Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       5 Marzo 2020 - 9 Adar 5780
CORONAVIRUS - I RABBINI ITALIANI

"Tutela vita e salute ha precedenza su tutto"

“Fino ad ora ci siamo astenuti dal dare disposizioni generali perché la situazione era molto diversa nelle diverse regioni d’Italia e quindi ogni rabbino ha dato istruzioni alla sua Comunità. Attualmente purtroppo la situazione è più omogenea e crediamo che si possano fornire alcune raccomandazioni generali. Chiaramente queste raccomandazioni valgono ad eccezione dei luoghi in cui sono previste dalle autorità sanitarie delle restrizioni maggiori e possono comunque variare con il variare della situazione”.
È quanto si legge in un comunicato dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, che ha diffuso alcune raccomandazioni relative all’emergenza Coronavirus e all’osservanza di precetti e Legge ebraica. Nella nota si ricordano alcune norme di Halakhah che è essenziale prendere in considerazione: “Esiste un dovere per tutti di osservare le mitzvòt anche in situazioni di difficoltà. Esiste un dovere di salvaguardare la propria vita e la propria salute e la vita e la salute degli altri e quindi è un dovere halakhico osservare le raccomandazioni sanitarie degli organismi competenti. Questi due doveri fondamentali vanno conciliati per quanto possibile, anche se chiaramente la salvaguardia della vita e della salute ha la precedenza su tutto”. L’invito è inoltre a pregare “perché possiamo uscire da questa emergenza e perché D. possa salvare tutti noi e dare pronta guarigione agli ammalati”.

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CORONAVIRUS - LO STOP ALLA DIDATTICA IN CLASSE 

Le scuole ebraiche alla prova dell'emergenza
"Momento difficile, ma lo supereremo"

Lezioni su piattaforma online, compiti inviati tramite il registro elettronico o via mail, riprogrammazione degli orari scolastici. Le scuole ebraiche italiane, come tutti gli istituti del Paese, si stanno riorganizzando per affrontare l’emergenza coronavirus e la chiusura delle strutture agli studenti decisa dal governo. Almeno fino al 15 marzo.
“Qui a Milano abbiamo chiuso già la scorsa settimana. Martedì è stata mandata una circolare a tutti i docenti invitandoli a darsi da fare sull’implementazione della didattica a distanza, secondo le loro conoscenze. Chi ha usato skype, chi ha usato zoom, chi ha contattato gli studenti con il registro elettronico o whatsapp. Pensavamo che tutto si esaurisse nel giro di poco tempo ma purtroppo non è cosi e quindi ci stiamo riorganizzando” spiega a Pagine Ebraiche Agostino Miele, direttore della scuola ebraica di Milano (che va dalle primarie al liceo). In Lombardia infatti è già da lunedì 24 febbraio che gli studenti sono rimasti a casa. “Comprensibilmente le famiglie si sono messe subito in allarme, temendo che i figli rimanessero scoperti senza lezioni, senza compiti, ma la risposta del preside è stata immediata” sottolinea Timna Colombo, assessore alla Scuola della Comunità. Le stesse famiglie, ricevuta una risposta, hanno iniziato a collaborare con grande disponibilità. “Purtroppo si naviga un po’ a vista, per il momento sappiamo che fino al 15 marzo saremo chiusi agli studenti, ma l’amministrazione è pienamente operativa. Gli insegnanti lavorano da casa o dall’istituto e il preside è impegnato a coordinare tutto il corpo docente e pianificare gli orari della didattica”. Tra gli strumenti operativi che saranno adottati, spiegano Miele e Colombo, una piattaforma per fare videoconferenze. “Per lunedì mattina ho convocato un collegio straordinario per organizzare l’attività a distanza, faremo vedere una piattaforma, Zoom, che alcuni già stanno utilizzando. L’obiettivo è coinvolgere tutti gli studenti su una sola piattaforma dove si possano tenere le lezioni”.

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L'INIZIATIVA DELLA COMUNITÀ DI MILANO  

"Coronavirus, un servizio per aiutare e fare chiarezza"

Un call center per avere risposte sulle problematiche legate al Coronavirus ed, eventualmente, per essere messi in contatto con personale sanitario in grado di rispondere ad esigenze specifiche. Ad attivarlo è stata la Comunità ebraica di Milano – il numero è 0240326734 – nella fascia dalle 9 alle 13, dal lunedì a venerdì. “È un modo per essere vicini ai nostri iscritti” spiega Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica milanese. “Il call center smista le chiamate, ad esempio passandole ai nostri servizi sociali in caso di persone sole che hanno bisogno di un aiuto. Oppure, grazie alla collaborazione dell’Associazione medica ebraica (Ame), gli operatori mettono le persone in contatto con dei medici per dare risposte rispetto al Coronavirus”. Precisa Hasbani: “Non vogliamo sostituirci ai servizi messi in campo dalla regione e dal Comune, ma dare un segnale ai nostri iscritti che la Comunità è presente e gli è vicina”.

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IL MESSAGGIO DELLA CONFERENZA DEI RABBINI EUROPEI 

"Il Signore aiuti gli scienziati a trovare un vaccino"

Se una persona non sta bene, deve stare a casa. Anche se deve recitare il Kaddish, la preghiera per i morti. L’invito è a non baciare, non solo altre persone, ma anche libri di preghiera, mezuzot e Sefer Torah. Le mani vanno lavate regolarmente, come d’altronde prescrive la Halakhah.
Sono alcune delle indicazioni fornite in queste ore dalla Conferenza dei rabbini europei per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. In un documento in nove punti, che si allinea alle disposizioni delle autorità sanitarie di riferimento, si affrontano alcuni casi specifici della vita e ritualità ebraica. La preoccupazione e la vicinanza sono comunque estese all’insieme dell’umanità. Scrive infatti rav Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza: “Le nostre preghiere sono per tutti coloro che sono stati contagiati. Possa il Signore contenere questa epidemia, guarire i malati, aiutare gli scienziati a trovare un vaccino”.

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LA RIFLESSIONE

Da Giuseppe ad oggi, il grano sempre al nostro fianco

Il grano è la più importante risorsa alimentare del mondo. L’approfondimento degli studi di questa specie mira a ottenere nuove varietà capaci di soddisfare i crescenti bisogni alimentari della popolazione umana e di resistere a tante avversità, inclusi i cambiamenti climatici.
La storia di questa specie è lunga più di quella della specie umana su questa Terra. È una pianta eccezionale, cresciuta accidentalmente per la nostra fortuna e poi selezionata dall’uomo e gelosamente tramandata, che sfama un quinto del pianeta, offrendo un quinto dell’apporto calorico necessario per la nostra vita. Proprio per la sua importanza è anche divenuta uno strumento di potere e un asset strategico. Ma andiamo con ordine.

Roberto Jona, agronomo 

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Setirot - Consapevolezza di sé
“Da parte ebrea – Narrazioni dalla Grande guerra a dopo la Shoah” è la raccolta/rielaborazione da parte dell’italianista Carlo De Matteis di alcuni interventi tenuti nel corso di un decennio ai convegni dell’International Conference on Jewish Italian Literature (edito da ICOJIL, Universiteit Utrecht). Un lavoro che apre ed esplora mondi tra loro assai diversi (per dire: da Saul Bellow a Primo Levi, Italo Svevo, Giorgio Bassani, Lion Feuchtwanger e altri). Mondi diversissimi, con tuttavia in comune una ebreitudine, jewry, che non è necessariamente ebraismo/ebraicità, jewishness.
Stefano Jesurum
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Conoscenza e commento
“Si potrebbe dire che il soggetto conoscente è simile al ragno che secerne, con l’aiuto di una sostanza tratta dal proprio corpo, dei fili e una tela sottile: rete di fili abilmente tessuta, pronta a richiudersi su tutto ciò che le passerà vicino. Malgrado il rapporto dialettico che instaura con la realtà, il soggetto conoscente, munito della tela di ragno dei concetti, secreta da lui, estende il proprio dominio sul reale al solo scopo di appropriarsene e di non lasciare nulla al di fuori...)". 
Giorgio Berruto
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Una vittoria paradossale
Chiamare paradossale la vittoria di Benjamin Netanyahu nelle elezioni israeliane del 2 marzo, una vittoria da molti definita schiacciante, può sembrare, appunto, un paradosso. Ma a guardare le cose con attenzione alcuni aspetti paradossali emergono.
Il primo – e non è una novità – è costituito dal fatto che i migliori alleati della destra israeliana si sono rivelati da un lato Hamas e la Jihad islamica, dall’altro la stessa Olp, senza dimenticare la minaccia, sullo sfondo, della teocrazia iraniana.
Valentino Baldacci
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