locali pubblici e quelli odierni inalberati a Roma e Firenze al fine di vietare l’ingresso ai cinesi. 
 
Alberto Cavaglion
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Complotti dietro l'angolo
Allarmismi del tutto irrazionali, paure, discriminazioni e gesti di vero e proprio razzismo organizzato (vedere i cartelli di Forza Nuova affissi sui negozi di "cinesi"), speculazioni politiche di varia natura, sono i vari corollari prodotti dall’ultimo ceppo della famiglia dei coronavirus. Ma il dato a mio modo di vedere più interessante riguarda l’aspetto geopolitico. 
Davide Assael
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Periscopio - Il piano di pace Usa
Riguardo al piano di pace sul Medio Oriente presentato dal presidente americano Trump, alle reazioni dallo stesso sollevate nei vari Paesi e al modo in cui è stato commentato dagli opinionisti, ritengo che una questione preliminare che andrebbe posta, prima di parlare del problema, è intendersi di cosa si vuole parlare.
Francesco Lucrezi
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