Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     6 Luglio 2020 - 14 Tamuz 5780
DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA A CAUSA DELL'AUMENTO DEI CONTAGI

Chiusi locali, palestre, parchi pubblici
Israele fa i conti con il ritorno del virus

Ancora una volta bar, discoteche, palestre e parchi pubblici saranno chiusi. Questo il piano del governo di Israele che ha dichiarato lo stato di emergenza a causa del progressivo e preoccupante aumento dei casi di coronavirus nel paese (il numero dei contagi ha raggiunto quota 30mila, 332 le persone decedute). Un aumento che ha portato il governo a dichiarare lo stato di emergenza e a tornare sui suoi passi dopo le aperture disposte nelle scorse settimane. E così anche gli eventi culturali e gli spettacoli saranno nuovamente fermati e i parchi saranno chiusi al pubblico. Le spiagge non saranno chiuse, ma potranno essere frequentate solo in determinati orari e con un numero limitato di persone. I ristoranti e i caffè, pur rimanendo aperti, non potranno ospitare più di venti clienti all'interno dei locali (trenta negli spazi all'aperto). Rimarranno aperte anche le yeshivot (scuole religiose) e le sinagoghe ma queste ultime dovrebbero essere limitate a una presenza di massimo diciannove persone. Israele fa dunque i conti con nuove chiusure e, dopo aver in un primo tempo affrontato in modo esemplare la pandemia, si chiede quali errori siano stati commessi. In un'intervista ai media israeliani, l'ex direttore generale del Ministero della Salute, Gabi Barbash, avverte di non scaricare tutte le colpe sul comportamento dei cittadini: “Il pubblico non è esente da responsabilità, ma io sono cresciuto nell'esercito con il detto 'non ci sono cattivi soldati, ci sono cattivi comandanti'”.

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PAGINE DI LETTERATURA CON ALBERTO CAVAGLION 

La più grande scrittrice italiana del XX secolo,
il segno lasciato da Elsa Morante 

C'è una battuta che circola in merito ad Elsa Morante e Alberto Moravia attribuita ad un ambasciatore italiano a Londra. Nel presentare ai propri convitati i due - all'epoca compagni nella vita - il diplomatico, creando grande scalpore tra i presenti, dichiarò: “Vi presento Moravia, marito della più grande scrittrice italiana”. Gli ospiti raccontarono dello sguardo tetro di Moravia “che si pavoneggiava con grande libertà e pensava di essere lui il più grande scrittore di tutti i tempi e mai più immaginava che un raffinato diplomatico avesse probabilmente colto nel segno”, spiega Alberto Cavaglion nell'ultima puntata di “pagine di letteratura”, utilizzando l'aneddoto per far comprendere il valore letterario della Morante. Non solo, secondo il critico e storico un'altra considerazione deve essere aggiunta: “La Morante è stata la più grane scrittrice ebrea del XX secolo”. Il perché Cavaglion lo spiega nel corso della puntata in cui si sofferma sul celebre libro L'isola di Arturo ma anche sul dialogo a tre tra la stessa Morante, Umberto Saba e Giacomo De Benedetti. Un'occasione per aprire ulteriori spazi di riflessione sull'intreccio tra identità, letteratura per l'infanzia, maternità ed ebraismo.

Ascolta qui la puntata

MELAMED - L'ANALISI DI ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

"Mali della scuola, un problema che viene da lontano"

Quale futuro per la scuola e per il mondo dell’università? Si rafforza la sensazione che l’Italia, ancor più dopo il lockdown, sia in forte difficoltà. Un tema molto spesso al centro dell’attenzione dei nostri notiziari.
Ne abbiamo parlato con Ernesto Galli della Loggia, tra i più autorevoli intellettuali italiani, autore nel 2019 del saggio L’aula vuota (Marsilio). Il punto di partenza di un ragionamento che ha abbracciato diversi temi e complessità del periodo che stiamo attraversando.
“La crisi nella scuola – sostiene Galli della Loggia – è legata a problemi strutturali che si aggravano nel momento in cui si aggiunge questa nuova situazione che materializza difficoltà, che le rende visive. Una situazione che ci ricorda quanto sia fondamentale, per un Paese civile, avere una sistema di istruzione all’altezza”.
Secondo lo storico romano i mali della scuola italiana vengono da lontano. E cioè dalle “errate riforme” fatte a partire dagli Anni Settanta. Tre i punti che solleva: la dispersione, “che in alcune città riguarda un terzo degli studenti”. L’applicazione di un decentramento “che non funziona e produce gli effetti sbagliati”. L’abbandono dell’istruzione professionale e tecnica, che ha come effetto “un basso numero di laureati”.

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LA SCOMPARSA DEL GRANDE MUSICISTA E COMPOSITORE 

Ennio Morricone (1928-2020) 

Ennio Morricone e mia madre Eva Fischer si conobbero nella seconda metà degli anni ’50. Abitavano nello stesso palazzo all’estremità della antico rione di Trastevere, in via Mattia Montecchi. Eva e sua madre stavano al quinto piano, mentre al quarto stavano Ennio, Maria, poi l’arrivo del primogenito Marco. In un'ampia entrata, come si usava allora, Ennio aveva posizionato il suo pianoforte. Non aveva ancora raggiunto il successo e passava gran parte della giornata a studiare e scrivere le prime composizioni. Allora il telefono si agganciava alla parete ed Ennio lo aveva posizionato a portata di mano, nei pressi della tastiera del piano. Mia madre non aveva un telefono ed aveva fornito agli amici il numero del vicino di casa. Per questo motivo Ennio dovette più di una volta interrompere la musica, per rispondere, uscire dall’appartamento, fare una rampa di scale e bussare alla porta della vicina soprastante. Lei scendeva, forse si sedeva accanto a lui al piano e rispondeva al telefono. Conoscendo mia madre, dubito che si trattasse di chiamate veloci...Povero Ennio! Comunque da lì nacque una splendida amicizia. Ricordo Maria ed Ennio per il mio bar mitzvah nel 1977. Fui entusiasta per le dediche su un paio di elle pi. Verso il 1991 gli chiesi di scrivere la presentazione per una mostra di Eva. Mi rispose che esisteva un solo modo per lui di “scrivere” e dopo meno di un anno nacque lo scambio “A Eva Fischer pittore”, comprendente dei dipinti di Eva basati sulla musica contemporanea del maestro (che lui definiva “preferita”) e un cd con 12 brani ispirati alle opere della pittrice. Questo era lo scrivere di Ennio per l’amica Eva. Musica e colori in condivisione.

Alan David Baumann
 

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Sul monte Rushmore 
La celebrazione del 4 luglio di Donald Trump di fronte al monte Rushmore è stata una mossa elettorale. Ma l'elettorato che il presidente degli Stati Uniti vuole riunire intorno a sé è ancora più caratterizzato di quello che lo ha portato di stretta misura alla presidenza.
Anna Foa
Oltremare - Primizie 
Non so se sarebbe successo anche andando a vivere in un paesino delle Langhe, di quelli quasi senza nome, frazione di frazione di paesino a malapena segnalato del più acuto dei gps, o con un nome che ce ne sono altri cento in Italia e tutto si gioca sul codice postale. Resta il fatto che qui, in un verde moshav nell'arida Israele dove fino a cent'anni fa oggettivamente non cresceva quasi nulla, buona parte della vita sociale si svolge intorno ai prodotti della terra. 
Daniela Fubini
Controvento - Il turismo e il virus
La recrudescenza dei casi di Covid-19 mette in luce gli errori, e non solo in Italia, di una riapertura indiscriminata e poco lungimirante. In Svizzera per esempio, si è verificato un picco preoccupante dopo che le autorità hanno consentito la riapertura delle discoteche (non bisogna essere Einstein per capire che migliaia di ragazzi a stretto contatto che ballano, sudano e si baciano sono un potenziale covo di contagio).
Viviana Kasam
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